PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Mi sei familiare come l'Amore

don Mario Simula  

Santissima Trinità (Anno A) (07/06/2020)

Vangelo: Gv 3,16-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 3,16-18

16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

La Parola di Dio canta la lode più entusiasmante all'amore del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Tutto è Amore in questa solennità. Tutto esprime l'Amore. Tutto è dono di Amore.
Noi sperimentiamo lo smarrimento davanti all'immensa grandezza di Dio.
Quando poi fissiamo gli occhi nel suo Cuore, ci accorgiamo che il Padre ha fatto ogni cosa per Amore. Che il Figlio è venuto e ci ha salvato per Amore. Che lo Spirito ci custodisce sino alla pienezza per Amore.
E' vero: Dio è Amore.
Gesù impazzisce di gioia quando può raccontarlo a tutti noi, alle nostre comunità: “Fratelli miei, Dio ha tanto amato il mondo, vi ha amato a tal punto da dare me, suo Figlio, come offerta per voi. Io sono l'espressione vivente del cuore sconfinato di Dio che ama.
Il Padre che genera da sempre il Figlio nell'Amore, lo dona a noi per rivelarci l'Amore”.
Il nostro cuore non è in grado di contenere un incendio così vasto. Un incendio che non distrugge ma alimenta la vita, riscalda le fatiche dell'uomo, lo incoraggia nelle sue paure perché vada oltre. L'Amore di Dio non si può misurare.
Per quanto noi cerchiamo di capirlo, siamo sempre inadeguati a raccontarlo. Tuttavia siamo capaci di sentirne bruciare la fiamma nel nostro petto.

In nessun momento della nostra esistenza Dio vuole che noi sperimentiamo l'orfanezza del suo Amore.
Siamo figli. Siamo eredi. Siamo opera delle mani di Dio. L'amore del Padre non si pente mai di essere stato e di essere per noi Amore. Nemmeno davanti all'infedeltà dell'uomo. Dio ha scelto per sé un popolo. Il popolo lo tradisce. Dio lo ama.
Mosè è testimone oculare e amoroso di questo Amore. Sperimenta dentro di sé l'angoscia per l'infedeltà incomprensibile e sempre in agguato del Popolo che Dio ha scelto.
Davanti al Signore che passa, si butta ai suoi piedi nella solitudine sconcertante del monte.
Trova il coraggio di pregarlo con ardimento: “Io sono stato sempre fedele a te, Signore. Ma ai piedi del monte c'è il tuo popolo smarrito e che cerco di amare come lo ami Tu.
Accettami come mediatore tra il suo peccato e il tuo Amore. Tu sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all'ira, ricco di amore e di fedeltà. Per questo posso osare la mia preghiera, Dio della mia vita”.

Nonostante la durezza del nostro cuore, Dio Padre, Figlio e Spirito riversa su di noi l'Unico Amore. Questo mistero commovente, inspiegabile ma sperimentabile nell'intimo della nostra vita, ha talmente pervaso la comunità dei credenti da trasformarla radicalmente.
Se Dio è l'Amore. Se il Padre ci ha fatto per l'Amore. Se il Figlio ha preso la nostra carne per Amore. Se lo Spirito rimane con noi come fuoco di Amore, il risultato e la risposta non possono essere se non una comunità speciale nella sua semplicità.
Una comunità gioiosa che tende alla perfezione, nella quale ciascuno incoraggia l'altro.
Una comunità attraversata dagli stessi sentimenti, capace di vivere nell'armonia reciproca perché Dio la abita.
Una comunità che sa esprimere questo amore senza riserve, anche attraverso il segno visibile del Bacio Santo.
Non una formalità, non una prescrizione rituale. Quel bacio è una narrazione dell'Amore che corre tra il Padre il Figlio e lo Spirito e che noi dobbiamo sempre manifestare nella nostra vita di credenti. Credenti: abbiamo creduto all'Amore.
Una comunità attenta e sensibile.
Una comunità che vibra al ritmo delle corde di Dio ogni giorno, quando si raduna per rendere grazie al Signore e può sentire l'eco del saluto più consolante, il saluto che inebria: “La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la Comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi”.
Non possiamo privarci di questo Dono.
Non possiamo oscurare la Trinità Santissima e il suo Amore dietro, le nostre freddezze.
La comunità ama come Dio ama. E' amore come Dio è Amore.

Gesù, oggi sei vittorioso su tutto il fronte della mia vita.
Quante volte ti ho detto che non so pregare, che non so amare, che non so conoscere il tuo amore.
Oggi, Gesù, le mie labbra sono in silenzio.
Devo dare spazio soltanto agli occhi per contemplare la meraviglia indescrivibile dell'amore di Dio Padre, Figlio e Spirito.
Devo soltanto affinare il mio odorato per comprendere che quell'Amore ha un profumo inebriante. Devo rendere attento il mio udito perché possa sentire nell'universo il passaggio leggero e ristoratore del tuo amore.
Devo rendere sensibili le mie mani perché possano “toccare” l'Amore.
Gesù, come mi sento piccolo. Vorrei buttarmi per terra e da quella piccolezza e da quella polvere sbirciare, furtivamente, il cuore amoroso di Dio. Un po' alla volta, un pezzo per volta. Se cogliessi con un solo sguardo tutto l'Amore, morirei d'amore.
Gesù, rimango piccolo, rimango peccatore, rimango smarrito, rimango pellegrino di questa terra; però capisco che ad avvolgermi in una nube di tenerezza c'è sempre il Padre. C'è sempre il Figlio che mi salva. C'è sempre lo Spirito che mi rinnova.
Gesù, rimango sempre piccolo davanti all'Amore di Dio. Un puntino. Un verme. Un soffio di vento. Eppure l'Amore di Dio ama, ama e ama il puntino, il verme, il soffio di vento. Ama me.

Don Mario Simula

 

Ricerca avanzata  (53719 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: