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TESTO
21. Francesco, va' e ripara la mia casa!
Avevo il cuore in subbuglio, non sapevo cosa fare della mia vita, qual era il progetto di Dio per me. Quelle settimane passeggiavo tanto e la mia meta preferita era la chiesetta diroccata di San Damiano, poco fuori delle mura di Assisi.
Chissà da quando non si celebrava la Messa in quella chiesetta, quando ci andavo vedevo qualche contadino che, dopo il lavoro, entrava e pregava, qualche bambino portava talvolta qualche fiori di campo.
I temporali avevano rovinato le mura e il tetto, che ormai era crollato del tutto, il pavimento non c'era più, c'erano pietre tutto intorno. Quel giorno c'era tanto silenzio, tanta pace e tranquillità. Era una bellissima giornata di sole che ormai volgeva al tramonto.
Sono entrato, come al solito nella chiesetta, mi sono avvicinato al grande Crocifisso e ho iniziato a pregare. Ho pensato al mio animo tanto turbato, alla ricchezza che possedevo, ma anche a quella chiesetta diroccata e alle persone povere che incontravo ogni giorno per le vie di Assisi.
Immerso nei miei pensieri ho alzato gli occhi verso il Cristo in croce e ho sentito una voce molto chiara nel mio cuore: "Va' Francesco, ripara la mia casa, che come vedi, va in rovina!".
Sono rimasto ammutolito e senza parole, ma sentivo già la risposta nascere dentro di me: "Sì, Signore... dimmi cosa devo fare".
Alla fine della mia vita ho capito che Gesù voleva che io riparassi la sua casa, ma anche che mi donassi ai poveri e a tutti gli uomini e costruissi così una Chiesa più vera e più bella, come la voleva lui!
san francescovocazionechiesaimpegnodisponibilità
inviato da Qumran2, inserito il 19/04/2017
TESTO
San Luigi Orione, Lettere, 51
Cristo è risorto!
Oh! risorga Cristo anche in noi:
viva in noi con la sua grazia,
e noi viviamo in lui e di lui,
ché fuori di lui
non c'è vita né consolazione che valga.
Cristo è risorto!
Ma è ancora in mezzo a noi, è sempre con noi,
per asciugare ogni lagrima,
e trasformare tutti i dolori in amore.
Cristo viene portando sul suo cuore la Chiesa,
e, nella sua mano, le lacrime e il sangue dei poveri:
la causa degli afflitti, degli oppressi, delle vedove,
degli orfani, degli umili, dei reietti.
E dietro a Cristo si aprono nuovi cieli:
è come l'aurora del trionfo di Dio.
Sono genti nuove, nuove conquiste,
è tutto un trionfo non più visto di grande,
di universale carità,
poiché l'ultimo a vincere è lui, Cristo,
e Cristo vince nella carità e nella misericordia.
L'avvenire appartiene a lui, a Cristo.
inviato da Qumran2, inserito il 15/04/2017
TESTO
Da ogni parte si afferma che tutti siamo missionari, che la Chiesa per sua natura è missionaria, che esistiamo per evangelizzare.
Mettiti in discussione con il seguente test e poi verifica il tuo punteggio.
Ho orecchie:
- aperte a chi mi parla di lieto annuncio di Gesù
- tese all'inaudito di Dio
- pulite per non essere di freno all'urto dirompente
- fini per lasciar passare i sussurri misteriosi
- libere dal tampone del preconcetto
- liberate da virus velenosi e dal pensiero dominante di oggi.
Ho labbra:
- dolci grazie all'abitudinaria frequenza del buon sapore della Parola
- vere, pronte alla fermezza della verità
- sciolte, non tacciono il nome di Gesù, fonte del mio agire
- attraenti, invitano ad un sincero dialogo evangelico-caritativo.
Ho ginocchia:
- robuste, allenate alla frequenza del tabernacolo, per smuovere il cuore di Dio
- elastiche per abbassarsi davanti al fratello bisognoso
- agili per lanciare più in alto la gioia e la speranza
- umili per rimanere in terreni scomodi.
Ho piedi:
- sensibili e capaci di tornare indietro, come i discepoli di Emmaus
- veloci e capaci di andare rapidamente da chi ha bisogno, come Maria da Elisabetta
- allenàti per andare su ogni tipo di terreno vicino o lontano
- pronti a partire ad ogni invio parrocchiale o extra.
Se hai ritenuto questo test interessante, puoi verificare il risultato del punteggio ottenuto, chiedendo un dialogo personale con il direttore dell'ufficio missionario della tua Diocesi. Sarà ben lieto di incontrare chi è interessato alla collaborazione e all'impegno missionario.
missionarivocazionechiamatamissionarietàdiscernimentoaperturadisponibilitàevangelizzazione
inviato da Silvia Arieti, inserito il 31/01/2017
Sei il Dio dei vivi.
Sei il Dio di chi ama tenacemente e fedelmente, pronto anche a morire per amore.
Sei il Dio di chi resiste a ogni desiderio di vendetta ed è capace di perdonare.
Sei il Dio di chi incoraggia chi è senza coraggio perché schiacciato dai fallimenti.
Sei il Dio di chi media la pace e riesce a intrecciare le mani di chi se le puntava contro.
Sei il Dio di chi benedice e con le parole non giudica.
Sei il Dio di chi apre la porta di casa e prepara la tavola a chiunque ha fame e freddo.
Sei il Dio di chi parla di te non con fredde parole ma con i caldi gesti quotidiani dell'amore.
Sei il Dio di chi vive anche se per la nostra società la sua vita non ha molto valore perché povero e straniero.
Sei il Dio di chi ha il corpo inefficiente e inutile ma dentro di se ha ancora il tuo respiro di vita,
Sei il Dio di mio papà, dei miei famigliari e amici che hanno lasciato questo mondo dove vivo io, ma che ora vivono in te.
So che sei il Dio dei vivi e questo dona al mio cuore a volte triste un soffio di vita e di speranza.
vitaviverecaritàsolidarietàmisericordiapovertàpoveri
inserito il 28/12/2016
PREGHIERA
Giovanni Paolo II, Incontro con i giovani musulmani nello stadio di Casablanca, 19 agosto 1985
O Dio, tu sei nostro Creatore.
Tu sei buono e la tua misericordia è senza limiti.
A Te la lode di ogni creatura.
O Dio, tu hai dato a noi uomini una legge interiore di cui dobbiamo vivere.
Fare la Tua volontà, e compiere il nostro compito.
Seguire le Tue vie e conoscere la pace dell'anima.
A Te offriamo la nostra obbedienza.
Guidaci in tutte le iniziative che intraprendiamo sulla terra.
Liberaci dalle nostre tendenze cattive che distolgono il nostro cuore dalla Tua volontà.
Non permettere che invocando il Tuo nome,
giustifichiamo i disordini umani.
O Dio, Tu sei l'unico. A Te va la nostra adorazione.
Non permettere che ci allontaniamo da Te.
O Dio, giudice di tutti gli uomini,
aiutaci a far parte dei tuoi eletti nell'ultimo giorno.
O Dio, autore della giustizia e della pace,
accordaci la vera gioia, e l'autentico amore,
nonché una fraternità duratura tra i popoli.
Colmaci dei Tuoi doni per sempre.
Amen!
islamcoscienzabenemalerapporto con Dio
inviato da Qumran2, inserito il 27/12/2016
PREGHIERA
26. Oggi a me dici, come a Zaccheo: "Voglio fermarmi ad incontrarti" 4
Signore Gesù, posso sentirmi a posto o sentirmi sbagliato, sapermi apprezzato dagli altri o giudicato male. Posso sentirmi in pace con Dio o sapere di dover cambiare. In qualunque modo io sono, oggi a me dici, come a Zaccheo: "Voglio fermarmi ad incontrarti".
Nulla potrà fermare questo incontro. Non c'è motivo per non accoglierti nella casa della mia vita, delle mie scelte e anche dei miei sbagli.
Signore Gesù, solo l'incontro profondo con te è capace di smuovere l'anima, di far fiorire i deserti del nostro cuore. Vieni Signore Gesù, anch'io oggi voglio vederti meglio per incontrarti.
zaccheoconversionemisericordia di Dio
inserito il 30/10/2016
PREGHIERA
27. Preghiera del XXVI Congresso Eucaristico Nazionale (2016) 3
O Dio, Padre buono,
con viscere di misericordia
sempre ti chini su di noi
piccoli e poveri,
viandanti sulle strade del mondo,
e ci doni, in Cristo tuo Figlio
nato dalla Vergine Maria,
la Parola che è lampada
ai nostri passi
e il Pane che ci fortifica
lungo il cammino della vita.
