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TESTO

1. Voglio sapere (L'invito)   1

Oriah, The Invitation, ed. HarperONE, San Francisco, 1999

Non mi interessa cosa fai per vivere,
voglio sapere per cosa sospiri,
e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore.

Non mi interessa quanti anni hai,
voglio sapere se ancora vuoi rischiare di sembrare stupido per l'amore,
per i sogni, per l'avventura di essere vivo.

Non voglio sapere che pianeti minacciano la tua luna,
voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore,
se sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita,
o se ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro.

Voglio sapere se puoi sederti con il dolore, il mio o il tuo,
se puoi ballare pazzamente e lasciare l'estasi riempirti fino alla punta delle dita,
senza cautela, senza realismo e senza pensare alle limitazioni degli esseri umani.

Non voglio sapere se la storia che mi stai raccontando sia vera,
voglio sapere se sei capace di deludere un altro per essere autentico a te stesso,
se puoi subire l'accusa di un tradimento e non tradire la tua anima.

Voglio sapere se sei fedele e quindi di fiducia.

Voglio sapere se sai vedere la bellezza anche quando non è bella tutti i giorni,
se sei capace di far sorgere la tua vita con la tua sola presenza.

Voglio sapere se puoi vivere con il fracasso, il tuo o il mio,
e continuare a gridare all'argento di una luna piena.

Non mi interessa sapere dove abiti o quanti soldi hai,
mi interessa se ti puoi alzare dopo una notte di dolore, triste o spaccato in due,
e fare quel che si deve fare per i bambini.

Non mi interessa chi sei, o come hai fatto per arrivare fin qui,
voglio sapere se sapresti restare in mezzo al fuoco senza retrocedere.

Non voglio sapere cosa hai studiato, o con chi o dove,
voglio sapere cosa ti sostiene dentro, quando tutto il resto non l'ha fatto.

Voglio sapere se sai stare da solo con te stesso,
e se veramente ti piace la compagnia che hai in quei momenti vuoti.

senso della vitavitainterioritàesterioritàesistenzasolitudinericercaessenzialitàsacrificidoveridifficoltà

inviato da Qumran, inserito il 01/12/2017

TESTO

2. Doni   3

Santa Sincletica

Come un tesoro scoperto va perduto, così qualsiasi dono sbandierato da chi se ne vanta, svanisce.
Come la cera si scioglie accanto al fuoco, così l'anima si svuota se cerca le lodi.

*Santa Sincletica, eremita del IV secolo.

doni di Diovirtùnascondimentointerioritàesterioritàumiltàorgoglio

3.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 06/09/2016

TESTO

3. Amore e ricchezza

Abba Evagrio il monaco

Non è possibile che l'amore possa coesistere con la ricchezza. L'amore cristiano non solo distrugge l'avidità del possesso, ma la stessa nostra vita legata al tempo. Rimanendo attaccati a qualche bene esteriore, il nemico è sempre in vantaggio e su di noi getta i suoi lacci per provocare in noi risentimento, dove sa che il nostro cuore è ancora attaccato.

Abba Evagrio il monaco, monaco della Chiesa Orientale del IV secolo

ricchezzadenaroaviditàesterioritàinteriorità

inviato da Qumran2, inserito il 05/09/2016

TESTO

4. La felicità non ha prezzo

Papa Francesco, Omelia 24 aprile 2016, Giubileo dei Ragazzi e delle Ragazze

Non fidatevi di chi vi distrae dalla vera ricchezza, che siete voi, dicendovi che la vita è bella solo se si hanno molte cose; diffidate di chi vuol farvi credere che valete quando vi mascherate da forti, come gli eroi dei film, o quando portate abiti all'ultima moda. La vostra felicità non ha prezzo e non si commercia; non è una "app" che si scarica sul telefonino: nemmeno la versione più aggiornata potrà aiutarvi a diventare liberi e grandi nell'amore.

felicitàricchezzainterioritàesteriorità

inviato da Qumran2, inserito il 25/08/2016

TESTO

5. Cercare   2

Marina Guarino, Vertigine, ed. Rupe Mutevole, 2010

Nelle pieghe dei giorni
anche quelli di un rigido inverno
sta una bellezza quotidiana.

Puoi scoprirla se posi gli oggetti da lavoro
se non consumi il tempo in tangenziale
a imprecare su chi non spinge l'acceleratore.

Uno sguardo è un contatto d'anime
un abbraccio che annulla le distanze
ogni volto è un pezzo di storia
una tavola apparecchiata di delizie.

Se lentamente si spegne lo sguardo
l'insidia del nulla agguanta il cuore
e il silenzio si fa arido, se l'occhio
non vede l'invisibile dentro le forme
e le figure a cercare una risposta.

interioritàesterioritàcalmafretta

inviato da Marina Guarino, inserito il 25/08/2016

TESTO

6. Contemplare se stessi

S. Agostino

E gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'oceano, il corso degli astri, e non pensano a se stessi.

contemplazionecreatocreazioneinterioritàesteriorità

5.0/5 (3 voti)

inviato da Mariarosa Bosani, inserito il 22/03/2016

TESTO

7. Persone e cose   3

Le persone sono state create per essere amate
e le cose per essere usate.
Il motivo per cui il mondo è nel caos
è perché si amano le cose e si usano le persone.

personeinterioritàesterioritàegoismo

4.0/5 (2 voti)

inviato da Ileana Cerruti, inserito il 06/02/2016

TESTO

8. Saremo felici

François Garagnon, Terapia per l'anima, Paoline

Abbiamo un gran bisogno
di imparare nuovamente a vivere,
di tornare alle fonti più universali
di sapore e di gioia.

