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TESTO Commento su 2Cor,13

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Santissima Trinità (Anno A) (18/05/2008)

Brano biblico: 2cor,13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 3,16-18

16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

Dalla Parola del giorno

La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.

Come vivere questa Parola?

Nell'antico testamento non troviamo una rivelazione precisa della Trinità: il monoteismo rigoroso del popolo eletto rendeva difficile qualsiasi scoperta in questo senso. Tuttavia, proclamando l'esistenza di 'un solo Dio', Israele non ha mai pensato a 'un Dio solo', un 'Dio solitario'. Sempre l'ha invocato e pensato come in dialogo con il mondo, con la gente, soprattutto con il suo popolo con il quale aveva stabilito un'alleanza eterna.

Ma è con Gesù che si delineano i tratti della comunione nella vita intima di Dio. Spesso, il Figlio dell'Uomo evoca e chiama in aiuto il Padre, con cui si identifica. Parla dello Spirito e lo promette come consolatore, avvocato, fuoco di verità. È lo stesso Spirito che geme e mormora in noi il nome segreto "Abbà", Padre!

Attraverso i secoli, molti uomini e donne hanno indagato su questo mistero, inesprimibile con le categorie umane, ma sono rimasti sempre sulla soglia. Solo in cielo vedremo "faccia a faccia" il nostro Creatore e Padre, che ha mandato il suo Figlio per la nostra salvezza, "concepito per opera dello Spirito Santo nel seno di Maria".

I piccoli spiragli che si aprono verso tale mistero derivano dalla preghiera. Infatti non si può

parlare di Dio senza prima parlare a Dio. Giovanni è l'evangelista che riesce a farci percepire lo stile di Dio, l'aria che respirano i Tre: quella dell'amore. Ci vogliono a tavola con loro, compagni di viaggio, il Figlio amato viene sacrificato per noi, il Padre ci attende e spia il nostro ritorno quando ci siamo allontanati dalla sua casa. Lo Spirito d'amore illumina i nostri giorni con la luce della speranza.

Oggi mi metterò in atteggiamento adorante e ripeterò più volte:

Sia benedetto Dio Padre, l'Unigenito Figlio di Dio e lo Spirito Santo: perché grande è il suo amore per noi!

La voce di una mistica

O Fuoco consumatore, Spirito d'amore, scendi sopra di me, affinché si faccia nella mia anima come un'incarnazione del Verbo: ed io sia per Lui un'umanità aggiunta, nella quale Egli rinnovi tutto il suo Mistero... O miei Tre, mio Tutto, mia Beatitudine, Solitudine infinita, Immansità in cui mi perdo!
Elisabetta della Trinità

 

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