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TESTO Noi adoriamo un solo Dio in Tre Persone

padre Antonio Rungi

Santissima Trinità (Anno A) (22/05/2005)

Vangelo: Gv 3,16-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

"La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi". E' la sintesi del contenuto essenziale del mistero della Santissima Trinità, ed è il saluto iniziale del sacerdote all'assemblea unita per la celebrazione eucaristica. Ad esso fa seguito la colletta nella quale preghiamo in questi termini: "O Dio Padre che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, Parola di verità, e lo Spirito santificatore per rivelare agli uomini il mistero della tua vita, fa' che nella professione della vera fede riconosciamo la gloria della Trinità e adoriamo l'unico Dio in tre persone". Con queste espressioni inizia la preghiera dell'assemblea nella domenica della SS.Trinità. E' il mistero centrale della nostra fede, quello più difficile da capire ed intendere nella prospettiva razionale ed umana; ma perfettamente leggibile nella prospettiva della rivelazione fatta a noi dalla seconda Persona della SS.Trinità, quel Gesù, Verbo Incarnato, che ci ha rivelato il Padre e lo Spirito Santo. Tale rivelazione ha uno scopo ben preciso nel piano della salvezza del genere umano. Scopo che leggiamo nel testo del Vangelo odierno: "Gesù disse a Nicodemo: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio".

Da un punto di vista prettamente dottrinale il mistero della SS.Trinità è espresso con parole semplici e comprensibili da un punto di vista filosofico e teologico nel Prefazio della Solennità odierna: "È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Con il tuo unico Figlio e con lo Spirito Santo sei un solo Dio, un solo Signore, non nell'unità di una sola persona, ma nella Trinità di una sola sostanza. Quanto hai rivelato della tua gloria, noi lo crediamo, e con la stessa fede, senza differenze, lo affermiamo del tuo Figlio e dello Spirito Santo. E nel proclamare te Dio vero ed eterno, noi adoriamo la Trinità delle Persone, l'unità della natura, l'uguaglianza nella maestà divina".

Tutta la vita del cristiano è immersa nel mistero della Trinità. Ogni gesto, azione, dono, grazia, miracolo, beneficio, sacramento, azione liturgica, preghiera è nel nome della Trinità. Dall'inizio della nostra vita fisica e spirituale, fino all'ultimo istante della nostra esistenza terrena tutto si svolge nel nome della Trinità. Per cui, oggi, è la festa della pienezza del mistero di Dio, che è Padre, è Figlio, è Spirito. E' Padre perché crea ed invia il Figlio. E' Figlio perché è inviato e salva il genere umano. E' Spirito perché consola e continua ad agire per la nostra santificazione e perfezione nella carità. Chi vive immerso nel mistero trinitario, dà frutti di bontà, carità, amore in sovrabbondanza, come evidenzia il brano della Seconda Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi: "Fratelli, state lieti, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell'amore e della pace sarà con voi". Dalla carità vissuta al rendimento di grazie al Signore il passo è semplice e questo, almeno, più volte al giorno o nella nostra preghiera quotidiana ed occasionale lo facciamo con la preghiera ricavata dal testo dell'Apocalisse (Ap.1,8); "Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo: a Dio che è, che era e che viene".

Scrive nelle sue Lettere Sant'Atanasio Vescovo: "La nostra fede è questa: la Trinità Santa e perfetta è quella che è distinta nel Padre e nel Figlio e nello Spirito Santo e non ha nulla di estraneo o di aggiunto dal di fuori, né risulta costituita del Creatore e delle realtà create, ma è tutta potenza creatrice e forza operativa. Una è la sua natura, identifica a se stessa. Uno è il Principio attivo e una l'operazione. Infatti il Padre compie ogni cosa per mezzo del Verbo nello Spirito Santo e, in questo modo, è mantenuta intatta l'unità della santa Trinità. Perciò nella Chiesa viene annunziato un solo Dio che è al di sopra di ogni cosa, agisce per tutto ed è in tutte le cose. E' al di sopra di ogni cosa ovviamente come Padre, come principio ed origine. Agisce per tutto, certo per mezzo del Verbo. Infine opera in tutte le cose nello Spirito Santo".

Un insegnamento molto chiaro viene a noi dal mistero della SS.Trinità ed è l'insegnamento dell'unità e della carità, pur nella diversità dei doni, ma nella sostanza della dignità di ogni essere umano. E' prendendo a modello l'icona della SS.Trinità che noi credenti, uomini di buona volontà, genere umano nella sua totalità, possiamo trovare le ragioni per incontrarci e per lavorare armoniosamente intorno ad un progetto comune, che, in questo mondo, è sicuramente quello della pace e della riconciliazione universale. Che la Solennità odierna ci aiuti a comprendere quanto sia importante per tutti e non solo per noi credenti costruire un mondo unito intorno a valori condivisi e che si rifanno alla dignità ed al rispetto di ogni uomo di questa terra, troppo spesso divisa e divergente su tante questioni e problemi. Gelosie, invidie, concorrenza, ostacoli, lotte, contrapposizioni non sono espressione, per noi credenti, di una vita incentrata nel mistero della SS.Trinità, che è esperienza di accoglienza, benevolenza e amore vicendevole.

 

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