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TESTO

1. Inizia un altro giorno

Madeleine Delbrel, Il piccolo monaco, Gribaudi editore, Torino, 1990

Gesù vuol vivere in me. Lui non si è isolato.
Ha camminato in mezzo agli uomini.
Con me cammina tra gli uomini d'oggi.
Incontrerà
ciascuno di quelli che entreranno nella mia casa,
ciascuno di quelli che incrocerò per la strada,
altri ricchi come quelli del suo tempo, altri poveri,
altri eruditi e altri ignoranti,
altri bimbi e altri vegliardi,
altri santi e altri peccatori,
altri sani e altri infermi.
Tutti saranno quelli che egli è venuto a cercare.
Ciascuno, colui che è venuto a salvare.
A coloro che mi parleranno, egli avrà qualche cosa da dire.
A coloro che verranno meno, egli avrà qualche cosa da dare.
Ciascuno esisterà per lui come se fosse il solo.
Nel rumore egli avrà il suo silenzio da vivere.
Nel tumulto, la sua pace da portare.
Gesù, in tutto, non ha cessato di essere il Figlio.
Vuole in me rimanere legato al Padre.
Dolcemente legato,
ogni secondo,
sospeso su ciascun secondo,
come un sughero sull'acqua.
Dolce come un agnello
di fronte a ogni volontà del Padre.
Tutto sarà permesso in questo giorno che viene,
tutto sarà permesso ed esigerà che io dica il mio sì.
Il mondo dove Lui mi lascia per esservi con me
non può impedirmi di essere con Dio;
come un bimbo portato sulle braccia della madre
non è meno con lei
per il fatto che lei cammina tra la folla.

Gesù, dappertutto, non ha cessato d'essere inviato.
Noi non possiamo esimerci d'essere,
in ogni istante,
gli inviati di Dio nel mondo.
Gesù in noi, non cessa di essere inviato,
durante questo giorno che inizia,
a tutta l'umanità, del nostro tempo, di ogni tempo,
della mia città e del mondo.

Attraverso i fratelli più vicini ch'egli ci farà
servire amare salvare,
le onde della sua carità giungeranno
sino in capo al mondo,
andranno sino alla fine dei tempi.

Benedetto questo nuovo giorno che è Natale per la terra,
poiché in me Gesù vuole viverlo ancora.

discepolisequelatestimonianzaamorecaritàGesù

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 28/12/2016

TESTO

2. Cambiare si può   1

Ernesto Olivero, Per una chiesa scalza, pag. 93

Sono convinto che dobbiamo smetterla di parlare al mondo. E' il mondo che deve parlare di noi se ci amiamo, se ci stimiamo, se ci vogliamo bene, se non ci feriamo a vicenda, se cominciamo a farci gli affari degli altri, se il carcerato, l'ammalato, l'affamato trova in noi un volto amico. Se abbiamo il coraggio di dare un nome e un cognome al peccato che nasce da dentro.

testimonianzacaritàsolidarietà

4.5/5 (2 voti)

