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TESTO Commento su Giovanni 3,16-18

don Stefano Varnavà

Santissima Trinità (Anno A) (18/05/2008)

Vangelo: Gv 3,16-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

Festa della Trinità: La Chiesa, ogni tanto, apertamente, ci ricorda questa Realtà. Realtà che noi dovremmo ricordare ogni giorno quando preghiamo: "Sia gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo".

Dicendo il "Gloria" noi ricordiamo la Trinità, e così pure la ricordiamo quando ci facciamo il "Segno della croce".

Purtroppo però noi molte volte non diamo il giusto contenuto a tante parole e gesti che siamo abituati a ripetere. La ripetizione, l'abitudine, molte volte rischiano di far perdere i giusti contenuti alle cose. Bisogna quindi rinnovare, ridare il giusto contenuto anche alle "pratiche" che noi, purtroppo, facciamo per abitudine.

Cerchiamo di ben caratterizzare le parole: "Padre, Figlio, Spirito Santo".

Dio in Cielo si chiama Padre: Padre nostro che sei nei Cieli (preghiera di Gesù); Dio in terra si chiama Figlio: Gesù Cristo; Dio nell'uomo si chiama Spirito Santo, ma è sempre lo stesso Dio e, soprattutto, l'unico Dio (non tre).

Dio è trino nel nome, trino negli aspetti, ma unico nella sostanza ed essenza: definizione (un po') filosofica, teologica.

Dio che è Padre di tutti gli uomini è Padre anche della natura umana che la Madonna ha dato a Gesù. Natura umana presa sulla terra perché Dio potesse mostrarsi a noi. Gesù è l'immagine di Dio, cioè "Quello" che si può vedere di Dio.

Gesù è una persona concreta (non un'apparizione) e come tale si è comportata.

Dio è Padre della natura umana di Gesù, natura derivata da Dio creatore attraverso Maria, ma Dio e Gesù sono un tutt'uno: "Io e il Padre siamo una cosa sola" (dirà Gesù).

Lo Spirito Santo è la forza d'amore che ha forgiato il mondo e che è la forza della vita: Gesù non è l'unico caso "concepito" per opera dello Spirito Santo perché qualsiasi vita è concepita per opera dello Spirito Santo, e cioè della potenza di Dio.

La potenza della vita è qualche cosa che trascende. Oggigiorno gli uomini vogliono o credono di manipolare la vita, ma.... non sappiamo ancora (o non ci sono stati detti) i risultati di queste manipolazioni, come non ci sono stati raccontati tutti i risultati dei vari trapianti di cuore o di altri organi.

I giornali fanno risaltare con titoli "cubitali" i tentativi della scienza genetica, ma poi non dicono i risultati, e non solo quelli sulle nascite, ma soprattutto quelli che accompagnano l'adolescienza e la maturità.

E' lo Spirito di vita che dà la vita, che permette che venga e avvenga la vita.

Lo Spirito Santo è la forza vitale che sostiene l'uomo e lo guida per le vie del mondo, col termine ultimo che è la contemplazione di Dio. Ricordiamoci sempre che: Padre, Figlio Spirito Santo sono l'unica essenza da sempre e per sempre esistente.

Molte volte i termini che noi usiamo in italiano non sono molto chiari perché la trasposizione di un termine dal latino all'italiano non sempre è chiara e completa e a volte può trarre in inganno. Esempio: persona. Oggigiorno quando noi diciamo persona, normalmente parliamo di una entità a sè stante, completa in se stessa, cioè diamo un significato diverso da quello che davano i latini alla parola "persona". Quindi non dimentichiamoci che purtroppo certi "dogmi" sono stati pronunciati con termini latini e che la loro traduzione non sempre è fedele e non sempre si adegua alla mentalità attuale, provocando equivoci.

Dio, se noi Lo intendiamo come Persona, Entità a se stante, è una Persona e non tre persone, o peggio tre dei. Noi abbiamo un Dio solo che ama essere chiamato Padre.

Padre: teniamo sempre presente che da questo Nome derivano gli altri due Nomi: Figlio, Spirito Santo.

I sei ragazzi di Madjugori che hanno visto e parlato con la Madonna, hanno detto: "Quando ci siamo radunati la Madonna ci ha detto: "Questa sera non pregherete con il Rosario perché dovete incominciare con "la prima classe della scuola della preghiera". Ciò ci fa capire che il Rosario non è la prima classe ma è una classe più avanzata.

Continuano questi ragazzi (questa settimana ho avuto la fortuna di parlare personalmente con una di loro): "Allora abbiamo incominciato la prima classe della preghiera: il "Padre nostro".

