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PREGHIERA

101. Sia fatta la tua volontà

Santa Teresa Benedetta della Croce

Signore,
tu sei il Padre della sapienza
e sei mio Padre.

Lasciami seguire ciecamente
i tuoi sentieri
senza cercare di capire:
tu mi guiderai anche nel buio
per portarmi fino a te.

Signore, sia fatta la tua volontà:
sono pronta!

Tu sei il Signore del tempo
e anche questo momento
ti appartiene.

Realizza in me ciò che nella
tua Sapienza hai già previsto.

Se mi chiami
all'offerta del silenzio,
aiutami a rispondere.

Fa' che chiuda gli occhi
su tutto ciò che sono perché
morta a me stessa
viva solo per te.

volontà di Dioabbandono in Dioabbandonofedefiduciaaccettazione

inviato da Qumran2, inserito il 25/01/2009

TESTO

102. L'autentica preghiera   1

Adrienne von Speyr, Esperienza di preghiera

Se preghiamo in autentico abbandono e nella verità, allora la nostra preghiera sarà già compiuta nell'istante in cui la rivolgiamo, diversamente forse da come ce lo aspettavamo, ma tuttavia realmente. E noi ci stupiamo dell'infinita possibilità di compimento che Dio ha, della verità, della ricchezza. Mentre ci stupiamo, comprendiamo più profondamente, e sperimentiamo diversamente, siamo trascinati fuori dal nostro spazio nello spazio che Dio dona, siamo sollevati dalla nostra attesa all'attesa dell'eterna parola che parla.

preghieraveritàcontemplazioneabbandonostuporerapporto con Diofedefiducia

5.0/5 (1 voto)

inviato da Luca Peyron, inserito il 07/09/2008

TESTO

103. La porta della felicità   2

Paulo Coelho

Quando una porta della felicità si chiude, se ne apre un'altra; ma tante volte guardiamo così a lungo quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.

felicitàgioiadoloreaccettazionefiduciaabbandono

4.0/5 (1 voto)

inserito il 07/09/2008

RACCONTO

104. Fiducia   1

Antoine De Saint-Exupéry

"Signore - dissi - là, su un ramo c'è un corvo. So bene che la tua maestà non può abbassarsi fino a chi ti parla. Tuttavia ho bisogno di un segno. Quando avrò finito la mia preghiera, fa' volar via quel corvo. Ciò sarà per me come un cenno, una prova che non sono completamente solo al mondo...".

Fissai l'uccello, ma questi non si mosse dal ramo. Allora mi rivolsi nuovamente alla pietra: "Signore! - dissi - hai certamente ragione. La tua maestà non può degnarsi di accogliere le mie sollecitazioni. Se il corvo fosse volato via, io sarei ancora più triste, perché un tale segno io non l'avrei ricevuto che da uno come me, dunque da me stesso. Sarebbe stato ancora un riflesso del mio desiderio. E ancora non avrei incontrato che la mia solitudine".
E dopo essermi prostrato, mi allontanai.

Ma proprio allora la mia disperazione cedette a una serenità singolare quanto inaspettata.

fiduciafedeabbandonoabbandono in Dio

3.0/5 (1 voto)

inviato da Marcello Rosa, inserito il 19/08/2007

TESTO

105. Paura e coraggio   1

Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e vide che non c'era nessuno.

pauracoraggiofiducia

5.0/5 (3 voti)

inviato da Gabriella Girardi, inserito il 19/08/2007

PREGHIERA

106. La speranza

Karl Rahner

Signore,
questa esistenza io l'accetto,
e l'accetto in speranza.
Una speranza
che tutto comprende e sopporta,
una speranza che non so mai
se la posseggo davvero.
Una speranza
che nasce al mio profondo,
una speranza totale
che non posso sostituire
con angosce inconfessate e cose possedute.
Questa speranza assoluta
io me la riconosco e voglio averla:
di essa devo rispondere
come del compito più grande
della mia vita.
Io so, Signore,
che essa non è un'utopia,
ma viene da te,
nasce da te e abbraccia tutto
e tutto comprende come promessa
che l'umanità arriverà
alla pienezza di vita
e ogni uomo potrà davvero
non vergognarsi d'essere uomo.

speranzafiducia

inviato da Don Gino Tarantini Corato (Ba), inserito il 01/05/2007

RACCONTO

107. Sei enormemente magnifica!   3

Così scrive una tredicenne nel suo diario personale.

