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TESTO Un Mistero di cui siamo riflesso

padre Gian Franco Scarpitta  

Santissima Trinità (Anno A) (04/06/2023)

Vangelo: Gv 3,16-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

Gesù Cristo, poiché è Dio fatto uomo, è la rivelazione in pienezza. Cioè è lui stesso tutto quello che Dio voleva comunicare all'uomo, l'autocomunicazione stessa di Dio. In quanto tale, Gesù ci ha svelato anche il volto stesso di Dio, la sua stessa Identità. Come più volte avevamo accennato in precedenza, ancor prima di ascendere al Cielo, aveva promesso ai suoi discepoli che avrebbe mandato “lo Spirito della verità, che vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da se stesso... prenderà del mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio. Per questo vi ho detto che prenderà del mio e ve lo annuncerà.”(Gv 12 - 15). Parlava dello Spirito Santo, che in effetti guida alla conoscenza e orienta, anche perché lo Spirito “scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio e conosce anche i segreti di Dio stesso (1Cor 2, 10 - 11); si riferiva però anche alla comunione, che esiste fin dall'eternità fra lui, Gesù, e il Padre. Rispondendo a Filippo, Gesù era già stato esplicito nel riferire “Io sono nel Padre e il Padre è in me”(Gv 14, 7 e ss).

Comunione vincolante che sussiste sin dall'eternità, per la quale Padre e figlio sono uguali nella natura, della stessa sostanza. Il Figlio di Dio, che nell'incarnazione diventerà anche Figlio dell'Uomo, non è stato creato, ma “generato”, cioè ha da sempre ricevuto e donato la stessa sostanza del Padre. Sostanza di cui partecipa anche lo Spirito Santo, essendo questi la Persona che lega il Padre e il Figlio in un sono Amore, essendo egli stessi Dono che il Padre da e che il Figlio riceve.

Padre, Figlio e Spirito Santo hanno quindi una sola Sostanza (Natura) divina paritaria che accomuna tutt'e Tre, ma allo stesso tempo ciascuno è una Persona, uguale ma distinta dalle altre. Il Padre è Dio onnipotente e infinito, ecc. Il Figlio è anch'Egli Dio ugualmente infinito onnipotente ecc, e lo Spirito Santo è anch'egli Dio alla pari del Padre e del Figlio. Dio è uno solo e unico (Is 45, 5) ma allo stesso tempo è Tre.

Noi tutti possediamo una sola natura, quella umana, ma ciò che ci distingue è il soggetto personale di ciascuno per il quale io sono io, tu sei tu, lui è lui; in Dio c'è una sola natura, quella divina, ma tre Soggetti personali che si identificano ma che allo stesso tempo si distinguono. Padre Figlio Spirito sono uguali nella divinità, ma distinti nella personalità e poi anche nella manifestazione estrinseca: al Padre viene particolarmente attribuita la creazione del cosmo, al Figlio l'incarnazione e la redenzione, allo Spirito Santo la santificazione.

Specialmente attraverso Gesù ci rendiamo contro che Dio ha agito come Padre nella creazione, non senza il concorso del Figlio, per mezzo del quale ha posto in essere ogni cosa (Gv 1, 1 - 14), in virtù dello Spirito Santo. Anche nell'incarnazione e nella redenzione, Gesù Figlio di Dio si è fatto uomo per volontà del Padre e per opera dello Spirito che ha reso il concepimento verginale di Maria. Nella sua azione redentrice e in ogni sua opera di salvezza, Gesù Figlio di Dio agisce per volontà del Padre sorretto dallo Spirito Santo e nella morte di croce da' al Padre lo Spirito, mentre egli muore da vero Dio e vero Uomo. Nell'inviare gli apostoli a predicare e annunciare la salvezza, raccomanda loro di battezzare “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Anche quando si riscontri che una delle tre Persone agisce singolarmente, il suo operare è sempre accompagnato dalle altre Due in concordia e comunanza di intenti.

Questo concetto, che Gesù ci rivela con i suoi insegnamenti e sul quale lo Spirito Santo ci ragguaglia ancor di più, viene definito tecnicamente Trinità. Un termine introdotto da Tertulliano nel II secolo, in effetti non riscontrabile nella Bibbia, ma che rivela una verità certa e inequivocabile: Dio è talmente onnipotente da essere Uno in Tre Persone. Dio non solamente ama tutto e tutti, ma è Amore già in se stesso, nelle Tre Persone che S. Agostino definiva “L'Amante, l'Amato, l'Amore”. In Dio vi è una singolarità soggettiva e allo stesso tempo una comunione; egli in se stesso è uno e al contempo molteplice, individuo e collettività. Egli è in se stesso anche Comunione e missione.

Quello di Dio Uno e Trino resta sempre un mistero molto profondo, impossibile ad essere scrutato, inconcepibile alla sola razionalità umana. Lo si acquisisce per fede e in conseguenza dell'opera e dell'insegnamento di Gesù e della sua rivelazione del Padre nello Spirito. La mente umana può solo ricorrere a paradigmi per darne una spiegazione come quella del fuoco che è sempre sostanzialmente unico pur potendo avere diverse identità in vari tizzoni. Oppure il pensiero che, pur dispiegandosi in idee o congetture differenti, resta sempre lo stesso. L'intelletto non è però in grado di circoscrivere quest'Identità di Dio. Meglio ancora un altro paragone ancora più esaltante: io sono, io do e anche ricevo, senza che una sola cosa escluda le altre. Se ricevo devo dare per essere; non posso essere se non do e non ricevo; non posso dare se non sono e se non ho ricevuto.

Quando però la fede riesce ad aderirvi senza opposizione e resistenza, questo mistero permea tutta la nostra vita e diventa per noi realtà effettiva. Anche noi siamo infatti chiamati a vivere la relazione piena di amore con il Padre per mezzo di Gesù suo Figlio ad opera dello Spirito Santo. Nell'imitazione di Cristo, nella sequela dei suoi insegnamenti, nella costante dedizione a lui e al suo messaggio, siamo condotti al Padre in forza dello Spirito e di conseguenza diventiamo partecipi della vita stessa di Dio. Essere persone singole non smentisce che possiamo essere anche collettività e che ciascuno sia se stesso o possegga per se stesso non contraddice che possa vivere in sintonia con gli altri e vivere con altri in sinergia.

La Chiesa e il mondo del resto sono un riflesso della Trinità sia nella realtà totalizzante che nelle singole realtà specifiche dei gruppi o delle associazioni. In tutte le attività e le iniziative siamo chiamati ad imitare Gesù Cristo con l'aiuto dello Spirito Santo per rendere lode al Padre. Nelle opere di missione e di evangelizzazione e in qualsiasi opera di carità verso terzi, si realizza in senso inverso ciò che Dio ha operato in noi nella fase discendente, ossia la comunione intima con il Padre con la forza che ci proviene dallo Spirito.

Ciascuno di noi, raggiunto dalla grazia santificante del Battesimo, reca in se stesso le insegne della Trinità (S. Agostino) e ne diventa apportatore ai fratelli per mezzo di una vita esemplare e conforme.

Tutta l'esistenza cristiana è insomma speculare della vita trinitaria e di essa è testimonianza. Ciascuno nella Trinità vive, sussiste e coesiste per gli altri e lo stesso mistero di Dio permea la vita di tutti e di ciascuno.

 

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