PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO A te la lode e la gloria nei secoli! (195)

don Remigio Menegatti  

Santissima Trinità (Anno A) (22/05/2005)

Vangelo: Gv 3,16-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 3,16-18

16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature

La prima lettura (Es 34,4-6.8-9) presenta Mosè sul monte Sion con le due tavole di pietra per ricevere le 10 parole dell'Alleanza. Dio si manifesta a lui nella nube e si presenta con il suo nome: "il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà". Il nome presenta l'identità, le caratteristiche di chi lo porta. Dire il proprio nome significa voler entrare in comunicazione, stabilire un legame.

Il vangelo (Gv 3,16-18) riporta una parte del dialogo tra Gesù e Nicodemo, un membro del Sinedrio, persona istruita nella Bibbia, che cerca di comprendere il messaggio di Gesù. A lui il Maestro presenta il Padre non attraverso nomi nuovi o nascosti, ma ricordando le azioni di Dio: l'amore che sta alla base della decisone di mandare il Figlio per dare a tutti la vera vita. Chi crede ha superarto il rischio della condanna.

Daniele 3,52-56

Benedetto sei tu, Signore,
Dio dei padri nostri.
Benedetto il tuo nome glorioso e santo.
Benedetto sei tu nel tuo tempio
santo glorioso.
Benedetto sei tu nel trono del tuo regno.
Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo
gli abissi e siedi sui cherubini.

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.

Lo chiamiamo salmo responsoriale anche se in questa occasione non è preso dal libro dei Salmi, bensì dal libro di Daniele.

II popolo Ebreo sperimenta l'esilio e l'oppressione ad opera di Nabucodonosor, che deporta i discendenti di Abramo lontani dalla loro patria e pretende che lo adorino come un Dio.

Anania, Azaria e Misaele si rifiutano e sono gettati in una fornace che viene accesa. Dio li protegge e non subiscono alcun male. Dalla salvezza sperimenta nasce il canto di lode.

Dio viene "benedetto", lodato, ringraziato per la protezione offerta a chi ha confidato nella sua fedeltà. Di lui vengono ricordate alcune caratteristiche: Dio dei padri, colui che incontra il popolo nel tempio, e siede nei cieli sul trono di gloria. Sono come dei "nomi" che aiutano a dire le opere di Dio, la sua grandezza.

Un commento per ragazzi

Un tempo quando ancora si usavano le macchine da scrivere – e non era il Medio Evo! – di solito il primo tentativo di scrivere si realizzava nel scrivere il proprio nome seguito da "nato a..." e la data di nascita.

Se a scuola ci danno il tema "Parla di te", oppure nel gruppo ci chiedono di presentarci perché siamo nuovi, come anche nella prima riunione del caposcuola...facilmente cominciamo dicendo "Mi chiamo...". Quando la comunicazione avviene attraverso un call-center, se l'operatore ci dice il suo nome la comunicazione diventa più facile.

Il nome è importante per stabilire un minimo di legame con l'altro. Nascondere il nome o usare un nome falso indica la difficoltà di dialogo.

Anche Dio quando entra in contatto con gi uomini si presenta con il suo nome: a Mosè dice di essere "il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà". Dio presenta le sue caratteristiche, le sue doti.

Gesù parla del Padre in tante maniere; le parabole hanno come argomento Dio e il suo amore, la sua disponibilità verso gli uomini.

Parlando con Nicodemo Gesù non si ferma a delle immagini, non usa parabole, va al cuore del messaggio; parla in maniera diretta di Dio, Padre suo e degli uomini.

Gesù non usa dei titoli, ma ricorda dei fatti e soprattutto il senso profondo di tanti avvenimenti che sono capitati nel passato e soprattutto che si stanno attuando nel presente. Il senso profondo di tutta la storia che chiamiamo "storia di salvezza" è l'amore di Dio per gli uomini. Un amore che desidera la vita di ogni uomo, perché sa che la vera felicità esiste solo in questa vita che Dio ci dona. Lui non si limita a desiderare la nostra gioia, ma anche opera perché si realizzi. Tutta la storia d'Israele è una testimonianza delle opere grandi di Dio. Al vertice di tutto c'è l'invio del Figlio che diventa uomo per salvare dal peccato ogni uomo e fargli scoprire che è figlio di Dio, da lui amato.

Noi ricordiamoli nome di Dio nei gesti semplici della nostra fede: il segno di croce è accompagnato dalle parole "Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo". La preghiera che Gesù ha proposto ai suoi amici e discepoli inizia usando una parola fondamentale "Padre" e prosegue invocando che "sia santificato il tuo nome".

Noi riconosciamo e benediciamo il nome di Dio anche facendo la sua volontà, come ci insegna anche la preghiera del Padre nostro. Fare la sua volontà è anche perdonare, così come chiediamo a Dio di avere misericordia con noi.

Un suggerimento per la preghiera

Signore, anche noi ci uniamo a tante persone che nel tempo hanno benedetto il tuo nome, hanno detto, con le parole e con i gesti della vita: "A te la lode e la gloria nei secoli".

Noi ti benediciamo nella gioia di essere figli tuoi e fratelli di Gesù e nell'impegno che ci mettiamo a voler bene ai genitori e ai fratelli, che sono un tuo dono prezioso.

Tu sei grande perché abiti nei cieli e vivi accanto a noi per farci gustare la bellezza della vita, la tua forza e il tuo amore che sono molto più grandi di quanto possiamo desiderare.
Grazie.

Libri di don Remigio Menegatti

 

Ricerca avanzata  (53941 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: