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RACCONTO

221. Quanto costa quel gelato?

Qualche tempo fa quando un gelato costava molto meno di oggi, un bambino di dieci anni entrò in un bar e si sedette al tavolino.
Una cameriera gli portò un bicchiere d'acqua.
"Quanto costa un Sundae?" chiese il bambino.
"Cinquanta centesimi" rispose la cameriera. Il bambino prese delle monete dalla tasca e cominciò a contarle.
"Bene, quanto costa un gelato semplice?" In quel momento c'erano altre persone che aspettavano e la ragazza cominciava un po' a perdere la pazienza.
"35 centesimi!" gli rispose la ragazza in maniera brusca.
Il bambino contò le monete ancora una volta e disse: "Allora mi porti un gelato semplice!".
La cameriera gli portò il gelato e il conto. Il bambino finì il suo gelato, pagò il conto alla cassa e uscì.
Quando la cameriera tornò al tavolo per pulirlo cominciò a piangere perché lì, ad un angolo del piatto, c'erano 15 centesimi di mancia per lei.

gratuitàgenerosità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Luciano Cantini, inserito il 30/04/2003

PREGHIERA

222. Preghiera di quaresima

Averardo Dini

Tra le sabbie del mio deserto,
sotto il sole infuocato del mio tempo,
cerco un pozzo che abbia acqua pulita,
capace di togliere la sete d'infinito che è dentro di me.
So che esiste da qualche parte
perché sono inquietato dal mistero
e devo trovarlo prima che scenda la notte.
Attingo acqua dal pozzo del denaro ed ho sempre più sete;
al pozzo del piacere e sento prosciugarmi la gola.
Attingo acqua al pozzo del successo
e mi sento annebbiare la vista,
al pozzo della pubblicità e mi ritrovo come uno schiavo.
Sono forse condannato a morire di sete,
inappagato cercatore di certezze assolute?
Ma se scavo dentro di me,
sotto la sabbia alta del mio peccato;
se scavo nei segni del tempo,
sotto la sabbia ammucchiata
dal vento arruffato del quotidiano,
trovo la sorgente di un'acqua viva e pura,
che disseta in eterno,
tanto che chi ne beve non ha più sete
perché è generata e filtrata
dal tuo amore, o Signore, generoso e gratuito,
era già promessa nei tempi antichi
ed ora è sgorgata in abbondanza nel segno della tua Parola.
Mi disseto a questa sorgente,
custodita dalla mia Chiesa,
che per questo si fa ogni giorno fontana del villaggio
per salvare tutti gli assetati del mondo.
Amen.

fededesertoricerca di sensoricerca di Diorapporto con Dioquaresima

inviato da Anna Lianza, inserito il 01/04/2003

PREGHIERA

223. La pace verrà   2

Charles de Foucauld

Se tu credi che un sorriso è più forte di un'arma,
Se tu credi alla forza di una mano tesa,
Se tu credi che ciò che riunisce gli uomini è più importante di ciò che li divide,
Se tu credi che essere diversi è una ricchezza e non un pericolo,
Se tu sai scegliere tra la speranza o il timore,
Se tu pensi che sei tu che devi fare il primo passo piuttosto che l'altro, allora...
La pace verrà.

Se lo sguardo di un bambino disarma ancora il tuo cuore,
Se tu sai gioire della gioia del tuo vicino,
Se l'ingiustizia che colpisce gli altri ti rivolta come quella che subisci tu,
Se per te lo straniero che incontri è un fratello,
Se tu sai donare gratuitamente un po' del tuo tempo per amore,
Se tu sai accettare che un altro, ti renda un servizio,
Se tu dividi il tuo pane e sai aggiungere ad esso un pezzo del tuo cuore, allora...
La pace verrà.

Se tu credi che il perdono ha più valore della vendetta,
Se tu sai cantare la gioia degli altri e dividere la loro allegria,
Se tu sai accogliere il misero che ti fa perdere tempo e guardarlo con dolcezza,
Se tu sai accogliere e accettare un fare diverso dal tuo,
Se tu credi che la pace è possibile, allora...
La pace verrà.

paceamoreperdonoconflittiaperturaconvivenzatolleranzaaccettazionediversitàgratuitàsolidarietàdialogoaccoglienza

5.0/5 (2 voti)

inviato da Anna Lianza, inserito il 01/04/2003

RACCONTO

224. L'incidente   3

Bruno Ferrero, A volte basta un raggio di sole

Una giovane donna tornava a casa dal lavoro in automobile. Guidava con molta attenzione perché l'auto che stava usando era nuova fiammante, ritirata il giorno prima dal concessionario e comprata con i risparmi soprattutto del marito che aveva fatto parecchie rinunce per poter acquistare quel modello.

Ad un incrocio particolarmente affollato, la donna ebbe un attimo di indecisione e con il parafango andò ad urtare il paraurti di un'altra macchina.

La giovane donna scoppiò in lacrime. Come avrebbe potuto spiegare il danno al marito? Il conducente dell'altra auto fu comprensivo, ma spiegò che dovevano scambiarsi il numero della patente e i dati del libretto.

La donna cercò i documenti in una grande busta di plastica marrone. Cadde fuori un pezzo di carta.

In una decisa calligrafia maschile vi erano queste parole: "In caso di incidente..., ricorda, tesoro, io amo te, non la macchina!"

Lo dovremmo ricordare tutti, sempre. Le persone contano, non le cose. Quanto facciamo per le cose, le macchine, le case, l'organizzazione, l'efficienza materiale! Se dedicassimo lo stesso tempo e la stessa attenzione alle persone, il mondo sarebbe diverso. Dovremmo ritrovare il tempo per ascoltare, guardarsi negli occhi, piangere insieme, incaraggiarsi, ridere, passeggiare...

Ed è solo questo che porteremo con noi davanti a Dio. Noi e la nostra capacità d'amare. Non le cose, neanche i vestiti, neanche questo corpo...

Un papà e il suo bambino camminavano sotto i portici di una via cittadina su cui si affacciavano negozi e grandi magazzini. Il papà portava una borsa di plastica piena di pacchetti e sbuffò, rivolto al bambino. "Ti ho preso la tuta rossa, ti ho preso il robot trasformabile ti ho preso la bustina dei calciatori... Che cosa devo ancora prenderti?".
"Prendimi la mano" rispose il bambino.

interioritàamoreesterioritàbeni materialicoppiamatrimoniosposigenitorifiglifamigliaavariziadistaccolibertà interiore

inviato da Patrizia Traverso, inserito il 01/04/2003

PREGHIERA

225. Preghiera dei fidanzati

G. Perico

Signore, ti ringraziamo d'averci dato l'amore.
Ci hai pensato insieme prima del tempo,
e fin da allora ci hai amati così,
l'uno accanto all'altro.
Il nostro amore è nato dal tuo,
immenso, infinito.
Che esso resti sempre espressione genuina del tuo,
senza che il gusto intenso di sentirsi vicini
attenui il sapore della tua presenza fra noi,
e senza che il reciproco godimento delle cose belle che sono in noi
ci allontani dal fascino della tua amicizia.
Se per errore o per un malinteso affetto
un giorno ci allontanassimo da te,
fa' che il vuoto e lo squallore esasperanti della tua assenza
ci scuotano profondamente
e ci riportino alla ricerca immediata del tuo volto.
Signore, che tutto di noi conosci,
fa' che apprendiamo noi pure l'arte di conoscerci profondamente;
donaci il coraggio di comunicarci integralmente le nostre aspirazioni,
gli ideali, i limiti stessi del nostro agire.
Che le piccole inevitabili asprezze dell'indole,
i fugaci malintesi, gli imprevisti e le indisposizioni
non compromettano mai ciò che ci unisce,
ma incontrino, invece, una cortese e generosa
volontà di comprenderci.
Dona, Signore, a ciascuno di noi
gioiosa fantasia per creare ogni giorno
nuove espressioni di rispetto e di premurosa tenerezza;
e fa' che la vita coniugale, che presto inizieremo,
continui quest'arte creatrice d'affetto,
che, sola, ci riporterà all'incontro continuo con te che sei l'Amore,
da cui il nostro si è staccato
come una piccola scintilla.
Amen.

fidanzatiamorecoppiasposimatrimonio

inviato da Ilaria Zocatella, inserito il 31/03/2003

TESTO

226. Occasioni

Kahlil Gibran, La voce del maestro

Non rinunciare alla speranza,
non abbandonarti
alla disperazione
per ciò che è stato:
piangere l'irrecuperabile
è la peggiore delle debolezze umane.

Non essere come colui
che siede a lato del fuoco,
guarda la fiamma estinguersi,
poi soffia sulle ceneri.

Chi cerca di afferrare un'opportunità
quand'è passata
è come chi la vede avvicinarsi
ma non le va incontro.

speranzaottimismopassatopresentevalore del tempoopportunismoaudaciapositivitàcoraggio

3.5/5 (4 voti)

inviato da Ilaria Zocatella, inserito il 26/03/2003

TESTO

227. Risparmiarsi   1

Kahlil Gibran, Le parole non dette

Viveva un tempo
un ricco che andava fiero,
e con ragione, della sua cantina
e del vino che vi conservava.
E aveva un'anfora di vecchissima annata
tenuta in serbo per un'occasione speciale,
nota a lui solo.

Gli fece visita il governatore
e lui rifletté e si disse:
"Non aprirò l'anfora
per un semplice governatore".

E gli fece visita il vescovo della Diocesi,
ma lui si disse:
" No, non aprirò l'anfora.
Il vescovo non saprebbe stimarne il valore,
né le sue narici ne apprezzerebbero
l'aroma".

Venne il principe, e cenò da lui.
Ma l'uomo pensò:
"E' un vino troppo regale
per un principotto qualsiasi".
E persino il giorno
in cui si sposò suo nipote,
l'uomo disse tra sé:
"No, non a questi ospiti
sarà offerto quel vino".

E passarono gli anni, e l'uomo,
ormai vecchio, tornò alla terra.

E nel giorno della sepoltura
il vino d'annata fu preso e portato in tavola
insieme ad altri vini, e fu distribuito
tra i contadini dei dintorni.
E quanto fosse vecchio nessuno lo sapeva.

Per quella gente, tutto ciò che veniva
versato in un bicchiere era,
semplicemente, vino.

risparmiarsirisparmiareaviditàchiusura

3.0/5 (1 voto)

inviato da Ilaria Zocatella, inserito il 26/03/2003

TESTO

228. Pace è un grido di silenzio

Pace è un grido silenzioso,
un sentiero invisibile
tra i rovi dell'odio.

Pace è la carezza impalpabile
della speranza
negli occhi dei bambini
che guardano sempre a un domani.

Pace è il sogno
che vuole essere realizzato,
l'abbraccio dell'anima
all'anima,
è un volo verso terre
sconosciute
governate solo dall'amore.

Non si può spiegare,
la pace.
Dobbiamo inventarla,
nuova e incrollabile,
in questo arcobaleno di albe
senza fine.

La pace
è un marchio del cuore.
Tempo da paradiso sulla terra;
amore,
sentimento bello tra persone, città e stati.
Quando la pace
come ora, è solo un desiderio
l'odio macchia di nero i cuori.
Io credo in un futuro
in cui una stella si illuminerà
e quando su di noi si sarà fermata
la pace ritrovata
porterà un mondo di vita.

paceguerra

inviato da Simona Bonalumi, inserito il 16/03/2003

TESTO

229. Il tempo   1

Kahlil Gibran, Il profeta

E un astronomo disse: "Maestro, parlaci del Tempo".

Il tempo è senza inizio nell'ordito di un tessuto dove il silenzio, nell'affaticare dell'universo tace e voi vorreste misurare il ritmo dell'universo, l'incommensurabile e l'immenso.
Vorreste regolare il vostro comportamento e dirigere il corso del vostro spirito secondo le ore e le stagioni.
Del tempo vorreste fare un fiume per sostare presso la sua riva e guardarlo fluire.
Ma l'eterno che è in voi sa che la vita è senza tempo.
E sa che l'oggi non è che il ricordo di ieri, e il domani il sogno di oggi.
E ciò che in voi è canto e contemplazione dimora quieto entro i confini di quel primo attimo in cui le stelle furono disseminate nello spazio.
Chi di voi non sente che la sua forza d'amore è sconfinata?
E chi non sente che questo autentico amore, benché sconfinato, è racchiuso nel centro del proprio essere, e non passa da pensiero d'amore a pensiero d'amore, né da atto d'amore ad atto d'amore?
E non è forse il tempo, così come l'amore, indiviso e immoto.
Ma se col pensiero volete misurare il tempo in stagioni, fate che ogni stagione racchiuda tutte le altre, e che il presente abbracci il passato con il ricordo, e il futuro con l'attesa.

tempoeternitàeterno

4.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Lianza, inserito il 16/03/2003

RACCONTO

230. Un ricco povero

Josè Real Navarro e Maria Carla Mantovani, C'era una volta... al catechismo

C'era una volta un uomo ricchissimo. Possedeva tanti negozi, tante fabbriche e tante banche, cosicché ogni settimana riceveva nel suo palazzo molti autocarri carichi di denaro. Non sapeva più dove metterlo o in che cosa spenderlo. Si comperava tutto quello che gli piaceva: aerei, navi, treni, edifici, monumenti, ecc. Era sempre alla ricerca di cose da comperare.

Arrivò un giorno in cui aveva proprio tutto. Non c'era cosa che non possedesse. Tutto era suo. Tuttavia c'era una cosa che non riusciva ad avere. E per quanto ne comprasse, una non la trovava mai. Era la gioia. Non trovò mai il negozio in cui la vendessero.

Si impegnò a cercarla a qualunque costo, perché era l'ultima cosa che gli mancava. Percorse mezzo mondo alla sua ricerca, ma senza risultato. Un giorno capitò in un piccolo villaggio e venne a sapere che un vecchio saggio poteva aiutarlo. Viveva in cima a una montagna, in un' umile e povera capanna. Si diresse verso di lui e quando lo trovò gli disse:

- Mi hanno detto che lei potrebbe aiutarmi a trovare la gioia.
Il vecchio lo guardò sorridendo e rispose:
- Lei l'ha già incontrata, amico. Io ho molta gioia.
- Lei? - esclamò stupito il ricco. - Ma se possiede soltanto una povera capanna e poco più!
- Certo, e proprio per questo ho la gioia, poiché do a chi ne ha bisogno tutto quello che ho di più - affermò il vecchio.
- E così si ottiene la gioia? - chiese il ricco.
- Così l'ho trovata io - confermò il Vecchio.

Il ricco se ne andò pensieroso. Poco tempo dopo risolse di dare tutto quello che non gli era necessario a quelli che ne avevano bisogno. Con grande sorpresa scoprì che facendo così sentiva gioia. Si era reso conto che c'è più gioia nel dare e nel rendere felici gli altri che nel ricevere e possedere tante cose senza condividerle.

condivisionericchezzapovertàinterioritàesterioritàgioiafelicità

inviato da Patrizia Traverso, inserito il 09/02/2003

TESTO

231. Un natale diverso...

Alice Sturiale, 24 dicembre 1995, seconda media

Sono tre giorni
che rufolo nel mio cuore,
sto cercando...
cerco il mio Natale di sempre
il Natale felice
ed emozionante,
il Natale
della soddisfazione,
il Natale che cerco e non trovo...
dove l'avrò messo?
L'ho infilato
in una busta
che quest'anno
non si apre
perché mancan
le forbici,
manca
il mio spirito pronto
e ho voglia di urlare:
"Aspettate!
Non è il momento,
non sono preparata!
Datemi ancora
un po' di tempo
perché non voglio
vedere la festa
che scappa veloce
sotto i miei occhi.
Datemi tempo,
basta una notte, questa notte..."

Nataleattesaavvento

inviato da Sileoni Barbara, inserito il 29/01/2003

PREGHIERA

232. Preghiera del mattino del laico senza tempo che trova tempo per pregare   2

Signore, non ho tempo!
La mia vita scorre affannosa tra attività,
servizi e scadenze,
ed io non ho tempo per stare con te.
Non ho tempo
per riposare nel Tuo cuore
deponendovi le mie ansie e i miei timori,
le mie attese e le mie realizzazioni,
le mie conquiste e i miei fallimenti.

Ti offro, Signore, questa povertà
e il desiderio di darti più spazio nella mia vita.
Accogli, mio Dio, questo lamento,
come la mia preghiera di supplica.
E con la Tua bontà trasforma in preghiera ogni azione,
ogni lavoro, ogni goccia di sudore, ogni impegno mondano
che compio cercando di stare unito a te.

Signore, non ho tempo,
ma ho trovato il tempo di pronunciare queste parole.
Con esse ti consacro il mio giorno
e do inizio alla grande liturgia di lode che, oggi,
celebrerò in un ufficio o in una fabbrica,
in una scuola o in un ospedale,
dietro un bancone, o dietro i fornelli,
nel chiasso di un cantiere
o nel silenzio di un laboratorio scientifico,
impegnato a costruire il tuo Regno in mezzo agli uomini.

Signore, non ho tempo,
perché tutto il mio tempo
è tuo. Amen.

tempovalore del tempovitaquotidianitàlavoroimpegnoresponsabilitàpreghierarapporto con Diobuongiornonuovo giorno

1.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Barbi, inserito il 29/01/2003

PREGHIERA

233. Arrivi senza preavviso   1

Gianfranco Venturi, Un tempo per stupirsi

Ti ringrazio e ti benedico, Signore,
che non smetti mai di sorprenderci
con le tue trovate sempre nuove.

Quando meno uno se l'aspetta,
tu arrivi senza neppure un preavviso,
e combini delle cose che ci stupiscono.

Quando si tratta di far conoscere
la tua misericordia senza limiti,
ti vanno bene anche le persone che sembrano meno adatte.

Per ogni persona tu conosci il pozzo
accanto al quale l'aspetti
per farle trovare gratuitamente
quello che per anni ha cercato e rincorso con affanno.

Più che le labbra assetate, alla ricerca di ristoro,
spesso è il mio cuore che cerca un'acqua impossibile
per estinguere un'indefinibile arsura.

Ecco, allora, che tu mi offri un'acqua
che non osavo sperare.
Mi hai donato te stesso, acqua che non ristagna,
acqua che disseta per sempre.

Presso quel pozzo, quando tu mi hai parlato,
sono cadute le tenebre,
il mio cuore si è sentito ricolmo di gioia,
io mi sono sentito rinascere.

Tutto questo ha fatto la tua grazia
che, d'ora in poi, voglio far conoscere
a tutte le persone che ti cercano, senza saperlo,
in ogni briciola di gioia che il tempo offre.

ringraziamentosorpresaattesaannunciomissionerapporto con Diosamaritanaricerca di senso

5.0/5 (3 voti)

inviato da Anna Barbi, inserito il 29/01/2003

PREGHIERA

234. Il tempo dell'attesa   1

Guido Novella, Il tempo dell'uomo nel presente di Dio

Signore, sovente non attendo niente o attendo cose.
E mi ritrovo con il cuore vuoto.
Risveglia in me il desiderio di attendere le persone.
Di attendere te.
Dammi capacità di decifrare l'inquietudine
che sempre mi prende:
è la tua voce che mi invita a desiderare il nuovo.
Fa' che senta nell'aria il profumo
della tua dolce presenza.
Tu, l'amico vero che mai mi abbandona.
Tu, mio futuro sognato
e già divenuto realtà.
Perché a te è cara la mia esistenza.
Vieni, Signore, nel mio quotidiano!

