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PREGHIERA

1. Esame di coscienza sui vizi capitali   1

Penitenziale per i giovani in preparazione alla XXII Giornata Mondiale della Gioventù in San Pietro alla presenza di Benedetto XVI, Libreria Editrice Vaticana, 2007

Perdona Signore i nostri peccati di superbia: le azioni che cercano solo la lode e l'approvazione della gente, l'ambizione, la ricerca di potere e di notorietà.
Perdonaci per quando parliamo, diamo consigli, studiamo, lavoriamo, facciamo il bene solo in funzione di ciò che ne penseranno gli altri e per catturare la stima altrui.
Perdonaci per quando esibiamo con vanità la bellezza fisica e le qualità dateci da Dio.
Perdonaci per l'arroganza che nasce dalla superbia, per il desiderio di non dipendere da nessuno, e nemmeno da Dio, per il vittimismo con cui sappiamo darci sempre una giustificazione.
Rendici umili. L'umiltà è la virtù che elimina tutte le passioni perché in essa noi ci rendiamo disponibili ad essere aiutati da Dio.

Perdona Signore i nostri peccati di invidia: l'ostilità, l'odio, l'idea che il male altrui possa essere bene per noi.
Perdona l'egocentrismo che ci impedisce di desiderare il bene per gli altri e ci rende incapaci di amare, il malcontento e i contrasti generati dall'invidia. Liberaci dal rancore, dal tormento interiore, dall'insoddisfazione.
Perdonaci quando vediamo tutto in funzione di noi stessi, quando non sappiamo mettere un freno ai desideri, quando chiamiamo l'invidia "sana competitività".
Perdona i cedimenti a una società che alimenta continuamente l'ambizione, l'avidità e la vuota curiosità.
Perdonaci quando desideriamo la roba d'altri e ci condanniamo all'infelicità.
Aiutaci a contrastare l'invidia con il dono quotidiano di noi stessi per i fratelli.

Perdona Signore i nostri peccati d'ira: i turbamenti del cuore, i sentimenti di avversione verso i fratelli quando sentiamo colpito il nostro io, l'animosità eccitata, l'aggressività del corpo, la sete di vendetta.
Perdonaci quando l'ira soffoca la libertà, ci rende schiavi di noi stessi, toglie la pace interiore ed esteriore.
Perdonaci la tentazione di "farla pagare" a chi ci ha umiliato, il piacere perverso del "far del male a qualcuno", i giudizi taglienti e la gratuita durezza verso gli altri, le mille giustificazioni dell'ira.
Aiutaci a seguire la via suggerita dai padri: “il silenzio delle labbra pur nel turbamento del cuore", dato che "La medicina perfetta... sarà quella di essere prima di tutto ben persuasi che non ci è consentito adirarci mai e in nessun modo".

Perdona Signore i nostri peccati di accidia: il torpore, la pigrizia, l'abbattimento, la tristezza, la dipendenza e le crisi di astinenza da stimoli e piaceri esteriori che ci lasciano sempre tristi e vuoti.
Perdonaci per la noia che a volte proviamo nel pregare e che ci spinge a cercare distrazioni, o ci lascia soli a parlare con noi stessi.
Perdonaci quando l'accidia genera disgusto e noia per ogni attività sana e spirituale, per quando la stessa vita quotidiana si tinge di tristezza, svogliatezza, vittimismo e lagnanza.
Perdonaci per la vita senza scopo, il tempo perso e la fuga dall'impegno quotidiano.
Donaci il desiderio di reagire. Facci trovare una guida spirituale e fa' che accettiamo la disciplina dell'obbedienza, unica via per non essere sballottati come un corpo inerte in balia delle passioni.

Perdonaci Signore per i peccati di avarizia: l'avidità, la brama di possedere, la fiducia smodata riposta nel denaro. Perdonaci se per avarizia lavoriamo di domenica, siamo disonesti, non diamo in elemosina, ci circondiamo di cose superflue.
Perdona le conseguenze terribili della fame di soldi: liti familiari, ansie e falsi timori, tradimenti, frodi, inganni, spergiuri, violenza e indurimento del cuore.
Perdonaci l'abitudine a essere insoddisfatti per ciò che abbiamo e bramosi di ciò che non ci è dato. Liberaci da lussi inutili, comodità e abitudini dispendiose.
Perdona le ingiustizie della società, le drammatiche disuguaglianze tra paesi ricchi e poveri, le guerre, i disumani sfruttamenti e l'inganno delle coscienze prodotto da un sistema di accumulo e consumo che fa di tutto per eccitare la brama di possesso.
Aiutaci a sottrarci all'influenza dei media e a fidarci di te, che rivesti i gigli del campo e non abbandoni gli uccelli del cielo.

Perdonaci Signore per i peccati di gola: il rapporto irrazionale con il cibo, i vizi del fumo, dell'alcool, delle droghe, la dipendenza che ci fa schiavi.
Perdonaci se scambiamo per la libera scelta ciò che è solo condizionamento dell'abitudine, delle mode, della pubblicità.
Perdonaci per la mente ottenebrata che si allontana anche dalla preghiera e dalle sane letture, per gli eccessi che ci rendono meno padroni di noi stessi e affievoliscono la capacità di autocontrollo.
Insegnaci la capacità dell'astinenza, che disintossica il corpo e la mente. Aiutaci a scoprire i piaceri sani della vita, per essere capaci di amare i fratelli con la libertà e la gioia con cui tu hai amato noi.

