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TESTO Il sogno di Gesù è abitare nell'uomo

padre Ermes Ronchi

VI Domenica di Pasqua (Anno A) (29/05/2011)

Vangelo: Gv 14,15-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. 21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Se mi amate osserverete i miei comandamenti.

Nessuna minaccia, nes­suna costrizione, puoi ade­rire e puoi rifiutarti in totale libertà: Gesù, uomo libero, parola liberante.

Se mi amate osserverete... Ge­sù non impone: «Dovete os­servare». Non si tratta di una ingiunzione, ma di una con­statazione: quando ami ac­cadono cose, lo sappiamo per esperienza: tutte le azioni si caricano di gioiosa forza, di calore nuovo, di intensità i­nattesa. Lavori con slancio, con pienezza, con facilità, come il fiorire di un fiore spontaneo.

Osserverete i comandamenti miei. La costruzione della frase pone l'accento su miei.

E miei non tanto perché det­tati da me, ma perché da me vissuti, perché mia vita. Non si tratta di osservare i 10 co­mandamenti, ma la sua vita! «Se mi ami, osservi la mia vi­ta.

Se mi ami, diventi come me!» Amare trasforma, uno diventa ciò che ama, le passioni modificano la vita. Se ami Cristo, lo prendi come misura alta del vivere, per ac­quisire quel suo sapore di li­bertà, di mitezza, di pace, di nemici perdonati, di tavole imbandite, di piccoli ab­bracciati, di relazioni buone che sono la bellezza del vive­re.

Per sette volte nei sette ver­setti di cui è composto il bra­no, Gesù ribadisce un con­cetto, anzi un sogno: unirsi a me, abitare in me.

Lo fa adoperando parole che dicono unione, compagnia, incontro, in una specie di suadente monotonia: sarò con voi, verrò presso di voi, in voi, a voi, voi in me io in voi.

Uno diventa ciò che lo abita! Gesù cerca spazi, spazi nel cuore, spazi di relazione. Cer­ca amore. E il Vangelo rac­conta la passione di unirsi di Gesù a me usando una pa­rola di due sole lettere in: io nel Padre, voi in me, io in voi.

Dentro, immersi, uniti, inti­mi. Tralcio unito alla madre vite, goccia nella sorgente, raggio nel sole, scintilla nel grande braciere della vita, re­spiro nel suo vento.

Gesù ribadisce che l'amore suo è passione di unirsi a me. E questo mi conforta: che io sia amato dipende da Lui, non da me; l'uomo può an­che dire di no a Dio, ma Dio non può dire di no all'uomo. Tu puoi negarlo, lui non po­trà mai rinnegarti.
Infatti: non vi lascerò orfani.

Non lo siete ora e non lo sa­rete mai, mai orfani, mai se­parati. La presenza di Cristo in me non è da conquistare, non è da raggiungere, non è lontana. È già data, è dentro, è indissolubile, fontana che non verrà mai meno.

E infine l'obiettivo di Gesù: Io vivo e voi vivrete: far vive­re è la vocazione di Dio, Ge­sù è venuto come intenzione di bene, come donatore di vi­ta in abbondanza (Gv 10,10). La sua è anche la nostra mis­sione: essere tutti nella vita datori di vita.

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