Con il pretesto del progresso,
il mondo moderno ha complicato notevolmente la nostra vita,
sostituendo alla semplicità delle origini,
un sistema molto elaborato
con i suoi ingranaggi, i suoi codici,
le sue norme, la sua logica.

Ma questa logica è umana?
In altri termini, è al servizio dell'uomo
o è una macchina impazzita
che si nutre della propria energia e non può più arrestarsi?

Come mai, mentre abbiamo a disposizione molte cose
che dovrebbero aiutarci a vivere meglio,
abbiamo invece così tante difficoltà a vivere?

Alleggeriamoci un po',
gettiamo la zavorra,
e la navicella della nostra vita si alzerà poco a poco;
così guadagneremo quota,
come liberati dal peso degli affari terrestri,
e scopriremo fino a che punto la vita
presenti panorami straordinari.

Forti di questa nuova prospettiva,
contempleremo la vita nella sua autenticità originale,
sotto la sua luce radiosa.

E saremo felici.

http://www.paoline.it/blog/ben-essere/110-saremo-felici-benessere.html

felicitàviverevitadiscernimentoessenzialitàessenzialeinterioritàesteriorità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 06/02/2016

TESTO

9. Buoni e cattivi   2

Non esistono persone cattive. Esistono persone buone che fanno scelte sbagliate.

bontàcattiveriaesterioritàinterioritàsceltedecisioni

4.0/5 (3 voti)

inviato da Marina Gigante, inserito il 17/09/2014

TESTO

10. Spighe di grano   1

Pio da Pietrelcina

Hai visto un campo di grano in piena maturazione? Potrai osservare che certe spighe sono alte e rigogliose; altre, invece, sono piegate a terra. Prova a prendere le alte, le più vanitose, vedrai che queste sono vuote; se, invece, prendi le più basse, le più umili, queste sono cariche di chicchi. Da ciò potrai dedurre che la vanità è vuota.

vanitàumiltàesterioritàinteriorità

4.2/5 (5 voti)

inviato da Paola Berrettini, inserito il 14/05/2014

TESTO

11. Quanto guadagni in un'ora?   8

Figlio: "Papà, posso farti una domanda?"
Papà: "Certo, di cosa si tratta?"
Figlio: "Papà, quanti soldi guadagni in un ora?"
Papà: "Non sono affari tuoi. Perché mi fai una domanda del genere?"
Figlio: "Volevo solo saperlo. Per favore dimmelo, quanti soldi guadagni in un ora?"
Papà: "Se proprio lo vuoi sapere, guadagno 100 dollari in un ora"
Figlio: "Oh! (con la testa rivolta verso il basso)
Figlio: "Papà, mi presteresti 50 dollari?"
Il padre si infuriò.
Papà: "La sola ragione per cui me lo hai chiesto era per chiedermi in prestito dei soldi per comprare uno stupido giocattolo o qualche altra cosa senza senso, adesso tu fili dritto per la tua stanza e vai a letto. Pensa al perché stai diventando così egoista. Io lavoro duro ogni giorno per questo atteggiamento infantile."

Il piccolo bambino andrò in silenzio nella sua stanza e chiuse la porta.
L'uomo si sedette e diventò ancora più arrabbiato pensando alla domanda della ragazzo. Come ha avuto il coraggio di farmi una domanda simile solo per avere dei soldi?
Dopo un ora o poco più, l'uomo si calmò, e cominciò a pensare:
Forse c'era qualcosa di cui aveva davvero bisogno di comprare con 50 dollari, non chiede dei soldi molto spesso.
L'uomo andò nella stanza del piccolo bambino e aprì la porta.
Papà: "Stai dormendo, figlio?"
Figlio: "No papà, sono sveglio".
Papà: "Stavo pensando, forse sono stato troppo duro con te prima. È stato un giorno faticoso per me oggi e mi sono scaricato su di te. Questi sono i 50 dollari che mi hai chiesto".

Il piccolo bambino si sedette subito e cominciò a sorridere.
Figlio: "Oh, grazie papà!"
Dopo, da sotto il suo cuscino ha tirato via delle banconote stropicciate. L'uomo vide che il bambino aveva già dei soldi, e inizio ad infuriarsi di nuovo. Il piccolo bambino iniziò lentamente a contare i suoi soldi, e dopo guardò il padre.

Papà: "Perché vuoi altri soldi se ne hai già"?
Figlio: "Perché non ne avevo abbastanza, ma adesso si".
"Papà, ho 100 dollari adesso. Posso comprare un ora del tuo tempo? Per favore vieni prima domani. Mi piacerebbe cenare con te."

Il padre rimase impietrito. Mise le sue braccio attorno al suo bambino e lo implorò di perdonarlo.

Questa è solamente una storia per ricordare a tutti noi che non bisogna sempre lavorare così duramente nella vita. Non ci rendiamo conto che il tempo ci scivola via tra le dita senza averne speso un po' con le persone più importanti della nostra vita, quelle vicino ai nostri cuori.
Ti ricorderai che 100 dollari valgono il tuo tempo con la persona che ami? Se noi morissimo domani, la società per cui lavoriamo ci potrà facilmente sostituire in qualche giorno. Ma la famiglia e gli amici che ci lasciamo dietro sentiranno la mancanza per il resto delle loro vite. E iniziamo a pensarci, noi mettiamo tutto ciò che abbiamo sul lavoro piuttosto che sulla nostra famiglia.
Alcune cose sono più importanti.

