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TESTO Commento su Giovanni 3,16-18

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Santissima Trinità (Anno A) (11/06/2017)

Vangelo: Gv 3,16-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 3,16-18

16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

In questa domenica il Vangelo è di poche righe per spiegare qualcosa di grande, perché di certo la festa di oggi è qualcosa di così grande che non basta una vita intera per comprenderla!

In queste poche righe si possono però trovare indizi importanti per iniziare a conoscere la Trinità.

Partiamo dalla persona a cui Gesù parla: Nicodemo. Chi era questo personaggio? Perché proprio lui?

Nicodemo era un fariseo e, ovviamente, non è inserito qui a caso, anzi... Sappiamo ormai che i farisei erano tra le persone più rigide nel seguire la Legge e i Comandamenti, tanto che ad un certo punto Gesù li rimprovera per questo: a volte sono tanto attenti alla Legge che rischiano di chiudere il loro cuore all'amore e alla Misericordia.

Il motivo per cui Nicodemo è qui, in questa giornata, è proprio questo: rappresenta quella parte di noi che resta legata alla Legge e fa fatica ad aprire il cuore, una parte difficile da tenere a bada e da conciliare con il nostro cuore. Pensiamo alle regole che a scuola ci vengono date e che, spesso, siamo "costretti" a seguire per comportarci e apparire al meglio, ma che poche volte riusciamo far entrare nel nostro cuore così da comprenderne il significato profondo. Penso a quando le maestre ci dicono di prestare attenzione ai nostri compagni e, qualche volta, questo ammonimento diventa il pretesto per comunicare ogni cosa del nostro compagno (il più delle volte le marachelle per smascherarlo agli occhi della maestra!) invece di avvicinarsi a lui ed aiutarlo a capire meglio cosa non è buono fare. Quando Gesù rimprovera i farisei è proprio per questo, perché spesso sono più impegnati ad apparire bravi e a giudicare chi fa le cose sbagliate, che ad aiutare a perdonare, aprendo il proprio cuore all'altro ed accogliendolo.

Io credo che Nicodemo sia qui per ricordarci questo e per accompagnarci a comprendere quello che invece è la Trinità: qualcosa di completamente più grande di una Legge e che sta molto oltre.
Questo è quello che dice Gesù:

- «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna..." Dio ha un amore talmente immenso che pur di salvarci, è giunto a donare al mondo Suo figlio Gesù, perché il Nicodemo che è in noi resti compagno di viaggio ma lasci il posto a Gesù come protagonista della nostra vita, fino a lasciar Lui come compagno assoluto.

"Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui..." Gesù è venuto al mondo per portare il messaggio più grande di Dio, quello di Amore e di Misericordia, cioè quello di accoglienza e di perdono, per dar modo a tutti noi di sentirci sempre salvi e di far azzittire quella vocina di condanna che il nostro "amico" Nicodemo è solito sussurrarci per farci sentire non degni del grande amore di Dio (la rigidità nel seguire la Legge portava spesso i farisei a condannare). Forse perché è più semplice giudicarci sbagliati, o perché questo amore è troppo grande, forse perché non è facile per noi pensare che qualcuno possa darci qualcosa di grande gratis, senza meritarcelo! Gesù è venuto per questo: darci modo di sentire questo grande amore come possibile nella nostra vita.

"Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio». In ultimo lo Spirito che guida ancora oggi i cristiani nella strada che porta a camminare con Gesù e che li illumina nello scegliere il giusto compagno di viaggio. Potremmo pensarlo come la vocina che ci ricorda di Gesù e di aprire il cuore alla sua presenza dentro di noi e nella nostra vita. Il non credere in Gesù in questa strada di amore e di libertà, in qualche modo è condannarsi ad una vita di regole e di cosa da fare senza ascoltare la voce del cuore... e rimanere nella tristezza e nella noia.

Possiamo immaginare la Trinità come un grande contenitore di Amore che ci viene donato in diversi modi: tramite Dio Padre e tutto ciò che gustiamo nella vita; Suo Figlio Gesù e la bellezza dell'accoglienza di ciò che siamo e della bellezza della salvezza; tramite lo Spirito che è l'amore del Padre e del Figlio che passa attraverso gli uomini.

Ecco quindi che la Trinità è come una famiglia dove tutti i componenti sono distinti ma al tempo stesso sono una cosa sola e sono uniti dall'amore che guida le loro azioni e il loro cuore ad accogliersi sempre. Padre, Figlio e Spirito Santo sono un po' questo per noi cristiani. Noi che facciamo parte di questa famiglia, siamo chiamati ad ascoltare questa voce di amore e a lasciarci guidare da questi compagno speciale che è Gesù.

Auguriamoci di riuscire ad aprire le orecchie a questo ascolto e a farci aiutare dalla voce dello Spirito per camminare più spediti.
Buona domenica di ascolto del cuore!

 

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