Il mio papà dice che sono enormemente magnifica.
Io mi chiedo se lo sono davvero.

Per essere enormemente magnifica...
Sara dice che bisogna avere bellissimi, lunghi capelli ricci come i suoi.
Io non li ho.

Per essere enormemente magnifica...
Gianni dice che bisogna avere denti bianchi e perfettamente dritti come i suoi.
Io non li ho.

Per essere enormemente magnifica...
Jessica dice che non devi avere quelle piccole macchie marroni sulla faccia che si chiamano lentiggini.
Io le ho.

Per essere enormemente magnifica...
Marco dice che bisogna essere la più intelligente della classe.
Io non lo sono.

Per essere enormemente magnifica...
Stefano dice che bisogna saper dire le battute più buffe della scuola.
Io non lo so fare.

Per essere enormemente magnifica...
Laura dice che bisogna vivere nel quartiere più carino della città e nella casa più graziosa.
Io non lo faccio.

Per essere enormemente magnifica...
Mattia dice che bisogna indossare solo i vestiti più carini e le scarpe più alla moda.
Io non li indosso.

Per essere enormemente magnifica...
Samantha dice che bisogna provenire da una famiglia perfetta.
Non è il mio caso.

Ma ogni sera, quand'è ora di dormire, papà mi abbraccia forte e dice:
«Tu sei enormemente magnifica e io ti voglio bene!».
Papà deve sapere qualcosa che i miei amici non sanno…

Anche Dio, in ogni istante, ti abbraccia forte e dice:
"Tu sei enormemente magnifica, magnifico e io ti voglio bene!"
Dio deve sapere qualcosa di te che gli altri non sanno.

stimaamorefiduciaamore di Dioaccettazioneinterioritàesteriorità

5.0/5 (2 voti)

inviato da Liliana Belloro, inserito il 07/04/2007

PREGHIERA

108. Vorrei salire in alto

Michel Quoist

Vorrei salire molto in alto, Signore,
sopra la mia città, sopra il mondo, sopra il tempo.
Vorrei purificare il mio sguardo e avere i tuoi occhi.
Vedrei allora l'universo, l'umanità, la storia,
come li vede il Padre.
Vorrei la bella, eterna idea d'amore del tuo Padre
che si realizza progressivamente:
tutto ricapitolare in te, le cose del cielo e della terra.
E vedrei che, oggi come ieri, i minimi particolari
vi partecipano,
ogni uomo al suo posto, ogni gruppo ed ogni oggetto.
Vedrei la minima particella di materia e il più piccolo
palpito di vita;
l'amore e l'odio, il peccato e la grazia.
Commosso, comprenderei che dinanzi a me
si svolge la grande avventura d'amore
iniziata all'alba del mondo.
Comprenderei che tutto è unito insieme,
che tutto non è che un minimo movimento
di tutta l'umanità e di tutto l'universo verso la Trinità,
in te e per te, Signore.

fedefiduciaprovvidenzaabbandonoprogetto di Dio

inviato da Qumran2, inserito il 02/11/2006

PREGHIERA

109. Il ballo dell'obbedienza   1

Madeleine Delbrel

"Noi abbiamo suonato il flauto e voi non avete danzato"

E' il 14 luglio.
Tutti si apprestano a danzare.
Dappertutto il mondo, dopo anni dopo mesi, danza.
Ondate di guerra, ondate di ballo.

C'è proprio molto rumore.
La gente seria è a letto.
I religiosi dicono il mattutino di sant'Enrico, re.
Ed io, penso
all'altro re.
Al re David che danzava davanti all'Arca.

Perché se ci sono molti santi che non amano danzare,
ce ne sono molti altri che hanno avuto bisogno di danzare,
tanto erano felici di vivere:
Santa Teresa con le sue nacchere,
San Giovanni della Croce con un Bambino Gesù tra le braccia,
e san Francesco, davanti al papa.
Se noi fossimo contenti di te, Signore,
non potremmo resistere
a questo bisogno di danzare che irrompe nel mondo,
e indovineremmo facilmente
quale danza ti piace farci danzare
facendo i passi che la tua Provvidenza ha segnato.
Perché io penso che tu forse ne abbia abbastanza
della gente che, sempre, parla di servirti col piglio da
condottiero,
di conoscerti con aria da professore,
di raggiungerti con regole sportive,
di amarti come si ama in un matrimonio invecchiato.

