PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Signore, Dio misericordioso e pietoso

mons. Antonio Riboldi

mons. Antonio Riboldi è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

Santissima Trinità (Anno A) (30/05/1999)

Vangelo: Gv 3,16-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 3,16-18

16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

C'era una volta nelle nostre famiglie, all'inizio di ogni giornata e di ogni azione, compresa quella di mettersi a tavola, un "segno" della nostra fede, che voleva "intitolare" ciò che si faceva a Colui da cui tutto proviene, a cui tutto dovrebbe andare: era il segno della croce.

Con un semplice gesto della mano che tracciava sul corpo della persona una croce a ricordare il mistero Pasquale di Gesù e con pochissime parole che lo accompagnavano, non solo facevamo una solenne professione di fede, la fede a cui ci gloriamo di appartenere, ma davamo senso alla nostra vita. Ve lo ricordate? Erano stati i nostri genitori, soprattutto la nostra mamma, a guidare i movimenti delle nostre manine ancora inesperte, proprio a fare il segno della croce. "Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo". Poi lentamente si aggiungeva la lode: "Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo". E la Chiesa solennemente proclama, ogni volta che prega, che tutto ciò che chiediamo, che avviene in noi, tutto è "per il nostro Signore Gesù Cristo, che è Dio e vive e regna con il Padre e lo Spirito Santo". Nella professione della nostra fede che cantiamo nel "Credo", raccontiamo poi ciò che ha fatto il Padre per noi nel Figlio Gesù fatto uomo e nello Spirito Santo. Ed è come cercare di dipingere di colori di cielo la storia dell'uomo dal momento in cui Dio la concepì, fino alla fine dei secoli.

E' una storia che viviamo anche noi, forse inconsciamente, forse a volte senza neppure più ricordarci di alzare la nostra testa verso Dio che ci illumina e dà i perché di tante cose che sono in noi e attorno a noi.

Forse non ci siamo abituati a vedere e credere nella nostra storia, una storia di grande amore, che viene dall'opera della Trinità, presente ed operante oggi accanto a ciascuno. Se potessimo per un solo momento vedere il complesso ricamo di amore del Padre, l'opera del Figlio e il fuoco dello Spirito che è in ogni piccola parte della nostra giornata, grideremmo di gioia: come quando un artista contempla con un microscopio il dettaglio di un dipinto d'arte.

E' proprio così: io, tu, agli occhi di quelli che ci stanno quotidianamente attorno, siamo meno che niente. E non ci meravigliamo neppure per questo. Siamo abituati a valutare tutto stando alle apparenze: a ciò che "luccica" e che non è mai la verità della vita e dell'uomo.

Bisognerebbe essere capaci di contemplare invece "le meraviglie" che Dio dipinge nella nostra storia: a volte macchiata di orribili debolezze, e queste sempre affiancate dalla misericordia di Dio pronta a cancellarle per mettere al loro posto il colore dell'amore che perdona.

Così oggi la Sacra Scrittura racconta questa presenza di Dio fra di noi ed in noi: "In quei giorni Mosè si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano. Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui proclamando: "Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà". Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mio Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fà di noi la tua eredità". (Es 34, 4-9).

E Gesù a confermare quanto il Padre aveva detto a Mosè, così oggi parla: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui" (Gv 3, 16-18). Ogni parola di quanto abbiamo sentito uscire dalla bocca di Dio in Mosè e in Gesù, è parola che circonda di luce, di speranza, di amore, di gioia ogni uomo. Ben diverso dalla deprimente tristezza di cui oggi si circonda nel mondo l'uomo.

Ho trovato giovani, appartenenti a "fedi" orientali che portavano in fronte un puntino ben visibile. In un primo tempo ho pensato che quel puntino proprio al centro della fronte (che è la parte nobile di ogni uomo) fosse una delle tante eccentricità del nostro tempo.

La spiegazione che mi dettero di tale puntino invece mi meravigliò: "Questo è il segno che noi siamo di Dio: invitiamo noi stessi al rispetto della nostra vita, de1 nostro corpo, per questa presenza di Dio; ma invitiamo nello stesso tempo tutti gli altri che incontriamo a ricordarsi chi siamo e di conseguenza ad avere massimo rispetto non tanto dell'uomo quanto di Dio che ha preso possesso de1l'uorno".

Sono parole che noi cristiani "sposiamo" tutte; ci appartengono, con il battesimo, con la presenza della grazia e dello Spirito. Noi siamo dimora dello Spirito Santo.

Se lo ricordessimo, non sarebbe più possibile per nessun uomo lo sfregio alla vita, alla persona, che si attua in continuità. Come se l'uomo, piccolo o grande, fosse un giocattolo con cui divertirsi.

Quel "segno di croce" che facevamo o facciamo, certamente ricorda a noi e agli altri ciò che veramente siamo. Ed i colori del Cielo che splendono su di noi perché "siamo del Padre" saranno sempre la sola storia di ogni giorno per ogni uomo.

 

Ricerca avanzata  (54156 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: