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RACCONTO

1. Chiamata

Giuseppe Impastato S.I.

Mi passò accanto
e mi trasse da sabbie mobili
di prospettive piccine:
«Percorri la terra e annunzia...»

Mi condusse fuori
da angusti cantucci
e mi indicò l'orizzonte:
«C'è il mio mondo che aspetta...»

Mi scrutò dentro
con occhi d'amore
e m'investì col suo spirito:
«Leggi nei cuori e conducili a me...»

missioneannunciodiscepolato

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 17/09/2022

RACCONTO

2. La lieta novella   1

Anthony De Mello, Il canto degli uccelli

Ecco la lieta novella proclamata da nostro Signore Gesù Cristo:

Gesù iniziò ad ammaestrare i suoi discepoli con delle parabole. Egli disse:

Il regno dei cieli è come due fratelli che vivevano contenti e soddisfatti finché Dio non li chiamò entrambi a divenire suoi discepoli. Il più grande rispose generosamente alla chiamata, sebbene significasse per lui strapparsi dalla sua famiglia e dalla ragazza che amava e che sognava di sposare. Alla fine partì per un paese lontano dove dette tutto se stesso nel servizio ai più poveri dei poveri. In quel paese iniziò una persecuzione ed egli fu arrestato, accusato ingiustamente e condannato a morte.

E il Signore gli disse: «Ben fatto, servo buono e fedele! Tu mi hai reso un servizio che vale mille talenti. Io ti darò una ricompensa che vale miliardi di talenti. Entra nella gioia del tuo Signore».

La risposta del fratello più giovane alla chiamata fu men che generosa. Decise di ignorarla e di continuare come prima e di sposare la ragazza che amava. Ebbe una felice vita matrimoniale, i suoi affari prosperarono e divenne ricco e famoso. Talvolta faceva l'elemosina ad un mendicante o aveva un pensiero gentile per la moglie e i figli. Talvolta, inoltre, mandava una piccola somma di denaro al fratello maggiore in quel paese lontano. «Potrà esserti utile nel tuo lavoro per quei poveri diavoli», gli scriveva.

Quando giunse la sua ora, il Signore gli disse: «Ben fatto, servo buono e fedele! Tu mi hai reso un servizio da dieci talenti. Io ti darò una ricompensa che vale miliardi di talenti. Entra nella gioia del tuo Signore!».

Il fratello maggiore si sorprese quando udì che il fratello avrebbe ricevuto la sua stessa ricompensa. E ne fu contento. Disse: «Signore, ora che lo so, se dovessi rinascere e rivivere la mia vita, rifarei esattamente ciò che ho fatto per te».

Questa è davvero una lieta novella: un Signore generoso, un discepolo che lo serve per la pura gioia che l'amore conferisce al servizio.

generositàgratuitàservizioregno dei cieli

1.0/5 (1 voto)

inviato da Lucia Iseppi, inserito il 29/12/2018

RACCONTO

3. Per ultima venne la morte

Piero Gribaudi, Fiabe della Notte Santa

La morte non voleva credere alle proprie orecchie quando le fu comunicato che il suo dominio universale stava per finire. Pur riconoscendosi la più inamabile di tutte le creature, un po' di riguardo l'avrebbe gradito da parte dell'Arcangelo messaggero. Non era mica l'ultima delle ancelle di Dio, anzi. Il suo ruolo nei piani del Creatore era fondamentale.

«E continuerà ad esserlo», le aveva garantito il messo celeste, «per tutte le creature viventi, tranne che per l'uomo.»
«Perché?», gli aveva domandato la Morte, «diventerà immortale?»
«Non fare troppe domande... tu non capiresti.»

Era stato a questo punto che la Morte si era gravemente offesa. Che oltre a fare un lavoraccio infame, la si giudicasse imbecille, non lo poteva tollerare! Di essere perdente non le importava affatto, tanto il suo lavoro le era ingrato, ma come sarebbe avvenuta la metamorfosi?

Le bastò uno sguardo circolare sulla superficie terrestre per individuare il punto. Forse nessuno, davanti alla grotta di Betlemme, provò maggior sbalordimento della Morte. Eppure, ora che lo aveva davanti, il progetto le appariva chiaro e di un'incredibile semplicità: quel batuffolo di carne, per il solo fatto di essere vita, era già sua preda. La Morte desiderò a quel punto che il Creatore avesse scelto un'altra strada, per non essere chiamata in causa. Ma fu allora che, dal sonno profondo in cui era immerso, il Bimbo le sorrise. E la Morte si sentì vinta e capì come sarebbe stata vinta: da un amore talmente intenso che proprio attraverso di lei sarebbe passato, per dimostrare all'universo la propria potenza e la propria vastità.

natalemorteamorevitaincarnazionepasquarisurrezione

4.0/5 (1 voto)

inviato da Monique, inserito il 19/12/2007