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PREGHIERA

121. Preghiera dell'infermiere   1

O Signore Dio, Padre e Madre di chi spera in te, in punta di piedi sono entrato in questa cappella ed ho rotto il tuo silenzio per affidare a te la mia missione di infermiere.

Il mio è un compito di grande responsabilità e per questo ti ringrazio! Ogni giorno il dono prezioso della vita passa per le mie mani, perché io lo custodisca e me ne prenda cura in ragione delle mie capacità, confidando nella tua carezza e nel tuo conforto, quando la sfida diventa cosa troppo ardua.

Fra le tue mani voglio deporre ognuna di quelle vite che mi sono affidate, ogni mio paziente, perché il tuo conforto tenga uniti me e loro in un solo unico abbraccio.

Lascia che sia il tuo sorriso a riempire le mie giornate, a fare così di me immagine lieta della tua grazia e della tua bontà!

Fa' che sia la forza della tua compassione a guidare le mie mani tutte quelle volte in cui l'impotenza davanti alla malattia rischia di bloccare le mie azioni; ogni volta che ho bisogno di sentire tutta la tenerezza di un Padre per prendermi cura delle piaghe di un figlio, del dolore di un fratello; per ciascuna di quelle circostanze in cui sarebbe cosa più facile abbandonarsi alle lacrime o voltare le spalle! Lascia che il mio cuore senta ogni giorno più forte la ricchezza dell'unico e vero amore...il tuo!

Concedimi quel vigore speciale che viene dalla mitezza e dalla serenità, perché con umiltà e pazienza, sia sempre pronto a rispondere ad ogni campanello che squilla... con solerzia, disponibilità e volto lieto! Rendi celere ogni mia azione, anche nelle più piccole mansioni, anche di fronte ad un paziente ansioso e petulante. Lascia che io possa comprendere la difficoltà e la paura di chi si affida alle mie mani, perché non dell'ansia o della petulanza io mi sappia preoccupare ma del disagio e della fragilità di una persona da cui spesso queste provengono!

Fa' di me il più docile strumento della tua tenerezza per chi, anziano, debole, povero e solo, incrocia i miei passi lungo la corsia.

Fa' che io sia un valido collaboratore per ognuno dei miei colleghi!

Lascia che i miei occhi sappiano scorgere, con gioia, i lineamenti del volto di Cristo sofferente in ogni ammalato che viene affidato alle mie cure!

Lascia che le mie braccia si confondano con le tue ogni volta che il dolore di chi soffre ha bisogno di trovare sul tuo petto un porto sicuro, un luogo di dolcezza nel quale rifugiarsi anche soltanto per piangere o per affidare al silenzio la tenerezza di una preghiera.

Anche nelle giornate più confuse, lascia che ognuno dei miei pazienti possa scorgere in me l'immagine di una mano tesa: sarà la tua mano che guiderà la mia a farsi consolazione per tutti coloro che si sentono abbandonati.

Allo stesso modo ti prego di rendermi capace di trovare sempre in te la forza per essere dolce e comprensivo verso tutti i parenti ansiosi e preoccupati per i loro cari! Le mie parole siano cariche, per ognuno, della tua bontà e della tua grazia! Fa' di me valido strumento della tua empatia, perché io non sia capace solo di "sentire", ma soprattutto di "ascoltare" tutti con attenzione e premura.

Voglio essere un infermiere che sappia farsi samaritano per tutti quelli che incontra nel suo reparto! Per questo vorrei possedere soltanto due armi: la luce del tuo sorriso e la forza della tua costante, silenziosa e discreta presenza al mio fianco.

E mi affido a Maria, donna di compassione e di amore! Che lei mi prenda per mano nel mio servizio e mi conduca nel sentiero della sofferenza con la gioia infinita nel cuore. Amen

saluteservizioinfermiere

4.0/5 (1 voto)

inviato da Don Gianni Mattia, inserito il 19/02/2011

PREGHIERA

122. Un momento della vita   1

P. Maior

Signore, tu lo sai,
la tentazione
è un momento della vita,
un momento oscuro e difficile.
Improvvisamente è in me il dubbio,
tutto si ribella, tutto è insicuro,
senza senso quello che faccio.
Sono tentato nella carne,
nella fede e nello spirito.

Nella tentazione, o Signore,
tu sei in crisi nella mia mente
incapace di capirti,
sei in crisi nel mio cuore
incapace di amarti,
sei in crisi nella mia volontà
incapace di volerti.

Signore,
tu conosci quello che sono
e sai quello che faccio,
voglio il bene e faccio il male:
non mettermi alla prova
perché sono debole,
non abbandonarmi
perché da solo non ce la faccio.

tentazione

inviato da Vincenzo Pagliuca, inserito il 09/01/2011

PREGHIERA

123. Essere Chiesa

Vito Morelli, Appuntamento con Dio

Padre,
ti ringrazio di essere chiesa,
di appartenere ad una comunità,
alla tua chiesa.
È la comunità
di quanti credono in te,
di quanti si radunano nel tuo nome,
è la comunità
di quanti vivono nella tua attesa.

