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PREGHIERA

101. Candele

Signore,
davanti a me c'è una candela.
Essa brucia inquieta,
una volta con una piccola,
una volta con una grande fiamma.
Signore,
anch'io sono a volte inquieto.
Lasciami trovare la calma interiore.
Essa mi offre luce e calore.
Signore,
lasciami diventare una luce per il mondo.
La candela si riduce,
si consuma nel suo proprio compito.
Signore,
spesso cerco soltanto il mio vantaggio.
Lasciami diventare un servitore per gli altri.
Con questa candela
si possono accendere altre candele.
Signore,
lasciami diventare un esempio per gli altri.

preghieraoffertaserenitàpace interiore

inviato da Eleonora Polo, inserito il 29/11/2002

TESTO

102. La forza più irresistibile   2

Mahatma Gandhi

La nonviolenza dei forti è la forza più irresistibile che esista al mondo.

paceconflittinon violenza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Ilaria Zocatella, inserito il 27/11/2002

PREGHIERA

103. Ho urgente bisogno della tua misericordia   2

Louis Evely

Signore,
ho urgente bisogno della tua misericordia,
per poter sopportare di nuovo me stesso.
Ho urgente bisogno di stare con te,
per rappacificarmi con gli altri e con me stesso.
Di me nulla conosco finché non conosco te.
E nulla mi piaceva del mio intimo
prima di scoprirvi la tua grazia,
il tuo compiacimento e la tua immagine.
Davanti a te la vita
cambia completamente la sua essenza;
il tempo non viene contaminato da febbrili inquietudini,
e oppresso dall'inutilità.
Esso scorre denso, si svolge potentemente
e niente resiste al suo valore.
La sua densità fa male.
E tuttavia, non appena interrompo
la mia preghiera, mi sento costretto
a riprendere questa preghiera.

preghierarapporto con Diomisericordiaaccettazione di séserenitàpace interiore

4.0/5 (2 voti)

inviato da Barbara, inserito il 23/11/2002

TESTO

104. Il dono della pace

Piergiorgio Frassati, Marco Beltramo - Torino, 15 gennaio 1925

La pace sia nel tuo animo;
ogni altro dono che si possegga in questa vita è vanità.

serenitàpaceinteriorità

inviato da Chicco Ambrosino, inserito il 22/11/2002

TESTO

105. No alla violenza

Mahatma Gandhi

Mi oppongo alla violenza perché, anche quando pare apportare il bene, si tratta solo di un bene temporaneo, mentre il male che arreca è permanente.

violenzanon violenzaguerrapaceconflitti

inviato da Chicco Ambrosino, inserito il 22/11/2002

TESTO

106. La cosa più importante per l'umanità

Tien-Min, poeta cinese

Non importa che tu sia uomo o donna
fanciullo o vecchio, operaio o contadino,
soldato o studente o commerciante;
non importa quale sia il tuo credo politico o quello religioso
se ti chiedono qual è la cosa più importante per l'umanità
rispondi prima, dopo, sempre: la pace!

paceguerraconflitti

inviato da Andrea Zamboni, inserito il 20/11/2002

TESTO

107. Cittadino del mondo

Il tuo Cristo è ebreo
e la tua democrazia è greca.
La tua scrittura è latina
e i tuoi numeri sono arabi.
La tua auto è giapponese
e il tuo caffè brasiliano.
Il tuo orologio è svizzero
e il tuo walkman è coreano.
La tua pizza è italiana
e la tua camicia è hawaiana.
Le tue vacanze sono turche,
tunisine o marocchine.
Cittadino del mondo,
non rimproverare il tuo vicino
di essere... straniero.

interdipendenzamulticulturalitàtolleranzapacepopolirazzismo

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 30/09/2002

TESTO

108. Ho detto a Dio

Jean Debruynne, rivista Il Cenacolo 1/2001

Ho detto a Dio
che la sua Pentecoste non valeva gran cosa
e che il suo Spirito Santo non era tanto efficace
con tutte queste guerre, queste divisioni,
questa gente che muore di fame,
questa droga e tutti questi omicidi.
Ma Dio mi ha risposto:
è a te che ho donato
il mio Spirito.
Che cosa ne hai fatto?
Chi farà la giustizia
se tu non incominci ad essere giusto?
Chi farà la verità
se tu stesso non sei vero?
Chi farà la pace
se tu non sei in pace con te stesso e con i tuoi fratelli?
Sei tu che io ho inviato
per portare
la buona notizia.

