I tuoi ritagli preferiti

PERFEZIONA LA RICERCA

Tutti i ritagli

Indice alfabetico dei temi

Invia il tuo ritaglio

Hai cercato compimento tra i ritagli di tipo preghiera

Hai trovato 11 ritagli

Ricerca avanzata
tipo
parole
tema
fonte/autore

PREGHIERA

1. Preghiera del giudice

Gomes L., Compendium perquambreve utriusque Signaturæ, insertum eius operi: Commentarii iudiciales Cancellariæ, Venetiis 1575, f. 84v, col. B. (rev. secondo EI nº 5).

Siamo qui dinanzi a te, o Spirito Santo: sentiamo il peso delle nostre debolezze, ma siamo tutti riuniti nel tuo nome; vieni a noi, assistici, scendi nei nostri cuori: insegnaci tu ciò che dobbiamo fare, mostraci tu il cammino da seguire, compi tu stesso quanto da noi richiedi.

Sii tu solo a suggerire e guidare le nostre decisioni, perché tu solo, con Dio Padre e con il Figlio suo, hai un nome santo e glorioso.

Non permettere che sia lesa da noi la giustizia, tu che ami l'ordine e la pace; non ci faccia sviare l'ignoranza, non ci renda parziali l'umana simpatia, non c'influenzino cariche o persone; tienici stretti a te con il dono della tua grazia, perché siamo una cosa sola in te e in nulla ci discostiamo dalla verità; fa' che, riuniti nel tuo santo nome, sappiamo contemperare bontà e fermezza insieme, cosí da far tutto in armonia con te, nell'attesa che per il fedele compimento del dovere ci siano dati in futuro i premi eterni.

Amen.

giudiziogiudicaregiudice

inviato da Qumran2, inserito il 03/06/2011

PREGHIERA

2. Il credo dei chiamati   2

San Paolo

- Noi crediamo che Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto (cfr. Ef 1,4).

- Noi crediamo che quelli che Egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo (Rm 8,29).

- Noi crediamo che Dio ci ha scelti fin dal seno materno, ci ha chiamati con la sua grazia e si compiace di rivelare a noi suo Figlio, perché lo annunziamo (Gal 1,15-16).

- Noi crediamo che Dio ha scelto ciò che è debole per confondere i forti, affinché la nostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio (1Cor 1,27).

- Noi crediamo che a ciascuno Dio ha dato una manifestazione dello Spirito per l'utilità comune (1Cor 12).

- Noi crediamo di doverci comportare in maniera degna della vocazione che abbiamo ricevuto: con tutta umiltà, mansuetudine e pazienza, cercando di crescere in ogni cosa verso di Lui (Ef 4,1-2).

- Noi crediamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno (Rm 8,28).

- Noi crediamo a colui che in tutto ha potere di fare molto di più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la sua potenza che già opera in noi (Ef 3,20).

- Noi crediamo che colui che ha iniziato in noi quest'opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù, perché colui che ci ha chiamati è fedele (Fil 1,6; 1Ts 5,24).

credocrederevocazioneelezioneamore di Diocarismi

4.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 03/09/2010

PREGHIERA

3. A San Giuseppe

San Giuseppe, patrono della Chiesa,
tu che accanto al Verbo incarnato
lavorasti ogni giorno per guadagnare il pane,
traendo da lui la forza di vivere e di faticare;
tu che hai provato l'ansia del domani,
l'amarezza della povertà,
la precarietà del lavoro:
irradia ancor oggi l'esempio della tua figura,
umile davanti agli uomini
ma grandissima davanti a Dio:
guarda all'immensa famiglia che ti è affidata.
Benedici la Chiesa,
sospingendola sempre più sulla vita
della fedeltà evangelica;
proteggi i lavoratori
nella loro dura esistenza quotidiana,
difendendoli dallo scoraggiamento,
dalla rivolta negatrice,
come dalle tentazioni dell'edonismo.
Prega per i poveri,
che continuano in terra la povertà di Cristo,
suscitando per essi
le continue provvidenze dei loro fratelli più dotati.
Custodici la pace nel mondo,
quella pace che sola può garantire
lo sviluppo dei popoli
e il pieno compimento delle umane speranze:
per il bene dell'umanità,
per la missione della Chiesa,
per la gloria della Santissima Trinità.
Amen.

lavoroumiltàpovertàpacesan giuseppe

inviato da Cesarina Volontè, inserito il 21/03/2010

PREGHIERA

4. Preghiera per i laici   1

Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica "Christifideles Laici"

O Vergine santissima,
Madre di Cristo e Madre della Chiesa,
con gioia e con ammirazione,
ci uniamo al tuo Magnificat,
al tuo canto di amore riconoscente.

