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TESTO Commento su Giovanni 3,16-18

Omelie.org (bambini)  

Santissima Trinità (Anno A) (04/06/2023)

Vangelo: Gv 3,16-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 3,16-18

16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

Bambini sapete che festa si celebra oggi? È la festa della Santissima Trinità.

La Trinità è il nome di Dio. Trinità vuol dire unità dei tre, delle tre persone divine: Padre, Figlio e Spirito Santo.

È difficile, anzi impossibile capire come fanno le tre persone divine ad essere un unico Dio. Noi siamo limitati. Si narra che un giorno, sant'Agostino, un grande santo vissuto nei primi secoli del cristianesimo, stava in riva al mare e meditava sul mistero della Trinità. Cercava di comprendere questo mistero con la forza della sua ragione. Accanto a lui comparve un bambino che con una conchiglia versava l'acqua del mare in una buca. Incuriosito dall'operazione ripetuta più e più volte, Agostino interrogò il bambino chiedendogli: «Che fai?» La risposta del fanciullo lo sorprese: «Voglio travasare il mare in questa mia buca». Sorridendo Sant'Agostino spiegò pazientemente l'impossibilità dell'intento ma, il bambino fattosi serio, replicò: «Anche a te è impossibile capire con la piccolezza della tua mente l'immensità del Mistero trinitario».
Dopo aver detto questo, il bambino scomparve.

Non vi preoccupate dunque bambini se non riuscite a capire che Dio è unico ma in tre persone. Tuttavia possiamo provare un pochino a rendere questo mistero meno incomprensibile.

Sappiamo tutti che 1+1+1 fa tre ma 1x1x1 fa 1; ebbene nella Trinità ogni persona vive per l'altra, quindi il Padre vive per il Figlio e per lo Spirito Santo il figlio vive per il Padre e per lo Spirito Santo e lo Spirito Santo vive per il Padre e per il Figlio.

Insomma le tre persone divine vivono d'amore. Si amano tra di loro e creano noi e tutto l'universo solo per Amore, cioè per farci godere anche a noi la loro vita.

Ma chi ce lo ha detto che Dio è Trinità? Dio stesso, proprio Lui ce lo ha rivelato.
Che cosa abbiamo letto nel Vangelo di oggi?

Un certo Nicodemo, esperto della Bibbia, va a cercare Gesù. Era curioso di sapere chi fosse questo Gesù di cui tutti parlavano. Va da Gesù di notte, perché non si vuole far vedere dai suoi colleghi.

Gesù gli fa una confidenza, gli dice che Dio ha tanto amato il mondo da mandare il Suo Figlio. Quindi Gesù ci sta dicendo che Dio è Padre, perché se manda nel mondo suo Figlio vuol dire che ha un figlio, e chi è che ha un figlio se non un Padre? Quindi Dio è Padre e Gesù è figlio di Dio, quindi anche Lui Dio, perché il figlio di un gatto, è un gatto, il figlio di un cane è un cane, il figlio di un uomo è un uomo, il figlio di Dio è Dio. Il figlio ha sempre la stessa natura del padre. Gesù ci ha detto che sarebbe morto in croce perché molti non avrebbero accettato questo insegnamento. Inoltre, ci ha detto che avrebbe mandato il Suo Spirito su di noi. Ecco perché noi diciamo che le tre persone divine sono il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Praticamente, Gesù è morto in croce proprio perché ci ha rivelato che Dio è Trinità, è amore, è unione di tre persone che si amano e che creano il mondo per amore.
Dunque, Dio è Padre, Figlio e Spirito Santo.

C'è un gesto molto importante che noi cristiani facciamo prima di ogni preghiera e che esprime i due misteri più importanti della nostra fede: passione e morte di Gesù in croce e il mistero della Trinità. Di cosa sto parlando? Del segno della croce.

Facciamolo insieme. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Mentre diciamo queste parole non tracciamo questo segno di croce per aria ma ci tocchiamo la fronte, il petto e le spalle.

È il nostro modo per promettere a Dio che lo vogliamo portare sempre con noi: nella mente, quando ci tocchiamo la fronte; nel cuore quado ci tocchiamo il petto e nelle azioni, in ciò che facciamo, quando ci tocchiamo le spalle.

Le spalle, infatti, sono il punto in cui si innestano le nostre braccia e la maggioranza delle nostre attività si fanno proprio con le braccia e le mani ad esse collegate.

Facciamo il proposito di iniziare tutte le mattine e di concludere tutte le sere la nostra giornata con un segno di croce, pensando sia alle parole che pronunciamo, sia al significato del gesto. Ogni volta che facciamo il segno di croce rinnoviamo a Gesù il nostro amore e durante la giornata cerchiamo di non dimenticarci dell'impegno preso con questo gesto.

Concludiamo dicendo: Grazie Gesù perché mi hai fatto capire che la mia vita è un dono del tuo amore e che anche io posso amare perché tu me ne dai la forza, la capacità, e la gioia. Caro Gesù, voglio amare di più.
Commento a cura di Tiziana Mazzei

 

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