Vedi il video del racconto.

tempovalore del tempopadrefigligenitoriprioritàlavorointerioritàesteriorità

4.9/5 (9 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 16/05/2013

TESTO

12. Potenti?   1

Roger Schutz

Una certa mentalità unisce volentieri cristianesimo e potenza. Ma se il Signore, con la sua venuta, ha innalzato gli umili e abbassato i potenti, possiamo noi cercare ancora un'alleanza con i forti?

umiltàpotereesterioritàricchezzapovertàchiesacristianesimodebolezza

4.3/5 (3 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 04/01/2013

TESTO

13. Giudizi   3

Imitazione di Cristo

Se terrai conto massimamente dell'interiorità, non darai molto peso a parole che volano; giacché nei momenti avversi, è prudenza, e non piccola, starsene in silenzio volgendo l'animo a Dio, senza lasciarsi turbare dal giudizio della gente. La tua pace non dimori nella parola degli uomini. Che questi ti abbiano giudicato bene o male, non per ciò sei diverso.

giudizio degli altriserenitàcritichesilenziointerioritàesteriorità

3.0/5 (3 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 23/09/2012

TESTO

14. La bisaccia del cercatore   2

Tonino bello, La bisaccia del cercatore, ediz. La meridiana

Se io fossi un contemporaneo di Gesù, se fossi uno degli Undici ai quali Gesù, nel giorno dell'Ascensione, ha detto: "Lo Spirito santo verrà su di voi e riceverete da lui la forza per essermi miei testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, la Samaria e fino all'estremità della terra" (At 1,8), nell'atto di congedarmi dai fratelli, sapete cosa avrai preso con me? Innanzitutto il bastone del pellegrino e poi la bisaccia del cercatore e nella bisaccia metterei queste cinque cose: un ciottolo del lago; un ciuffo d'erba del monte; un frustolo di pane, magari di quello avanzato nelle dodici sporte nel giorno del miracolo; una scheggia della croce; un calcinaccio del sepolcro vuoto. E me ne andrei così per le strade del mondo, col carico di questi simboli intensi, non tanto come souvenir della mia esperienza con Cristo, quanto come segnalatori di un rapporto nuovo da instaurare con tutti gli abitanti, non solo della Giudea e della Samaria, non solo dell'Europa, ma di tutto il mondo: fino agli estremi confini della terra. Ecco, io prenderei queste cose. Ma anche il credente che voglia obbedire al comando missionario di Gesù dovrebbe prendere con sé queste stesse cose.

segnifedecredereobbedienzamissioneevangelizzazionelibertàinterioritàesterioritàtestimonianzaascensione

5.0/5 (4 voti)

inviato da Don Fabio Sgaria, inserito il 23/09/2012

TESTO

15. Fare ed essere   2

Meister Eckhart

La gente pensa troppo a ciò che deve fare e troppo poco a quel che deve essere.

esserefareinterioritàesterioritàattivismosenso della vita

3.5/5 (4 voti)

inserito il 20/09/2012

TESTO

16. Bene e benessere   2

Ridurre il bene al benessere è un errore fatale.
Il vero male è il peccato e la vera guarigione è il perdono dei peccati. Noi diciamo: basta la salute!
Ma Cristo sa che la salute non basta. Egli è venuto a cambiare l'uomo, cominciando dal cuore.

salutesalvezzabenessereinterioritàesterioritàguarigioneperdonoconversione

5.0/5 (2 voti)

inviato da Elena Calvini, inserito il 20/09/2012

TESTO

17. Quanto siamo troppo allegri   2

Virginia Woolf

Quando siamo troppo allegri,
in realtà siamo infelici.

Quando parliamo troppo,
in realtà siamo a disagio.

Quando urliamo,
in realtà abbiamo paura.

In realtà,
la realtà non è quasi mai come appare.

Nei silenzi, negli equilibri, nelle "continenze"
si trovano la vera realtà e la vera forza.

interioritàesterioritàallegriafelicitàpauraapparenzeequilibroforza interiorepacatezza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 10/09/2012

TESTO

18. Sii più gentile del necessario   4

Sii più gentile del necessario, perché qualunque persona incontri sta combattendo la sua battaglia.

In rete la citazione è spesso attribuita a Platone, ma probabilmente è un incrocio tra una frase di J.M. Barrie e un'altra di Ian McLaren.

gentilezzacaritàbontàpregiudiziogiudizioapparenzeinterioritàesteriorità

5.0/5 (3 voti)

inserito il 23/07/2012

TESTO

19. Cercare se stessi   1

Leo Buscaglia

Molti di noi cercano se stessi qui, alla luce. Non troverete quello che cercate. Dovete mettervi carponi dentro, dove qualche volta c'è un buio spaventoso, e scoprire cose meravigliose su voi stessi.

interioritàesterioritàaccettazionepotenzialità

5.0/5 (1 voto)

inserito il 23/06/2012

TESTO

20. Guardare dentro il cuore   2

Gilbert Keith Chesterton

Dobbiamo guardare dentro il cuore delle persone e non soltanto nei loro occhi.

interioritàesteriorità

4.0/5 (1 voto)

inviato da Cinzia Novello, inserito il 08/05/2012

TESTO

21. La bellezza delle persone   2

Elisabeth Kubler Ross

Le persone sono come le vetrate. Scintillano e brillano quando c'è il sole, ma quando cala l'oscurità rivelano la loro bellezza solo se c'è una luce dentro.

interioritàesterioritàluce

inviato da Cinzia Novello, inserito il 26/04/2012

TESTO

22. La vera preghiera   2

S. Agostino

La vera preghiera non è nella voce, ma nel cuore. Non sono le nostre parole, ma i nostri desideri a dar forza alle nostre suppliche. Se invochiamo con la bocca la vita eterna, senza desiderarla dal profondo del cuore, il nostro grido è un silenzio. Se senza parlare, noi la desideriamo dal profondo del cuore, il nostro silenzio è un grido.

preghieradesideriopregareinterioritàesteriorità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 22/02/2012

TESTO

23. Sono brutto, sono brutta...   1

Vittorino Andreoli, Lettera ad un adolescente

È incredibile come questo aspetto della persona sia mutato nel tempo e come sensibilità estetica sia diventata una preoccupazione dominante. Un giudizio che nell'adolescente sa di pena capitale: sono brutto, sono brutta. Si tratta di un pregiudizio generale, perché tutti gli adolescenti, indistintamente, sono insoddisfatti del proprio corpo e si sentono brutti. E guai se qualcuno tenta di consolarti: è la prova che davvero sei fuori misura e non ti resta che la fuga dal mondo. Per fortuna ci sono le metamorfosi artificiali, per correggere quelle naturali. Gli strumenti vanno dal trucco del viso, dagli orecchini delle ragazze della mia adolescenza agli oggetti più strampalati che oggi si ci aggancia alle parti del viso più strane. Ai padiglioni auricolari, adesso, si può stendere persino la biancheria e trasformarli in un'esposizione, una sorta di mercatino dell'usato. Ma arriviamo al come vestirsi, alle cose da indossare, alle cose da abbinare. E qui per tutti gli adolescenti, e anche per te mio caro, vale un altro principio universale: avete tutto ma vi manca sempre quello che ci vorrebbe in quel momento. Delle 36 paia di jeans manca proprio quello che andrebbe bene quel pomeriggio e che invece puntualmente possiede l'amico. Tu lo sai bene, se devi uscire alle sei del pomeriggio, già alle quattro ti piazzi davanti allo specchio e alle cinque e mezzo sei arrabbiato perché non hai nulla da mettere e guardi desolato le tre ante dell'armadio piene di cose inutili. Per fortuna alle sei uscite e vi trovate nel gruppo vestiti tutti uguali, maschi con maschi, femmine con femmine, come si trattasse di un collegio. Ma la fortuna è che l'adolescenza passa, almeno dal punto di vista del corpo. L'attenzione dapprima esclusiva al proprio corpo si sposta su altri corpi e accade che una ragazza si innamori di te nonostante tu sia un mostro...
Insomma l'estetica viene vinta dalla funzionalità o comunque ti convinci che la migliore prova estetica sia la funzionalità e che la bellezza dipende dal gusto, dal tipo di relazione, da saper portare il corpo e, ricordalo, persino da come lo neghi.

corporeitàadolescenzaaccettazioneinterioritàesteriorità

inserito il 22/01/2012

TESTO

24. Natale: prezzi pieni e prezzi scontati   1

Giuseppe Impastato S.I.

Natale: prezzi pieni

Preparate la via del Signore,
raddrizzate i vostri sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio

Una voce grida nel deserto:
"Preparate la via al Signore.
Ogni valle sia colmata,
ogni monte e colle siano abbassati".

Non temere, io ti vengo in aiuto.
Il Signore è vicino a chi lo cerca.
Il Signore è vicino:
ascoltiamo oggi la sua voce.

Chi ha due tuniche,
ne dia una a chi non ne ha;
chi ha da mangiare,
faccia altrettanto.
Non esigete nulla di più.

Non maltrattate
e non estorcete niente a nessuno,
contentatevi delle vostre paghe.

Vieni, Signore,
a visitarci con la tua pace:
la tua presenza ci riempirà di gioia.

Egli dà forza allo stanco
e moltiplica il vigore allo spossato.
Quanti sperano nel Signore
riacquistano forza,
mettono ali come aquile,
corrono senza affannarsi,
camminano senza stancarsi.

Gioisci, esulta, rallegrati con tutto il cuore.
Il Signore ha revocato la tua condanna.
Il Signore è in mezzo a te.
Rallegratevi nel Signore sempre.


E prezzi scontati

Preparate i soldi, i bancomat per spendere.
Buttate i soldi in regalini inutili!
Viaggiate e divertitevi.

La TV ripete e la pubblicità consiglia:
preparate l'albero di Natale e luci.
Ogni posto vuoto sia riempito
di stelline, fiocchetti, candeline, ecc.

Contenti: è arrivata la tredicesima.
Cercate zampone spumante panettoni.
Natale si avvicina: per gli acquisti
guardate come fanno tutti gli altri.

Mangia e sbafa tranquillamente
e butta tanta roba nei cassonetti.
Chi non brinda e non spara
è un morto di fame.
Dimostra sicurezza e quanto vali.

Sii furbo e approfitta, quando puoi.
Incassa bustarelle mazzette e tangenti,
pretendi il pizzo e i fondi neri.

Venite a casa nostra, staremo insieme,
giochiamo a tombola e a poker.
Brindiamo e così tutto andrà bene.

Dimostrati in forma smagliante
e frequenta palestre e piscine,
usa vestiti firmati e pellicce
e dimostra lusso e ricchezza.
Chi ha appoggi e buone amicizie
può andare tranquillo.
I soldi aprono tutte le porte.