Un giorno in cui avevi un po' voglia d'altro
hai inventato san Francesco,
e ne hai fatto il tuo giullare.
Lascia che noi inventiamo qualcosa
per essere gente allegra che danza la propria vita con te.

Per essere un buon danzatore, con te come con tutti,
non occorre sapere dove la danza conduce.
Basta seguire,
essere gioioso,
essere leggero,
e soprattutto non essere rigido.
Non occorre chiederti spiegazioni
sui passi che ti piace di segnare.
Bisogna essere come un prolungamento,
vivo ed agile, di te.
E ricevere da te la trasmissione del ritmo che l'orchestra
scandisce.
Non bisogna volere avanzare a tutti i costi,
ma accettare di tornare indietro, di andare di fianco.
Bisogna saper fermarsi e saper scivolare invece di
camminare.
Ma non sarebbero che passi da stupidi
se la musica non ne facesse un'armonia.

Ma noi dimentichiamo la musica del tuo Spirito,
e facciamo della nostra vita un esercizio di ginnastica:
dimentichiamo che fra le tue braccia la vita è danza,
che la tua Santa Volontà
è di una inconcepibile fantasia,
e che non c'è monotonia e noia
se non per le anime vecchie,
tappezzeria
nel ballo di gioia che è il tuo amore.

Signore, vieni ad invitarci.
Siamo pronti a danzarti questa corsa che dobbiamo fare,
questi conti, il pranzo da preparare, questa veglia in
cui avremo sonno.
Siamo pronti a danzarti la danza del lavoro,
quella del caldo, e quella del freddo, più tardi.
Se certe melodie sono spesso in minore, non ti diremo
che sono tristi;
Se altre ci fanno un poco ansimare, non ti diremo
che sono logoranti.
E se qualcuno per strada ci urta, gli sorrideremo:
anche questo è danza.

Signore, insegnaci il posto che tiene, nel romanzo eterno
avviato fra te e noi,
il ballo della nostra obbedienza.

Rivelaci la grande orchestra dei tuoi disegni:
in essa, quel che tu permetti
dà suoni strani
nella serenità di quel che tu vuoi.
Insegnaci a indossare ogni giorno
la nostra condizione umana
come un vestito da ballo, che ci farà amare di te
tutti i particolari. Come indispensabili gioielli.

Facci vivere la nostra vita,
non come un giuoco di scacchi dove tutto è calcolato,
non come una partita dove tutto è difficile,
non come un teorema che ci rompa il capo,
ma come una festa senza fine dove il tuo incontro si
rinnovella,
come un ballo,
come una danza,
fra le braccia della tua grazia,
nella musica che riempie l'universo d'amore.

Signore, vieni ad invitarci.

obbedienzafedefiduciaabbandonogioiaprovvidenza

5.0/5 (3 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 02/11/2006

PREGHIERA

110. Il cammino si fa di notte

Ferdinand Ebner, Parola e amore

Nell'avventura imprevedibile della grazia
tu, Signore, rifiuti categoricamente
di fornirci una carta topografica.
Il nostro cammino si fa di notte.
Ciascun atto da compiere si illumina a suo turno
come uno scatto di segnali.
Sovente la sola garanzia che abbiamo
è la fatica quotidiana
dello stesso lavoro ogni giorno da fare
della stessa vita da ricominciare
degli stessi difetti da correggere
delle stesse sciocchezze da non commettere.
Ma al di là di questa garanzia
tutto il resto è lasciato alla tua fantasia
che ci lega al suo libero e imperscrutabile gioco.

fiduciaprogetto di Dioabbandono

inviato da Qumran2, inserito il 29/10/2006

PREGHIERA

111. Non lasciarci soli   1

Preghiera 14ª Giornata Mondiale Malato

Maria, Madre di Dio e Madre nostra,
non lasciarci soli nel nostro cammino,
ma vieni in nostro aiuto
nelle situazioni che ora viviamo.
Nessuno di quelli che si sono rivolti a te
è rimasto deluso e senza risposta.
Presenta con il tuo amore di Madre,
la nostra preghiera al Signore
perché ci renda capaci
di affidarci sempre, con totale fiducia
ai suoi disegni di salvezza
e di impegnarci ogni giorno
per trasformare il mondo della salute,
della malattia e della sofferenza,
in una scuola di nuova umanità,
di relazione fraterna e di aiuto, di amore,
di salute piena e di speranza. Amen.

malatomalattiafiduciasalute

inviato da Anna Barbi, inserito il 13/07/2006

TESTO

112. Voglio che tu sia!

Perso!
Nella terra oscura mi trovavo
dimenticato da tutti,
il vento mi sfiorava il viso
e il sole stava davanti a me,
proprio innanzi a me.