inviato da Flavio Baldi, inserito il 20/09/2012

TESTO

3. Madre Teresa, sorriso di Dio

Gianni Fanzolato

Mistero affascinante di Dio è l'uomo che cammina sulla terra:
Amore, grazia, stupore, gioia sussultano, odio e peccato fremono
Dentro, in una eterna lotta tra il sorriso e una smorfia fatale.
Raggio di Dio, arcobaleno fra cielo e terra, riflesso dell'amore vero,
Esile e curva, bianco sari rugoso, come un fiore spremuto, Madre
Teresa è icona radiosa e sorriso splendido dell'Autore stesso della gioa.
Epifania del volto misericordioso di un Dio che si è chinato a lavare i piedi,
Ricama con quelle mani esili e i suoi piedi nudi, gesti che restano nel tempo:
Estingue la sete degli intoccabili, la fame degli ultimi, la solitudine dei poveri.
Sfiora con la sua carezza delicata e stringe al cuore quei bimbi abbandonati,
Apre la sua anima inondata di luce a chi si sente ingoiato dalle tenebre,
Semina con ampi gesti carità e adorazione, vita con gli esclusi e intimità con Dio.
Ogni uomo che incontra, ogni bimbo che abbraccia, diventano preziosi ai suoi occhi:
Riflettono per lei la bellezza del creatore, la dignità di chi da sempre è stato sognato
Regale dono prezioso del padre, che sprizza gioia e semina parole di Vita.
Imita e ricalca le orme che il Maestro ha lasciato nei deserti di questo mondo arido,
Solleva in alto le ostie del dolore, i calici ricolmi di disperati, i cristi da noi sacrificati;
Offre sull'altare del mondo l'umanità sofferta e redenta dal sangue dell'Agnello.
Dona un sorriso, asciuga una lacrima, apre la sua casa al disperato, dà speranza;
Intorno a lei si respira aria di cielo e anche nei posti più nauseanti, esala il profumo
Di chi immersa nella Bellezza, catturata dalla Grazia, semina germogli di luce soave.
In tutti hai lasciato una nostalgia di amare, un anelito di preghiera, una grande pace,
Ostia consacrata di Cristo, riflesso dell'Amore, sorriso radioso della gioia di Dio.

madre Teresasantitàtestimonianzacaritàamoresolidarietà

1.5/5 (2 voti)

inviato da P. Gianni Fanzolato, inserito il 05/01/2006

TESTO

4. Amatevi gli uni gli altri

San Girolamo, Comm. In Gal. II, 3, 6.

San Girolamo narra che ad Efeso i cristiani portavano spesso il vecchio San Giovanni Evangelista, che non poteva andare da solo, alle riunioni dei discepoli, e che diceva loro costantemente "Figlioli, amatevi gli uni gli altri". Di fronte a tanta insistenza, gli domandarono perché diceva sempre lo stesso, e San Giovanni rispose: "Perché il Maestro lo faceva. È il comandamento del Signore, e se si compie, esso solo basta".

caritàamorecomunitàtestimonianza

inviato da PLB, inserito il 06/11/2004

TESTO

5. Essere creduti   2

Tonino Bello

Se la fede ci fa essere credenti,
e la speranza ci fa essere credibili,
è solo la carità che ci fa essere creduti.

fedesperanzacaritàtestimonianzaamore

inviato da Immacolata Chetta, inserito il 27/10/2003

TESTO

6. Che dite che io sia? (Mt 16,15)

Madre Teresa di Calcutta

Chi è Gesù per me?
Gesù è il Verbo fatto uomo.
Gesù è il pane della vita.
Gesù è la vittima offerta
per i nostri peccati sulla croce.
Gesù è il sacrificio offerto per i miei
e per i peccati del mondo.
Gesù è la parola che va proclamata.
Gesù è la verità, che deve essere narrata.
Gesù è la vita, che deve essere percorsa.
Gesù è la luce, che deve essere fatta splendere.
Gesù è la vita, che deve essere vissuta.
Gesù è l'amore, che deve essere amato.

Gesù è la gioia, che deve essere condivisa.
Gesù è il sacrificio, che deve essere offerto.
Gesù è la pace, che deve essere data.
Gesù è il pane della vita, che deve essere mangiato.
Gesù è l'affamato, che deve essere nutrito.
Gesù è l'assetato, che deve essere dissetato.
Gesù è l'ignudo, che deve essere rivestito.
Gesù è il senza tetto, che deve essere ospitato.
Gesù è il malato, che deve essere sanato.
Gesù è l'uomo solo, che deve essere consolato.
Gesù è il non voluto, che deve essere voluto. Gesù è il lebbroso, che deve essere lavato nelle sue ferite.
Gesù è il mendicante, che deve essere gratificato di un sorriso.
Gesù è l'ubriaco, che bisogna ascoltare .
Gesù è il malato di mente che bisogna proteggere.
Gesù è il piccolo che bisogna abbracciare.
Gesù è il cieco, che bisogna guidare.
Gesù è il muto, cui bisogna parlare.
Gesù è lo zoppo, con cui bisogna camminare.
Gesù è il drogato, che bisogna aiutare.
Gesù è la prostituta, da sottrarre al pericolo e da sostenere.
Gesù è il prigioniero, che bisogna visitare.
Gesù è il vecchio, che deve essere servito.

