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TESTO Commento su Giovanni 3,16-18

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Santissima Trinità (Anno A) (11/06/2017)

Vangelo: Gv 3,16-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

COMMENTO ALLE LETTURE

Commento a cura di don Eduard Patrascu

"Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, che il Signore cammini in mezzo a noi"

"Oh Dio! Dio mio!" sentiamo spesso sulla bocca di tante persone per esprimere diversi sentimenti. A volte uno si chiede se è la migliore soluzione per reagire alle diverse provocazioni che la vita porta. Io voglio solo prendere lo spunto per cercare di provocare e far riflettere: insomma, chi è questo Dio tanto ricordato persino nei nostri sfoghi? Lo si conosce o, meglio, si ha tanta familiarità con Lui per portarlo in tutte le situazioni della vita, addirittura calarlo nelle cose più banali?

È sorprendente e bellissima la richiesta di Mosè: in un contesto in cui Dio era percepito come il "totalmente altro, diverso, santo", che abita i cieli... insomma lontano dal mondo degli uomini profani, scatta la richiesta, profezia di quest'uomo che parlava faccia-a-faccia con Dio, come con un amico. Per quale motivo glielo chiede? Dio si era appena presentato come "il ricco di misericordia" e Mosè ne approfitta per colmare il desiderio più profondo dell'uomo: il perdono. Gli dice quasi: "visto che sei pieno di misericordia, ci riconosciamo che siamo di dura cervice, quindi cammina in mezzo a noi perdonando la nostra colpa e il nostro peccato. È più che una semplice domanda, è una profezia che, come ci dice poi il vangelo, troverà la sua concretizzazione in Gesù: "Dio ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio nel mondo - ed ecco che Dio ha camminato in mezzo a noi - perché chiunque crede in lui non muoia ma, essendo perdonato, abbia la vita eterna.

Ebbene questo è Dio, o meglio questo è il Dio di Gesù, il Dio dei cristiani: è un Dio che ha fatto di tutto per l'uomo, al quale, dopo essersi allontanato da lui con il peccato, o meglio ogni qual volta si allontana con il peccato, Dio gli dà la possibilità di riavvicinarsi a lui perdonandolo sempre, eh si proprio sempre: non 1, 5, 10, 100 volte ma SEMPRE. Perché? Perché Dio è amore, è amore vero che va fino alla fine, che spera fino all'ultimo, che crede nell'uomo più di quanto ci permette di immaginare la nostra fantasia. Cosa vuol dire "Dio è amore"? è la domanda a cui ognuno deve rispondere personalmente, e lo potrà fare se ha sperimentato sulla propria pelle - riconoscendo profondamente il proprio peccato - l'essere perdonato, l'essere riaccolto pur sapendo di non meritarlo.

"Dio è amore" non è una pura formula, solo per fare la distinzione con gli altri dei. Il nostro Dio è amore perché vive di ciò, la cosa essenziale di Dio è ciò. Volete la prova? Ebbene, la festa di oggi ne è la più evidente: oggi celebriamo la Santissima Trinità, cioè il Dio dei cristiani che è un Dio in tre persone, il Padre, il Figlio, e lo Spirito Santo. Il grande s. Agostino ha tracciato in una maniera molto bella l'identità del Dio-amore dei cristiani: il Padre è la sorgente di tutto, della vita; lui ha generato Il Figlio (che non vuol dire ha fatto nascere: la generazione del Figlio è una cosa che supera la nostra capacità di comprensione). Il Padre ama il Figlio con un amore profondo, intenso che è lo Spirito santo. Quindi c'è il Padre, c'è il figlio, l'amante e l'amato, e l'amore che loro si scambiano è lo Spirito Santo. L'amore di Dio, cioè lo Spirito Santo, è una continua donazione-accoglienza dell'altro. Allora l'amore che Dio ha per l'uomo arriva fino a perdonare le più assurde colpe, purché l'uomo le riconosca e implori il perdono di cui ha bisogno!

Grandissima è veramente la festa di oggi! E ancora più grande è il mistero della Trinità. È sicuro che non lo capiremo mai, ma è altrettanto sicuro che più indagheremo, più si accenderà il nostro cuore per lui e per gli altri. L'amore per Dio si verifica nella capacità di donarsi: più uno si dona, più capisce il mistero della Trinità

Allora, chiediamo al Signore che è Padre, Figlio, e Spirito Santo, per l'intercessione di Maria, tabernacolo della Trinità, di tendere sempre alla perfezione, di non scoraggiarci di cercarlo e soprattutto di non rinunciare mai ad amare: solo cosi Dio camminerà in mezzo a noi. In questo, "la grazia del Signore Gesù, l'amore di Dio e la comunione dello spirito sia sempre con tutti voi": insomma fate camminare Dio in mezzo a voi!

 

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