impegnoresponsabilitàgiustiziapaceSpirito Santo

inviato da Anna, inserito il 27/09/2002

TESTO

109. Avevo una scatola di colori

Tali Sorek, israeliana

Avevo una scatola di colori,
brillanti, decisi e vivaci.

Avevo una scatola di colori.
alcuni caldi, altri molto freddi.

Non avevo il rosso per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero per il pianto degli orfani.
Non avevo il bianco per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo per le sabbie ardenti.

Ma avevo l'arancio per la gioia della vita.
E il verde per i germogli e i nidi.
E il celeste dei chiari cieli splendenti.
E il rosa per i sogni e il riposo.

Mi sono seduta e ho dipinto la pace.

* note trovate in internet ma non verificate:

si tratta di una poesia trovata nello zainetto di Tali Sarek, una bimba di Beersheba (Israele) di 12 o 13 anni, al tempo della guerra del Kippur.

Esprime con parole semplici e toccanti la reazione di una creatura davanti alla guerra. C'è il rifiuto del dolore, delle atrocità e delle sofferenze. Prevale il sogno e il bisogno della pace.

La poesia è stata inserita nel libro "Mai più la guerra".

paceguerraconflitti

inviato da Barbara, inserito il 27/09/2002

PREGHIERA

110. Preghiera della pace

Madre Teresa di Calcutta

Conducimi dalla morte alla vita,
dalla menzogna alla verità.
Conducimi dalla disperazione alla speranza,
dalla paura alla verità.
Conducimi dall'odio all'amore,
dalla guerra alla pace.
Fa' sì che la pace riempia i nostri cuori,
il nostro mondo, il nostro universo.
Pace, Pace, Pace.

pace

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 29/08/2002

TESTO

111. Verrà un giorno

Jorge Carrera Andrade

Verrà un giorno più duro degli altri:
scoppierà la pace sulla terra
come un sole di cristallo. Un fulgore nuovo
avvolgerà le cose.
Gli uomini canteranno nelle strade
liberi ormai della morte menzognera.
Il frumento crescerà sui resti
delle armi distrutte
e nessuno verserà
il sangue del fratello.
Il mondo sarà allora delle fonti
e delle spighe che imporranno il loro impero
d'abbondanza e freschezza senza frontiere.

pace

inviato da Mariella Romanazzi, inserito il 28/08/2002

PREGHIERA

112. Calma il mio cuore   1

P. Anon

Calma il mio cuore, Signore,
acquieta i pensieri della mia mente.

Rallenta i miei passi frettolosi
con la visione lieta del tempo
che placido si distende nell'eterno.

Dona al tormento dei miei giorni
la pace dei colli eterni.

Sciogli la tensione dell'animo,
con il ricordo dei ruscelli
che mormoravano nelle valli.

Incanta le mie notti insonni
con la magia di sogni beati.

Dona carezze alle mie mani,
alla mia bocca dolci parole,
al mio cuore palpiti d'amore.

Lascia, Signore, che affidi
al solco della vita valori perenni
perché il mio Spirito si levi sicuro
verso le stelle.

mortepreghieraserenitàpace interiore

inviato da Sara Accorti, inserito il 28/08/2002

RACCONTO

113. Le quattro candele

Le quattro candele, bruciano, si consumano lentamente.
Il luogo era talmente silenzioso, che si poteva ascoltare la loro conversazione...

La prima diceva:
"Io sono la pace,
ma gli uomini non riescono a mantenermi: penso proprio che non mi resti altro da fare che spegnermi!".
Così fu, e a poco a poco, la candela si lasciò spegnere completamente.