attesaattendereavventorapporto con Dio

inviato da Anna Barbi, inserito il 29/01/2003

TESTO

235. La svolta del tempo

Mons. Klaus Hemmerle

Perché il tempo possa cambiare,
c'è bisogno di uno spazio.
La svolta del tempo c'è stata.
Quando egli nacque.
Ma dove era lo spazio per lui?
Nelle locande non c'era posto.
Ma in un cuore,
che si aprì all'impossibile,
e lungo il cammino
che due percorsero insieme
sperando contro ogni speranza.
E i pastori, che credettero
alla parola dell'angelo,
si unirono a loro.
Lo spazio crebbe.
C'è spazio nelle nostre locande?
C'è spazio
per una svolta del tempo?
Tutti noi abbiamo un cuore
e ognuno ha gli altri
per compagni di strada.
Speranza per il tempo
e per l'eternità.

Nataleincarnazioneaccoglienzadisponibilità

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 10/01/2003

TESTO

236. Gesù l'amico

Teresa d'Avila, Vita

È importantissimo per noi uomini finché siamo quaggiù tener presente il Signore sotto figura di uomo. Non siamo angeli; abbiamo un corpo; voler fare gli angeli è una vera pazzia. In via ordinaria il pensiero ha bisogno di un appoggio. Talvolta l'anima è così piena di Dio da non aver bisogno, per raccogliersi, di alcuna cosa creata. Ma questo non avviene molto di frequente.

Pensate di trovarvi innanzi a Gesù Cristo, conversate spesso con lui e cercate di innamorarvi di lui, tenendolo sempre presente. La continua conversazione con Cristo aumenta l'amore e la fiducia. Se è Dio è anche uomo, e come tale egli non si meraviglia della debolezza umana e sa che questa nostra natura va soggetta a molte cadute, a causa del primo peccato che egli stesso è venuto a riparare.

Posso parlare con lui come con un amico. Non è come i signori della terra che ripongono tutta la loro grandezza in un apparato esteriore. Con costoro non si può parlare che in certe ore e nemmeno da tutti. Se un poveretto vuol parlare, deve fare giri e rigiri e implorare raccomandazioni...

Al sopraggiungere degli affari e dei travagli, quando non si può avere tanta quiete o si è in aridità, Cristo è sempre un buonissimo amico, ci è di grande compagnia perché lo vediamo uomo come noi, soggetto alle nostre debolezze e sofferenze. Non fa come gli amici del mondo che nel tempo della tribolazione si dileguano. Ci aiuta e ci incoraggia.

Gesù Cristopreghierarapporto con Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Eleonora Polo, inserito il 14/12/2002

TESTO

237. Gesù bambino, dai piedini rosa   1

Adriana Zarri, La scala di Giacobbe

Gesù bambino, dai piedini rosa
come la nostra carne,
come la nostra speranza,
come la nostra vita;
hai fatto bene a dimenticare la tua gloria
accanto alle trombe degli angeli
e a spegnere
quel concerto del cielo
hai fatto bene
a camminare come noi,
a faticare come noi,
ad aver fame e sete,
stanchezza e sonno,
gioia e dolore;
e a piangere con i nostri occhi.
Hai fatto bene
a mostrarci così
gli occhi di Dio,
la fame di Dio,
l'amore di Dio,
l'impotenza di Dio;
a dare un volto
a Colui che non ha volto,
a dare voce
al silenzio del Verbo.
Dio dai piedini rosa,
Dio che ha freddo e che piange;
piccolo cucciolo eterno,
caduto nello scorrere del tempo;
e che s'acquieta
in braccio a sua madre,
come un cucciolo d'uomo...