Perdonaci Signore per i peccati di lussuria, che ci fanno schiavi del sesso, e per il disordine morale che mette a rischio persone, famiglie e società.
Perdona il cedimento a immagini proposte ad arte, a voci allusive, alla pornografia in video e in rete. Perdonaci la debolezza di fronte a piaceri tanto intensi quanto effimeri.
Perdona la mentalità diffusa che si spaccia il disordine sessuale per conquista e fa credere che ogni istinto debba trovare immediata soddisfazione. Facci comprendere che non è libero chi non ha il controllo di se stesso, chi si riduce al doppio gioco e alla menzogna, chi perde l'integrità morale e la pace, chi si chiude in se stesso.
Perdona i danni gravi nella società: per il sesso si litiga, si minaccia, si uccide; la libidine alimenta uno stile di vita fatuo, degenera spesso nella prostituzione, nel ricatto, nella pedofilia...
Aiutaci a custodire la castità nel cuore e nella mente, e a non avere rapporti sessuali prima o fuori del matrimonio, a evitare deviazioni e stravaganze. Insegnaci modestia e dignità nel vestire, custodisci sguardi e fantasie.
Aiutaci a riscoprire la meraviglia della sessualità secondo Dio, nella cornice dell'amore coniugale, nell'atmosfera di famiglia e di tenerezza dove il sesso non è profanato e svenduto ma è sacra partecipazione al dono della vita.

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inviato da Qumran2, inserito il 02/12/2017

PREGHIERA

2. Preghiera dei Giovani - Sinodo 2018

Pastorale Giovanile CEI

Signore Gesù,
la tua Chiesa volge lo sguardo ai giovani.
Oso dirti che vorrei prendere sul serio la mia vita
e che ci terrei molto ad avere un cuore libero.

La lotta per non cedere alle semplici comodità
e per mirare a cose più vere e profonde mi costa, ma mi rende felice.
Vorrei una felicità autentica, aperta ai grandi sogni e mai tenuta solo per me.
Ti chiedo di essermi vicino, di farmi forte nella tentazione.

Guardo alla vicenda del discepolo amato
e alla sua sete di verità che è anche la mia.
Signore, ti prometto che ci proverò sul serio.
Chiarirò a me stesso
da dove nasce questa mia sete.

Sarò anch'io sotto la Croce.
Sarò anch'io in mezzo al mare dove tutti dicono
che non si pesca nulla in questa notte nera.
Signore, piacerebbe anche a me urlare a tutto il mondo,
riferendomi a te che ci vieni incontro sulle acque: "E' il Signore!".

Infine vorrei tanto ospitare tua Madre,
come ha fatto Giovanni, ricevendola in dono da Te.
Signore, per questi miei propositi e per l'amore che mi lega a Te,
mio e nostro Salvatore, ti prego: ascoltami!

giovanisinodovocazionecoraggiocoerenzascelta

inviato da Qumran2, inserito il 21/08/2017

TESTO

3. Testamento di Raoul Follereau

Raoul Follereau

Giovani di tutto il mondo, o la guerra o la pace sono per voi. Scrivevo, venticinque anni fa: "O gli uomini impareranno ad amarsi o, infine, l'uomo vivrà per l'uomo, o gli uomini moriranno". Tutti e tutti insieme.
Il nostro mondo non ha che questa alternativa: amarsi o scomparire. Bisogna scegliere. Subito. E per sempre. Ieri, l'allarme. Domani, l'inferno.
I Grandi - questi giganti che hanno cessato di essere uomini - possiedono, nelle loro turpi collezioni di morte, 20.000 bombe all'idrogeno, di cui una sola è sufficiente a trasformare un'intera Metropoli in un immenso cimitero. Ed essi continuano la loro mostruosa industria producendo tre bombe ogni 24 ore. L'Apocalisse è all'angolo della strada.
Ragazzi, Ragazze di tutto il mondo, sarete voi a dire "no" al suicidio dell'umanità.
"Signore, vorrei tanto aiutare gli altri a vivere". Questa fu la mia preghiera di adolescente.
Credo di esserne rimasto, per tutta la mia vita, fedele...
Ed eccomi al crepuscolo di una esistenza che ho condotto il meglio possibile, ma che rimane incompiuta.
Il tesoro che vi lascio, è il bene che io non ho fatto, che avrei voluto fare e che voi farete dopo di me. Possa solo questa testimonianza aiutarvi ad amare. Questa è l'ultima ambizione della mia vita, e l'oggetto di questo "testamento".