La prima classe della preghiera non è il Rosario, anche se sembra la preghiera più semplice, ma è il "Padre nostro"!

Continua il racconto dei ragazzi: "La prima volta, per un'ora abbiamo pregato solo con il "Padre nostro", poi la Madonna ci ha fatto una domanda: "Perché voi pregate? Per stare con Dio, per sentire Dio dentro di voi".

Dopo cinque minuti di preghiera, se la preghiera viene fatta bene, deve succedere qualche cosa dentro di noi, diversamente vuol dire che non si sa pregare bene.

La preghiera è un esercizio che ci deve portare a sentire Dio dentro di noi.

La ragazza di Madjugori mi ha anche detto: "Abbiamo incominciato a vivere ogni parola della preghiera e poi... abbiamo cambiato delle idee. Dopo una settimana abbiamo riflettuto e una di noi ha detto: io ho incominciato in modo spontaneo già da un mese, ma ho avuto una difficoltà grossa a pronunciare le parole: rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori".

E' presto e facile dire "Padre nostro rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori", ma... siamo capaci di mettere in pratica queste parole?

La ragazza ha proseguito: "Ho incominciato a dire ad alta voce nella mia camera: perdono quella persona".

Ecco il vero esercizio per dire il "Padre nostro". Andate in camera vostra e ad alta voce dite: "Perdono quella persona...., perdono a mia suocera...., perdono a mia cugina..., perdono la signora Zaira che ha sparlato sul mio conto....". Imparate a dichiarare il vostro perdono ad alta voce. Se non siete capaci di "fare" il "Padre nostro" dentro di voi "fatelo" ad alta voce.

Ecco perché il "Padre nostro" è la prima classe della scuola di preghiera (lo dice la Madonna).

Sempre parole della ragazza (ora questi ragazzi sono adulti): "Ho incominciato a tentare di dire ad alta voce nella mia camera: perdono quella persona, ma non potevo fisicamente pronunciare tali parole. Questa è opera del diavolo!".

Il diavolo prende ed attanaglia la testa per impedirci di pensare di parlare, proprio come quando presi dalla paura si rimane immobili.

Il diavolo non vuole che si arrivi a perdonare, quindi tenta di impedire anche il solo pronunciare l'intenzione di perdono. Quando finalmente si arriva a poter pronunciare le parole di perdono e a metterle in pratica si sono superati gli esami della "prima elementare" della religione. Non la prima classe di catechismo per l'iniziazione cristiana, ma la prima "classe" di religione.

"Ho dovuto esercitarmi per un mese intero (è la ragazza che parla) per poter perdonare e per poter vivere questa parte della preghiera. Andando poi avanti con il "Padre nostro", quando ho incominciato a dire: "sia fatta la Tua volontà", mi sono sentita in difficoltà a pronunciare queste parole in ogni situazione".

Il "Padre nostro" non è una preghiera da recitare come una cantilena senza senso e quando ci fa comodo. Il "Padre nostro" va recitato anche quando perdiamo qualche cosa o qualcuno che ci sta a cuore: "Sia fatta la Tua volontà!".

Questa ragazza mi ha detto: "Quando ho incominciato a dire: sia fatta la Tua volontà, mi sono sentita in difficoltà a pronunciare in ogni situazione queste parole! In ogni incontro la Madonna sottolineava l'esercizio del "Padre nostro". Una volta mi disse: dovete capire che il "Padre nostro" per voi deve essere una melodia continua. Dovete sentirvi figli di un Padre Onnipotente. Voi potete ricevere una grazia in un attimo, in dieci giorni, in un anno, in cento anni: tutto dipende da voi, dalle disposizioni del vostro cuore, e il cuore si forma con il "Padre nostro".

Con il "Padre nostro" e non con il Rosario: parole della Madonna. La Madonna non ha (come si suol dire) portato l'acqua al suo mulino..., non ha fatto il predichino della "Madonna"!

Il Padre nostro è una melodia continua e la si deve dire tutti i giorni, in tutti i casi e in tutte le situazioni. Per l'automobilista che ci passa davanti e al quale verrebbe da dire: "testa di...."; al ragazzino che strilla e che impedisce di dormire....

Siamo nell'ambito e nel periodo degli esami scolastici: cerchiamo di passare anche l'esame del "Padre nostro", l'esame della prima classe della preghiera, altrimenti non siamo pronti per il Paradiso.

Parlando delle tre persone della Trinità incominciamo con il "Padre nostro", solo così arriveremo al "Figlio" e allo "Spirito Santo".

Ascoltiamo gli insegnamenti che la Madonna ci ha dato: insegnamenti che ci sono e che, richiedendoli, chiunque può avere: basta chiederli!

 

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