Ti preghiamo:
fa' che, nutriti al convito eucaristico,
trasformati e sospinti dall'Amore,
andiamo incontro a tutti
con cuore libero e sguardo fiducioso
perché coloro che Ti cercano
possano trovare una porta aperta,
una casa ospitale,
una parola di speranza.
Fa' che possiamo gustare
la gioia di vivere gli uni accanto agli altri
nel vincolo della carità
e nella dolcezza della pace.
Desiderosi di essere da Te accolti
al banchetto del tuo Regno di eterno splendore,
donaci la gioia di avanzare nel cammino della fede,
uniti in Cristo, nostro amato Salvatore.
Amen.
inviato da Qumran2, inserito il 16/09/2016
PREGHIERA
28. Tu conosci, Signore, quelli che amo
Tu conosci, Signore, quelli che amo.
Ma io credo che tu li conoscessi prima di me, da sempre li sognavi così,
prima che le mie braccia potessero stringere il loro cuore, tuo dono per me!
Tu sai, Signore, che io voglio loro bene, voglio il loro bene vero.
Ma tu solo conosci i sentieri che hai preparato per i loro passi,
Tu solo scruti i tempi che hai fissato per seminare la loro vita,
per fiorire in pienezza il loro cuore,
fino a quando altri potessero coglierne il frutto maturo,
che neppure a me è forse dato gustare.
Tu sai, Signore, quanto la mia vita sia disposta a marcire come il seme,
per fecondare i solchi del loro cuore.
E sempre più mi guidi a morire a me stesso perché loro possano viverne.
Ma tu hai versato su di essi più di quanto posso spargere io:
il tuo sangue di uomo, il tuo sangue di Dio!
Non lasciarmi afferrare dalla gelosia del tuo amore per essi,
così più grande del mio:
anzi da te imparare con gioia l'Amore a fondo perso.
Donami di cancellare ogni loro delusione
come tu dimentichi tutte le mie fragilità!
Insegnami a lasciarmi trafiggere dal tuo sguardo tagliente d'Amore:
quelli che amo si lasceranno trapassare dal mio sguardo, riflesso del tuo!
Dona a me e ad essi, Signore, qui o in cielo,
l'incontro profondo e totale sotto i tuoi occhi,
avvolti nello stesso più grande abbraccio, il tuo,
fonte e sigillo del nostro amore, oggi e per l'eternità!
inviato da Qumran2, inserito il 05/09/2016
TESTO
Quale momento di profonda unione con Dio è la Santa Messa, egli ci invita alla sua mensa come fosse il Giovedì Santo. Ci fa sentire come i suoi apostoli ed ognuno di noi deve esserlo ricevendo il suo Corpo. Vi sarà sempre un Giuda Iscariota ma noi non dobbiamo esserlo.
Raccogliamoci quindi nella preghiera e nel dialogo con nostro Signore. Ogni momento ha il suo significato. E ascoltiamo con devozione la Parola del Signore e l'omelia, sono la nostra catechesi quotidiana. E durante la preghiera eucaristica non siamo distratti, meditiamo in ginocchio ogni parola. E il segno della pace diamolo col sorriso della vera pace... Poi quando ci accostiamo alla comunione non camminiamo come ad una sfilata ma con la testa china nella preghiera prepariamo il nostro cuore a ricevere il Corpo di Cristo. Facciamolo con la preghiera profonda, anche commuovendoci.
Insomma che la Santa Messa sia il culmine della nostra giornata dedicata al Signore.
Io provo questa grazia quasi ogni giorno e il peccato non osa avvicinarsi a me.
Messaeucaristiapaceliturgiapartecipazione
inviato da Ettore Lomaglio Silvestri, inserito il 05/09/2016
PREGHIERA
Osiamo dire "Padre", anche se... ci deludi, se le cose vanno male e tu non intervieni. Anche se il male ci colpisce a tradimento e tu non fai nulla per impedirlo. Ci ostiniamo a invocarti come "Padre" anche se gridiamo e tu non rispondi, ci perdiamo e tu non ci lanci un segnale, anche se abbiamo bisogno di un abbraccio e tu ti neghi.
