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TESTO

41. Pasqua, festa dei macigni rotolati   1

Tonino Bello, Pietre di Scarto

Vorrei che potessimo liberarci dai macigni che ci opprimono, ogni giorno: Pasqua è la festa dei macigni rotolati. E' la festa del terremoto.
La mattina di Pasqua le donne, giunte nell'orto, videro il macigno rimosso dal sepolcro.
Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all'imboccatura dell'anima che non lascia filtrare l'ossigeno, che opprime in una morsa di gelo; che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l'altro.
E' il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio, della disperazione del peccato.
Siamo tombe alienate. Ognuno con il suo sigillo di morte.
Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione di Cristo.

pasquaresurrezionerisurrezionerinascitavita nuovapeccatosperanza

5.0/5 (2 voti)

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 29/07/2004

TESTO

42. E mi sorprende

Elisa Kidané

E mi sorprende
quella inesauribile
risorsa
di speranza
che ti permette
di danzare
quando tutti
proprio tutti
si arrendono
all'evidenza
del tuo fallimento.

...e mi sorprende
quella forza
che mette vigore
nel tuo cuore
e dalle ceneri
dell'odio
e della violenza
fa nascere
amore
e compassione.

...e mi sorprende
la tua resistenza
che ti spinge
a credere nell'impossibile
certezza
di un'alba nuova,
quando la notte
dura da troppo.

...e mi sorprende
il tuo coraggio
di sognare
un avvenire
per i tuoi popoli
quando tutti
hanno già sentenziato
la tua scomparsa
dal mondo
che conta.

...e mi sorprendi
Africa mia
dalle mille
e inesauribili
risorse di vita.

speranzafiduciafuturostuporeAfrica

5.0/5 (1 voto)

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 27/07/2004

PREGHIERA

43. Preghiera dell'anziano

O Dio, nostro Padre che ti definisci
amante della vita
donami la grazia di una perenne
giovinezza dello Spirito,
per restare sempre sereno
anche nei momenti più difficili.

Ti chiedo il dono dell'amicizia:
le persone care che mi hai donato
e mi hai fatto incontrare,
sappiano rimanermi vicine.
Ti chiedo che il cammino
della mia anima verso l'immortalità
non sia barcollante come quello del mio corpo.

Aiutami a saper comprendere,
più che giudicare
a saper apprezzare,
più che condannare,
ad essere per gli altri un modello,
più che un consigliere.

Aiutami a non prendermi troppo sul serio:
a sorridere dei miei successi,
come dei miei sbagli.
ti prego di conservarmi il gusto delle cose:
di farmi sopportare il chiasso naturale
dei bambini,
l'evolversi di un mondo che gradualmente
non sarà più mio.

Ti prego di farmi capire che, anche per me,
la vita ricomincia sempre nuova
e diversa ogni giorno.
Tu che hai allietato la mia giovinezza,
rendi forte e dignitosa questa mia età,
perché anch'io possa lasciare ai miei figli
e ai figli dei miei figli,
un messaggio di fiducia e di pace.

Ti chiedo infine, con umiltà e speranza,
di conservarmi quel posto,
che il Tuo Figlio Gesù è venuto a preparare
per me nella tua casa,
in modo che possa godere la giovinezza
eterna.
Amen

anzianitàvecchiaia

5.0/5 (1 voto)

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 16/12/2003

PREGHIERA

44. Preghiera dei giovani alla vergine del rosario

Il Rosario e la nuova Pompei, marzo 2003

Vergine del Rosario,
giovane donna di Nazaret,
benedetta fra tutte le donne,
incanto della terra e del cielo,
scelta come fiore
dal giardino del mondo,
per essere la Madre
del più bello tra i figli dell'uomo,
a te affido e consegno la mia vita.

Tu hai dato alla luce Gesù,
figlio di Dio fatto uomo.
Ai piedi della croce
sei diventata madre di tutti gli uomini.
Madre mia, tienimi per mano
illumina i miei passi,
sostienimi nella prova
ottienimi gioia e speranza
nel cammino degli anni.

Per te non fu facile, o Madre,
capire il disegno di Dio:
fu avventura di grazia,
tra Betlemme e il Calvario,
la tua missione e il tuo destino.
Aiutami a trovare la mia strada:
strada di amore e strada di lavoro,
strada di pace, tra i mille scogli
e le tante insidie del nostro tempo.

Vergine del Rosario,
portami passo dopo passo
dentro il mistero di Gesù:
che io lo conosca e lo ami,
fino ad essere sempre più suo,
fino ad essere "lui";
ed ogni grano della tua corona,
sia un passo di amore,
fino al traguardo dell'eterna gioia. Amen.

rosarioMariaMadonnafedefiduciaaffidamento

inviato da Anna Barbi, inserito il 27/06/2003

PREGHIERA

45. Ogni giorno è Pasqua

Averardo Dini

Aiutami, o Signore risorto,
a sorridere alla Pasqua che oggi celebriamo,
a non pensare a ciò che ho lasciato,
ad essere felice di ciò che ho trovato.
Aiutami, o Signore risorto,
a non volgermi indietro perché l'ieri non c'è più
se non come briciola di lievito per il pane d'oggi.
Aiutami a sorridere alla vita che avanza,
sempre così ricca di sorprese e di novità.
Aiutami a sorridere alla poesia che canta nel cuore
per spingermi alla ricerca di spazi sconfinati.
Aiutami, o Signore risorto,
a sorridere ai tentativi che compio
per essere e restare creatura nuova.
Aiutami, o Signore,
che sento vivo dentro di me,
a sorridere ad ogni alba che viene,
perché ora so che,
se vengo e sto con te,
ogni giorno è Pasqua,
ogni giorno è "primo mattino del mondo".
Amen.

Pasquarisurrezioneottimismosperanzasorriso

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Lianza, inserito il 06/05/2003

PREGHIERA

46. L'avventura d'ogni giorno   3

Tonino Lasconi, Amico Dio

Signore,
il sole è sorto
e mi metti in mano
una esperienza nuova.
Sarà bella? Sarà noiosa?
Sarà utile?
Non lo so ancora.
Però son certo
che molto dipenda da me.
Questo fammelo capire...
perché spesso rischio
di aspettarmi tutto dagli altri;
tutto da te.
Fammi sentire responsabile
di quello che faccio.
Tu hai creato l'uomo
senza chiedergli il permesso
ti sei però subito legato le mani
e non gli puoi fare niente
se non lo vuole.
Signore,
aiutami a spalancare gli occhi
per vedere dove mi trovo
e chi avrò vicino.
Signore,
aiutami a drizzare bene le orecchie
per raccogliere tutte le voci
che la vita mi invia
e rispondere con coraggio
e fantasia.

esperienzabuongiornonuovo giornolibertà

inviato da Ortensia Cortese, inserito il 26/03/2003

TESTO

47. Pace è un grido di silenzio

Pace è un grido silenzioso,
un sentiero invisibile
tra i rovi dell'odio.

Pace è la carezza impalpabile
della speranza
negli occhi dei bambini
che guardano sempre a un domani.

Pace è il sogno
che vuole essere realizzato,
l'abbraccio dell'anima
all'anima,
è un volo verso terre
sconosciute
governate solo dall'amore.

Non si può spiegare,
la pace.
Dobbiamo inventarla,
nuova e incrollabile,
in questo arcobaleno di albe
senza fine.

La pace
è un marchio del cuore.
Tempo da paradiso sulla terra;
amore,
sentimento bello tra persone, città e stati.
Quando la pace
come ora, è solo un desiderio
l'odio macchia di nero i cuori.
Io credo in un futuro
in cui una stella si illuminerà
e quando su di noi si sarà fermata
la pace ritrovata
porterà un mondo di vita.

paceguerra

inviato da Simona Bonalumi, inserito il 16/03/2003

TESTO

48. Beato il cuore   2

Beato il cuore che fa spazio a tutti dentro di sé
e trova sempre al suo interno
un angolino libero per l'ultimo che arriva.

Beato il cuore che non riesce a chiamare estraneo
anche il più diverso, ma vive l'accoglienza come legge
fondamentale, perché questo è il Vangelo.

Beato il cuore che vive un continuo "Eccomi" agli altri,
a Dio e a stesso: crescerà fino alla pienezza.

Beato il cuore che si fa solidale nella verità con tutti e ciascuno,
in ogni situazione, nella buona e nella cattiva salute:
sarà artefice della civiltà dell'amore.

Beato il cuore che non è gonfio di sé,
non si vanta, non manca di rispetto:
sarà beato perché perdendo se stesso si ritrova.

Beato il cuore che si compiace della verità, della giustizia
e della purezza: sarà specchio di Dio e città sul monte.

Beato il cuore che si lascia compromettere dalla sofferenza degli altri
ed offre solidarietà, asilo, speranza:
realizzerà l'unità dei fratelli.

Beato il cuore che non conosce il colore della pelle o la diversità delle lingue,
ma solo il linguaggio degli occhi, del sorriso,
del volto e della luce di Dio: sarà rigeneratore di speranza.

Beato il cuore che vive l'attenzione agli altri, la generosità,
l'autenticità della vita e una presenza operosa:
sarà costruttore del Regno di Dio.

Beato il cuore mite e umile, perché sarà una nuova incarnazione
del Cuore di Cristo.

beatitudinisolidarietàamoreaccoglienza

1.0/5 (1 voto)

inviato da Barbara, inserito il 16/12/2002

PREGHIERA

49. Insegnaci il silenzio   1

Alice Claire Mansfield

Santa Maria, Madre di Dio, che hai conservato tutte le cose meditandole nel tuo cuore, insegnaci il profondo silenzio interiore, che ha avvolto tutta la tua vita.

Il silenzio dell'Annunciazione, di fede, missione ed obbedienza,
il silenzio della Visitazione, di umiltà, di servizio e lode;
il silenzio di Betlemme, della nascita, incarnazione e meraviglia;
il silenzio della fuga in Egitto, di perseveranza, speranza e fede;
il silenzio di Nazareth, di semplicità, intimità e comunione;
il silenzio del Calvario, di coraggio, morte ed abbandono;
il silenzio della Pasqua, di resurrezione, giubilo e gloria;
il silenzio dell'Ascensione, di realizzazione, trasformazione e nuova creazione;
il silenzio della Pentecoste, di pace, potenza ed amore.

Maria, nella tua saggezza insegnaci quel silenzio che ci abilita ad ascoltare la voce lieve, ma ferma del nostro Dio; che ci spinge ad adorare lui solo in spirito e verità.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi ora e sempre, perché possiamo entrare nel tuo silenzio che ci unisce a Gesù, tuo Figlio, nel mistero del suo silenzio davanti al Padre di misericordia.

silenzioascoltoMariaMadonna

5.0/5 (1 voto)

inviato da Eleonora Polo, inserito il 14/12/2002

TESTO

50. Evangelizzare la vita ordinaria

Josemaría Escrivà, Omelia "Amare il mondo appassionatamente", 8-X-1967

Dovete (invece) comprendere adesso - con una luce tutta nuova - che Dio vi chiama per servirlo nei compiti e attraverso i compiti civili, materiali, temporali della vita umana: in un laboratorio, nella sala operatoria di un ospedale, in caserma, dalla cattedra di un'università, in fabbrica, in officina, sui campi, nel focolare domestico e in tutto lo sconfinato panorama del lavoro, Dio ci aspetta ogni giorno. Sappiatelo bene: c'è un qualcosa di santo, di divino, nascosto nelle situazioni più comuni, qualcosa che tocca a ognuno di voi scoprire.

Non vi è altra strada, figli miei: o sappiamo trovare il Signore nella nostra vita ordinaria, o non lo troveremo mai. Per questo vi posso dire che la nostra epoca ha bisogno di restituire alla materia e alle situazioni che sembrano più comuni, il loro nobile senso originario, metterle al servizio del Regno di Dio, spiritualizzarle, facendone mezzo e occasione del nostro incontro continuo con Gesù Cristo.

quotidianitàsantitàsecolarità

inviato da Eleonora Polo, inserito il 28/11/2002

PREGHIERA

51. Sono un uomo di speranza

Sono un uomo di speranza
perché credo che Dio
è nuovo ogni mattina.

Sono un uomo di speranza
perché credo che lo Spirito Santo
è all'opera nella Chiesa
e nel mondo.

Sono un uomo di speranza
perché credo che lo Spirito creatore
dà a chi lo accoglie
una libertà nuova
e una provvista di gioia e di fiducia.

Sono un uomo di speranza
perché so che la storia della Chiesa
è piena di meraviglie.

Sperare è un dovere e non un lusso.
Sperare non è sognare,
ma è la capacità
di trasformare un sogno in realtà.

Felici coloro che osano sognare
e che sono disposti
a pagare il prezzo più alto
perché il loro sogno prenda corpo
nella vita degli uomini.

speranzaresponsabilitàimpegnomissione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Barbara, inserito il 22/11/2002

RACCONTO

52. Pierino davanti al presepe

Pierino sogna... sta andando insieme ai pastori e ai Re Magi verso la stalla quando si trova improvvisamente davanti a Gesù Bambino che giace nella mangiatoia. Pierino si accorge di essere a mani vuote. Tutti hanno portato qualcosa: solo lui è senza doni.