All'improvviso, ecco arrivare lui
e prendere la mia debole mano
la mia mano senza forze, né speranze:
"Voglio che tu sia!"
"Io voglio che tu sia mio servo fedele!"
"Lo farai per l'eternità?"
"In cambio ti darò tutto l'lmore
di cui hai bisogno!"
"In cambio ti amerò per l'eternità"
"La tua gioia sarà senza fine con me"
"Perché Io sono colui che sono
e tu sei figlio mio"
"...non seminano, non mietono,
non raccolgono in granai"
"e il Padre vostro celeste li nutre."
"Non vali tu molto più di loro?"
"Voglio che tu sia!"

Le forze mi tornarono in un attimo,
sentivo il mio cuore battere forte
ma non era più per paura!
Era l'Amore per il mio Dio
Era la gioia che sentivo dentro
Era il desiderio di gridarlo al mondo
Era la voglia di abbracciare i fratelli
Ero tornato come un bimbo
che pensa solo a correre senza vergognarsi.
"Voglio che tu sia!"
Volevo solo essere e niente di più!
Desideravo solo essere suo per sempre!

vocazionerapporto con Diofiduciasperanzaconversione

inviato da Fiorenzo33, inserito il 03/05/2006

TESTO

113. Poesia in onore di papa Karol

Risy, 26 anni, 2/4/2004

Eccomi anche adesso:
mi hai chiamato "Sentinella del mattino"
e ora sono qui vicino... non mi senti?
Mi hai cercato nella notte, la più dura,
e nel cuore la paura
cominciava a diventare insopportabile...
...occhi verso il cielo, a cercare la preghiera
che ti avrebbe fatto splendere ancora per un poco...
...cuore tra le mani, a mostrarti quell'amore
che mi hai chiesto tante volte di donare...
Mi dicevi "Non temere!", e ci credevo
Perché c'eri ancora tu a farmi luce
sulla strada del Signore...
Ma adesso cosa fare??
E' immensamente buia questa notte,
e la tua mano dolce e così forte
non potrà più sostenere la mia fede ancora acerba,
poca cosa
in confronto a quella gioia meravigliosa
che tu ci raccontavi in ogni istante
con l'anima ed il cuore, e i gesti e le parole,
e con quel peso immenso
che alla fine hai voluto sostenere:
davvero troppo grande era il tuo amore...
Eccomi anche adesso,
col mattino che si affaccia all'orizzonte
e una pioggia di ricordi nella mente:
quanti sguardi sorridenti ci hai donato,
quante mani hai accarezzato,
quanti i piccoli innocenti che hai baciato...
tante volte ci hai ripreso, tante altre incoraggiato,
e le più belle, tutte quelle
in cui abbiamo chiacchierato e cantato
e vegliato e fatto chiasso insieme
che ormai nemmeno il cielo se le può dimenticare,
si perché anche lui tremava emozionato
ogni volta che urlavamo il tuo nome...
E adesso cosa fare?
E' caldo il primo sole del mattino,
proprio come questa lacrima
che scivola sul viso e dentro il cuore...
Vorrei poterti urlare un milione di parole,
ma riesco a sussurrare solamente
questo grazie piccolissimo, minuscolo
che adesso sta scoppiando nel mio cuore:
un grazie per il tuo immenso amore!

Giovanni Paolo IIsperanzacoraggiogiovanipaurasolitudinefiducia

inviato da Rosaria Lauro, inserito il 01/05/2006

ESPERIENZA

114. Celina: una madre che si è scoperta mamma.

Puntocuore.it

Celina è piccola, ma dall'alto del suo metro e sessanta, sa farsi sentire. Dalle 11.30 alle 13.00 passa quasi ogni dieci minuti alla Casa. A volte per chiedere un sacchetto di the, o per vedere cosa cuciniamo, per aiutarci a tagliare e a mangiare i pomodori.

