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TESTO Dio è Trinità, Dio è Amore!

don Roberto Rossi  

Santissima Trinità (Anno A) (18/05/2008)

Vangelo: Gv 3,16-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

E' la festa della Ss. Trinità. Il mistero della Trinità di Dio non è da capire, ma da accogliere, Dio non è un triangolo o un enigma matematico, ma una comunione d'amore tra Padre e Figlio e Spirito Santo. Gesù sta parlando con Nicodemo, un fariseo, capo dei giudei, che era andato da lui di notte, per non farsi giudicare dal suo popolo. Il vangelo annuncia la possibilità e la necessità di "rinascere dall'alto, di nuovo". Ciò è possibile grazie al dono dello Spirito Santo, che il Signore Gesù donerà quando sarà innalzato da terra, perché "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio". Il Figlio è venuto non per giudicare, ma per salvare il mondo.

Quando cerco di approfondire qualcosa sulla Trinità, mi vengono in mente santi o maestri di preghiera che hanno contemplato ed hanno espresso in maniera particolare questo mistero, questa vita profonda di Dio. Ricordo S. Paolo, nelle sue lettere, S. Sergio di Russia, S. Teresa della Trinità; gli approfondimenti di p. Andrea, del teologo Bruno Forte.

Ma soprattutto porto nel cuore l'esperienza dei giovani missionari e missionarie di Villaregia, nati come comunità e formati dalla contemplazione, lo studio, l'esperienza concreta della "vita trinitaria", accolta nel loro stile di vita. Ho trovato in loro realizzato quanto il papa Giovanni Paolo II ha scritto nella Lettera per il nuovo millennio.

"Fare della Chiesa la casa e la scuola della comunione: ecco la grande sfida che ci sta davanti nel millennio che inizia, se vogliamo essere fedeli al disegno di Dio e rispondere anche alle attese profonde del mondo.

Spiritualità della comunione significa innanzitutto sguardo del cuore portato sul mistero della Trinità che abita in noi, e la cui luce va colta anche sul volto dei fratelli che ci stanno accanto".

Nel Libro di vita dei missionari è scritto: La comunione trova fondamento nella rivelazione che Dio ha fatto di sé, come Trinità, nel Cristo e nella possibilità che ci ha dato di partecipare alla sua stessa natura.

Fonte e modello della nostra comunione è la Ss. Trinità. Come l'amore scambievole unisce il Padre e il Figlio nell'unità dello Spirito Santo, nella distinzione e nelle attribuzioni proprie delle Persone, così la comunità vuole essere unità nell'amore, per mezzo dello Spirito Santo effuso nei nostri cuori, nella ricchezza della diversità delle persone.

Unità e relazione sul modello trinitario sono il continuo impegno di ogni membro e costituiscono la struttura dinamica della vita della comunità."

"Il 'noi' divino costituisce il modello eterno del 'noi' umano, comunità di persone per le quali il modo proprio di esistere e di vivere è la comunione" (Giov. Paolo II, lettera alle famiglie)

"Come comunità tendiamo costantemente a sperimentare e ad incarnare, nella nostra vita insieme e nel rapporto con ogni fratello, la vita trinitaria.

Essere comunità non è solo guardare alla Trinità Santissima, è anche guardare all'uomo con gli occhi di Dio e tentare di tradurre in relazioni umane, con vincoli nello Spirito, l'intimo dinamismo d'amore trinitario, per poter accogliere e custodire la sua Presenza tra di noi.

Con il nostro vivere nella carità, con il superare ogni divisione nella ricerca dell'unità, noi veniamo, per così dire, a "generare" la Presenza di Dio.

"Egli, dove vede due o tre riuniti nella fede nel suo nome, va là ed è in mezzo a loro, attirato dalla loro fede e provocato dalla loro unanimità" (Origene)

La comunità diventa così, icona della gloria di Dio, icona della Trinità Santissima.

Mi diceva il fondatore, p. Luigi: "Guarda i giovani nei vari tavoli: dialogano, si raccontano le cose della giornata, hanno progetti, sono allegri, cercano la gioia gli uni degli altri: questa è vita trinitaria; la vita di Dio è in loro e loro sono in Dio. Questi sono i frutti dello Spirito: amore, pace, gioia...".

 

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