Avvilito dice subito: "Prometto di darti la cosa più bella che ho. Ti regalo la mia nuova bicicletta, anzi il mio trenino elettrico".

Il bambino nel presepe scuote la testa e sorridendo dice: "Io non voglio il tuo trenino elettrico. Dammi il tuo tema in classe!".

"Il mio ultimo tema?" balbetta il ragazzino. "Ma ho preso un insufficiente!".

"Appunto, proprio per questo lo vorrei" dice Gesù. "Devi darmi sempre tutto quello che è insufficiente, imperfetto. Per questo sono venuto nel mondo. Ma vorrei un'altra cosa ancora da te: la tua tazza del latte".

A questo punto Pierino si rattrista: "La mia tazza? Ma è rotta!".

"Proprio per questo la vorrei avere" dice Gesù Bambino. "Tu mi puoi portare tutto quello che si rompe nella tua vita. Io sono capace di risanarlo".

Il ragazzino sentì di nuovo la voce del Bambino Gesù: "Vorrei una terza cosa da te: vorrei la risposta che hai dato a tua mamma quando ti ha chiesto come mai si è rotta la tazza del latte".

Allora Pierino inizia a piangere e confessa tra le lacrime: "Ma le ho detto una bugia, quella volta. Ho detto alla mamma che la tazza era caduta per caso, ma in realtà l'ho gettata a terra io, per rabbia".

"Per questo vorrei avere quella tua risposta" risponde sicuro Gesù Bambino. "Portami sempre tutto quello che nella tua vita è cattivo, bugiardo, dispettoso e malvagio. Sono venuto nel mondo per perdonarti, per prenderti la mano e insegnarti la via".

Gesù sorride di nuovo a Pierino, mentre lui guarda, comprende e... si meraviglia....

presepeNataleincarnazionemisericordia di Dioumiltàpiccolezzaperdono di Dio

inviato da Anna Lianza, inserito il 11/11/2002

RACCONTO

53. Imparare ad amare   1

Rivista Pregare

Un uomo, che si sentiva orgoglioso del verde tappeto del suo giardino, un brutto giorno scoprì che il suo bel prato era infestato da una grande quantità di "denti di leone". Cercò con tutti i mezzi di liberarsene, ma non poté impedire che divenissero una vera piaga.

Alla fine si decise di scrivere al ministero dell'Agricoltura, riferendo tutti gli sforzi che aveva fatto, e concluse la lettera chiedendo: "Che cosa posso fare?".

Giunse la risposta: "Le suggeriamo d'imparare ad amarli".

Autentica piaga è per una persona non accettare gli avvenimenti, non amare tutto ciò che c'è nel suo giardino. Se non si può averla vinta con tanti "denti di leone" che esistono, è necessario apprendere una nuova tecnica: quella dell'amore. Imparare ad amare non è per nulla facile, poiché bisogna perdere, impiegare molto tempo per ascoltare gli altri: piante, animali, persone.

Il vivere in comunità, è come essere piantato in un giardino. In essa ci ogni specie di fiori, piante... Alcuni fioriscono più degli altri; alcuni in un tempo, altri più tardi. Ci sono addirittura piante che non fioriscono mai. Però tutte hanno una funzione, una missione.

I primi cristiani erano "un cuor solo ed un'anima sola, e nessuno riteneva niente come proprio, anzi tutto era di tutti" (Atti, 4,32). Si distinguevano da coloro che non erano cristiani per il solo fatto d'aver appreso ad amare e di crescere nell'amore. Dei primi cristiani affermava Diogneto:

"Amano tutti e da tutti sono perseguitati... Sono poveri, ma arricchiscono tutti. Sono privi d'ogni cosa, ma abbondano in tutto... Li caricano di vituperi, e loro li benedicono... Li si ingiuria e loro onorano. Si comportano bene e sono castigati come malfattori. Condannati a morte, si rallegrano come se fosse loro donata la vita".