Proclamo erede universale tutta la gioventù del mondo. Tutta la gioventù del mondo: di destra, di sinistra, di centro, estremista: che mi importa!
Tutta la gioventù: quella che ha ricevuto il dono della fede, quella che si comporta come se credesse, quella che pensa di non credere. C'è un solo cielo per tutto il mondo.
Più sento avvicinarsi la fine della mia vita, più sento la necessità di ripetervi: è amando che noi salveremo l'umanità.
E di ripetervi: la più grande disgrazia che vi possa capitare è quella di non essere utili a nessuno, e che la vostra vita non serva a niente.
Amarsi o scomparire.
Ma non è sufficiente inneggiare a: "la pace, la pace", perché la Pace cessi di disertare la terra.
Occorre agire. A forza di amore. A colpi di amore.
I pacifisti con il manganello sono dei falsi combattenti. Tentando di conquistare, disertano. Il Cristo ha ripudiato la violenza, accettando la Croce.
Allontanatevi dai mascalzoni dell'intelligenza, come dai venditori di fumo: vi condurranno su strade senza fiori e che terminano nel nulla.
Diffidate di queste "tecniche divinizzate" che già San Paolo denunciava.
Sappiate distinguere ciò che serve da ciò che sottomette.
Rinunciate alle parole che sono tanto più vuote quanto sonore.
Non guarirete il mondo con dei punti esclamativi.
Ciò che occorre è liberarlo da certi "progressi" e dalle loro malattie, dal denaro e dalla sua maledizione.
Allontanatevi da coloro per i quali tutto si risolve, si spiega e si apprezza in rapporto ai biglietti di banca.
Anche se sono intelligenti essi sono i più stupidi di tutti gli uomini.
Non si fa un trampolino con una cassaforte.
Bisognerà che dominiate il potere del denaro, altrimenti quasi nulla di umano è possibile, ma con il quale tutto marcisce.
Esso, Corruttore, diventi Servitore.
Siate ricchi della felicità degli altri.
Rimanete voi stessi. E non un altro. Non importa chi. Fuggite le facili vigliaccherie dell'anonimato.
Ogni essere umano ha un suo destino. Realizzate il vostro, con gli occhi aperti, esigenti e leali.
Niente diminuisce mai la dimensione dell'uomo. Se vi manca qualcosa nella vita è perché non avete guardato abbastanza in alto.
Tutti simili? No.
Ma tutti uguali e tutti insieme!
Allora sarete degli uomini. Degli uomini liberi.
Ma attenzione! La libertà non è una cameriera tuttofare che si può sfruttare impunemente. Né un paravento sbalorditivo dietro il quale si gonfiano fetide ambizioni.
La libertà è il patrimonio comune di tutta l'Umanità. Chi è incapace di trasmetterla agli altri è indegno di possederla.
Non trasformate il vostro cuore in un ripostiglio; diventerebbe presto una pattumiera.
Lavorate. Una delle disgrazie del nostro tempo è che si considera il lavoro come una maledizione. Mentre è redenzione.
Meritate la felicità di amare il vostro dovere.
E poi, credete nella bontà, nell'umile e sublime bontà.
Nel cuore di ogni uomo ci sono tesori d'amore.
Spetta a voi, scoprirli.
La sola verità è amarsi.
Amarsi gli uni con gli altri, amarsi tutti. Non a orari fissi, ma per tutta la vita.
Amare la povera gente, amare le persone infelici (che molto spesso sono dei poveri esseri), amare lo sconosciuto, amare il prossimo che è ai margini della società, amare lo straniero che vive vicino a voi.
Amare.
Voi pacificherete gli uomini solamente arricchendo il loro cuore.

Testimoni troppo spesso legati al deterioramento di questo secolo (che fu per poco tempo così bello), spaventati da questa gigantesca corsa verso la morte di coloro che confiscano i nostri destini, asfissiati da un "progresso" folgorante, divoratore ma paralizzante, con il cuore frantumato da questo grido "ho fame!" che si alza incessante dai due terzi del mondo, rimane solo questo supremo e sublime rimedio: Essere veramente fratelli.
Allora... domani?
Domani, siete voi.

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inviato da Fra Roberto Brunelli, inserito il 28/12/2016

PREGHIERA

4. O Dio, nostro Creatore

Giovanni Paolo II, Incontro con i giovani musulmani nello stadio di Casablanca, 19 agosto 1985

O Dio, tu sei nostro Creatore.
Tu sei buono e la tua misericordia è senza limiti.
A Te la lode di ogni creatura.
O Dio, tu hai dato a noi uomini una legge interiore di cui dobbiamo vivere.
Fare la Tua volontà, e compiere il nostro compito.
Seguire le Tue vie e conoscere la pace dell'anima.
A Te offriamo la nostra obbedienza.
Guidaci in tutte le iniziative che intraprendiamo sulla terra.
Liberaci dalle nostre tendenze cattive che distolgono il nostro cuore dalla Tua volontà.
Non permettere che invocando il Tuo nome,
giustifichiamo i disordini umani.
O Dio, Tu sei l'unico. A Te va la nostra adorazione.
Non permettere che ci allontaniamo da Te.
O Dio, giudice di tutti gli uomini,
aiutaci a far parte dei tuoi eletti nell'ultimo giorno.
O Dio, autore della giustizia e della pace,
accordaci la vera gioia, e l'autentico amore,
nonché una fraternità duratura tra i popoli.
Colmaci dei Tuoi doni per sempre.
Amen!

islamcoscienzabenemalerapporto con Dio

5.0/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 27/12/2016

TESTO

5. Un libro come fuoco - Papa Francesco ai giovani   4

Papa Francesco, Quaderno N°3972 del 2015/12/26 - Civiltà Cattolica IV 519-654

Miei cari giovani amici,

se voi vedeste la mia Bibbia, forse non ne sareste affatto colpiti. Direste: «Cosa? Questa è la Bibbia del Papa? Un libro così vecchio, così sciupato!». Potreste anche regalarmene una nuova, magari anche una da 1.000 euro: no, non la vorrei. Amo la mia vecchia Bibbia, quella che ha accompagnato metà della mia vita. Ha visto la mia gioia, è stata bagnata dalle mie lacrime: è il mio inestimabile tesoro. Vivo di lei e per niente al mondo la darei via.

La Bibbia per i giovani, che avete appena aperto, mi piace molto: è così vivace, così ricca di testimonianze di santi, di giovani, che fa venir voglia di leggerla d'un fiato, dall'inizio fino all'ultima pagina. E poi...? Poi la nascondete, sparisce sul ripiano di una libreria, magari dietro, in terza fila, finendo per riempirsi di polvere. Finché un giorno i vostri figli la venderanno al mercatino dell'usato. No: questo non può essere!

Voglio dirvi una cosa: oggi, ancor più che agli inizi della Chiesa, i cristiani sono perseguitati; qual è la ragione? Sono perseguitati perché portano una croce e danno testimonianza di Cristo; vengono condannati perché possiedono una Bibbia. Evidentemente la Bibbia è un libro estremamente pericoloso, così rischioso che in certi Paesi chi possiede una Bibbia viene trattato come se nascondesse nell'armadio bombe a mano!

Mahatma Gandhi, che non era cristiano, una volta disse: «A voi cristiani è affidato un testo che ha in sé una quantità di dinamite sufficiente per far esplodere in mille pezzi la civiltà tutta intera, per mettere sottosopra il mondo e portare la pace in un pianeta devastato dalla guerra. Lo trattate però come se fosse semplicemente un'opera letteraria, niente di più».

Che cosa tenete allora in mano? Un capolavoro letterario? Una raccolta di antiche e belle storie? In tal caso, bisognerebbe dire ai molti cristiani che si fanno incarcerare e torturare per la Bibbia: «Davvero stolti e poco avveduti siete stati: è solo un'opera letteraria!». No, con la Parola di Dio la luce è venuta nel mondo e mai più sarà spenta. Nella mia esortazione apostolica Evangelii gaudium ho scritto: «Noi non cerchiamo brancolando nel buio, né dobbiamo attendere che Dio ci rivolga la parola, perché realmente "Dio ha parlato, non è più il grande sconosciuto, ma ha mostrato se stesso". Accogliamo il sublime tesoro della Parola rivelata» (n. 175).

Avete dunque tra le mani qualcosa di divino: un libro come fuoco, un libro nel quale Dio parla. Perciò ricordatevi: la Bibbia non è fatta per essere messa su uno scaffale, piuttosto è fatta per essere tenuta in mano, per essere letta spesso, ogni giorno, sia da soli sia in compagnia. Del resto in compagnia fate sport, andate a fare shopping; perché allora non leggere insieme, in due, in tre o in quattro, la Bibbia? Magari all'aperto, immersi nella natura, nel bosco, in riva al mare, la sera al lume di una candela... farete un'esperienza potente e sconvolgente. O forse avete paura di apparire ridicoli di fronte agli altri?

Leggete con attenzione. Non rimanete in superficie, come si fa con un fumetto! La Parola di Dio non la si può semplicemente scorrere con lo sguardo! Domandatevi piuttosto: «Cosa dice questo al mio cuore? Attraverso queste parole, Dio mi sta parlando? Sta forse suscitando il mio anelito, la mia sete profonda? Cosa devo fare?». Solo così la Parola di Dio potrà dispiegare tutta la sua forza; solo così la nostra vita potrà trasformarsi, diventando piena e bella.

Voglio confidarvi come leggo la mia vecchia Bibbia: spesso la prendo, la leggo per un po', poi la metto in disparte e mi lascio guardare dal Signore. Non sono io a guardare Lui, ma Lui guarda me: Dio è davvero lì, presente. Così mi lascio osservare da Lui e sento - e non è certo sentimentalismo -, percepisco nel più profondo ciò che il Signore mi dice.

A volte non parla: e allora non sento niente, solo vuoto, vuoto, vuoto... Ma, paziente, rimango là e lo attendo così, leggendo e pregando. Prego seduto, perché mi fa male stare in ginocchio. Talvolta, pregando, persino mi addormento, ma non fa niente: sono come un figlio vicino a suo padre, e questo è ciò che conta.
Volete farmi felice? Leggete la Bibbia.

Vostro Papa Francesco

È la versione italiana della prefazione scritta dal Pontefice per una edizione della Bibbia destinata ai giovani, i quali hanno collaborato a discutere e scriverne i commenti (Bibel. Jugendbibel der Katholischen Kirche): vedi qui l'articolo su Civiltà Cattolica.

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5.0/5 (1 voto)

inviato da Centro Missionario Guanelliano, inserito il 25/08/2016

PREGHIERA

6. Accetto di tacere   2

Centro Salesiano Pastorale Giovanile, La preghiera dei giovani - Libro di spiritualità, Ed. LDC, Leumann 1990

Signore, accetto di tacere per sentire ciò che non è udibile.
Accetto di fare silenzio per ascoltare una voce che non sia la mia soltanto.
Accetto di non sapere per accogliere un messaggio misterioso della vita.
Ecco, con pazienza sto in ascolto:
vieni, Signore della vita, perché io viva la vita per intero;
vieni, Dio della felicità, perché io gusti per intero la felicità;
vieni, Dio della speranza, perché io lotti con speranza per la vita e la felicità di ogni creatura;
vieni, Dio della meraviglia e della certezza,
ma insieme poni nel cuore di ciascuno la consapevolezza che felicità è vivere alla tua presenza.
Amen.