La seconda diceva:
"Io sono la fede,
purtroppo non servo a nulla. Gli uomini non ne vogliono sapere di me, e per questo motivo non ha senso che io resti accesa".
Appena ebbe terminato di parlare, una leggera brezza soffiò su di lei e la spense.

Triste triste, la terza candela, a sua volta disse:
"Io sono l'amore,
non ho la forza per continuare a rimanere accesa. Gli uomini non mi considerano e non comprendono la mia importanza.
Essi odiano perfino coloro che più li amano, i loro familiari."
E senza attendere oltre, la candela si lasciò spegnere.

Inaspettatamente...
un bimbo in quel momento entrò nella stanza e vide le tre candele spente. Impaurito per la semioscurità disse:
"Ma cosa fate! Voi dovete rimanere accese, io ho paura del buio!".

E così dicendo scoppiò in lacrime. Allora la quarta candela impietositasi disse:
"Non temere,
non piangere:
finché io sarò accesa,
potremo sempre riaccendere
le altre tre candele:
io sono la speranza".

Con gli occhi lucidi e gonfi di lacrime, il bimbo prese la candela della speranza e riaccese tutte le altre.

Che non si spenga mai la speranza dentro il nostro cuore...
...e che ciascuno di noi possa essere lo strumento, come quel bimbo, capace in ogni momento di riaccendere con la sua Speranza la Fede, la Pace e l'Amore!!!

speranzaamorefedepaceottimismopessimismoimportanza del singolo

4.0/5 (1 voto)

inviato da Sara Accorti, inserito il 28/08/2002

RACCONTO

114. I corvi

Svolazzando fra le case in cerca di cibo, un corvo trovò un bel pezzo di carne nel bidone della spazzatura di un ristorante. Lo afferrò con il becco e poi si alzò in volo con l'intenzione di cercare un angolo tranquillo per fare il suo pasto.

Con un frenetico gracchiare decine di corvi, intenzionati a portargli via la preda, gli piombarono addosso colpendolo con i becchi e le zampe.

Ne nacque un furibondo parapiglia volante. Ma il corvo non vi partecipò. Aprì il becco e abbandonò il pezzo di carne alla voracità dei suoi compagni.

Poi si alzò in volo e disse: "Ora finalmente il cielo è tutto mio".

conflittipacepace interiore

5.0/5 (1 voto)

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 28/08/2002

RACCONTO

115. La sfida tra il vento e il sole

Il Vento e il Sole discutevano animatamente per stabilire chi dei due era il più forte. Si misero d'accordo per considerare vincitore colui che fosse riuscito a togliere di dosso i vestiti ad un viandante che passava in quel momento.

Cominciò il Vento: prese una gran rincorsa e cominciò a soffiare con violenza terribile. Ma più il Vento soffiava, più il viandante si stringeva addosso i vestiti. Anzi, quando il soffio del Vento si fece gelido, l'uomo si avvolse in un altro mantello. Il Vento esausto cedette l'uomo al Sole.

Il Sole cominciò con intiepidire l'aria. Quando l'uomo ebbe deposto il mantello supplementare, sprigionò vampate sempre più forti, finché il viandante, non potendo più resistere al calore, si spogliò del tutto e si tuffò nel fiume a fare il bagno.

dolcezzatenerezzaaffettoconflittipace

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 28/08/2002

RACCONTO

116. Il cane allo specchio   2

Bruno Ferrero, A volte basta un raggio di sole

Vagabondando qua e là, un grosso cane finì in una stanza in cui le pareti erano dei grandi specchi.

Così si vide improvvisamente circondato da cani. Si infuriò, cominciò a digrignare i denti e a ringhiare. Tutti i cani delle pareti, naturalmente, fecero altrettanto, scoprendo le loro minacciose zanne.

Il cane cominciò a girare vorticosamente su se stesso per difendersi contro gli attaccanti, poi abbaiando rabbiosamente si scagliò contro uno dei suoi presunti assalitori.

Finì a terra tramortito e sanguinante per il tremendo urto contro lo specchio.