Continuiamo a chiamarti "Padre" anche se molti di noi sperimentano la tua assenza, anche se le nostre domande rimangono senza risposta. Abbiamo esaurito tutte le parole per dire la nostra fame, la sete, la disperazione, la paura, la solitudine. Ci resta quell'unica parola da spendere: "Padre" e tuttavia ci sembra che quella parola non funzioni più, sia come una moneta fuori corso, una chiave fuori uso.
O forse, non basta dire "Padre", ma bisogna dirlo nel modo appropriato. Probabilmente non abbiamo esaurito tutte le parole. Ne conserviamo altre nel nostro vocabolario di figli diventati troppo sapienti. E tu aspetti che ce ne liberiamo. Che disimpariamo a parlare da adulti, e ritroviamo il balbettio del bambino che a stento riesce a farfugliare un'unica parola.
Tu aspetti pazientemente che tiriamo fuori dal cuore quell'unica parola-balbettamento per dire la nostra fede: "Abbà..."
Allora sapremo semplicemente che ci sei. Che quella parola unica ha avuto il potere, non di attirare la tua attenzione, ma di ferirti. La scoperta fondamentale non è quella della potenza del padre, ma della sua debolezza, della sua vulnerabilità. Tutto certo resterà come prima. Problemi, fastidi, interrogativi, incidenti, incomprensioni, delusioni, macigni che non si spostano...ma se ne sarà andata la paura.
Sì. Tu sei un Padre che non si stanca di aspettare che i figli crescano fino a diventare piccoli. Si decidano a imparare tutto ciò che bisogna imparare fino ad arrivare a sapere una parola sola.
Dio Padrepaternitàrapporto con Diofiduciadisperazionefedesperanzaabbandono
inviato da Qumran2, inserito il 05/09/2016
PREGHIERA
31. Cristo immagine radiosa del Padre
Bruno Forte, dalla Catechesi "Essere missionari: Andate!", a Rio de Janeiro, GMG 2013
Cristo, immagine radiosa del Padre,
principe della pace, che riconcili Dio con l'uomo
e l'uomo con Dio,
Parola eterna divenuta carne,
e carne divinizzata nell'incontro sponsale,
in te soltanto abbracceremo Dio.
Tu che ti sei fatto piccolo per lasciarti afferrare
dalla sete della nostra conoscenza e del nostro amore,
donaci di cercarti con desiderio,
di credere in te nell'oscurità della fede,
di aspettarti ancora nell'ardente speranza,
di amarti nella libertà e nella gioia del cuore.
Fa' che non ci lasciamo vincere dalla potenza delle tenebre,
sedurre dallo scintillio di ciò che passa.
Donaci perciò il tuo Spirito,
che diventi egli stesso in noi desiderio e fede,
speranza e umile amore.
Allora ti cercheremo, Signore, nella notte,
vigileremo per te in ogni tempo,
e i giorni della nostra vita mortale diventeranno
come splendida aurora, in cui tu verrai,
stella chiara del mattino, per essere finalmente per noi il sole,
che non conosce tramonto. Amen. Alleluia
Mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto
fedefiducia in DioattesaoscuritàGesù Cristoincarnazioneumiltàrapporto con Dio
inviato da Qumran2, inserito il 05/09/2016
PREGHIERA
32. Preghiera nel tempo di terremoto
O Dio creatore,
noi crediamo che tu sei nostro Padre
e che ci vuoi bene
anche se la terra trema
e le nostre famiglie sono state sconvolte
dall'angoscia.
Non lasciarci soli nel momento della sventura.
Apri il cuore di molti nostri fratelli
alla generosità e all'aiuto.
A noi dona la forza e il coraggio
necessari per la ricostruzione
e l'amore per non abbandonare
chi è rimasto senza nessuno.
Così, liberati dal pericolo
e iniziata una vita nuova,
canteremo la tua lode.
inviato da Qumran2, inserito il 26/08/2016
PREGHIERA
33. Preghiera dopo il terremoto
Domenico Sigalini, Dialoghi.net
O Dio,
stanotte abbiamo avuto paura,
stanotte abbiamo visto la nostra estrema fragilità
stanotte sono state strappate vite ai nostri affetti
stanotte siamo rimasti impietriti dall'impotenza
stanotte la nostra casa non era più il rifugio per la nostra intimità
stanotte abbiamo gridato di paura
stanotte siamo stati risparmiati.