silenziofelicitàsperanzavitasvuotamentoaccoglienza

4.7/5 (3 voti)

inviato da Padre Franco Naldi, inserito il 07/04/2012

TESTO

7. L'anima di noi giovani

Suor Veronica Monica Novizia, Voce di Padre Pio, n. 3, marzo 2006

L'anima di noi giovani è come un'anfora fragile, basta un colpo di una piccola pietra perché l'anfora si frantumi come un sogno interrotto. Ma è solo il passare del tempo e delle tempeste che dà consistenza all'anima. Dio fa sempre irruzione tra le macerie dei nostri castelli in rovina e ci fa assaporare la sua presenza, ci fa gustare e intravedere che per la nostra vita c'è un altro destino che coincide con il suo progetto e la sua chiamata di infinito amore e tenerezza.

vitacamminogiovanigiovinezzacrescitaprogetto di Dio

5.0/5 (1 voto)

inserito il 15/01/2011

TESTO

8. I giovani sono così complicati!   1

Francois Gervais, Il piccolo saggio. Parole per maturare

I giovani hanno bisogno di genitori e si danno loro giochi virtuali
I giovani vogliono comunicare e si da loro internet
I giovani desiderano imparare e si da loro un diploma
I giovani rivendicano maggiore libertà e si da loro un'automobile
I giovani cercano l'amore e si da loro un preservativo come protezione
I giovani amano pensare e si da loro un sapere
I giovani sono in cerca di speranza e viene imposta loro la performance
I giovani desiderano scoprire il senso della loro vita e si da loro una carriera
I giovani sognano la felicità e si danno loro i piaceri del consumismo
I giovani sono complicati?
E' vero soprattutto quando attraversano quel periodo in cui rivendicano la differenza per aiutarci a non dimenticare mai la nostra gioventù, quel periodo scomodo che noi chiamiamo adolescenza.

giovanigiovinezzaadolescenzacrescita

5.0/5 (1 voto)

inviato da Sabrina Martorana, inserito il 03/09/2010

PREGHIERA

9. A Maria per i giovani   1

Antonella Fontana

Maria,
madre celeste,
ci piace immaginarti come noi!
Ragazza esuberante ed entusiasta che crede
all'annuncio più incredibile della storia.
Come noi giovani, a cui tutti rimproverano il troppo entusiasmo!
Ma cosa sarebbe stato della storia, Maria, senza il tuo "eccomi"?
Certo sarai apparsa sprovveduta ai tuoi,
ben strana per i tuoi vicini,
sicuramente controcorrente,
ma con il tuo "sì", Maria,
hai dato la caparra per la nostra salvezza!
Investi ancora su di noi,
Madre celeste!
Ci affidiamo a te.
Facci condividere l'ascolto, la fiducia,
l'attesa, l'amore e il totale abbandono
che Tu, ragazza di mondo come noi,
hai saputo donare a Dio; al tuo...al nostro Gesù!
Amen.

mariagiovanigiovinezzaobbedienza

inviato da Antonella Fontana, inserito il 11/08/2010

TESTO

10. Cari amici, vedo in voi le sentinelle del mattino   2

Giovanni Paolo II, Tor Vergata, 19 agosto 2000, XV Giornata Mondiale della Gioventù

Cari giovani,

questa sera vi consegnerò il Vangelo. E' il dono che il Papa vi lascia in questa veglia indimenticabile. La parola contenuta in esso è la parola di Gesù. Se l'ascolterete nel silenzio, nella preghiera, facendovi aiutare a comprenderla per la vostra vita dal consiglio saggio dei vostri sacerdoti ed educatori, allora incontrerete Cristo e lo seguirete, impegnando giorno dopo giorno la vita per lui!

In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è lui la bellezza che tanto vi attrae; è lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. E' Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna.

Carissimi giovani, in questi nobili compiti non siete soli. Con voi ci sono le vostre famiglie, ci sono le vostre comunità, ci sono i vostri sacerdoti ed educatori, ci sono tanti di voi che nel nascondimento non si stancano di amare Cristo e di credere in lui. Nella lotta contro il peccato non siete soli: tanti come voi lottano e con la grazia del Signore vincono!

Cari amici, vedo in voi le "sentinelle del mattino" (cfr Is 21,11-12) in quest'alba del terzo millennio. Nel corso del secolo che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli uni contro gli altri. I diversi messianismi secolarizzati, che hanno tentato di sostituire la speranza cristiana, si sono poi rivelati veri e propri inferni. Oggi siete qui convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete ad essere strumenti di violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario. Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti.

Cari giovani del secolo che inizia, dicendo «sì» a Cristo, voi dite «sì» ad ogni vostro più nobile ideale. Io prego perché Egli regni nei vostri cuori e nell'umanità del nuovo secolo e millennio. Non abbiate paura di affidarvi a lui. Egli vi guiderà, vi darà la forza di seguirlo ogni giorno e in ogni situazione.

