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TESTO
Due piccoli occhi per guardare Dio.
Due piccole orecchie per udire la sua parola.
Due piccoli piedi per seguire la sua strada.
Due piccole labbra per cantare le sue lodi.
Due piccole mani per fare il suo volere.
E un piccolo cuore per amarlo per sempre.
Ecco, Signore, il nostro bambino!
battesimobambinipiccolinascita
inviato da Simona Pirlo, inserito il 06/10/2012
PREGHIERA
Signore mio Gesù, non voglio che nulla separi il mio cuore dal tuo, non voglio che qualcosa sia nel mio cuore senza che non sia immerso nel tuo. Tutto quel che vuoi io lo voglio, tutto quel che desideri io lo desidero. Dio mio, ti do il mio cuore, offrilo assieme al tuo a tuo Padre, come qualcosa che è tuo e che ti è possibile offrire perché esso ti appartiene.
cuorerapporto con Diovolontà di Dioaccettazioneabbandono
inviato da Don Angelo Busetto, inserito il 23/09/2012
PREGHIERA
63. Preghiera di un missionario
Renato Zilio, Il vangelo dei migranti
Ogni mattino,
quando mi alzo, Signore,
riprendo a respirare e ti dico grazie
di avermi fatto missionario di un popolo che cammina.
Perché vivendo in emigrazione
mi hai insegnato ad avere compassione
di uomini, di donne, di intere comunità che emigrano
con i loro piedi, con la loro testa e il loro cuore,
e con tutti i drammi che li inseguono ovunque,
con una fede e un coraggio a volte ben più grandi dei miei.
Lungo i confini di culture, di lingue o di religioni differenti,
mi hai insegnato ad avanzare con la tua stessa libertà,
che relativizzava ogni cosa e ogni idea,
anche la legge santa di Israele, perfino il giorno sacro a Dio.
Perché uno solo per te era l'assoluto: Dio stesso e il suo mistero
che segretamente accompagna la vita di ogni essere umano
a qualsiasi razza, cultura o lingua appartenga,
ed era questo il tuo insegnamento più bello.
Così ho imparato a non dettare mai legge,
a non impormi a nessuno, a non predicare alla gente,
ma semplicemente a parlare al loro cuore.
Perché è proprio là che tu ci attendi
per trasformarci in tuoi veri discepoli,
che ancora oggi sanno rifare la strada di Emmaus,
dove lo straniero si aggiunge, come allora, per caso...
Ma, in fondo, Signore, sei sempre tu lo straniero
che i nostri passi accompagnano,
ed è verso il tuo Regno che essi ci portano
nel costruire un mondo più aperto, più grande e fraterno;
è la fede di Abramo che viviamo in questo camminare infinito,
che impedisce alle nostre dimore e alle nostre certezze
di farsi eterne come fortezze.
Tutti siamo migranti e in cammino verso di te, Signore,
che esisti nella meraviglia dei secoli. Amen!
migrazionistranierimissionariemigratiemmaus
inviato da Padre Renato Zilio, inserito il 21/09/2012
TESTO
Tu cerchi il modo di incontrare Gesù. Cerchi di incontrarlo non solo con la mente, ma anche nel tuo cuore. Ricerchi il suo affetto, e sai che questo affetto implica tanto il suo cuore quanto il tuo. Ma rimane in te qualcosa che impedisce questo incontro.
Vi sono ancora tanta vergogna e tanta colpa incrostate nel tuo cuore, che bloccano la presenza di Gesù. Non ti senti pienamente a tuo agio nel tuo cuore; lo guardi come se non fosse un luogo abbastanza buono, abbastanza bello o abbastanza puro per incontrare Gesù.
Quando guardi con attenzione alla tua vita, vedi quanto sia stata afflitta dalla paura. Non riuscirai ad incontrare Gesù finché il tuo cuore rimane pieno di dubbi e di paure. Gesù viene a liberarti da questi legami e a creare in te uno spazio nel quale puoi stare con lui. Egli vuole che vivi la libertà dei figli di Dio.
Non disperarti, pensando di non poter cambiare te stesso dopo tanti anni. Entra semplicemente come sei alla presenza di Gesù. Tu non puoi renderti diverso. Gesù viene a darti un cuore nuovo, uno spirito nuovo, una nuova mente e un nuovo corpo. Lasciati trasformare dal suo Amore solo così sarai capace di ricevere il suo affetto nell'interezza del tuo essere.
incontrorapporto con Dioaccettazionemisericordiaperdonoserenitàpaura
inserito il 21/09/2012
PREGHIERA
65. Dio è lì a sbirciare il mio ritorno 5
Marino Gobbin, Lectio Divina sui vangeli festivi per l'anno liturgico C, Elledici 2009
Dio mio,
quando nel cammino verso di te
non ho più provviste,
non ho altra possibilità
che rivolgermi a te,
ritornare umile sui miei passi.
Quando la colpa mi fa temere il castigo,
la speranza mi offre riparo alla tua giustizia.
Quando l'errore mi confina nel mio tormento,
la fede annuncia il tuo conforto.
Quando mi lascio vincere dal sonno della debolezza,
i tuoi benefici e la tua generosità mi risvegliano.
Quando la disobbedienza e la rivolta
mi allontanano da te,
il tuo perdono e la tua misericordia
mi riconducono all'amicizia.
E tu sei sempre lì
a sbirciare il mio ritorno
per stringermi in un abbraccio rigenerante,
aperto ad un futuro unico d'amore.
Possa la tua Parola
calare proficua nel mio cuore
e farmi vivere
per amarti e ringraziarti
ogni giorno della mia vita. Amen.
peccatopentimentoconversionemisericordiaperdono di Diopadre misericordioso
inviato da Qumran2, inserito il 20/09/2012
TESTO
La vita consacrata alla causa del Vangelo è testimonianza del primato assoluto dell'eterno, è messaggio - più eloquente di ogni parola - di come Dio solo basti e lui solo sia in grado di dare alla vita e alla storia significato e speranza. In un tempo di crollo di certezze e di palese fallimento delle presunzioni totalizzanti della ragione "moderna", un'esistenza totalmente abbandonata a Dio, perdutamente innamorata di lui, appare come un riferimento luminoso, annuncio di un'alternativa possibile. L'incarnazione non è solo il movimento dall'eternità al tempo, ma anche l'altrimenti impensabile possibilità del movimento opposto, quello capace di portare nel cuore di Dio il dolore e la morte degli uomini, le stagioni del tempo e le contraddizioni della storia.
pretesacerdotecelibatoamoreparadisocastità
inviato da Luca Peyron, inserito il 20/09/2012
TESTO
Non
avete notato?
C'è nell'aria e nel cuore
tanta voglia di natale. Vi siete
chiesti il perché? Si dice che a Natale
tutti ci si sente più buoni. Ma perché Dio si è messo
in cammino per incontrare i suoi figli che si erano perduti,
e la bontà, il perdono, la gioia vera si sono sposati in ogni uomo che nasce
nel Dio che si è fatto bambino, per regalarci il perdono e la pace. Il canto di gloria e di gioia
e di pace
degli angeli
nella stalla di Betlemme,
lungo la storia l'abbiamo sfumato,
trasformato, dimenticato e stonato. E' sì rimasto
il Natale ma ha camminato altrove, la gioia e la pace del
Bambino Santo si è cambiata in festa di regali, lucette sfolgoranti,
ferie esotiche, ma il mondo non ha ancora trovato la Pace. Forse ci stiamo
dimenticando che è Natale perché Dio si è incarnato per ridarci la vita, insegnarci il
perdono, abbattere i muri creare famiglia. Ecco perché quest'anno sentiamo tanta voglia
di natale. Che Dio nasca nell'Iraq martoriato, che Gesù
rinasca fra
le macerie
di terremoti
e tsunami,
che rinasca
nei cuori di
milioni di
bambini
sfruttati, violentati, sfigurati e uccisi;
che rinasca nella sua Betlemme
dilaniata e nella Gerusalemme divisa
e nel cuore di ogni uomo di buona
volontà. Sì, la voglia di natale, del
natale vero si respira nell'aria e
negli occhi di tutti gli uomini.