Celina, la si trova più sovente al Punto Cuore che a casa sua. Il suo compagno o sua madre vengono sempre a cercarla da noi. Anche i suoi quattro monelli: Christian il maggiore, che ha compiuto sette anni, Janet ne ha cinque, Nazareno tre, e la piccola, cioè l'ultima Emiliana ha poco più di un anno. Per quanto riguarda il quinto, Celina è al suo sesto mese di gravidanza e l'impegno per noi è di sostenerla, ma per lei corrisponde a pomodori e cioccolato.

Celina vive in una catapecchia composta da una sola stanza, senza doccia né gabinetto; lì vive da cinque anni, con Carlos, che è cartonero. Entrambi soffrono per dipendenza dalla droga e dall'alcool. Celina riceveva degli uomini a casa per potersi procurare la polvere, delle pastiglie o delle bottiglie che l'aiutavano a dimenticare la monotonia, il sudiciume, e le difficoltà quatidiane.

Fino a quel momento noi vivevamo in grande amicizia con suo figlio, Christian, che passava le sue giornate al Punto-Cuore. Celina vedeva che noi volevamo bene a suo figlio senza comprenderne il motivo poiché a lei rendeva la vita impossibile.

Celina ha cominciato ad essere gelosa di quell'amore che notava, tra Esther e suo figlio. Aiutata da Jacinthe, ha compreso che aveva diritto anche lei a quell'amore. Un amore senza calcolo, che ricomincia ogni giorno. Un amore presente anche quando si è ubriachi o quando non sei riuscita ad alzarti al mattino. Che tu sia bella o sporca.

Tutto ha barcollato nella vita di Celina dal momento che ha capito che noi le vogliamo bene così com'è. Tale e quale è davvero. Senza aspettarci nulla in cambio. Allora, un giorno, quando passeggiava con Jacinthe, un uomo del quartiere l'apostrofò con il nome del suo mestiere. E Jacinthe gli rispose per le rime dicendo: "No, non è ciò che tu dici, né ciò che fa. Lei è una mia amica, lei è Celina". "Ma come? sono la tua amica? Io non sono quello che lui dice?".

Poi venne il giorno in cui la sua vita così agitata la portò all'ospedale. La miscela di pastiglie e vino avevano provocato i loro danni. Operata d'urgenza. Il medico fu chiaro: "A ventiquattro anni, tu hai più di quaranta calcoli tra la cistifellea e il rene. Non durerai a lungo se continui a drogarti e a bere in quel modo". Ci davamo il cambio al suo capezzale, con sua madre e sua sorella, ed ero presente quando si è svegliata dall'operazione. Così tu Celina hai finalmente capito che qualcuno ti voleva bene. Forse, né tua sorella né tua madre non te lo avevano mai detto. Ma là, accanto a te, esse te lo hanno fatto capire.

Oggi Celina conduce i suoi tre piccoli a scuola. Si alza per dare loro il bagno e per prepararli, li porta alla mensa. Alla nascita dell'ultimo, Celina è nata alla sua dignità di donna e alla sua vocazione di madre.

Poco alla volta, si è scoperta capace e felice di fare la mamma. Per amare, bisogna essere stati amati. Celina, per la prima volta in tutte le sue gravidanze, ha accettato di andare da un medico per preparare la nuova nascita.

Grazie Celina, per essere nata all'amore e di farlo nascere in noi. Grazie per la tua fiducia.

amarematernitàcrescitamaturazionefedefiducia

inviato da Luca, inserito il 19/04/2006

PREGHIERA

115. Non ho lasciato la speranza   1

Rabindranath Tagore

O Grande Re, non ho lasciato
la speranza della tua grazia:
ho con me tanta viltà,
tante vergogne, eppure
non ho lasciato la speranza.

Nessuno sa come la tua provvidenza
segretamente tesse una rete magica
nascosta agli occhi di tutti.

Al tempo da te fissato,
improvvisamente, chi sa dove,
arriva l'impossibile, manifestandosi
nella sua stessa luce,
sempre aspettato,
sempre in vesti di possibile!
Tu sei il testimone interiore.

In questo timido paese;
all'insaputa di tutti,
di cuore in cuore,
di casa in casa,
la tua virtù misteriosa
vigila e lavora
notte e giorno.

