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TESTO Dio, comunione aperta

don Gianluca Peschiera (ragazzi)  

Santissima Trinità (Anno A) (18/05/2008)

Vangelo: Gv 3,16-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 3,16-18

16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

C'è una classifica nelle verità della fede cristiana. Cioè, come una macchina ha il motore come elemento decisivo (mentre, ad esempio, gli alza cristalli elettrici sono optional) così nella fede ci sono cose determinanti, e altre cose importanti, ma non fondamentali.

In particolare, penso che sappiate che i punti fondamentali della fede cristiana sono due:

a) Gesù, il Figlio di Dio, è diventato uomo ed è morto e risorto per la salvezza di tutti.
b) Dio è uno e anche tre.

Quest'ultimo, è chiamato il mistero della Santissima Trinità, che in questa domenica dopo Pentecoste viene solennemente celebrato in tutta la Chiesa.

Questi "misteri" sono alla base della nostra fede. Sono così sfolgoranti di luce che non si riescono a fissare direttamente, a meno che non si indossino degli occhiali speciali, quelli della fede.

Dal Vangelo secondo Giovanni (3,16-18)

In quel tempo Gesù disse a Nicodemo: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.

Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio».

Il vangelo che ci viene offerto oggi è breve ma questi tre versetti sono un grande concentrato di speranza, amore, misericordia e...sicuramente ci siamo dimenticati di qualcos'altro.

Il brano inizia con "Dio infatti ha tanto amato il mondo...": tutto si gioca sull'amore! Gesù vuole farci riflettere, aprire gli occhi, svelarci il giudizio di Dio sulle scelte che l'uomo fa oggi.
Riflettiamo un momento:

chi è considerato «persona di successo» nella nostra società?
Qual è l'ideale di uomo proposto dalla nostra cultura?
Chi esaltano i mass-media?

Colui che detiene il potere, il ricco, il furbo, colui che può permettersi ogni genere di piaceri. «Uomini di successo» sono l'atleta che fa impazzire gli stadi, la star televisiva, il personaggio famoso.
E Dio come la pensa?

Cristo in tutto il Vangelo continua a dirci che una sola cosa è preziosa per ogni persona: l'amore che avrà donato ai fratelli.
Siccome questo è difficile, Dio ci vuole aiutare.

Un commento per ragazzi

Spesso c'è un coro di preoccupazione da parte degli adulti verso le nuove generazioni. Molti si trovano a disagio verso di loro. I mass media li descrivono quasi sempre come bulli o immaturi.

Non sarà che dietro a questa aria negativa che va per la maggiore, ci sia la spia di qualcos'altro? Vuoi vedere che se si riesce a convincere davvero i ragazzi d'oggi che valgono poco, questi crederanno veramente di valere poco, di desiderare poco, così non ricercheranno in altezza e profondità il senso della felicità e della vita, ma in un orizzontalismo appiattito? Che non ci sia una perversa logica consumistica ed edonistica a permeare il clima di sfiducia che in molti seminano verso i ragazzi.

Avrete senz'altro sentito parlare di emergenza educativa del nostro tempo. Questo segnala una carenza del mondo adulto, non di quello dei ragazzi.

Ma allora, chi sono questi ragazzi? E' possibile un giudizio con più obbiettività e serenità? Forse è proprio una questione di sguardo: con le lenti della speranza e del conforto si vede subito che sono persone che provano a crescere e l'educatore desidera proprio che la loro maturazione prosegua. Nonostante l'irriverenza che non pochi di loro manifestano, ostiniamoci a ritenere buoni questi ragazzi. Più che mai oggi serve la visione alla S. Giovanni Bosco un grande educatore che innanzitutto si giocava attraverso una relazione di stima verso i giovani.

Ed allora si potrà notare che nelle "sfide" che loro lanciano verso le autorità e la vita stessa si può riconoscere il classico percorso di conoscenza di se stessi. Sanno cos'è la paura e l'ansia che spesso li blocca nel andare verso il bene, sono portati a autovalutarsi in base alla valutazione che gli trasmettono gli altri, amici in primis.

Hanno bisogno di attingere alla forza altrui, ma cercano l'aiuto "invisibile" cioè vero, ma non invadente, forte, ma non arrogante, di educatori che sanno svolgere un ruolo di guida autorevole, di "paternità", capaci di apprezzamento per i loro progressi verso l'autonomia e di stile assertivo.

E, con uno sguardo di apprezzamento, si nota che questi ragazzi hanno forti alcuni valori quali quelli dell'autenticità, della libertà, del realizzarsi nella vita secondo coordinate di qualità e rispetto dell'ambiente e coltivano il tema della comunicazione con una particolare passione verso le nuove tecnologie.

Certamente tutto questo può rivelarsi ambiguo e potrebbe deviare verso il negativo, ma, fateci caso:

non sono tutti questi valori vicinissimi al Dio di Gesù Cristo?

Non è forse autentico il Dio creatore e salvatore, il Signore Gesù Cristo e lo Spirito d'amore che li lega ed è stato riversato nei nostri cuori?

E il Padre: non è forse il Dio libero per eccellenza, che nessuno può dire d'essersi messo in tasca e di saper fino in fondo i suoi pensieri (c'è dietro l'eco di certi fantastici salmi, come avrete notato)?

E Gesù Cristo non ci ha forse mostrato cosa vuol dire realizzarsi nella vita?

E la SS. Trinità, non è un modello di comunicazione aperta e vera basata sul donarsi e ricevere reciproco?

Preghiera alla SS. Trinità

O Dio, uno e trino
Mistero luminoso che tutto illumina,
Tu non sei solitudine, ma comunione:
tre persone che si conoscono così intimamente
e si amano così profondamente, da essere una cosa sola.

Per questo noi crediamo che dove più persone diverse e distinte,
si impegnano a conoscersi sempre più a fondo e ad amarsi,
sacrificandosi l'uno per l'altro, in Cristo, tuo Figlio,
lì, o Dio Uno e Trino, nascosto ed inaccessibile,
Ti riveli, rendendoti manifesto ed accessibile.
Perciò, o Signore, Ti preghiamo:

aiutaci Tu a realizzare tra noi, nonostante le nostre fragilità,
una vera comunione di persone, capace di rivelare al mondo
il tuo Mistero d'Amore. Amen.

 

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