Vorrei amarti senza gli altri,
vorrei adorarti senza chiesa,
vorrei pregarti da solo.
Tu mi vuoi con gli altri
Non per star meglio,
né per essere forte,
ma per essere vero.

Mi chiami ad essere chiesa,
essa è forte se spera
essa è vera se ama,
essa è santa se ognuno è santo.

Essere chiesa è
esistere per gli altri,
incontrarti negli uomini,
pregarti con essi,
dare ragione della propria speranza.

Nella chiesa è la tua parola,
la parola che salva,
che mi dà conforto, se abbattuto,
mi rende sereno, se triste,
mi fa forte, se debole,
mi perdona, se ho peccato,
mi dà coraggio, se ho paura.

Ti ringrazio per il messaggio di vita,
per la comunità di amore,
per la chiesa.
Dacci una chiesa
che pensi come pensi tu,
che operi come vuoi tu,
che viva come hai insegnato tu,
che ami come hai amato tu.

Ti prego per la chiesa,
perché non tradisca il vangelo,
perché difenda i deboli,
perché non abbandoni i poveri.
Ti chiedo una chiesa
di meno parole e più impegno,
che predichi la pace
e faccia la giustizia.

Aiutami ad essere chiesa,
ad avere molte cose da pensare assieme,
da imparare assieme,
da fare assieme.
Perdona il mio modo di essere chiesa
e purifica il mio modo di restare in essa.

Chiesacomunitàfedeltà al Vangelo

inviato da Daniela Viviani, inserito il 10/11/2010

PREGHIERA

124. Sulla tua parola

Anna di Mauro

Sulla tua parola getterò le reti, mio Signore,
quando la vita mi chiederà il conto dei miei errori
e non avrò altro porto dove andare
se non in quel piccolo orto del Getsemani
provando a rimanere sveglio accanto a te che preghi
e ti abbandoni fiducioso al progetto di tuo Padre.

Sulla tua parola getterò le reti, mio Signore,
quando, dopo la fatica del giorno, non ci sarà il premio del riposo
e la consolazione della festa ma la notte resterà notte
e la luna sarà da un'altra parte ad illuminare il mondo.
E non avrò altra voce a farmi compagnia
se non la preghiera di un Uomo sulla croce.

Sulla tua parola getterò le reti, mio Signore,
quando anche l'ultimo dei miei amici si rifiuterà
di rimanermi accanto e le parole dell'amicizia e dell'amore,
dell'accoglienza e del perdono non avranno più alcun valore.
E allora salirò sul sicomoro di Zaccheo e aspetterò che, passando,
tu mi dica che stai venendo a casa mia.

Sulla tua parola getterò le reti, mio Signore,
quando i miei figli alzeranno il dito per giudicare
il poco che ho dato, il troppo poco che ho insegnato.
Allora ricorderò i giorni che, per mano, li ho portati nella tua casa,
le canzoni della messa stonate per la strada,
le mani intrecciate per il Padre nostro.

E dirò come Pietro che sono stanco
che avrei voglia mille volte di rinnegarti dietro un angolo
ma non posso...
Perché ti ho incontrato, sono finito nella tua rete
e ora, piccola, inutile maglia di rete,
non posso far altro che darti ragione...
rimanere in mare
e gettare le reti sulla tua parola.
Amen.

Preghiera scritta per il gruppo di famiglie dei ragazzi dell'iniziazione cristiana, nell'anno catechistico dedicato a Pietro, il pescatore di Galilea.

fedefiduciaabbandono

inviato da Anna D.M., inserito il 20/10/2010

PREGHIERA

125. Sei nato in una stalla sì, però sei nato   2

Sei nato in una stalla sì,
però sei nato;
nessuno ti voleva,
ma ti hanno accolto almeno,
una mamma ed un papà!

Quanti bambini invece,
non vedranno oggi la luce,
quanti papà non sanno
e non sapranno mai,
di aver avuto un figlio!

E quante donne oggi,
guardando il tuo presepe,
in segreto piangeranno,
un bimbo non voluto!

Ma tu dalla tua culla,
piccolo Dio bambino,
consola quelle mamme,
a cui manca tanto
un figlio.