Con te rendiamo grazie a Dio,
«la cui misericordia si stende
di generazione in generazione»,
per la splendida vocazione
e per la multiforme missione
dei fedeli laici,
chiamati per nome da Dio
a vivere in comunione di amore
e di santità con lui
e ad essere fraternamente uniti
nella grande famiglia dei figli di Dio,
mandati a irradiare la luce di Cristo
e a comunicare il fuoco dello Spirito
per mezzo della loro vita evangelica
in tutto il mondo.

Vergine del Magnificat,
riempi i loro cuori
di riconoscenza e di entusiasmo
per questa vocazione e per questa missione.

Tu che sei stata,
con umiltà e magnanimità,
«la serva del Signore»,
donaci la tua stessa disponibilità
per il servizio di Dio
e per la salvezza del mondo.
Apri i nostri cuori
alle immense prospettive
del Regno di Dio
e dell'annuncio del Vangelo
ad ogni creatura.

Nel tuo cuore di madre
sono sempre presenti i molti pericoli
e i molti mali
che schiacciano gli uomini e le donne
del nostro tempo.
Ma sono presenti anche
le tante iniziative di bene,
le grandi aspirazioni ai valori,
i progressi compiuti
nel produrre frutti abbondanti di salvezza.

Vergine coraggiosa,
ispiraci forza d'animo
e fiducia in Dio,
perché sappiamo superare
tutti gli ostacoli che incontriamo
nel compimento della nostra missione.
Insegnaci a trattare le realtà del mondo
con vivo senso di responsabilità cristiana
e nella gioiosa speranza
della venuta del Regno di Dio,
dei nuovi cieli e della terra nuova.

Tu che insieme agli Apostoli in preghiera
sei stata nel Cenacolo
in attesa della venuta dello Spirito di Pentecoste,
invoca la sua rinnovata effusione
su tutti i fedeli laici, uomini e donne,
perché corrispondano pienamente
alla loro vocazione e missione,
come tralci della vera vite,
chiamati a portare molto frutto
per la vita del mondo.

Vergine Madre,
guidaci e sostienici perché viviamo sempre
come autentici figli e figlie
della Chiesa di tuo Figlio
e possiamo contribuire a stabilire sulla terra
la civiltà della verità e dell'amore,
secondo il desiderio di Dio
e per la sua gloria.
Amen.

laiciimpegnoresponsabilitàlaicato

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Barbi, inserito il 24/05/2007

PREGHIERA

5. Per invocare l'aiuto dello Spirito Santo

Huub Oosterhuis

Noi ti adoriamo, o Santo Spirito di Dio,
mentre con il meglio delle nostre forze
tentiamo di indovinare
chi tu mai sia per noi.
Ti chiamiamo con nomi umani, con umane parole
per non dover tacere.
Ti apriamo il nostro cuore per accoglierti
e per capire
come profondamente, anche non visto,
ovunque sei presente.
Sei l'aria che respiriamo,
la lontananza che scrutiamo,
lo spazio che ci è toccato in parte.
Tu sei la dolce luce
che ci rende attraenti gli uni agli altri.
Tu sei il dito di Dio
con il quale come per gioco egli ha ordinato l'universo.
Sei l'amore squisito
con il quale Dio tutti ci ha creati.
Noi ti preghiamo, Spirito di Dio
che tutto crei,
da' compimento all'opera iniziata;
previeni il male che possiamo fare,
muovici al bene, fa' che siamo fedeli e pazienti,
accendi nel nostro cuore l'amicizia per tutto ciò che vive
e dacci gioia per ciò che è umano e buono.
A tutto ciò che vive tu dai forza,
Tu agisci in modo strano e inafferrabile,
nascosto nel profondo di ciascuno
come un fermento, come un seme di fuoco.
Tu sei la nostra volontà di vita,
l'amore che ci attacca a questa terra
e che ci lega al nostro Dio.
Tu ci sproni ad andare fino in fondo
disposti a sopportare qualunque cosa,
sperando sempre
come l'amore spera.
Sei l'anima delle nostre preghiere,
che cosa non potremmo aspettarci da te?
Saggezza per capirci gli uni gli altri,
abilità nel dare aiuto, ovunque e sempre.
Sei il dono fattoci da Dio,
sii dunque presente qui in mezzo a noi,
sii Dio con noi.
Amen.