O Gran Re, non ho lasciato la speranza!

speranzafiduciaprovvidenzafede

4.5/5 (2 voti)

inviato da Stefania Raspo, inserito il 26/02/2006

TESTO

116. Allontanate ogni preoccupazione!   1

San Pio da Pietrelcina

Di che dovete affannarvi se Gesù vuol farvi pervenire alla patria celeste per i deserti o per i campi, quando e per gli uni e per gli altri si perverrà lo stesso alla beata eternità? Allontanate da voi ogni soverchia preoccupazione che nasce dalle prove con le quali il buon Dio vuole visitarvi; e se ciò non è possibile, allontanatene il pensiero ed in tutto vivete rassegnati ai divini voleri.

affidamento in Diofiduciafedevolontà di Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Leo, inserito il 26/02/2006

TESTO

117. Siamo amati

Ernesto Olivero

Gesù ci ama.
Anche se ci mette alla prova
non ci abbandona.
Egli fa della nostra vita
un banco di prova continuo:
speranze perse, difficoltà da superare,
dolori da accettare.
Ma più la nostra disperazione è forte
e più lui ci ama.
Basta che noi gli diciamo "sì",
anche nei momenti più neri,
nei momenti in cui, umanamente parlando,
ci sembra impossibile
che esistano speranze.
Ognuno di noi,
quando crede di essere in crisi,
quando si sente scartato, non desiderato,
deve dire "sì" a Gesù
sicuro che egli lo ricompenserà
già su questa terra,
con il centuplo di amore.

sofferenzadolorefedefiduciaabbandonoamore di Dio

inviato da Luana Minto, inserito il 06/01/2006

PREGHIERA

118. "Credo" che padre Daniele e i suoi fratelli lebbrosi recitavano ogni mattina

padre Daniele da Samarate, Servo di Dio, OFMCap, Missionario Cappuccino in Brasile, Lebbroso

Io sono figlio di Dio.
Dio abita in me.
Posso essere quello che desidero
perché Dio è il mio aiuto.
Non mi stanco mai
perché Dio è la mia forza.
Non sono mai ammalato e addolorato
perché Dio è la mia salute.
Non mi manca niente
perché Dio è il mio fornitore.
Proprio perché sono figlio di Dio,
sono unito alla Divina Presenza di mio Padre.
Io sono felice in tutto quello che intraprendo
perché il mio sapere e le mie conoscenze
aumentano in me ogni giorno che passa.
Amen.

fiducia in Diocredorapporto con Dioabbandonofiducia

inviato da F. Carlo, inserito il 08/12/2005

TESTO

119. Fiducia in Dio

Servo di Dio f. Cecilio Maria Cortinovis OFMCap

Mi sento da Gesù amato di amore infinito, ma mi sento troppo piccolo... sono contento però di sentirmi piccolissimo alla sua presenza e con tutta confidenza mi lascio prendere da Lui che ama i piccoli. Sento che la mia confidenza nell'infinito, dolce mio amore, deve essere piena. Mio Dio quale lotta: da solo non sono capace di stare in piedi. Quando però sostenuto da voi e dalla vostra e mia Mamma incomincio a camminare, mi sento suggerire: «Guarda adesso, come sai camminare bene».

confidenzafiducia in Diorapporto con Diofedefiducia

inviato da F. Carlo, inserito il 08/12/2005

PREGHIERA

120. Il desiderio di compiacerti

Thomas Merton

Signore mio Dio,
non ho alcuna idea di dove sto andando,
non vedo la strada che mi è innanzi,
non posso sapere con certezza dove andrò finire.
E non conosco neppure davvero me stesso
e il fatto che pensi di seguire la tua volontà
non significa che lo stia davvero facendo.

Sono però convinto
che il desiderio di compiacerti,
in realtà ti compiace.
E spero di averlo in tutte le cose.
Spero di non far mai nulla
senza un tal desiderio.
E so che se agirò così
la mia volontà mi condurrà per la giusta via,
quantunque possa non saperne nulla.

Avrò però sempre fiducia in te
per quanto mi possa sembrare di essere perduto
e avvolto nell'ombra della morte.
Non avrò paura,
perché tu sei sempre con me
e non mi lascerai mai solo
di fronte ai pericoli.

fiducia in Dioabbandono in Diofede

inviato da F. Carlo, inserito il 08/12/2005

Pagina 6 di 10