Vieni Signore Gesù.
inviato da Gianni Fanzolato, inserito il 20/09/2012
TESTO
attribuito a Papa Giovanni XXIII
1. Essere buono è dimenticare se stessi per pensare agli altri.
2. Essere buono è perdonare sempre, pensando che la debolezza umana è più grande della cattiveria.
3. Essere buono è avere pietà della debolezza altrui, pensando che noi non siamo diversi dagli altri e che, nelle loro condizioni, forse saremmo stati peggiori.
4. Essere buono è chiudere gli occhi davanti all'ingratitudine.
5. Essere buono è dare anche quando non si riceve, sorridendo a chi non comprende o non apprezza la nostra generosità.
6. Essere buono è sacrificarsi, aggiungendo al peso delle nostre pene di ogni giorno, quello delle pene altrui.
7. Essere buono è tenere ben stretto il proprio cuore, per riuscire a soffocare le sofferenze e a sorridere costantemente.
8. Essere buono vuol dire accettare il fatto poco simpatico che più doneremo, più ci sarà domandato.
9. Essere buono è acconsentire a non avere più nulla riservato a noi stessi, tranne la gioia della coscienza pura.
10. Essere buono è riconoscere con semplicità che davvero buono è solo Dio.
bontàgenerositàmisericordiamagnanimitàsacrificiosorrisogratuità
inviato da Don Giuseppe Ghirelli, inserito il 23/08/2012
TESTO
69. Vogliamo essere animatori così - Decalogo animatore 3
1. La direzione dell'animatore è la direzione di Cristo: una e una sola!
2. Se c'è un metodo è lo stesso metodo di Dio: a) non sta dietro la cattedra ad insegnare; si siede in mezzo ai ragazzi per testimoniare, b) Condivide la loro vita e li conosce personalmente uno per uno, li chiama per nome.
3. L'obiettivo è "presentare i ragazzi a Dio oltre che solo Dio ai ragazzi" (la preghiera).
4. Portare nel cuore le realtà di vita di ognuno e farlo diventare un offertorio costante nella propria vita di preghiera (prega per il gruppo e per ciascun componente del gruppo).
5. Non pensare che il gruppo è completo e ti appartiene perché manca sempre qualcuno (la pecorella smarrita da andare a cercare).
6. La cosa bella è che l'animatore cresce nella misura in cui crescono i ragazzi.
7. Ricordati però che non sei solo, condividi questo servizio con altri con i quali devi essere in comunione di preghiera e di azione.
8. Parrocchia ma non troppa: la tua spiritualità è laicale: nel mondo attento alle cose del mondo (non chiudersi in sacrestia). Dì ai tuoi ragazzi di andare in piazza a fare le vasche... da cristiani però.
9. Se riconosci di avere il carisma dell'educatore, coltivalo! (parabola di talenti); prega e usa i mezzi specifici che la Chiesa e/o il tuo gruppo ti da.