Per me
Gesù è il mio Dio
Gesù è il mio sposo
Gesù è la mia vita
Gesù è il mio solo amore
Gesù è il mio tutto di tutto.
La mia pienezza.

Gesù,
ecco chi amo con tutto il cuore,
con tutto il mio essere.
Gli ho dato tutto,
persino i miei peccati.
E lui m'ha sposata a se stesso.
In tenerezza e amore.
Ora e per la vita.
Sono al sposa del mio sposo crocifisso.
Amen.

Gesù Cristocaritàamoresolidarietàtestimonianza

inviato da Rossella Di Cosmo, inserito il 07/12/2002

TESTO

7. Cristo non ha mani   2

Cristo non ha mani
ha soltanto le nostre mani
per fare oggi il suo lavoro.

Cristo non ha piedi
ha soltanto i nostri piedi
per guidare gli uomini
sui suoi sentieri.

Cristo non ha labbra
ha soltanto le nostre labbra
per raccontare di sé agli uomini di oggi.

Cristo non ha mezzi
ha soltanto il nostro aiuto
per condurre gli uomini a sé oggi.

Noi siamo l'unica Bibbia
che i popoli leggono ancora
siamo l'ultimo messaggio di Dio
scritto in opere e parole.

NB: in alcuni pagine web il testo viene attribuito a Raoul Follereau mentre in altre ad un Anonimo fiammingo del XIV secolo.

testimonianzaamorecarità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Suor Irina Mandro, inserito il 03/12/2002

TESTO

8. Gesù risorge anche oggi

L. Cammaroto

Credevo che avessero ucciso Gesù,
e oggi l'ho visto dare un bacio a un lebbroso.
Credevo che avessero cancellato il suo nome,
e oggi l'ho sentito sulle labbra di un bambino.
Credevo che avessero crocefisso le sue mani pietose,
e oggi l'ho visto medicare una ferita.
Credevo che avessero trafitto i suoi piedi,
e oggi l'ho visto camminare nelle strade dei poveri.
Credevo che l'avessero ammazzato una seconda volta con le bombe,
e oggi l'ho sentito parlare di pace.
Credevo che avessero soffocato la sua voce fraterna,
e oggi l'ho sentito dire:
"Perché, fratello?" a uno che picchiava.
Credevo che Gesù fosse morto nel cuore degli uomini
e seppellito nella dimenticanza,
ma ho capito che Gesù risorge anche oggi
ogni volta che ogni uomo ha pietà di un altro uomo.

essere cristianitestimonianzasolidarietàcaritàamoreGesù CristoPasqua

5.0/5 (1 voto)

inviato da Mariangela Molari, inserito il 26/10/2002

TESTO

9. Amore senza retorica

Giovanni Paolo I, Illustrissimi, Lettera indirizzata a S. Teresa di Lisieux

Non ho mai avuto occasione di gettarmi in un torrente per salvare un pericolante; spessissimo sono stato richiesto di prestare qualche cosa, di scrivere lettere, di dare modeste e facili indicazioni. Non ho mai incontrato un cane idrofobo per via, invece tante noiose mosche e zanzare; mai avuto persecutori che mi bastonassero, ma tante persone che mi disturbavano col parlare forte in strada, col volume della televisione troppo alzato o magari col fare rumore nel mangiare la minestra. Aiutare come si può, non prendersela, essere comprensivi, mantenersi calmi e sorridenti il più possibile in queste occasioni, è amare il prossimo senza retorica, ma in modo pratico.

caritàamoretestimonianza

inviato da Stefania Raspo, inserito il 06/05/2002