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TESTO
Il mio Dio è sconcertante
Il mio Dio è sconcertante:
è intimo ed è trascendente,
è dolce e violento,
è eterno e nasce sempre.
Ci crea per la felicità ma conosciamo il dolore.
Benedice ciò che tanti temono
ama quello che tanti disprezzano,
chiede ciò che sembra impossibile.
È venuto a portare la guerra ed è pacifico.
È Dio e uomo.
Maledice le ingiustizie e sopporta gli ingiusti.
È Padre Onnipotente e il dolore continua a torturare la terra.
Esige che conquistiamo il mondo, immergendoci in esso,
che amiamo tutto quanto è umano e ci vuole proiettati nell'Aldilà.
Chiede la santità per tutti e sceglie a capo della sua Chiesa l'apostolo che lo rinnegò.
Predilige i deboli e i poveri
e sono quelli che continuano a soffrire di più.
Imprime la sua legge in ogni circostanza
e fonda una Chiesa che viene a conflitto a volte con questo grido interiore della coscienza.
È sempre presentee nessuno può vedere il suo volto.
Chi ama l'uomo, ama lui, eppure continua a esser l'Unico.
È tutta la nostra vita e non ha nome.
Quanto più ti avvicini a lui, quanto più lo ami, meno lo capisci razionalmente.
È libertà ed è venuto a obbedire.
È amore, ma esiste l'inferno.
È il cuore della storia:
non cade un capello senza la sua complicità,
eppure milioni di uomini sentono la terra vuota di lui e lo
considerano superfluo.
È allegria e dolore insieme.
È il santo e amico dei peccatori,
è il vergine e permise che le prostitute lo amassero,
andò contro i ricchi ma mangiava con loro.
È difficile il mio Dio sconcertante per l'uomo che vuole misurarlo in tutto, per quanti vorrebbero imporgli una logica.
Ma il mio Dio sfugge a tutte le logiche e alle nostre misure.
Il mio Dio è così:
meraviglioso e ineffabile, unico e sconcertante.
È l'Essere ed è movimento, è ciò che era e quello che sarà.
E tutto e niente esiste senza di lui.
Il mio Dio è sconcertante:
è colui in cui si crede senza vederlo,
che si ama senza toccarlo,
in cui si spera senza sentirlo,
si possiede senza meritarlo.
inviato da Francesco, inserito il 02/06/2009