Pim pum pam allegria, allegria!
Via l'anno vecchio e tutto andrà bene.
Continuiamo a vivere come prima
e tutto cambierà in meglio.

nataleregaliconsumismointerioritàesteriorità

4.5/5 (2 voti)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 13/12/2011

TESTO

25. La strada maestra   1

Martin Buber, Storie e leggende chassidiche, Mondadori

Rabbi Mendel soleva lamentarsi: "Fino a che non c'erano ancora le strade maestre, la notte bisognava interrompere il viaggio. E allora nella locanda si dicevano in pace salmi, si apriva un libro e si ragionava tra ebrei. Ora si viaggia sulla strada maestra notte e giorno, e non vi è più pace".

progressofrettainterioritàtemposilenzioesteriorità

4.5/5 (2 voti)

inviato da Elena Calvini, inserito il 05/09/2010

TESTO

26. E il cuore?

Alessandro Pronzato, La girandola

A che scopo cuocere le vivande se la pentola è sporca?
A che cosa sevono le pratiche religiose se il cuore non è pulito?

religiositàcultopreghierainterioritàesteriorità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Forner Fortunato, inserito il 09/12/2009

TESTO

27. Trucco di bellezza (per la tua anima)   1

- Per avere labbra attraenti, pronuncia parole di tenerezza.
- Per avere occhi preziosi, cerca quello che c'è di buono nella gente.
- Per avere una silhouette snella, condividi il tuo cibo con chi soffre la fame.
- Per avere bei capelli, lascia che un bambino passi le sue dite tra di essi una volta al giorno.
- Per avere una buona posa, cammina sapendo che non cammini mai sola.
- La gente, molto più che le cose, deve essere restaurata, rivissuta, reclamata e redenta; non rifiutare mai nessuno.
- Ricorda sempre che una mano che ti aiuta la trovi sempre all'estremo del tuo braccio.
- Man mano che invecchi, scoprirai di avere due mani, una per aiutare te stesso e l'altra per aiutare gli altri.
- La bellezza di una persona non sta nei vestiti che porta, la figura che ha o come si pettina.
- La bellezza di una persona deve essere cercata nei suoi occhi che sono la porta di accesso al suo cuore, il posto dove risiede l'amore.
- La bellezza di una persona non sta nei tratti del suo viso, la sua vera bellezza si riflette nella sua anima. Sta nell'attenzione che dà con amore, nella passione che mostra.
- La bellezza di una persona aumenta col passare degli anni.

bellezzainterioritàesteriorità

inviato da Don Stefano Rocca, inserito il 11/10/2009

TESTO

28. Il cuore cherubico   2

Pavel Aleksandrovič Florenskij, Il cuore cherubico, Piemme 1999

In ciascuno di noi c'è qualcosa di simile ad un cherubino, qualcosa di somigliante all'angelo divino dai molti occhi, come una coscienza.

Ma questa somiglianza non è esteriore, né apparente. La somiglianza con il cherubino è interiore, misteriosa e nascosta nel profondo dell'anima.

E' una somiglianza spirituale. C'è un grande cuore cherubico nella nostra anima, un nucleo angelico dell'anima, ma esso è nascosto nel mistero ed è invisibile agli occhi della carne.

Dio ha messo nell'uomo il suo dono più grande: l'immagine di Dio. Ma questo dono, questa perla preziosa, si nasconde negli strati più profondi dell'anima: chiuso in una rozza conchiglia, fangosa, giace sepolto nel limo, negli strati più profondi dell'anima.

Tutti noi siamo come dei vasi di argilla colmi d'oro scintillante. Di fuori siamo anneriti e macchiati, dentro invece siamo risplendenti di una luce radiosa.

Il tesoro di ognuno di noi è sepolto nel campo della nostra anima. E se qualcuno trova il proprio tesoro, allora trattiene il respiro, abbandona tutti i suoi affari per poterlo portare alla luce. In questo sta la più grande felicità, il bene supremo dell'uomo. In questo consiste la sua gioia eterna.

Il regno dei cieli è la parte divina dell'anima umana. Trovarla in se stessi e negli altri, convincersi con i propri occhi della santità della creatura di Dio, della bontà e dell'amore delle persone, in questo sta l'eterna beatitudine e la vita eterna.

Chi l'ha gustata una volta è pronto a scambiare con essa tutti i beni personali. La perla che il mercante cercava non è lontana, l'uomo la porta con sé ovunque, solo che non lo sa.

E ognuno di noi va angosciato per il mondo, pur avendo un tesoro dentro di sé molto spesso crede che una simile perla sia in qualche posto lontano. Beato colui che vede il suo tesoro! Ma chi è in grado di vederlo? Chi vede la sua perla?

Le cose terrene le vede solo colui che ha un occhio corporeo puro; le cose celesti le vede solo colui che ha puro l'occhio celeste, il cuore. Beati i puri di cuore perché vedranno Dio, lo vedranno nel proprio cuore e in quello altrui; lo vedranno non solo in futuro, ma anche in questa vita, lo vedranno adesso.
Basta solo che purifichino il loro cuore!

vitafelicitàcuoreimmagine di Diosomiglianza con Diotesororicerca di sensoricerca di Diointerioritàesteriorità

inviato da Suor Maria Roberta Tiberio O.S.B., inserito il 16/07/2009

TESTO

29. La paura del silenzio

Pier Angelo Piai

Oggi qualsiasi evento è oggetto di discussione, dibattito, polemiche, confronto. Pare proprio che il silenzio non venga preso molto in considerazione. Ma cosa significa realmente fare silenzio?

La mentalità comune pensa che silenzio sia semplicemente la mancanza di parola. Ma ogni parola espressa è il nostro pensiero mediato dalla voce.

Essa è estremamente importante per la nostra società ma ha anche dei limiti: non arriverà mai ad esprimere perfettamente ciò che vorremmmo perché ogni fonema, per quanto sia molto utile, è sempre una cristallizzazione del nostro retaggio culturale.

Ecco perché il vero silenzio interiore può contribuire a farci percepire meglio la ricchezza e la povertà di ogni parola.

Nel comunicare usiamo molti luoghi comuni che riecheggiano dall'ambiente esterno, dalle persone che frequentiamo e dai mass-media. Essi non sono in realtà il frutto del nostro pensiero più genuino, ma riflessi condizionati che si ripercuotono nei muscoli della lingua.

Siamo costantemente immersi nei luoghi comuni e per chi se ne accorge la frequentazione sociale è spesso pesante e monotona proprio per questo.