comunitàamoreaccettazionetolleranza

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 24/10/2002

TESTO

54. Sorridi alla vita

Rivista il Cenacolo n. 3/99

Sorridi alla vita che viene e avanza, sempre così ricca di sorprese e di novità.
Sorridi alla poesia che ti canta nel cuore, per spingerti alla ricerca di spazi sconfinati.
Sorridi al tuo oggi, così fresco e pulito, per niente corroso dalla pesantezza del tempo.
Sorridi ai fiori gialli del campo e ai convolvoli rosa, aggrappati alla siepe della strada.
Sorridi al cinguettio dei passeri che saltano di ramo in ramo tra il verde dei pini.
Sorridi ai tentativi che fai per diventare creatura nuova.
Sorridi al sudore di colui che scalpellando trae dalle viscere austere della pietra il volto radioso di un bimbo.
Sorridi al vento che, accarezzandoti, reca in dono il profumo ossigenante dei campi vicini e lontani.
Sorridi al sole, che ancora non si è stancato di offrirti una cascata di luce e di calore.
Sorridi ai bambini che incontri, perché sono il grande motore del futuro.
Sorridi all'anziano dal volto grinzoso, perché ha nel cuore una storia che ti è necessario sapere.
Sorridi alla musica silenziosa delle stelle che, di lassù, guidano la danza dell'universo.
Sorridi anche alla pagina del dolore, perché, quando l'avrai completata, voltandola, ne troverai una tutta bianca e sarà l'inizio di una stagione nuova.

vitasorrisosperanzaottimismo

inviato da Anna Barbi, inserito il 30/09/2002

PREGHIERA

55. Preghiera dei fidanzati

Card. Giovanni Battista Montini

Nel mio cuore, o Signore,
si è acceso l'amore per una creatura
che anche tu conosci ed ami,
Ti ringrazio di questo dono
che mi inonda di una gioia profonda,
mi rende simile a te che sei l'Amore,
e che mi fa comprendere il valore
della vita che mi hai donato.
Fa' che io non sciupi
questa immensa ricchezza
che mi hai messo nel cuore:
insegnami che l'amore è un dono
e non può mescolarsi con nessun egoismo,
che l'amore è puro
e non può stare con nessuna bassezza,
che l'amore è fecondo
e deve fin da oggi
produrre una nuova vita in me
e chi mi ha scelto.
Ti prego per chi mi aspetta e mi pensa,
per chi mette in me tutto il suo avvenire;
Rendici degni l'un dell'altro.
Preparaci al matrimonio, alla sua grandezza,
alle sue responsabilità,
perché le nostre anime e i nostri cuori
siano fin d'ora uniti nello stesso amore.

amorefidanzamentocoppiafamiglia

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 22/08/2002

PREGHIERA

56. Preghiera in occasione del battesimo   1

Signore, ti prego per mia figlia.
È nata nuova come pagina tutta bianca.
Nessuno vi scarabocchi sopra:
non i compagni, non la scuola,
non la televisione...
È nata col viso pieno d'anima.
Nessuno le rubi il sorriso.
È nata originale, unica, irripetibile.
Conservi sempre la sua mente per pensare
il suo cuore per amare.
È nata piena di voglia di vivere.
Mai perda la grinta
per attaccare la vita e non subirla.
È nata aperta a Te.
Nessuno le sbarri la strada,
nessuno le rubi la bussola.
È nata preziosa.
Perché più figlia Tua che figlia mia.
Custodiscila, Signore,
e amala
come sai amare Tu,
Padre mio e Padre suo:
Padre nostro che sei nei cieli
e in terra vivi
nel cuore nuovo
di ogni bimbo che al mondo doni.
Amen.

famigliagenitorifiglibattesimo

5.0/5 (1 voto)

inviato da Mariella Banchetti, inserito il 14/06/2002

TESTO

57. Ricevere il perdono di Dio

Henri J. M. Nouwen, L'abbraccio benedicente

Una delle più grandi provocazioni della vita spirituale è ricevere il perdono di Dio. C'è qualcosa in noi, esseri umani, che ci tiene tenacemente aggrappati ai nostri peccati e non ci permette di lasciare che Dio cancelli il nostro passato e ci offra un inizio completamente nuovo. Qualche volta sembra persino che io voglia dimostrare a Dio che le mie tenebre sono troppo grandi per essere dissolte.

Mentre Dio vuole restituirmi la piena dignità della condizione di figlio, continuo a insistere che mi sistemerò come garzone. Ma voglio davvero essere restituito alla piena responsabilità di figlio? Voglio davvero essere totalmente perdonato in modo che sia possibile una vita del tutto nuova? Ho fiducia in me stesso e in una redenzione così radicale?