fedefiduciaGesùgiovaniimpegnoresponsabilitàidealisviluppopace

5.0/5 (2 voti)

inviato da Sandra Aral, inserito il 08/12/2009

TESTO

11. Essere adulti   1

Parrocchiando.it

Essere adulti è avere diritto di veto nelle decisioni famigliari.
Essere adulti è avere la capacità di essere responsabili anche per altre persone.
Essere adulti è fare progetti a lunga distanza.
Essere adulti è avere sempre ragione, anche quando ti contraddici.
Essere adulti è tentare di programmare il videoregistratore avendo paura che scoppi il forno a microonde.
Essere adulti è dire "ci penso io", "te lo risolvo io questo problema", "ti do tutto quello che ti serve", senza capire che quello che mi serviva era proprio affrontare quel problema.
Essere adulti è insegnare le cose ai giovani, "come" le hanno insegnate a te.
Essere adulti è stupirsi che dentro la finestrella di messenger c'è l'amico di tuo figlio che si muove e parla.
Essere adulti è sedersi accanto a tuo figlio e dire "mi insegni anche a me?".
Essere adulti è pensare di aver finito di crescere.
Essere adulti è saper mangiare tutto.
Essere adulti è comprare un pacchetto di figurine a tuo figlio e sapere che quando arrivi a casa ti aspetta un grazie che ti fa passare in un attimo la stanchezza della giornata.
Essere adulti è apparecchiare la tavola mentre tuo figlio è davanti al computer.
Essere adulti è fare la spesa e far capire a tuo figlio il costo della vita.
Essere adulti è fare benzina nella macchina di tuo figlio perché altrimenti rischi di spingere la sua auto.
Essere adulti è far un regalo a tuo figlio, proprio quello che desiderava da tempo.
Essere adulti è rimpiangere il passato quando invece si bramava il futuro.
Essere adulti è guardarsi i capelli bianchi chiamandoli "sintomo di saggezza".
Essere adulti è non dire mai l'età che si ha ma considerarsi maturi e vissuti.
Essere adulti è spendersi al lavoro per costruire il futuro dei figli.
Essere adulti è fare ore di straordinari al lavoro per donare a tuo figlio la possibilità di fare quello che tu avresti voluto fare.
Essere adulti è dare consigli grazie all'esperienza che hai acquisito.
Essere adulti è accorgersi quanto è bello essere bambini e cercare di non smettere mai di esserlo.
Essere adulti è non ammettere mai i propri errori.
Essere adulti è credere di poter fare tutto da solo.
Essere adulti è ripetitivo.
Essere adulti è fare delle scelte e avere la forza di perseguirle fino in fondo.
Essere adulti è essere un elemento di riferimento e dare l'esempio.
Essere adulti è essere capaci di farsi una famiglia e portarla avanti.
Essere adulti è vivere ogni giorno.
Essere adulti è avere raggiunto degli obbiettivi importanti nella vita che ti consentono di vedere con speranza il futuro e con gratitudine il passato.
Essere adulti è essere capaci di guardare la propria giovinezza con un sorriso, senza nostalgia o rimpianti.
Essere adulti è guardare la vita con lo stesso stupore e gioia degli occhi dei tuoi figli e con la saggezza e l'esperienza degli occhi dei tuoi genitori.
Essere adulti è sapere dare senza ricevere subito.
Essere adulti è sapere di avere ancora una vita eterna davanti.

In quale di queste affermazioni ti riconosci?

giovanigioventùadulti

inviato da Marco Malatesta, inserito il 07/12/2009

TESTO

12. Essere giovani

Domenico Sigalini

Essere giovani è avere un'età che ti permette di essere al massimo della salute, al massimo della voglia di vivere, al massimo dei sogni.
Essere giovani è sentirsi liberi da ricordi.
Essere giovani è alzarti una mattina deciso a conquistare il mondo e il giorno dopo stare a letto fino a quando vuoi, perché tanto c'è qualcuno che lo farà per te.
Essere giovani è sapere di stare a cuore a qualcuno, magari anche solo papà e mamma, che ti rimproverano continuamente, ma che alla fine ti lasciano fare quel che vuoi e di fronte agli altri ti difendono sempre.
Essere giovani è sballare e sapere di avere energie per uscirne sempre anche se un po' acciaccati.
Essere giovani è sbagliare e far pagare agli altri.
Essere giovani è trovare pronti i calzini, le camicie ben stirate e i jeans lavati.
Essere giovani è parlare coi vestiti, perché ti mancano parole per dire chi sei.
Essere giovani è passare per fuori di testa e accorgerti che gli adulti forse sono più fuori di te.
Essere giovani è portare i pantaloni bassi e vedere tua madre che ti imita e fa pietà.
Essere giovani è sognare che oggi ci divertiremo al massimo, anche se qualche volta quando torni e chiudi la porta dietro le spalle ti sale una noia insopportabile.
Essere giovani è trovare sempre in piazza qualcuno con cui stare a tirare sera sparando stupidate, senza problemi.
Essere giovani è sgommare e sorpassare sperando che ti vada sempre bene.
Essere giovani è avere il cuore a mille perché ti ha guardato negli occhi e ti senti desiderata.
Essere giovani è avere un bel corpo, anche se qualche volta non hai il coraggio di guardarti allo specchio e stai col fiato sospeso a sentire come ti dipingono gli altri.
Essere giovani è il desiderio di vita piena che il giovane ricco ha espresso a Gesù e la sua debolezza nel non riuscire a distaccarsi da sé.
Essere giovani è sentirsi fatti per cose grandi e trovarsi a fare una vita da polli.
Essere giovani è sentirsi precari: oggi qui, domani là, ma sempre scaricato.
Essere giovani è aprire la mente, incuriosirsi delle cose belle del mondo, della scienza, della poesia, della bellezza.
Essere giovani è affrontare la vita giocando, sicuri che c'è sempre una qualche rete di protezione.
Essere giovani è sentirsi addosso un corpo di cui si vuol fare quel che si vuole, perché è tuo e nessuno deve dirti niente.
Essere giovani è sentirsi dalla parte fortunata della vita, e avere un papà che tutte le volte che ti vede, gli ricordi che lui non è mai stato così spensierato, si commuove e stacca un assegno.
Essere giovani è sentire che nel pieno dello star bene ti assale un voglia di oltre, di completezza, di pienezza che non riesci a sperimentare. Hai un cuore che si allarga sempre più, le esperienze fatte non sono capaci di colmarlo.
Essere giovani è sentire dentro un desiderio di altro cui non riesci a dare un volto, anche il ragazzo più bello che sognavi, ti comincia a deludere e la ragazza del cuore ti accorgi che ti sta usando.
Essere giovani è alzarsi un giorno e domandarsi ma dove sto andando, che faccio della mia vita, chi mi può riempire il cuore? Posso realizzare questi quattro sogni che ho dentro? Che futuro ho davanti?
Essere giovani è capire che divertirmi oggi per raccontare domani agli amici non mi basta più. È avere una sete che non mi passa con la birra, aver rotto tutti i tabù di ogni tipo: spinello, coca, ragazzo, ma sentire ancora un vuoto.

In quali di queste affermazioni ti riconosci?

giovanigioventù

inviato da Marco Malatesta, inserito il 07/12/2009

TESTO

13. Restare giovani   1

Helder Camara

Caro albero,
insegnami il segreto per restare giovani.
Albero centenario,
mi piace vederti
pieno di getti
e di germogli
come se fossi un adolescente.
Insegnami il segreto
di invecchiare così:
aperto alla vita,
alla giovinezza,
ai sogni come chi sa
che gioventù e vecchiaia
non sono che gradini
verso l'eternità.

giovanigiovinezzavecchiaiaeternitàmaturitàcammino

5.0/5 (2 voti)

inviato da Suor Gabriella, inserito il 12/06/2009

TESTO

14. L'educazione

Padre Gasparino

Io sovente mi ponevo questo schema educativo: eliminare tutti quei sistemi che da ragazzo mi avevano urtato.

educaregiovaniragazzipedagogia

4.0/5 (1 voto)

inviato da Luca Peyron, inserito il 03/05/2009

PREGHIERA

15. Preghiera di Benedetto XVI a Maria   1

Benedetto XVI, preghiera per l'incontro con i giovani italiani - Loreto 2007

Maria, Madre del sì, tu hai ascoltato Gesù
e conosci il timbro della sua voce e il battito del suo cuore.
Stella del mattino, parlaci di Lui
e raccontaci il tuo cammino per seguirlo nella via della fede.

Maria, che a Nazareth hai abitato con Gesù,
imprimi nella nostra vita i tuoi sentimenti,
la tua docilità, il tuo silenzio che ascolta
e fa fiorire la Parola in scelte di vera libertà.

Maria, parlaci di Gesù, perché la freschezza della nostra fede
brilli nei nostri occhi e scaldi il cuore di chi ci incontra,
come tu hai fatto visitando Elisabetta
che nella sua vecchiaia ha gioito con te per il dono della vita.

Maria, Vergine del Magnificat,
aiutaci a portare la gioia nel mondo e, come a Cana,
spingi ogni giovane, impegnato nel servizio ai fratelli,
a fare solo quello che Gesù dirà.

Maria, poni il tuo sguardo sull'Agorà dei giovani,
perché sia il terreno fecondo della Chiesa italiana.
Prega perché Gesù, morto e risorto, rinasca in noi
e ci trasformi in una notte piena di luce, piena di Lui.

Maria, Madonna di Loreto, porta del cielo,
aiutaci a levare in alto lo sguardo.
Vogliamo vedere Gesù. Parlare con Lui.
Annunciare a tutti il suo amore.

mariagiovaniloreto

inviato da Qumran, inserito il 30/08/2007

TESTO

16. Poesia in onore di papa Karol

Risy, 26 anni, 2/4/2004

Eccomi anche adesso:
mi hai chiamato "Sentinella del mattino"
e ora sono qui vicino... non mi senti?
Mi hai cercato nella notte, la più dura,
e nel cuore la paura
cominciava a diventare insopportabile...
...occhi verso il cielo, a cercare la preghiera
che ti avrebbe fatto splendere ancora per un poco...
...cuore tra le mani, a mostrarti quell'amore
che mi hai chiesto tante volte di donare...
Mi dicevi "Non temere!", e ci credevo
Perché c'eri ancora tu a farmi luce
sulla strada del Signore...
Ma adesso cosa fare??
E' immensamente buia questa notte,
e la tua mano dolce e così forte
non potrà più sostenere la mia fede ancora acerba,
poca cosa
in confronto a quella gioia meravigliosa
che tu ci raccontavi in ogni istante
con l'anima ed il cuore, e i gesti e le parole,
e con quel peso immenso
che alla fine hai voluto sostenere:
davvero troppo grande era il tuo amore...
Eccomi anche adesso,
col mattino che si affaccia all'orizzonte
e una pioggia di ricordi nella mente:
quanti sguardi sorridenti ci hai donato,
quante mani hai accarezzato,
quanti i piccoli innocenti che hai baciato...
tante volte ci hai ripreso, tante altre incoraggiato,
e le più belle, tutte quelle
in cui abbiamo chiacchierato e cantato
e vegliato e fatto chiasso insieme
che ormai nemmeno il cielo se le può dimenticare,
si perché anche lui tremava emozionato
ogni volta che urlavamo il tuo nome...
E adesso cosa fare?
E' caldo il primo sole del mattino,
proprio come questa lacrima
che scivola sul viso e dentro il cuore...
Vorrei poterti urlare un milione di parole,
ma riesco a sussurrare solamente
questo grazie piccolissimo, minuscolo
che adesso sta scoppiando nel mio cuore:
un grazie per il tuo immenso amore!