10. "Animatore fai da te? no Diotour? AHI - AHI - AHI".
educatoreeducareanimatoregruppo
inviato da Don Giuseppe Ghirelli, inserito il 23/08/2012
TESTO
70. Meditazione e ritorno al mondo
Dietrich Bonhoeffer, Vita comune
Ogni giorno porta al cristiano molte ore di solitudine in mezzo ad un mondo non cristiano. Questo è il tempo della verifica. Esso è la prova della bontà della meditazione personale e della comunione cristiana. La comunità ha reso gli individui liberi, forti, adulti, o li ha resi invece dipendenti, non autonomi? Li ha condotti un po' per mano, per far loro imparare di nuovo a camminare da soli, o li ha resi paurosi e insicuri?… Qui si tratta di decidere se la meditazione personale ha portato il cristiano in un mondo irreale da cui si risveglia con spavento, nel ritornare al mondo terreno del suo lavoro, o se viceversa lo ha fatto entrare nel vero mondo di Dio, che permette di affrontare la giornata dopo aver attinto nuova forza e purezza. Si è trattato di un'estasi spirituale per brevi attimi, cui poi subentra la quotidianità, o di un radicarsi essenziale e profondo della Parola di Dio nel cuore?… Solo la giornata potrà deciderlo… Ognuno deve sapere che anche il momento in cui è isolato ha una sua retroazione sulla comunione. Nella sua solitudine egli può dilacerare e macchiare la comunione o viceversa rafforzarla e santificarla….
solitudinecomunitàrapporto con Dioimpegnoessere cristiani
inviato da Qumran2, inserito il 12/08/2012
TESTO
71. Fa' il mio cuore ricco di amore
Karl Rahner, Tu sei il silenzio, ed. Queriniana
Fa' il mio cuore come il cuore del Figlio tuo; così largo e così ricco di amore; che i miei fratelli... che uno almeno, nella mia vita, venga per questa via, a comprendere che tu lo ami. Dio del mio Signore Gesù Cristo, che io ti possa trovare nel suo cuore.
amore fraternofratellicuore di Gesùcuoreamore di Diotestimonianza
inviato da Qumran2, inserito il 05/08/2012
TESTO
72. Disegna il tuo cuore nel mio cuore, Signore 1
Signore,
disegna il tuo cuore nel nostro cuore,
perché sappiamo affrontare con amore
ogni prova della vita.
Disegna il tuo cuore nella nostra storia,
perché i nostri gesti siano coerenti alle nostre parole.
Disegna il tuo cuore nelle nostre azioni,
perché non siano segnate dal tornaconto.
Disegna il tuo cuore nella nostra comunità,
perché sia spazio accogliente per ciascuno.
Disegna il tuo cuore nelle nostre famiglie,
perché siano oasi della tua presenza.
Disegna il tuo cuore in ogni nostra decisione,
perché possiamo essere segno del tuo amore appassionato.
Rendici pieni di stupore e vuoti di egoismo,
ricchi di comprensione e privi di cattiveria,
solidali con gli esclusi e cercatori della vita eterna.
Amen.
CuoreAmoreSequelaComunitàVitaStoriaPresenza di Diosolidarietàbontà
inviato da Don Angelo Saporiti, inserito il 05/08/2012
PREGHIERA
Gesù dolcissimo, mi prostro davanti a te
a conclusione di un cammino eucaristico,
in cui ho compreso sempre più quanto conta
l'amare te, adorare te, stare vicino a te,
non allontanarsi mai da te, neppure per brevi istanti
della nostra frenetica vita quotidiana.
Gesù amabile, ostia santa, ostia d'amore,
fa di me, mediante te, un'ostia vivente
consacrata all'amore,
capace di donarmi a te nell'amore,
un amore capace di prendere totalmente il mio cuore,
capace di donarsi agli altri senza riserve
e senza alcun pentimento di aver
data la propria vita per gli amici,
come tu ci hai insegnato, fino al sacrificio della croce.
Gesù adorabile, ostia immacolata, pura e senza macchia
fa' di me, sull'esempio del cuore immacolato di Maria,
un cuore puro ed un'anima pura,
senza falsità, impurità, senza più macchie di peccato,
senza odio e risentimenti,
ma solo con una grande pace della mente,
del cuore e dell'intelletto.
Gesù mite agnello, immolato sull'altare della croce,
per la redenzione dell'umanità,
fa di me uno strumento di perdono e di misericordia
soprattutto quando più difficile si fa il perdono
nel tuo santo nome.