Voglio rompere con la mia ribellione profondamente radicata contro Dio e arrendermi in modo così assoluto al suo amore da far emergere una persona nuova? Ricevere il perdono esige la volontà totale di lasciare che Dio sia Dio e compia ogni risanamento, reintegrazione e rinnovamento.

perdonoconversionepeccatomisericordia di Dio

inviato da Mariangela Molari, inserito il 28/05/2002

PREGHIERA

58. Proteggi il nostro amore

Annie Cagiati

Signore, ti amo
con tutte le forze del mio essere.
Proteggi il nostro amore
dalla mia debolezza.
Dal pericolo che un giorno
cerchi la felicità su altre strade.
Vi sono mille modi di riempire la vita,
il cuore, quando l'attesa di te
si fa troppo lunga.
E l'amore si affievolisce.
Diventa un'abitudine.
Quando riscoprirlo, ogni mattina
non è più una gioia così nuova e travolgente,
da trasformare le ombre in luce
e la sofferenza in gioia.
Signore, proteggi il nostro amore,
non dagli altri,
che non possono nulla contro di lui,
ma da me.
Dal mio egoismo e dal mio orgoglio,
dalla mia pigrizia e dalla mia paura.
E' così forte e così fragile!
Così incomprensibile e luminoso!
Signore, il tuo amore è tutto per me.
Il tuo amore mi rende pienamente felice.

perseveranzafedeltàquotidianitàrapporto con Diocoppiamatrimonio

inviato da Immacolata Chetta, inserito il 27/05/2002

TESTO

59. Ti voglio bene!

Giorgio Basadonna

Quando dirai: "Ti voglio bene!"
dirai: "Ti do la mia vita, ho bisogno di te,
sono troppo ricco, non posso pensare solo a me".

Quando ti sentirai dire: "Ti voglio bene!"
sarà l'invito a sciogliere le vele
nel grande mistero buio e luminoso
che approda a rive inesplorate.

Quando nascerà l'amore, abbi paura e trema:
non è l'avventura facile e rosea
di un sentimento che esplode
ma la partenza di un nuovo cammino.

Quando dirai: "Ti voglio bene!"
è una ferita che si apre nel cuore, un fuoco che brucia
e distrugge sterpi morti e secchi.

Quando ti sentirai dire: "Ti voglio bene!"
sarà l'amore stesso di Dio
che bussa al tuo cuore
e ti invita al grande banchetto.

Quando nascerà l'amore, piega le ginocchia,
prega e ringrazia, chiedi di essere capace
di godere il dono stupendo di Dio.

Quando nascerà l'amore, apri le finestre e porte
accendi sole e stelle, inizia la vita nuova nel mondo,
diventa dono per tutti.

amorecoppiamatrimoniofamiglia

inviato da Mariangela Molari, inserito il 22/05/2002

TESTO

60. Un Dio bambino che si fa coprire di baci   1

Jean Paul Sartre

La Vergine è pallida e guarda il bambino. Bisognerebbe dipingere sul suo viso, quella meraviglia ansiosa che non è apparsa che una sola volta su un volto umano. Perché il Cristo è il suo figlio, la carne della sua carne e frutto del suo ventre. Lo ha portato nove mesi in se stessa e gli darà il seno e il suo latte diverrà il sangue di Dio. In alcuni momenti la tentazione è così forte che dimentica che è il figlio di Dio.

Lo stringe nelle sue braccia e gli sussurra "Piccolo mio". Ma in altri momenti rimane interdetta e pensa: Dio è là, e viene presa da uno sgomento religioso per questo Dio muto, per questo bambino che in un certo senso mette paura.

Tutte le madri sono un po' frastornate, per un attimo, davanti a questo frammento ribelle della loro carne che è il loro bambino, e si sentono esiliate davanti a questa nuova vita fatta della loro vita, abitata da pensieri estranei. Ma nessun bambino è stato strappato più crudelmente e rapidamente da sua madre, perché è Dio e supera in tutto, ciò che lei potrebbe immaginare. Ma penso che ci siano anche altri momenti, rapidi e sfuggenti, in cui lei sente che il Cristo è suo figlio, il suo piccolo, e che è Dio.

Lo guarda e pensa "Questo Dio è il mio bambino. Questa carne è la mia carne, è fatto di me, ha i miei occhi e la forma della sua bocca, è simile alla mia, mi assomiglia, è Dio e mi assomiglia".

Nessuna donna ha avuto dalla sorte il suo Dio per sé sola, un Dio piccolissimo da stringere tra le braccia e coprire di baci, un Dio tutto caldo che sorride e che respira, un Dio che si può toccare e che ride.

Ed è in quei momenti che dipingerei Maria se fossi un pittore.

MarianativitàNatalematernità

inviato da Luca Peyron, inserito il 19/05/2002

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