Giovanni Paolo IIsperanzacoraggiogiovanipaurasolitudinefiducia

inviato da Rosaria Lauro, inserito il 01/05/2006

TESTO

17. La bellezza del mondo

Konrad Lorenz, Il declino dell'uomo

Se vogliamo davvero che i giovani non disperino della presente situazione dell'umanità, dovremmo fare in modo che possano rendersi conto veramente di quanto è grande, di quanto è bello il nostro mondo.

mondobellezzagiovanisperanza

inviato da Luca, inserito il 10/10/2005

TESTO

18. Siete lì   1

Madre Teresa di Calcutta, ai giovani durante un Congresso Eucaristico

Oggi fra i giovani del mondo, Gesù vive la propria passione nei giovani sofferenti, affamati, handicappati... in quel bambino che mangia un pezzo di pane, briciola dopo briciola, perché sa che, quando quel tozzo di pane sarà finito, non ce ne sarà più e avrà di nuovo fame.
Ecco una stazione della Via Crucis. Siete lì con quel bambino?
E quelle migliaia che muoiono, non solo per un tozzo di pane, ma per un po' d'amore, di considerazione...
Ecco una stazione della Via Crucis. Siete lì?
E quando i giovani cadono, come Gesù è caduto più e più volte per noi, noi siamo lì come Simone il Cireneo, a risollevarli, a prendere su di noi la croce? I barboni, gli alcolizzati, i senzatetto vi guardano. Non siate come quelli che guardano senza vedere. Guardate e vedete.
Possiamo iniziare a percorrere la Via Crucis, passo dopo passo, con gioia.
Gesù si è fatto pane della vita per noi. Abbiamo Gesù, sotto forma di pane della vita a darci forza.

sofferenzariconoscere Gesùvia crucissolidarietàdoloreimpegnoresponsabilitàpovertà

inviato da Chiara Palmanti, inserito il 21/06/2005

TESTO

19. I Giovani

I giovani sono belli. Tu li ami, Gesù.
I giovani sono ribelli. Tu li ami.
I giovani sono strani. Tu li ami.
I giovani si perdono. Tu li vai a cercare.
I giovani amano. Tu vivi nel loro amore.
I giovani sono confusi nell'amore. Tu hai compassione.
I giovani sparano cavolate. Tu dici... «cresceranno».
I giovani hanno immense potenzialità. Tu ne favorisci lo sviluppo.
I giovani sono infantili. Tu non li condanni.
I giovani hanno dentro ogni vocazione. Tu li chiami.
I giovani ti offendono. Tu li perdoni.
I giovani hanno le ali. Tu gli offri l'azzurro dell'immenso cielo.
I giovani ti abbandonano. Tu vai a morire da solo.
I giovani si drogano, bevono, fanno sesso. Tu pazienti
e proponi una vita esigente e pura.
I giovani fanno compromessi. Tu li inviti alla radicalità.
I giovani sono provocatori. Tu mantieni la calma.
I giovani vanno fuori di testa. Tu mantieni l'equilibrio.
I giovani sono menefreghisti. Tu ti interessi di loro.
I giovani sono entusiasti. Tu apri loro le vie dell'universo.
I giovani perdono tempo. Tu li apri all'eterno senza tempo.
I giovani fanno peccati. E tu non scagli la pietra.
I giovani sono gioia. Tu la moltiplichi nel loro cuore.
I giovani cantano, ballano, sono musica. Tu sei la loro danza.
I giovani sbagliano. Tu li capisci.
I giovani sono giovani. Tu sei il loro Dio giovane.
I giovani: tu fissi il tuo sguardo d'amore su ogni generazione e li ami.
E io, Signore? E noi...?

giovani

inviato da Anna Lollo, inserito il 19/06/2005

TESTO

20. La speranza è incrollabile   1

Giovanni Paolo II

Anche se sono vissuto fra molte tenebre, sotto duri regimi totalitari, ho visto abbastanza per essere convinto in maniera incrollabile che nessuna difficoltà, nessuna paura è così grande da poter soffocare completamente la speranza che zampilla eterna nel cuore dei giovani. Non lasciate che quella speranza muoia! Scommettete la vostra vita su di essa! Noi non siamo la somma delle nostre debolezze e dei nostri fallimenti; al contrario, siamo la somma dell'amore del Padre per noi e della nostra reale capacità di divenire l'immagine del Figlio suo. Là, tra gli uomini, è la casa di Cristo, che chiede a voi di asciugare, in suo nome, ogni lacrima e di ricordare a chi si sente solo che nessuno è mai solo se ripone in Lui la propria speranza.

speranzagiovanivitafuturoottimismoimpegnoresponsabilità

5.0/5 (2 voti)

inviato da Luca Peyron, inserito il 28/07/2004

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