Spirito Santo

inviato da Marco Malatesta, inserito il 03/02/2005

PREGHIERA

6. Invocazione allo Spirito (versione lunga)

Tonino Bello, Parole d'amore

Spirito di Dio che agli inizi della creazione ti libravi sugli abissi dell'universo, e trasformavi in sorriso di bellezza il grande sbadiglio delle cose, scendi ancora sulla terra e donale il brivido dei cominciamenti. Questo mondo che invecchia, sfioralo con l'ala della tua gloria.
Dissipa le rughe. Fascia le ferite che l'egoismo sfrenato degli uomini ha tracciato sulla sua pelle. Mitiga con l'olio della tenerezza le arsure della sua crosta. Restituiscile il manto dell'antico splendore, che le nostre violenze le hanno strappato, e riversale sulle carni inaridite anfore di profumi.
Permea tutte le cose, e possiedine il cuore.
Facci percepire la tua dolente presenza nel gemito delle foreste divelte, nell'urlo dei mari inquinati, nel pianto dei torrenti inariditi, nella viscida desolazione delle spiagge di bitume.
Restituiscici al gaudio dei primordi. Riversati senza misura sulle nostre afflizioni.
Librati ancora sul nostro vecchio mondo in pericolo. E il deserto, finalmente, ridiventerà giardino, e nel giardino fiorirà l'albero della giustizia, e frutto della giustizia sarà la pace.

Spirito Santo che riempivi di luce i Profeti e accendevi parole di fuoco sulla loro bocca, torna a parlarci con accenti di speranza. Frantuma la corazza della nostra assuefazione all'esilio.
Ridestaci nel cuore nostalgie di patrie perdute.
Dissipa le nostre paure. Scuotici dall'omertà.
Liberaci dalla tristezza di non saperci più indignare per i soprusi consumati sui poveri.
E preservaci dalla tragedia di dover riconoscere che le prime officine della violenza e della ingiustizia sono ospitate nei nostri cuori.
Donaci la gioia di capire che tu non parli solo ai microfoni delle nostre Chiese.
Che nessuno può menar vanto di possederti. E che, se i semi del Verbo sono diffusi in tutte le aiuole, è anche vero che i tuoi gemiti si esprimono nelle lacrime dei maomettani e nelle verità dei buddisti, negli amori degli indù e nel sorriso degli idolatri, nelle parole buone dei pagani e nella rettitudine degli atei.

Spirito Santo che hai invaso l'anima di Maria per offrirci la prima campionatura di come un giorno avresti invaso la Chiesa e collocato nei suoi perimetri il tuo nuovo domicilio, rendici capaci di esultanza.
Donaci il gusto di sentirci "estroversi". Rivolti, cioè, verso il mondo, che non è una specie di chiesa mancata, ma l'oggetto ultimo di quell'incontenibile amore per il quale la Chiesa stessa è stata costituita.
Se dobbiamo attraversare i mari che ci distanziano dalle altre culture, soffia nelle vele perché, sciolte le gomene che ci legano agli ormeggi del nostro piccolo mondo antico, un più generoso impegno missionario ci solleciti a partire.
Se dobbiamo camminare sull'asciutto, mettici le ali ai piedi perché, come Maria, raggiungiamo in fretta la città. La città terrena. Che tu ami appassionatamente. Che non è il ripostiglio dei rifiuti, ma il partner con cui dobbiamo "agonizzare" perché giunga a compimento l'opera della Redenzione.

Spirito di Dio che presso le rive del giordano sei sceso con pienezza sul capo di Gesù e l'hai proclamato Messia, dilaga su questo corpo sacerdotale raccolto davanti a te.
Adornalo di una veste di Grazia. Consacralo con l'unzione, e invitalo a portare il lieto annunzio ai poveri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, e a promulgare l'anno di misericordia del Signore.
Se Gesù ha usato queste parole di Isaia per la sua autoproclamazione nella sinagoga di Nazareth e per la stesura del suo manifesto programmatico, vuole dire che anche la Chiesa oggi deve farsi solidale con i sofferenti, con i poveri, con gli oppressi, con i deboli, con gli affamati e con tutte le vittime della violenza.
Facci capire che i poveri sono i "punti di entrata" attraverso i quali tu, Spirito di Dio, irrompi in tutte le realtà umane e le ricrei. Preserva, perciò, la tua sposa dal sacrilegio di pensare che la scelta degli ultimi sia il sacrilegio di pensare che la scelta degli ultimi sia l'indulgenza alle mode di turno, e non invece la feritoia attraverso la quale la forza di Dio penetra nel mondo e comincia la sua opera di salvezza.

Spirito Santo dono del Cristo morente, fa' che la Chiesa dimostri di aver ereditato davvero. Trattienila ai piedi di tutte le croci. Quelle dei singoli e quelle dei popoli. Ispirale, parole e silenzi, perché sappia dare significato al dolore degli uomini. Così che ogni povero comprenda che non è vano il suo pianto e ripeta con il salmo "le mie lacrime, Signore, nell'otre tuo raccogli".
Rendila protagonista infaticabile di deposizione del patibolo, perché i corpi schiodati dei sofferenti trovino pace sulle sue ginocchia di Madre. In quei momenti poni sulle sue labbra canzoni di speranza.
E donale di non arrossire mai della Croce, ma di guardare ad essa come all'antenna della sua nave, le cui vele tu colmi di brezza e spingi con fiducia lontano.

Spirito di Pentecoste ridestaci all'antico mandato di profeti, dissigilla le nostre labbra, contratte dalle prudenze carnali. Introduci nelle nostre vene il rigetto per ogni compromesso. E donaci la nausea di lusingare i detentori del potere per trarne vantaggio.
Trattienici dalle ambiguità. Facci la grazia del voltastomaco per i nostri peccati. Poni il tuo marchio di origine controllata sulle nostre testimonianze.
E facci aborrire dalle parole, quando esse non trovino puntuale verifica nei fatti.
Spalanca i cancelletti dei nostri cenacoli. Aiutaci a vedere i riverberi delle tue fiamme nei processi di purificazione che avvengono in tutti gli angoli della terra. Aprici a fiducie ecumeniche. E in ogni uomo di buona volontà facci scorgere le orme del tuo passaggio.

Spirito del Signore dono del Risorto agli apostoli del cenacolo,
gonfia di passione la vita dei tuoi presbiteri. Riempi di amicizie discrete la loro solitudine. Rendili innamorati della terra, e capaci di misericordia per tutte le sue debolezze. Confortali con la gratitudine della gente e con l'olio della comunione fraterna. Ristora la loro stanchezza, perché non trovino appoggio più dolce per il loro riposo se non sulla spalla del Maestro. Liberali dalla paura di non farcela più. Dai loro occhi partano inviti a sovrumane trasparenze. Dal loro cuore si sprigioni audacia mista a tenerezza. Dalle loro mani grondi il crisma su tutto ciò che accarezzano. Fa' risplendere di gioia i loro corpi. Rivestili di abiti nuziali. E cingili con cinture di luce.
Perché, per essi e per tutti, lo sposo non tarderà.

Clicca qui per la versione breve.

Spirito SantoPentecoste

3.5/5 (2 voti)

inviato da Marco V. Stocchi, inserito il 29/07/2004

PREGHIERA

7. Noi ti ringraziamo, per il dono della tua parola

Celebrare con le cose, LDC

Noi ti ringraziamo, Padre, per il dono della tua Parola;
cantiamo le tue lodi per il figlio tuo Gesù Cristo.
Annunciato e atteso dai secoli, egli è venuto nella pienezza dei tempi,
rivelazione perfetta del tuo infinito amore.
Per mezzo di lui abbiamo conosciuto il compimento delle profezie,
abbiamo scoperto il tuo disegno di salvezza,
e siamo entrati in comunione con te.
Risorto dai morti, egli è la parola sempre viva,
la luce per la nostra strada e la forza per la nostra debolezza.
Egli ci ha fatto dono del tuo Santo Spirito, Padre,
perché sappiamo accogliere con fede viva il lieto annuncio della salvezza.
La sua Parola, consegnata alle nostre povere mani, si diffonde nel mondo e offre a tutti il riflesso dell'amore.
Te lo chiediamo per Gesù, Figlio del tuo amore, che ci dona lo Spirito oggi e sempre per tutti i secoli dei secoli.