Nataleincarnazione

inviato da Eleonora Polo, inserito il 14/12/2002

RACCONTO

238. La Banca del tempo   3

Immagina che esista una Banca che ogni mattina accredita la somma di 86.400 euro sul tuo conto.

Non conserva il tuo saldo giornaliero. Ogni notte cancella qualsiasi quantità del tuo saldo che non sia stata utilizzata durante il giorno.

Che faresti? Ritireresti fino all'ultimo centesimo ogni giorno, ovviamente!!!

Ebbene, ognuno di noi possiede un conto in questa Banca. Il suo nome? Tempo.

Ogni mattina questa Banca ti accredita 86.400 secondi. Ogni notte questa Banca cancella e dà come perduta qualsiasi quantità di questo credito che tu non abbia investito in un buon proposito. Questa Banca non conserva soldi né permette trasferimenti.

Ogni giorno ti apre un nuovo conto. Ogni notte elimina il saldo del giorno.

Se non utilizzi il deposito giornaliero, la perdita è tua. Non si può fare marcia indietro.
Non esistono accrediti sul deposito di domani.
Devi vivere nel presente con il deposito di oggi.

Investi in questo modo per ottenere il meglio nella salute, felicità e successo. L'orologio continua il suo cammino. Ottieni il massimo da ogni giorno.

tempovalore del tempovitapresentepassatofuturo

4.0/5 (3 voti)

inviato da Giuseppe, inserito il 14/12/2002

TESTO

239. Tu sei speciale ed unico   1

Almeno 5 persone in questo mondo ti amano tanto che darebbero la vita per te.
Almeno 15 persone in questo mondo ti amano in qualche modo.
L'unica ragione per cui qualcuno ti potrebbe mai odiare è perché vorrebbe essere proprio come te.
Un tuo sorriso può dare felicità a qualcuno, anche se non gli piaci.
Tutte le notti qualcuno pensa a te prima di addormentarsi.
Tu significhi il mondo per qualcuno.
Se non fosse per te, qualcuno potrebbe non essere vivo.
Tu sei speciale ed unico.
Qualcuno che tu non sai neanche che esista ti ama.
Quando fai il più grande errore della tua vita, qualcosa di buono viene anche da questo.
Quando pensi che il mondo ti abbia girato la schiena, guarda, più facilmente tu hai girato la schiena al mondo.
Quando pensi che non hai più possibilità di avere quello che vuoi, probabilmente non l'avrai, ma, se credi in te stesso, probabilmente presto o tardi l'avrai.
Ricorda sempre i complimenti che ricevi, dimentica i rudi commenti negativi.
Dì sempre a tutti che cosa pensi di loro, ti sentirai molto meglio quando lo sapranno.
Se hai un grande amico, prendi il tempo per fargli sapere quanto è grande.

amiciziaconoscenza di séottimismosperanzapositività

5.0/5 (2 voti)

inviato da Giuseppe, inserito il 14/12/2002

PREGHIERA

240. Il viaggio   1

Tonino Bello

Padre, tu non sei un Dio frenetico:
non ti lasci prendere dall'agitazione
di chi è in perenne lotta con il tempo.
Regala qualche sosta al tuo popolo
perché si fermi sotto la tua «nube»
per riassaporare, nella gratitudine,
la freschezza della tua ombra
e ritrovare l'agilità di un buon passo
sulla strada che ancora ci resta da fare.
Nella tua tenerezza, tu non sei avaro
di ristoro e di pace per quanti ami.
Quando ci fermiamo per pigrizia,
per incapacità o per colpa, la tua nube
sosti sul nostro capo e resti con noi
finché ci rialziamo di nuovo.
Mandaci la brezza leggera dello Spirito,
che offre suggerimenti interiori
produce mentalità senza ricorrere alla forza
e spinge al cambio senza creare traumi.

viaggiopreghierarapporto con Diocamminostrada

inviato da Anna Lianza, inserito il 11/12/2002

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