Gesù eucaristia,
mentre ti adoro qui presente
nel santissimo sacramento dell'altare
rinnovando la mia fede in te che sei il Verbo Incarnato
e il Redentore dell'umanità,
fa di tutti noi un cuor solo ed un'anima sola,
nell'immenso amore eucaristico
che fonda la Chiesa come unico popolo di Dio
in cammino verso il banchetto eterno del cielo.
Amen.
eucaristiaoffertasacrificiodono di sé
inviato da Paola Berrettini, inserito il 24/06/2012
TESTO
74. Le cinque tappe dell'amore
Ho voluto fare un viaggio in un'altra terra per scoprire le differenze tra gli uomini.
Nella mia prima tappa ho incontrato un bambino i suoi occhi erano pieni di gioia e curiosità; guardandolo bene ho scoperto che anche negli occhi dei bimbi della mia terra c'è la stessa gioia e curiosità.
Nella seconda tappa ho visto un contadino, era sudato con la schiena bruciata dal sole, le sue mani ferite e callose. Ho scoperto poi che anche nella mia terra i contadini sudano per il pane di ogni giorno.
Continuando il mio viaggio mi sono fermata per la terza volta, la mia terza tappa, qui ho visto una madre che cullava il suo bimbo, cantava una dolce melodia per addormentarlo, nei miei ricordi ho rivisto gli occhi di mia madre e ho risentito in fondo al cuore la ninnananna che mi cantava, sì anche nella mia terra le mamme sono piene d'amore.
Nella quarta tappa, ho incontrato un povero, chiedeva l'elemosina, la sua mano era tesa verso di me, nel suo sguardo tanta vergogna e desolazione, anche nella mia terra la povertà è uguale.
Alla fine del mio viaggio, nell'ultima tappa, la quinta, ho visto un uomo che pregava, il suo volto sprigionava serenità, le sue mani erano giunte e il capo chino, era immobile! Sembrava vivere in un'altra dimensione.
Mi sono inginocchiata al suo fianco e mi sono messa davanti a Dio, ho pregato, in quel momento ho capito che non esistono differenze tra gli uomini, tutti seguono un'unica strada, quella dell'amore!
inviato da Silvana Lunardi, inserito il 24/06/2012
PREGHIERA
Quando uscii da te o Padre, volevo vivere nel Paradiso,
e mi sono trovato in un mondo egoistico e violento.
Quando uscii da te o Padre, volevo essere simile a tuo Figlio,
e mi sono trovato nella miseria del peccato.
Quando uscii da te o Padre, volevo essere sempre illuminato dallo Spirito,
e mi sono trovato confuso tra le tante voci che mi chiamano per nome.
Quando uscii da te, o Padre, tu mi hai dato un nome,
e quel nome l'ho dimenticato.
Quando uscii da te, o Padre, tu mi hai indicato un una croce e mi dicesti:
ricordati figlio mio, quella è la sola scala per ritornare a me.
Padre buono, so che se sono nel mondo, peccatore, confuso dalle false verità,
che vuole dimenticarti a tutti i costi,
Padre buono, so che tu aspetti alla "finestra" il mio ritorno a casa, il mio ritorno a te,
ma io duro di cuore brancolo nel buio.
O mio Dio, tu non ti stanchi mai di aspettarmi, e mentre mi aspetti,
tutti i giorni scendi di nuovo su quella croce nel sacrificio Eucaristico per me,
per redimermi e prendendomi per mano, grazie alla tua croce, mi porterai in Paradiso.
Amen.
crocefederapporto con Dioconversione
inviato da Giorgio Redini, inserito il 24/06/2012
TESTO
Amici della Zizzi, Commento al Vangelo Giovanni 19-31-37
La nostra salvezza è venuta dal cuore trafitto di Gesù. La salvezza del nostro prossimo deve passare attraverso le ferite che infliggeranno al nostro cuore.
