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TESTO Commento su Giovanni 3,16-18

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Santissima Trinità (Anno A) (22/05/2005)

Vangelo: Gv 3,16-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

TEMA DELLE LETTURE

Le letture di oggi sembrano riferirsi alle più importanti manifestazioni del Dio Trino nella storia umana. Il Salmo è tratto dal Libro di Daniele ed è una litania a lode di Dio per le meraviglie della sua creazione.

Il Libro dell'Esodo ed il Vangelo di san Giovanni sottolineano lo speciale intervento di Dio nella storia umana. Dio è Signore di tutti, ´misericordioso e pietoso... lento all'ira e ricco di grazia e fedeltઠ(v. 7). È per questo motivo che Dio interviene con l'opera di salvezza dell'umanità dal peccato per mezzo del suo unico Figlio, Gesù Cristo. Il dono di sé del Figlio di Dio ottiene la vita eterna per coloro che credono nell'opera di Dio.

San Paolo conclude la sua seconda lettera ai cristiani di Corinto, incoraggiandoli a vivere la loro vita nell'amicizia con lo Spirito Santo, che si manifesta nella pace e nell'unità di intenti. In questo modo, l'amore di Dio per il creato e la grazia di Gesù Cristo, conquistata con il suo sacrificio, sono riflessi nelle sue creature.

MESSAGGIO DOTTRINALE

La Trinità delle opere: la creazione, la salvezza, la santificazione.

Il miglior modo che probabilmente abbiamo per comprendere la Trinità delle Persone in Dio, è quello di considerare il triplice modo in cui percepiamo Dio nella creazione, nella salvezza e nella santificazione. Ogni opera divina è comune alle tre Persone di Dio. La manifestazione delle diverse Persone della Trinità è però vista nelle differenti opere di Dio. È importante ricordare che la nostra conoscenza della Trinità deriva dai nostri tentativi di esprimere in concetti umani una realtà che conosciamo per rivelazione, ma che sfida la nostra comprensione. Così, la realtà della creazione esprime la Paternità di Dio, quale origine e fine di ogni realtà. Il misterioso atto di sacrificio che Dio ha compiuto nel farsi uomo come noi, ci rivela l'eredità dei figli di Dio, che restituisce tutte le cose al Padre. In questo senso la creazione è ricondotta al suo ultimo scopo e viene salvata. L'amore di Dio, lo Spirito di Dio si rivela come un fuoco nell'animo dei battezzati, muovendoli a cooperare liberamente al piano salvifico di Dio. In questo senso Egli è il Santificatore.

Riferimenti nel Catechismo: i paragrafi 232-260 trattano della rivelazione di Dio come Trinità, e delle operazioni divine e delle missioni trinitarie.

APPLICAZIONI PASTORALI

Quando il Capitolo Generale dei Cistercensi nel 1230 elevò la festa della Santissima Trinità al rango di celebrazione liturgica maggiore, venne specificato che non doveva esserci predica alcuna, "a motivo della difficoltà del soggetto" (cfr. B. Daley, Communio 21). Dal momento che il "soggetto" della Trinità era troppo complesso per la cristianità del XIII secolo, ci si può ben chiedere da quale punto si possa partire per affrontare oggi lo stesso tema, e quali applicazioni pratiche abbia la dottrina per il cristiano moderno.

In primo luogo, molto dipende da dove si comincia. Ci mettiamo nei guai da soli, se tentiamo di esprimere la Trinità delle Persone attraverso una spiegazione concettualmente logica. Per quanto sia teologicamente essenziale essere precisi nella scelta dei termini da usare, non è questo il luogo per fornire una illustrazione teorica. Dobbiamo ricordare che stiamo trattando delle realtà che possono essere sperimentate, anche se non pienamente comprese. Intendo dire che possiamo giungere ad apprezzare la realtà della vita Trinitaria, senza necessariamente tentare di collegarli insieme attraverso concetti.

La Paternità di Dio nella creazione. Siamo soliti intendere la parola 'creatura' nella sua accezione limitata, negativa, quasi a indicare un essere inferiore. Questo significa distorcerne la bellezza, che viene dal fatto che essa è riflesso del Padre Creatore. Amore è affermare l'esistenza dell'altro; la creazione è la forma comparata dell'affermazione: viene affermato qualcosa portandolo all'esistenza. Il Padre vuole che noi siamo, e perciò noi siamo creature. C'è molto lavoro da fare oggi per aiutare la gente a superare il concetto di realtà osservabile considerata "cieca, irrazionale e morta", affinché arrivi ad apprezzare la natura creaturale di quel che esiste, specialmente di noi stessi, nella nostra natura umana e personale. Questo significa giungere a riconoscere la paternità di Dio in quel che percepiamo.

Il Figlio come Redentore. L'esistenza umana può sembrare oggi particolarmente arbitraria ed insondabile. Perché questa persona ha il cancro? Perché a così tante persone nel mondo vengono negate delle opportunità? Perché qualcun altro sta meglio di me? Siamo tentati di reagire in due modi diversi: pensiamo di avere la risposta alla vita, o rinunciamo a qualsiasi tentativo di capire e di dare significato agli eventi della vita. Sembriamo "scaraventati nell'universo" (M. Heidegger). Il cristianesimo usa delle immagini ingannevolmente semplici per far intendere che c'è una realtà divina all'opera, che porta ogni cosa all'adempimento. Le parabole e le metafore della pecorella smarrita e del figliol prodigo rivelano la realtà di un Dio che salva. L'immagine umana di un uomo crocefisso ritrae (e realizza) il grado dell'amore salvifico di Dio. È arduo per noi comprenderlo.

Lo Spirito che santifica. Gli Atti degli Apostoli descrivono l'esperienza dello Spirito di Dio che discende sugli Apostoli, con l'immagine del fuoco e del tuono. Ci sono persone che hanno sperimentato questa realtà, e hanno mostrato nelle loro vite la realtà dell'amore di Dio dentro di sé. Senza mai spogliarli delle loro libere decisioni, lo Spirito illumina e sollecita la mente e la volontà umana a ottenere la salvezza, la vita eterna. Oggi siamo tanto profondamente inseriti nella mentalità commerciale, che è difficile essere se stessi e pensare le proprie idee. Se ne abbiamo l'occasione, riconosciamo subito una voce più genuina di quelle cui siamo soggetti, una voce che è un'esperienza interiore e genuina dello Spirito santificante di Dio.

 

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