Bisogna considerare, allora, un altro tipo di silenzio che è molto più interiore di quello che si pensa.

Se nel silenzio siamo realmente attenti a come funziona la nostra mente ci accorgiamo di non saper osservare senza associare all'oggetto della nostra osservazione parole già pre-confezionate. Questo snatura la nostra coscienza originale perché ci serviamo di concetti già filtrati dalla mentalità comune e quindi la nostra riflessione non è realmente creativa e perde la sua originalità.

E' nel silenzio che noi riusciamo a trascendere ogni forma di linguaggio stereotipato. In esso entriamo nella dimensione del meta-linguaggio, il quale ci aiuta a padroneggiare meglio la situazione per non scadere nei luoghi comuni e lasciarci condizionare dalla mentalità corrente.

Ciò naturalmente richiede grande attenzione e spirito di osservazione.

Il vero silenzio interiore, quindi, consiste nel porre tra parentesi concetti, immagini, e persino fonemi acquisiti sin dall'infanzia. Ci vuole sagacia, avvedutezza e coraggio perché la nostra mente è avida di contenuti e teme il vuoto. Anticamente andare nel deserto significava rientrare in se stessi per fronteggiare meglio le situazioni sociali. I monasteri di clausura usano ancora l'espressione "fare deserto".

La mentalità comune naviga perfettamente al contrario e teme il silenzio. Si aderisce a ideologie, partiti, istituzioni ecc. anche perché si vuole delegare il pensiero ad altri. Scaltri oratori parlano molto per dire nulla in molti campi.

L'umanità oggi è ancora in pericolo perché non sa cosa significhi fare il vero silenzio interiore, il quale è il motore del vero progresso civile ed etico.

In esso si eviterebbero guerre e conflitti vari, ingiustizie sociali ed economiche, plagi e mistificazioni, errori madornali.

E qui calza a proposito un aforisma del grande poeta e scrittore francese Alfred de Vigny: "Solo il silenzio è grande; il resto è debolezza".

silenziointerioritàesterioritàlinguaggiocondizionamenticultura

inviato da Pier Angelo Piai, inserito il 03/05/2009

TESTO

30. Le persone sono dono   3

Francesco Piras s.j.

Le persone sono doni che Dio creatore ci manda... imballate.
Alcuni hanno un imballaggio bellissimo,
altri sono imballati in carta ordinarissima,
certe persone sono imballate in maniera molto sciolta,
altre in maniera molto stretta,
a volte il dono è stato maltrattato nella posta,
una volta ogni tanto c'è una consegna speciale!

Ma l'imballaggio non è il dono!
E' così facile commettere questo errore;
è simpatico se lo fanno i bambini.

Certe persone-dono sono facili da aprire;
altre hanno bisogno di aiuto per uscire dalle loro scatole:
sarà perché hanno paura?
Credono forse che fa male lasciarsi aprire?
Forse sono già stati aperti prima e sono stati buttati via!
Sarà che il loro dono non è fatto per me?

Io sono una persona. Perciò anch'io sono un dono!
Prima di tutto sono un dono a me stesso.
Dio creatore mi ha dato me stesso!
Ho mai guardato veramente dentro l'imballaggio?
Ho paura di farlo?
Forse non ho mai accettato il dono che io sono.
E' possibile che ci sia qualcosa di più,
dentro l'imballaggio, di quello che immagino?
Forse non ho mai visto il dono meraviglioso che sono io.
Può il dono di Dio essere altro che bello?
Mi piacciono i doni che mi danno quelli che mi vogliono bene,
perché non il dono di me stesso, il dono che sono io?

Io sono anche un dono dato agli altri.
Accetto di essere dato agli altri?
Di essere una persona per gli altri?
Dovranno gli altri accontentarsi dell'imballaggio,
senza mai godere del dono?

Ogni incontro fra persone è uno scambio di doni.
L'amore è una relazione fra persone
che si vedono come sono realmente:
doni dati da Dio per essere dati agli altri.

accettazione di séinterioritàesterioritàdonoaccettazioneprofondità

5.0/5 (1 voto)

inserito il 25/01/2009

TESTO

31. Come lupo nella steppa   1

Dag Hammarskjöld

Quando attorno a te c'è quiete e tu ti fermi terrorizzato, quando il lavoro diventa una fuga dall'angoscia e dalla responsabilità, quando senti battere in te il cuore crudele e maligno del lupo della steppa, allora non cercare un narcotico nel rumore e nella fretta snervante. Fissa risolutamente la tua immagine finché non avrai trovato il fondo.

difficoltàprovatentazioneansiastressfaticainterioritàesteriorità

3.0/5 (1 voto)

inviato da Chiara, inserito il 29/10/2007

TESTO

32. Hai un compito anima mia

Gregorio di Nazianzo

Hai un compito, anima mia,
un grande compito, se vuoi.

Scruta seriamente te stessa,
il tuo essere, il tuo destino;
donde vieni e dove dovrai posarti;
cerca di conoscere se è vita quella che vivi
o se c'è qualcosa di più.

Hai un compito, anima mia,
purifica, perciò, la tua vita:
considera, per favore, Dio e i suoi misteri,
indaga cosa c'era prima di questo universo
e che cosa esso è per te,
da dove è venuto e qual sarà il suo destino.

Ecco il tuo compito,
anima mia,
purifica, perciò, la tua vita.

animapurificazioneconversioneinterioritàesterioritàricerca di senso

inviato da Qumran2, inserito il 29/10/2006

TESTO

33. Lettera di chi non ha tutto

Caro Gesù,

quest'anno ho voluto anch'io scriverti per Natale. Questa lettera non la leggerà mai nessuno, ma non importa: l'importante è che arrivi a te.