Vi siete mai domandati perché ci sono così tanti divorzi? Perché molte persone iniziano a fare volontariato e poi smettono o cambiano direzione? Perché in tanti lasciano la fede? Il motivo alla base di tutto è la paura di farsi male.
Quando tra marito e moglie si crea un malinteso, o non sono d'accordo su qualcosa bisognerebbe parlarne, ma ciò provoca dolore, turbamento, doversi dire cose spiacevoli ed in molti casi si evita. Così accade che da una piccola cosa si vengano a creare brutte situazioni dalle quali è poi difficile uscirne. Se nella rete di un pescatore si forma un piccolo nodo, se non lo si leva subito, darà origine a due piccoli nodi, che a loro volta creeranno quattro piccoli nodi e poi otto ed in men che non si dica diverranno una matassa talmente intricata che la soluzione più veloce diventerà il taglio della rete.
Ma la soluzione c'è ed è molto semplice, ogni nodo che si forma lo si deve togliere con minuziosa pazienza.
In un rapporto, qualunque esso sia, si deve imparare a soffrire per il bene dell'altro e tanto maggiore e duratura è questa sofferenza, maggiore è il bene che all'altro deriverà.
Oggigiorno l'egoismo imperversa e una persona possa sacrificarsi per il prossimo è cosa assai rara da trovare, ma vedete che alone di amore che crea attorno, un alone nel quale anche chi soffre per gli altri troverà la sua pace e la sua gioia.
Gesù morendo sulla Croce ha sofferto ed è nata la fede. Dio soffrendo ogni giorno per noi che siamo suoi figli crea attorno a noi protezione e speranza.
Non facciamo così noi genitori verso i figli? Non siamo disposti a disposti a soffrire, a sacrificarci, a farci trafiggere il cuore per dargli un'opportunità in più?
famigliamatrimoniodivorzioseparazioneamoreproblemisoluzionedoloresacrificio
inviato da Riccardo Ripoli, inserito il 19/06/2012
PREGHIERA
E' mezzogiorno. Vedo la chiesa aperta. Bisogna entrare.
Madre di Gesù Cristo, io non vengo a pregare.
Non ho nulla da offrire e niente da chiedere.
Vengo solamente, o Mamma, a guardarti.
Guardarti, piangere di felicità, sapere
che sono tuo figlio e che tu sei là.
Non dire nulla, guardare il tuo viso
e lasciar cantare il cuore col suo linguaggio.
Perché tu sei bella, perché tu sei immacolata,
la creatura come uscita da Dio
al mattino del suo splendore originale
perché tu sei la madre di Gesù Cristo,
che è la verità nelle tue braccia.
inviato da Qumran2, inserito il 31/05/2012
TESTO
78. Vi lascio la pace, vi do la mia pace 1
Amici della Zizzi, Commento al Vangelo
Quanti significati si danno alla parola "pace".
Fare pace con qualcuno, essere in pace con le persone, pace nel senso di pazientare.
Sono tutte interpretazioni, sfaccettature annacquate di una stessa realtà. Ognuno applica la pace secondo il proprio comodo ed interesse.
Avete presente quando due bambini piccoli litigano per un gioco ed i genitori intervengono obbligandoli a fare pace? Le espressioni su quei volti sono come a dire: "Grrr... faccio pace con te perché mi obbligano, ma appena posso t'accoppo...". Poi per fortuna sono bimbi e non portano rancore.
Ma noi come facciamo? Talvolta per buona creanza o per quieto vivere siamo costretti dalle circostanze a fare pace con qualcuno, ma la vera pace nasce dal cuore, non il contrario.
Se non sentiamo un impeto di rappacificarsi con la persona che a nostro avviso ci ha fatto un torto, non è vera pace.
Come si può pensare di essere perdonati da Dio se non siamo noi i primi a perdonare dal profondo della nostra anima?
La pace, quella vera, ti porta a vivere meglio senza rancori, vendette, accidie.