Parola di DioGesùCristoPadreSpirito Santoincarnazionerisurrezione

inviato da Anna Barbi, inserito il 16/03/2003

PREGHIERA

8. O altissimo, immensamente buono

S. Agostino, Le Confessioni 1,4

O altissimo, immensamente buono,
potentissimo anzi, onnipotente,
misericordiossisimo e giustissimo,
lontanissimo e presentissimo.
Tutto bellezza e tutta forza;
stabile e incomprensibile;
immutabile e muti tutte le cose;
non mai nuova, non mai vecchio
e tutto rinnovi e a veccchiezza adduci i superbi
ed essi non lo sanno;
sempre in attività, sempre in quiete;
raccogli e non hai bisogno;
porti e riempi e proteggi;
crei, nutri e rechi a compimento;
cerchi e nulla ti manca.
Ami senza passione,
sei geloso senza turbamento,
ti penti senza dolore,
ti adiri nella tua tranquillità,
cambi opere ma non disegno;
riacquisti ciò che trovi
e non l'avevi mai perduto;
non mai povero, godi degli acquisti;
non mai avaro, eppure vuoi
che noi portiamo frutto;
doniamo a te perché tu possa rendere,
e nessuno ha cosa non tua;
paghi i debiti e non sei debitore;
condoni i debiti e nulla perdi.

amoreDiorapporto con Dio

inviato da Elena Mencarelli, inserito il 15/12/2002

PREGHIERA

9. Tempo di Avvento

Jean Galot, Vieni, Signore

Avvento, tempo dell'attesa e della speranza:
è la tua venuta, o Cristo, che vogliamo rivivere,
preparandoci più profondamente
nella fede e nell'amore.

Avvento, tempo della Chiesa affamata del Salvatore:
essa vuole ripeterti, volgendosi a te
con più insistenza, con un lungo sguardo,
che tu sei tutto per lei.

Avvento, tempo dei desideri più nobili dell'uomo
che più coscientemente convergono verso di te,
e che devono cercare in te, nel tuo mistero,
il loro compimento.

Avvento, tempo di silenzio e di raccoglimento,
in cui ci sforziamo d'ascoltare la Parola
che vuol venire a noi,
e di sentire i passi che si avvicinano.

Avvento, tempo dell'accoglienza
in cui tutto cerca di aprirsi,
in cui tutto vuol dilatarsi nei nostri cuori troppo stretti,
al fine di ricevere la grandezza infinita
del Dio che viene a noi.

avventoattesa

inviato da Anna Barbi, inserito il 04/12/2002

PREGHIERA

10. Pentimento

Carlo Maria Martini

Tu sai, mio Dio,
che sono debole e impreparato al buon uso del tempo.
Non ti fidare troppo della mia resistenza alla tentazione,
non mi lasciare a lungo esposto nella prova.

Perché io voglio sinceramente
benedire il tuo nome,
desidero realmente entrare nel tuo regno,
sono certo che la tua volontà
è il compimento del mio bene.
Credo con tutto il cuore
che tu custodisci le cose buone
per le quali riesco a trovare il tempo,
affinché non vadano perdute.
E che sei pronto a sciogliermi dal tempo che ho perduto
nel momento stesso in cui riesco a vincere la mia paura
e a confessare la mia colpa.

Quando io ti rendo disponibile il tempo che mi affidi,
e lo arrischio per venire in soccorso
della mancanza del mio fratello,
io so che il mio tempo si arricchisce
fino a cento volte, fin d'ora:
e molto mi viene perdonato.
E quando infine riconosco la stupidità della mia colpa,
e mi rivolgo contrito a te, Padre,
non incontro l'ombra del tuo risentimento,
ma soltanto la tenacia della tua fedeltà.
Scopro che il tempo perduto
fu per te il tempo dell'attesa
e il tempo insperabilmente ritrovato
è subito il tempo della festa.

pentimentoatto di dolore

1.0/5 (1 voto)

inviato da Eleonora Polo, inserito il 27/11/2002

PREGHIERA

11. Preghiera degli sposi e della famiglia

Signore Gesù,
che a Nazareth e a Cana,
hai onorato l'amore coniugale,
santifica con la tua benedizione la nostra famiglia.
Metti nei nostri cuori
desideri che Tu possa compiere e preghiere che Tu possa esaudire,
ispira degli atti che Tu possa benedire.
La santa Famiglia di Nazareth
ci aiuti a perseverare con paziente speranza
nel compimento fedele
della volontà del Padre
dal quale ci attendiamo tutto il bene.
Amen.

famigliacoppiamatrimonio

inviato da Rossella Di Cosmo, inserito il 03/05/2002