Non ho particolari cose da chiederti.. anzi nessuna, se non una. Voglio pregarti per tutte le persone che incontro ogni giorno, che incrocio per le strade, che mi passano accanto nei supermercati, che vedo alla televisione, che assistono ai concerti e ascoltano la musica come me. Voglio pregarti perché siano felici.

Eh sì... perché qualche volta ho l'impressione che non sia così. Mi sembrano tanto tristi... E non capisco cosa gli manchi! Secondo la logica di questo mondo io non ho niente e loro tutto...
Pensa... io vorrei parlare, ma non posso.
Urlare... men che meno!
Vorrei correre... ma come faccio?
Saltare non esiste...
Un po' camminare.. ma che fatica!
Mangiare... mai da solo!
Bere... quando me lo danno.
Andare ai servizi... non ne parliamo!
Cantare: un sogno!
Per la musica che fanno gli altri... impazzisco!
Scrivere... non se ne parla;
prima vorrei imparare i colori, ma non ci riesco!
Adoro il calcio, ma non ci gioco...

Una cosa bella, però, ce l'ho anch'io; è una cosa spettacolare, il più grande dono che potessi ricevere: il sorriso.
Quello non lo risparmio mai a nessuno: né ai genitori, né a mia nonna o a mia sorella, né agli educatori né ai volontari, né ai bambini né agli sconosciuti...
È la mia arma vincente e la uso fino in fondo.

Allora, Gesù, ti prego: dona un po' di questo mio sorriso agli altri; è un sorriso semplice, di chi non parla, non canta, non corre, non gioca... ma che viene dal cuore; dal cuore di chi, nel suo silenzio, ti incontra ogni giorno e ti parla nel segreto. Il sorriso di chi, come te, quando giacevi nella mangiatoia in fasce, avevi bisogno di tutto: di essere nutrito, cambiato, lavato, compreso per le espressioni del tuo viso perché senza parole... Ma io ho 26 anni. Nella mia povertà mi sento vicino a te, e per me questo è tutto. Per questo niente di ciò che mi manca potrà mai togliermi il sorriso.

Questa lettera non la leggerà mai nessuno, perché non potrò mai scriverla. Ma ce l'ho nel cuore e vorrei urlarla al mondo intero.

sorrisointerioritàesterioritàgioiafelicitàrapporto con Dio

inviato da Laura De Capitani, inserito il 13/07/2006

TESTO

34. Stare allo stretto

Giuseppe Angelini, Le virtù e la fede, Glossa

Che il luogo appaia angusto non deve stupirci: tutti i luoghi della terra sono angusti. Il rimedio non lo si può trovare in un altro luogo della terra, ma soltanto sfondando il cielo.

interioritàesterioritàvita

inviato da Luca, inserito il 18/03/2006

TESTO

35. Saper vivere   1

Omar Falworth

Se sei disposto a dimenticare ciò che hai fatto per gli altri
e a ricordare ciò che gli altri hanno fatto per te.

Se sei pronto a non tener conto di ciò che la vita ti deve,
ma a prendere nota di ciò che tu devi alla vita.

Ma soprattutto, se riesci a capire che tu sei negli altri
e gli altri sono in te e che la cosa più importante della vita
non è ciò che riuscirai a prendere da essa,
ma ciò che riuscirai a darle....

Allora avrai imparato a vivere.

Il valore della vita non sta in ciò che fai,
ma in ciò che riesci ad amare di ciò che fai;
puoi fare tante cose, ma se non riesci ad amarle,
il tuo fare non serve a nulla,
e la tua vita non vale nulla.

Il valore della tua vita non sta in ciò che hai,
ma in ciò che sei;
perché in realtà nessuno non ha niente.
L'unica cosa che si può avere è se stessi,
se hai te stesso, hai tutto il mondo
e la tua vita vale più del mondo.

Il valore della tua vita non sta in ciò che pensi:
puoi pensare tutto il bene del mondo,
ma se non ti adoperi per farne almeno un po'
è come se pensassi il male,
e la tua vita non vale nulla.

Il valore della tua vita si misurerà
quando starai per perderla;
se lascerai il mondo un pochino migliore di come l'hai trovato
...allora sarà grande.

...Sai vivere quando...
pur vivendo in questo mondo complicato resti semplice,
pur vivendo in questo mondo ingiusto resti giusto,
pur vivendo in questo mondo disonesto resti onesto,
pur vivendo in questo mondo falso resti autentico,
pur vivendo in questo mondo sporco resti pulito.

Ma soprattutto, sai vivere quando
pur vivendo in questo mondo con poco amore riesci ad amare
ma ancor di più sai vivere
se, nonostante tutto, amerai lo stesso questo mondo.

viverevitasenso della vitaamoreimpegnoresponsabilitàottimismointerioritàesteriorità

inviato da Pat, inserito il 21/02/2006

TESTO

36. Se per te il Natale

Se per te il Natale
è solo un giorno di felicità
fatta di cose,
non dire: «Oggi è Natale».

Se non fai silenzio dentro di te
per accogliere Cristo che viene,
non dire: «E' Natale per me».

Se continui a dividere
buoni e cattivi, ricchi e poveri,
non dire: «Gesù è nato per tutti noi».

Se, ascoltando
l'annuncio di Betlemme,
non pensi che la guerra e la fame
uccidono ancora,
non dire: «Pace a ogni uomo».

Ma se hai capito
che la pace di Cristo viene
quando tu porti giustizia
nel tuo piccolo mondo;

se hai capito
che i primi nel tuo cuore
devono essere i "poveri",
e che devi giocare la tua vita
ogni giorno per gli altri,

allora puoi davvero gridare:
«Vi annuncio una gioia
grande come il mondo:
oggi a Betlemme
è nato il Salvatore».