Se il mondo conoscesse e mettesse in pratica la pace che Gesù ci ha insegnato, non ci sarebbero più guerre.
Prendiamo queste parole del Vangelo per fare le pulizie di primavera dentro di noi. Facciamo mentalmente la lista delle persone contro le quali abbiamo qualcosa e cominciamo a perdonarle dentro di noi, per poi andare con cuore puro e sincero a perdonarle con il nostro sguardo, il nostro sorriso, le nostre parole.
Forse non cambieremo il mondo, ma daremo un insegnamento ai nostri interlocutori che magari lo riporteranno in giro come un buon virus.
inviato da Riccardo Ripoli, inserito il 08/05/2012
TESTO
Amici della Zizzi, Commento al Vangelo
A volte ci affanniamo alla ricerca di Dio, a volte non lo cerchiamo proprio, ma il Signore è in mezzo a noi ogni giorno.
Il Signore è nel povero che chiede un pezzo di pane ed ha piaghe su tutto il corpo per la denutrizione.
Il Signore è nel bambino che viene picchiato, violentato, abbandonato che ha ferite nell'anima che porterà per tutta la vita.
Il Signore è nell'anziano che è solo e chiede un po' di ascolto e di compagnia, con ferite nel cuore per aver dato tanto ai figli ed essere stato da loro allontanato perché noioso.
Il Signore è nel drogato che chiede la vostra forza per uscire da un tunnel, che ha ferite nel cervello per le sostanze assunte.
Chiunque abbia una ferita deve essere per noi Gesù.
Anche io, anche tu. Tutti noi abbiamo bisogno del nostro prossimo e verso il nostro prossimo siamo chiamati ad andare.
Il Signore ci mostra le sue ferite, le ferite inferte dalla cattiveria, dal menefreghismo, dall'egoismo in special modo ai più deboli.
Non possiamo far finta di non vedere, non possiamo pensare che non spetti a noi curare quelle ferite perché se non lo facciamo siamo colpevoli tanto quanto coloro che le hanno inferte.
rapporto con Diocaritàpresenza di Diosolidarietàcaritàamore
inviato da Riccardo Ripoli, inserito il 08/05/2012
TESTO
P. Gianni fanzolato, Loreto S. Natale 2011
Annunciazione
Anche per me, come a Maria, c'è stato un annuncio:
un angelo mi ha chiesto se ero disposto a portare Gesù ai fratelli;
e come per miracolo ho trovato Cristo nei poveri, carcerati, migranti.
Dal sì di Maria come centri concentrici tutti i sì di chi si sente amato dal Padre.
E nasce l'amore!
Natale.
Per me è Natale quando Cristo mi ha cambiato la vita col battesimo e sono rinato.
Da quel momento ho visto nascere attorno a me tanti che sognano un pane,
fratelli in carcere per i quali è natale quando qualcuno li va a visitare,
tanti ragazzi, uomini migranti per il mondo che aspettano di essere accolti.
E nasce la gioia!
I Re Magi
Ogni volta nel mio cuore nasce l'amore a Dio e ai fratelli, è oro che offro.
Quando lascio tutto e perdo tempo in tua compagnia è incenso che sale.
Se vivo nella tua grazia e la vita si fa dono a chi soffre è mirra che profuma.
Permettimi, Signore di inginocchiarmi per adorarti presente nel mio prossimo.
E nasce la lode!
Epifania
Ti manifesti a me nel dolore del malato, di chi vive lontano dalla patria.
Sei continua epifania negli avvenimenti della storia e di chi cammina accanto.
Ti sveli come d'incanto per chi sa scorgerti nella Parola, nel Pane e nella vita.
E il mondo avvolto dalle tenebre del peccato, toglie il velo e risorge a una luce nuova.
E nasce la pace!
annunciazionenataleepifaniare magi
inviato da Gianni Fanzolato, inserito il 07/05/2012