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TESTO "Chi crede in me, anche se morto, vivrà"

don Mauro Manzoni  

Messa Rituale - Esequie

Vangelo: Gv 11.33-44 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Il brano di Vangelo sottolinea che Cristo, di fronte alla morte, per prima cosa tace, poi piange ed infine parla sommessamente, accompagnando la sua parola con gesti semplici. Gesti e parole che portano sempre salvezza e risurrezione.

Anche stasera, la Chiesa, in nome di Cristo, ripete questi atteggiamenti. Il silenzio di questa numerosa gente, le lacrime di tutti noi, e la sommessa parola della liturgia con i suoi semplici, ma significativi gesti. Silenzi, parole, gesti che hanno come fondamento la fede. Quando c'è buio profondo, anche una piccola fiamma diventa preziosa per vedere. Come quando c'è gelo e freddo, una piccola fiamma diventa preziosa per scaldare. Ed io, noi, tutti quanti, vogliamo essere per voi familiari di N., questa piccola fiamma che illumina e scalda un po'. Possiamo, umanamente parlando, far poco, è vero. Ma è un poco sincero ed affettuoso. Chi invece supplisce la nostra pochezza e la nostra impotenza è Cristo. E' lui, solo lui, perché lui è l'unico e definitivo vincitore della morte. Anche Gesù si spense e fu sepolto, ma dalla sua tomba nacque la vita.

E quello che è avvenuto per Cristo, avverrà anche per noi: "Chi crede in me, anche se morto, vivrà". Da quella tomba, il grande messaggio di vita. La morte non è la soppressione delle persone care, non è un licenziamento dalla vita. E' solo la rivalutazione della nostra esistenza umana. Egli, Dio, non fa come gli uomini che fanno e disfanno, prima costruiscono poi distruggono, amano e poi si dimenticano, decidono e poi si pentono, avanzano e poi si ritirano.

Dopo Cristo, ogni tomba è una nascita, dove si continua e si ricomincia. E' la certezza che la Chiesa ci dona, in questi momenti di dolore e angoscia. Siamo atterriti, lacerati da paura e sofferenza, come fu la Madonna nel momento della crocifissione. Ed è proprio alla Madonna che affidiamo N., perché lo custodisca come un figlio e lo presenti e consegni all'altro suo figlio, Gesù. E a noi, che rimaniamo ancora qui, il Signore ci dia la forza ed il coraggio, la speranza e la certezza, di essere sempre fedeli alla sua parola.

 

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