Nataleinterioritàesteriorità

inviato da Brigida, inserito il 13/04/2005

TESTO

37. Il paradosso del nostro tempo   1

George Carlin

Il paradosso del nostro tempo nella storia è che:
abbiamo edifici sempre più alti, ma moralità più basse,
autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti.

Spendiamo di più, ma abbiamo meno,
comperiamo di più, ma godiamo meno.
Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole,
più comodità, ma meno tempo.

Abbiamo più istruzione, ma meno buon senso,
più conoscenza, ma meno giudizio,
più esperti, ed ancora più problemi,
più medicine, ma meno benessere.
Beviamo troppo, fumiamo troppo,
spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo poco,
guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo,
facciamo le ore piccole, ci alziamo stanchi,
vediamo troppa TV, e preghiamo di rado.

Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà,
ma ridotto i nostri valori.
Parliamo troppo, amiamo troppo poco
ed odiamo troppo spesso.
Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere,
ma non come vivere.
Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni.

Siamo andati e tornati dalla Luna,
ma non riusciamo ad attraversare la strada
per incontrare un nuovo vicino di casa.
Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno.

Abbiamo creato cose più grandi, ma non migliori.
Abbiamo pulito l'aria, ma inquinato l'anima.
Abbiamo dominato l'atomo, ma non i pregiudizi.

Scriviamo di più, ma impariamo meno.
Pianifichiamo di più, ma realizziamo meno.
Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.

Costruiamo computers più grandi per contenere più informazioni,
per produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno.

Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta,
grandi uomini e piccoli caratteri,
ricchi profitti e povere relazioni.

Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi,
case più belle ma famiglie distrutte.

Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e getta,
della moralità a perdere, delle relazioni di una notte,
dei corpi sovrappeso e delle pillole che possono farti fare di tutto,
dal rallegrarti al calmarti, all'ucciderti.

E' un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina
e niente in magazzino.

Ricorda sempre:
la vita non si misura da quanti respiri facciamo,
ma dai momenti che ci tolgono il respiro.

tempovitasenso della vitainterioritàesteriorità

4.0/5 (1 voto)

inviato da Cesarina Volontè, inserito il 30/01/2005

TESTO

38. Consumismo

Giorgio Roversi

Se l'uomo è solo materia, non può far altro che consumare ed essere consumato.

materialismospiritointerioritàesteriorità

inviato da Luca Peyron, inserito il 28/07/2004

TESTO

39. Cristo nostro modello

S. Tommaso d'Aquino, Conferenze

Nessun esempio di virtù è assente dalla croce. La passione di Cristo infatti è sufficiente per orientare tutta la nostra vita.

Chiunque vuol vivere in perfezione non faccia altro che disprezzare quello che Cristo disprezzò sulla croce, e desiderare quello che egli desiderò. Nessun esempio di virtù infatti è assente dalla croce.

Se cerchi un esempio di carità, ricorda: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15, 13).

Se cerchi un esempio di pazienza, ne trovi uno quanto mai eccellente sulla croce. Infatti «quando soffriva non minacciava» (1 Pt 2, 23) e come un agnello fu condotto alla morte e non aprì la sua bocca (cfr. At 8, 32). Se cerchi un esempio di umiltà, guarda il crocifisso: Dio, infatti, volle essere giudicato sotto Ponzio Pilato e morire.

Se cerchi un esempio di obbedienza, segui colui che si fece obbediente al Padre fino alla morte.

Se cerchi un esempio di disprezzo delle cose terrene, segui colui che è il Re dei re e il Signore dei signori. Egli è nudo sulla croce, schernito, sputacchiato, percosso, coronato di spine, abbeverato con aceto e fiele.

Non legare dunque il tuo cuore alle vesti ed alle ricchezze, perché «si sono divise tra loro le mie vesti» (Gv 19, 24); non gli onori, perché ho provato gli oltraggi e le battiture (cfr. Is 53, 4); non alle dignità, perché intrecciata una corona di spine, la misero sul mio capo (cfr. Mc 15, 17); non ai piaceri, perché «quando avevo sete, mi han dato da bere aceto» (Sal 68, 22).

GesùcrocesofferenzaumiltàpazienzaCrocifissoobbedienzainterioritàesteriorità

inviato da Pier Luca Bancale, inserito il 27/07/2004

TESTO

40. Guarire dal peccato   1

Annibal Caro

Tutti vorrebbero guarire dai mali del corpo, ma non possono, tutti potrebbero guarire dai mali dell'anima, ma non vogliono.

peccatomaleinterioritàesteriorità

5.0/5 (2 voti)

inviato da Ilaria Zocatella, inserito il 28/11/2002

TESTO

41. Amore ed anima

Victor Hugo

Guai a chi non avrà amato che i corpi, forme, apparenze: la morte gli toglierà tutto. Cercate di amare le anime, che le troverete.

amoreesterioritàinterioritàanima

inviato da Luca Peyron, inserito il 27/11/2002

TESTO

42. Vivevo sul lato in ombra della strada

Rabindranath Tagore

Vivevo sul lato in ombra della strada
e osservavo i giardini dei vicini
al di là della strada, festanti
nella luce del sole.
Mi sentivo povero,
e andavo di porta in porta con la mia fame.
Più mi davano della loro incurante abbondanza,
più diventavo consapevole
della mia ciotola da mendicante.
Finché un mattino mi destai dal sonno
all'improvviso aprirsi della mia porta,
e tu entrasti a chiedermi la carità.
Disperato, ruppi il coperchio del mio scrigno,
e scoprii sorpreso la mia ricchezza.

interioritàesterioritàstima di sédarericeveredonarericchezzapovertà

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 14/06/2002