Avesse scodinzolato in modo amichevole una sola volta, tutti i cani degli specchi l'avrebbero ricambiato. E sarebbe stato un incontro festoso.

Si trova sempre ciò che si aspetta di trovare.

C'era una volta un uomo seduto ai bordi di un'oasi all'entrata di una città del Medio Oriente. Un giovane si avvicinò e gli domandò: "Non sono mai venuto da queste parti. Come sono gli abitanti di questa città?".

Il vecchio gli rispose con una domanda: "Com'erano gli abitanti della città da cui vieni?".

"Egoisti e cattivi. Per questo sono stato contento di partire di là".

"Così sono gli abitanti di questa città", gli rispose il vecchio.

Poco dopo, un altro giovane si avvicinò all'uomo e gli pose la stessa domanda: "Sono appena arrivato in questo paese. Come sono gli abitanti di questa città?".

L'uomo rispose di nuovo con la stessa domanda: "Com'erano gli abitanti della città da cui vieni?".

"Erano buoni, generosi, ospitali, onesti. Avevo tanti amici e ho fatto molta fatica a lasciarli".

"Anche gli abitanti di questa città sono così", rispose il vecchio.

Un mercante che aveva portato i suoi cammelli all'abbeveraggio aveva udito le conversazioni e quando il secondo giovane si allontanò si rivolse al vecchio in tono di rimprovero: "Come puoi dare due risposte completamente differenti alla stessa domanda posta da due persone?".

"Figlio mio", rispose il vecchio, "ciascuno porta il suo universo nel cuore. Chi non ha trovato niente di buono in passato, non troverà niente di buono neanche qui. Al contrario, colui che aveva degli amici nell'altra città troverà anche qui degli amici leali e fedeli. Perché, vedi, le persone sono ciò che noi troviamo in loro".

conviverearmoniapaceviolenzaconflitticomunitàamiciziainterioritàesterioritàottimismopessimismosperanza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 22/08/2002

RACCONTO

117. A piccoli passi   2

Bruno Ferrero, L'Importante è la Rosa, ElleDiCi

Un giovane studente che aveva una gran voglia di impegnarsi per il bene dell'umanità, si presentò un giorno da San Francesco di Sales e gli chiese:
"Che cosa devo fare per la pace del mondo?".
San Francesco di Sales gli rispose sorridendo:
"Non sbattere la porta così forte...".

Sono sempre i piccoli inconvenienti che fanno i grandi litigi. Molti divorzi cominciano per dei calzini dimenticati sotto il letto. Ma anche i grandi amori sono fatti di tante piccole cose.

paceattenzione alle piccole coseimportanza del singolo

4.0/5 (1 voto)

inviato da Mariangela Molari, inserito il 14/06/2002

TESTO

118. Siediti   1

Siediti ai bordi dell'aurora...
per te si leverà il sole.
Siediti ai bordi della notte...
per te scintilleranno le stelle.
Siediti ai bordi del torrente...
per te canterà l'usignolo.
Siediti ai bordi del silenzio...
Dio ti parlerà.

preghierasilenziopace interiorerapporto con Dio

inviato da Mariangela Molari, inserito il 10/06/2002

TESTO

119. Mai più la guerra   1

Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica "Centesimus Annus", n. 52

Mai più la guerra,
che distrugge la vita
degli innocenti,
che insegna a uccidere
e sconvolge ugualmente
la vita degli uccisori,
che lascia dietro di sé
uno strascico di rancori e di odi,
rendendo più difficile
la giusta soluzione
degli stessi problemi
che l'hanno provocata!

paceconflittiperdonoconvivere

5.0/5 (1 voto)

inviato da Mariangela Molari, inserito il 10/06/2002

TESTO

120. Preservare la rabbia

Mahatma Gandhi

Ho imparato, mediante amare esperienze, una lezione suprema: a preservare la mia rabbia; e, come il calore che non si disperde si converte in energia, così la nostra rabbia dominata può trasformarsi in una forza capace di muovere il mondo.

serenitàpace interioredominio di sé

inviato da Nadia, inserito il 08/06/2002

Pagina 6 di 8