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TESTO
Valerio Bocci, Insegnare Religione, Elledici, n. 5 Maggio-giugno 2013
Beati i ragazzi che non pensano solo ai soldi
ma si spendono gratuitamente in nome di Dio:
Lui li accoglie a braccia aperte nella sua famiglia.
Beati i ragazzi che si accorgono di chi soffre
e donano sorrisi e mani calorose:
quando piangeranno Dio sarà con loro.
Beati i ragazzi teneri di cuore
che non fanno i bulli e i prepotenti:
sono "forti" agli occhi di Dio.
Beati i ragazzi che sono "troppo giusti"
e non scendono a facili compromessi:
grazie a loro Dio risanerà le ingiustizie del mondo.
Beati i ragazzi dal cuore grande
che sanno perdonare non una ma cento volte:
in loro si riflette la bontà di Dio.
Beati i ragazzi che sono limpidi
e trasparenti come l'acqua:
riflettono sempre il volto di Dio.
Beati i ragazzi che fanno spuntare fiori di pace
in casa, a scuola, sui campi da gioco:
tutti li riconosceranno come veri figli di Dio.
Beati i ragazzi che sanno essere fedeli
nelle piccole cose di ogni giorno:
ad essi Dio regala la sua infinita amicizia.
inviato da Qumran2, inserito il 25/08/2016
TESTO
Non dite mai che Dio è dalla nostra parte, ma piuttosto pregate che noi possiamo trovarci dalla parte di Dio.
religioneconversionerapporto con Dio
inviato da Qumran2, inserito il 25/07/2012
TESTO
Rino Fisichella, Path, 3, 2004
Non esiste di fatto, una cultura senza religione, come se questo le fosse un corpo estraneo innestato in un imprecisato momento del suo sviluppo storico. La religione, al contrario, favorisce il nascere, il crescere e lo sviluppo della cultura e in essa immette i germi fondamentali che le permettono di comprendere e descrivere l'uomo con la sua storia. Imporre una divisione tra religione e cultura è un processo ideologico sterile che non porta lontano e concretamente conduce alla stessa cultura dell'asfissia. L'incontro tra la religione e la cultura, dunque, è una realtà che appartiene alla natura stessa delle cose, perché partecipe dell'essere stesso dell'uomo nel suo auto-comprendersi e progettarsi.
inviato da Luca, inserito il 26/02/2006
TESTO
Qual'è il senso della nostra vita? Qual'è il senso di tutti i viventi in genere? Dare una risposta a questa domanda significa essere religiosi. Tu mi chiedi: ha assolutamente senso porre questa domanda? Io rispondo: chi percepisce la propria vita e la vita dei suoi simili come priva di senso, non solo è infelice, ma non è affatto in grado di vivere.
senso della vitaricerca di sensovitaprogettoreligiosità
inviato da Emilio Centomo, inserito il 29/01/2003
TESTO
Uomini vanno a Dio nella loro tribolazione,
piangono per aiuto, chiedono felicità e pane,
salvezza dalla malattia, dalla colpa, dalla morte.
Così fanno tutti, tutti, cristiani e pagani.
Uomini vanno a Dio nella sua tribolazione,
lo trovano povero, oltraggiato, senza tetto né pane,
lo vedono consunto da peccati, debolezza e morte:
I cristiani stanno vicino a Dio nella sua sofferenza.
Dio va a tutti gli uomini nella loro tribolazione,
sazia il corpo e l'anima del suo pane,
muore in croce per i cristiani e pagani
e a questi e a quelli perdona.
religiositàcrocesofferenzadolore
inviato da Emilio Centomo, inserito il 05/05/2002