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TESTO La Santa Trinità: sorgente di misericordia e di missione

padre Romeo Ballan  

Santissima Trinità (Anno A) (18/05/2008)

Vangelo: Gv 3,16-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 3,16-18

16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

Riflessioni

Come è Dio dentro di se stesso? Come vive? Cosa fa? Dove abita?... Sono domande che ogni essere umano si pone, almeno in alcune tappe della vita. A queste e altre domande risponde, soprattutto per i cristiani, la festa odierna della Santissima Trinità. Èla festa del "Dio uno in Tre Persone", come insegna in catechismo. Con questo è già detto tutto, ma in realtà tutto resta ancora da spiegare e da capire, da accogliere con amore e da adorare nella contemplazione. Questo tema ha una importanza centrale per la missione. Infatti, si afferma con facilità che tutti i popoli -anche i non cristiani- sanno che Dio esiste, lo nominano e lo invocano in varie forme; e si è facilmente concordi nel dire che anche i pagani credono in Dio. Questa verità condivisa –pur con differenze e riserve- rende possibile il dialogo fra le religioni, e in particolare il dialogo fra cristiani e seguaci di altre religioni. Sulla base di un Dio unico comune a tutti, è possibile tessere un'intesa fra i popoli "in vista di azioni concordate: a favore della pace, in difesa dei diritti umani, per realizzare progetti di sviluppo umano e sociale. In tempi recenti abbiamo visto gesti coraggiosi di intesa e collaborazione, promossi da Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI. Ma per l'azione evangelizzatrice della Chiesa queste iniziative, per quanto lodevoli e necessarie, sono soltanto una parte del messaggio da portare. L'impegno missionario è chiamato ad offrire al mondo risorse ancor più capaci di trasformare la vita della famiglia umana: partendo dalla novità di Cristo! "

Un cristiano non si accontenta di fondare la propria vita spirituale solo sull'esistenza di un Dio unico, e tanto meno lo può fare un missionario cosciente della straordinaria ricchezza del dono di Gesù Cristo, che ci introduce nel mistero di Dio uno e trino. Il Vangelo che il missionario porta al mondo, oltre ad arricchire la comprensione del monoteismo, apre all'immenso e sempre sorprendente mistero di Dio, che è comunione di Persone. La parola mistero qui non va intesa solo nel senso di verità nascoste, ma piuttosto di verità sempre nuove, da scoprire. In questa materia è meglio lasciare la parola ai mistici. Per S. Giovanni della Croce "c'è ancora molto da approfondire in Cristo. Questi infatti è come una miniera ricca di immense vene di tesori, dei quali, per quanto si vada a fondo, non si trova la fine; anzi in ciascuna cavità si scoprono nuovi filoni di ricchezze". E rivolgendosi alla Trinità, S. Caterina da Siena esclama: "Tu, Trinità eterna, sei come un mare profondo, in cui più cerco e più trovo, e quanto più trovo, più cresce la sete di cercarti. Tu sei insaziabile; e l'anima, saziandosi nel tuo abisso, non si sazia, perché permane nella fame di te, sempre più te brama, o Trinità eterna".

La rivelazione del Dio uno e trino ha (nel senso che 'deve avere') conseguenze immediate e rinnovatrici per la vita del credente: offre parametri nuovi sul mistero di Dio, sul modo di tessere le relazioni fra le persone umane, sul rapporto dell'uomo con la creazione... Anche il dialogo fra le religioni si arricchisce con orizzonti nuovi, come lo indicano espressioni come le seguenti. Un anonimo ha trasmesso il dialogo, scarno ma essenziale, tra un musulmano e un cristiano:

Rispose un cristiano: "Dio, per noi, è amore; come potrebbe essere solo?"

Il Dio cristiano è trinitario, è uno ma non solitario. Questa rivelazione arricchisce anche il monoteismo ebraico, musulmano e delle altre religioni. Infatti, il Dio rivelato da Gesù (Vangelo) è Dio-amore, Dio che vuole la vita del mondo, Dio che offre salvezza a tutti i popoli(v. 16-17; cf 1Gv 4,8). Egli si rivela da sempre come "Dio misericordioso e pietoso... ricco di amore e di fedeltà" (I lettura, v. 6); "il Dio dell'amore e della pace" (II lettura, v. 11); "Dio ricco di misericordia" (Ef 2,4).

"Dove abita Dio?" Il catechismo risponde: "Dio è in cielo, in terra e in ogni luogo". È vero, ma c'è una risposta più vitale e personale. Un giorno il rabbino Mendel di Kotzk chiese ad alcuni suoi ospiti colti: "Dove abita Dio?" Quelli reagirono ridendo: "Ma non lo sai? Il mondo non è forse pieno della sua gloria?" Il rabbino invece replicò: "Dio abita dove lo si lascia entrare". Dio cerca l'incontro personale, l'amicizia, con ognuno di noi. Non per il bene suo, evidentemente, ma per il nostro. Perché questa amicizia è per noi l'unica garanzia di vita e di gioia. Egli sta alla porta del nostro cuore e bussa; a chi l'ascolta e gli apre la porta, egli promette: "Verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me" (Apoc 3,20). Con una intimità che riscalda il cuore e regala vita.

Tutti i popoli hanno il diritto e il bisogno di conoscere questo vero volto di Dio, rivelato da Gesù. I missionari ne sono portatori. (*) Per questo, afferma il Concilio, "la Chiesa pellegrinante è missionaria per sua natura, in quanto essa trae origine dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo, secondo il progetto di Dio Padre" (Ad Gentes 2). Nei primi numeri dello stesso Decreto, il Concilio spiega l'origine e il fondamento trinitario della missione universaledella Chiesa, offrendo, tra l'altro, una delle più alte sintesi teologiche di tutto il Concilio.


Parola del Papa

(*) "Ogni persona ha il diritto di udire la «buona novella» di Dio che si rivela e si dona in Cristo, per attuare in pienezza la sua propria vocazione. La grandezza di questo evento risuona nelle parole di Gesù alla Samaritana: «Se tu conoscessi il dono di Dio», e nel desiderio inconsapevole, ma ardente della donna: «Signore, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete» (Gv 4,10.15)".
Giovanni Paolo II
Enciclica Redemptoris Missio, (1990) 46; cf n. 11.40.44.


Sui passi dei Missionari

- 20/5: S. Bernardino da Siena (1380-1444), francescano, infaticabile missionario itinerante e predicatore popolare.

- 21/5: S. Carlo Eugenio di Mazenod (1782-1861), vescovo di Marsiglia e fondatore dei missionari Oblati di Maria Immacolata.

- 21/5: SS. Cristoforo Magallanes e 24 compagni, sacerdoti e laici, martiri nella persecuzione messicana (+1927), uccisi in diversi luoghi e date, perseveranti nella lode a Cristo Re.

- 21/5: Memoria dei 7 monaci trappisti francesi, uccisi (+1996) da fondamentalisti islamici a Tibhirine (Algeria).

- 24/5: B. Giovanni del Prado (+1631), sacerdote francescano, missionario e martire in Marocco, mentre si dedicava all'assistenza spirituale degli schiavi cristiani.

 

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