Ricordati di noi Signore
Non guardare la nostra superbia
Accogli tra le tue braccia i nostri fratelli rimasti sotto le macerie
I nostri giovani cui sono stati distrutti i sogni
I bambini che non siamo stati capaci di difendere
Dacci un segno che il tuo amore non ci abbandona
Facci nascere nel cuore solidarietà
Non ci abbandonare a noi stessi
Ascolta le suppliche che nostra madre Maria ti rivolge per noi
Sii sempre tu la nostra forza
Avvolgici nella tua risurrezione.
Mons. Domenico Sigalini, Assistente nazionale Azione Cattolica, 9 aprile 2009
terremotopaurasolidarietàcoraggiosperanza
inviato da Qumran2, inserito il 26/08/2016
TESTO
34. Risposta viva alla chiamata di Dio
La nostra vita acquista significato quando è innanzi tutto risposta viva alla chiamata di Dio. Ma come riconoscere una tale chiamata e scoprire ciò che Dio si aspetta da noi? Dio si aspetta che siamo un riflesso della sua presenza, portatori di una speranza del Vangelo. Chi risponde a questa chiamata non ignora le proprie fragilità, così custodisce nel suo cuore queste parole di Cristo: "Non temere, continua a fidarti!".
sequelavocazionechiamatarispostafragilitàfiducia
inviato da Paola Berrettini, inserito il 26/08/2016
PREGHIERA
35. Preghiera a Maria che scioglie i nodi 2
Santa Maria, piena della Presenza di Dio, durante i giorni della tua vita accettasti con tutta umiltà la volontà del Padre, e il Maligno mai fu capace di imbrogliarti con le sue confusioni. Già insieme a tuo Figlio intercedesti per le nostre difficoltà e con tutta semplicità e pazienza ci desti un esempio di come dipanare la matassa delle nostre vite. E rimanendo per sempre come Madre Nostra poni in ordine e fai più chiari i legami che ci uniscono al Signore.
Santa Maria, Madre di Dio e Madre nostra, tu che con cuore materno sciogli i nodi che stringono la nostra vita, ti chiediamo di ricevere nelle tue mani... e che ci liberi dai legacci e dalle confusioni con cui ci tormenta colui che è nostro nemico.
Per tua grazia, per tua intercessione, con il tuo esempio liberaci da ogni male, Signora nostra, e sciogli i nodi che impediscono di unirci a Dio affinché, liberi da ogni confusione ed errore, possiamo incontrarlo in tutte le cose, possiamo tenere riposti in lui i nostri cuori e possiamo servirlo sempre nei nostri fratelli. Amen.
Diffusa con l'imprimatur dell'allora arcivescovo di Buenos Aires monsignor Jorge Bergoglio.
mariamadonnadifficoltàprovefamiglie
inviato da Qumran2, inserito il 26/08/2016
TESTO
36. Pace a voi, il saluto di Cristo risorto ai suoi discepoli
Papa Francesco, Omelia Festa della Divina Misericordia, 3 aprile 2016
«Pace a voi!»: è il saluto che Cristo porta ai suoi discepoli; è la stessa pace, che attendono gli uomini del nostro tempo. Non è una pace negoziata, non è la sospensione di qualcosa che non va: è la sua pace, la pace che proviene dal cuore del Risorto, la pace che ha vinto il peccato, la morte e la paura. È la pace che non divide, ma unisce; è la pace che non lascia soli, ma ci fa sentire accolti e amati; è la pace che permane nel dolore e fa fiorire la speranza. Questa pace, come nel giorno di Pasqua, nasce e rinasce sempre dal perdono di Dio, che toglie l'inquietudine dal cuore. Essere portatrice della sua pace: questa è la missione affidata alla Chiesa il giorno di Pasqua. Siamo nati in Cristo come strumenti di riconciliazione, per portare a tutti il perdono del Padre, per rivelare il suo volto di solo amore nei segni della misericordia.
misericordiapacesperanzaamoreperdonoGesù RisortoPasqua
inviato da Stefano Molisso, inserito il 26/08/2016
PREGHIERA
S. Agostino, Le confessioni
T'amo per te stesso, t'amo per i tuoi doni,
t'amo per amor tuo
e t'amo in modo che,
se giammai un giorno Agostino fosse Dio
e Dio fosse Agostino,
io vorrei tornare a essere quello che sono, Agostino,
per fare di te quello che sei,
perché tu solo sei degno di essere chi sei.
Signore, tu lo vedi,
la mia lingua vaneggia,
non so esprimermi,
ma non vaneggia il cuore.
Tu vedi quello che io provo
e quello che non so dirti.
Io ti amo, mio Dio,
e il mio cuore è angusto a tanto amore,
e le mie forze cedono a tanto amore,
e il mio essere è troppo piccolo per tanto amore.
Io esco dalla mia piccolezza
e tutto in te mi immergo,
mi trasformo e mi perdo.
Fonte dell'essere mio,
fonte di ogni mio bene:
mio amore e mio Dio.
Diorapporto con Dioamore di Dioabbandonolodecontemplazione
inviato da Don Maurizio Mariani, inserito il 25/08/2016
TESTO
38. Misericordia, legge che abita nel cuore di chi guarda con occhi sinceri
Papa Francesco, Misericordiae Vultus, Bolla d'indizione del Giubileo della Misericordia
Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Non cadiamo nell'indifferenza che umilia, nell'abitudinarietà che anestetizza l'animo e impedisce di scoprire la novità, nel cinismo che distrugge. Apriamo i nostri occhi per guardare le miserie del mondo, le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della dignità, e sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto. Le nostre mani stringano le loro mani, e tiriamoli a noi perché sentano il calore della nostra presenza, dell'amicizia e della fraternità. Che il loro grido diventi il nostro e insieme possiamo spezzare la barriera di indifferenza che spesso regna sovrana per nascondere l'ipocrisia e l'egoismo.
È mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina. La predicazione di Gesù ci presenta queste opere di misericordia perché possiamo capire se viviamo o no come suoi discepoli. Riscopriamo le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. E non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti.
misericordiabontàopere di misericordiavicinanzasolidarietà
inviato da Qumran, inserito il 25/08/2016
TESTO
Valerio Bocci, Insegnare Religione, Elledici, n. 5 Maggio-giugno 2013
Beati i ragazzi che non pensano solo ai soldi
ma si spendono gratuitamente in nome di Dio:
Lui li accoglie a braccia aperte nella sua famiglia.
Beati i ragazzi che si accorgono di chi soffre
e donano sorrisi e mani calorose:
quando piangeranno Dio sarà con loro.
Beati i ragazzi teneri di cuore
che non fanno i bulli e i prepotenti:
sono "forti" agli occhi di Dio.
Beati i ragazzi che sono "troppo giusti"
e non scendono a facili compromessi:
grazie a loro Dio risanerà le ingiustizie del mondo.
Beati i ragazzi dal cuore grande
che sanno perdonare non una ma cento volte:
in loro si riflette la bontà di Dio.
Beati i ragazzi che sono limpidi
e trasparenti come l'acqua:
riflettono sempre il volto di Dio.
Beati i ragazzi che fanno spuntare fiori di pace
in casa, a scuola, sui campi da gioco:
tutti li riconosceranno come veri figli di Dio.
Beati i ragazzi che sanno essere fedeli
nelle piccole cose di ogni giorno:
ad essi Dio regala la sua infinita amicizia.
inviato da Qumran2, inserito il 25/08/2016
TESTO
La sapienza è l'amore che assapora,
gusta, sperimenta la soavità e la dolcezza divine.
L'intelletto è l'amore attento
a penetrare la bellezza delle verità della fede,
che fa trovare Dio stesso e ogni cosa in Dio.
La scienza è l'amore che ci mantiene vigili
per cercare Dio in tutte le creature
per risalire a lui dalla creazione.
Il consiglio è l'amore che ci rende solleciti
nella scelta dei mezzi più idonei a compiere la volontà divina.
La fortezza è l'amore che infonde
slancio e coraggio per eseguire i disegni divini.
La pietà è l'amore che immerge il cuore
nella cordialità, nella naturalezza
e nella tenerezza filiale verso il Padre.
Il timor di Dio è l'amore che si pone in ascolto
per agire con delicatezza e premura affettuose.
Dio, tu sei fuoco che brucia, che mi brucia,
la luce che illumina le mie tenebre,
la vita che mi anima.
Tu sei la presenza che riempie
La mia intelligenza e la mia volontà.
Spirito Santodoni dello Spirito
inviato da Arianna Marzani, inserito il 07/02/2016