Maria, tu che sei donna,
raccogli il loro pianto,
benedici anche chi,
un giorno non ha saputo,
ripetere il tuo "sì".

maternitànataleaborto

inviato da Assunta Vergani, inserito il 05/09/2010

PREGHIERA

126. Per i morti sul lavoro

Roberto Laurita, Servizio della parola, novembre 2008

Non hanno avuto il tempo di cambiarsi
per arrivare preparati alla sala del banchetto.
Sono arrivati con le loro tute, le loro divise e i loro elmetti,
e le loro scarpe di sicurezza,
talvolta, a causa dell'incuria umana,
con un vestito approssimativo per il lavoro che facevano.
Si sono portati dietro calcinacci e mattoni,
ferri pesanti e muletti, tronchi enormi e arnesi da lavoro.
Portano impresse sul loro corpo
le stigmate del lavoro che stavano compiendo:
della costruzione da cui sono caduti,
delle impalcature da cui sono scivolati,
dei pesi enormi che li hanno schiacciati,
delle macchine crudeli che hanno fatto a brandelli il loro corpo.
Ma non c'è nessuno di loro, per quanto sfigurato,
che non rechi il marchio della tua gloria:
tu li hai creati a tua immagine,
tu ora li riconosci come tuoi figli.
Figli operosi e talora figli sbadati,
figli stanchi, ma orgogliosi della loro attività,
figli straziati da troppe ore di lavoro,
figli caduti nel campo di azione.

mortelavoro

inviato da Don Giuseppe Ghirelli, inserito il 05/09/2010

PREGHIERA

127. Preghiera del Gulag

Michel Evdokimov, La prière des chrétiens de Russie

Perdona tutti noi
benedici tutti
ladri e samaritani
quelli che cadono per strada
e i sacerdoti che passano senza fermarsi
i carnefici e le vittime
quelli che maledicono
e quelli che sono maledetti
quelli che si rivoltano contro di te
e quelli che s'inginocchiano davanti al tuo amore
prendici tutti in te
Padre Santo e Giusto.

perdonomisericordiaperdono di Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Luca, inserito il 05/09/2010

PREGHIERA

128. Allenaci all'impossibile

Luis Espinal

Allenaci, o Signore,
a lanciarci nell'impossibile
perché dentro l'impossibile
ci sono la tua grazia e la tua presenza:
non possiamo cadere nel vuoto.
Il futuro è un enigma,
il nostro cammino si inoltra nella nebbia,
ma vogliamo continuare a donarci,
perché tu stai aspettando nella notte,
con mille occhi umani
traboccanti di lacrime.

dono di séfedefiduciaabbandono

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 05/09/2010

PREGHIERA

129. Canto al Salvatore del Mondo   1

Alessandro Cochi

Quando lo chiami,
il Signore Gesù ti ascolta:
buono e generoso,
per te è sempre disponibile.

Cercalo sempre,
non ti vergognare:
nel tuo cuore
ha trovato un posto sicuro.

Non vede l'ora
che tu gli vada incontro:
coraggio, corri
verso il Re dei re.

Lui che non si è sottratto
alla sofferenza della croce:
il più alto sacrificio
egli ha compiuto.

Quindi non aver paura
del Cristo risorto:
va ad abbracciare
il salvatore del mondo.

fedesacrificiosperanza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Alessandro Cochi, inserito il 03/09/2010

PREGHIERA

130. Padre, tu conosci   3

Josè Fernàndez Paniagua, Dall'alba al tramonto 8/2009, pag. 17

Padre, tu conosci
il mio cuore impuro:
fa' che io possa vivere
in atteggiamento di offerta
un'esistenza priva
di maschere.
Tu scruti i miei passi
e scopri gli ostacoli
che mi si parano dinanzi:
orienta i miei sforzi
e purifica i miei istinti.

veritàlibertà

inviato da Giovanni Pallaro, inserito il 03/09/2010

PREGHIERA

131. Il credo dei chiamati   2

San Paolo

- Noi crediamo che Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto (cfr. Ef 1,4).

- Noi crediamo che quelli che Egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo (Rm 8,29).

- Noi crediamo che Dio ci ha scelti fin dal seno materno, ci ha chiamati con la sua grazia e si compiace di rivelare a noi suo Figlio, perché lo annunziamo (Gal 1,15-16).

- Noi crediamo che Dio ha scelto ciò che è debole per confondere i forti, affinché la nostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio (1Cor 1,27).

- Noi crediamo che a ciascuno Dio ha dato una manifestazione dello Spirito per l'utilità comune (1Cor 12).

- Noi crediamo di doverci comportare in maniera degna della vocazione che abbiamo ricevuto: con tutta umiltà, mansuetudine e pazienza, cercando di crescere in ogni cosa verso di Lui (Ef 4,1-2).

- Noi crediamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno (Rm 8,28).

- Noi crediamo a colui che in tutto ha potere di fare molto di più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la sua potenza che già opera in noi (Ef 3,20).

- Noi crediamo che colui che ha iniziato in noi quest'opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù, perché colui che ci ha chiamati è fedele (Fil 1,6; 1Ts 5,24).

credocrederevocazioneelezioneamore di Diocarismi

4.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 03/09/2010

PREGHIERA

132. Meravigliosa la solita vita   4

Giuditta De Feo

Signore,
ieri sera ho chiesto all'amica
"come va?"
mi ha risposto con tono quasi annoiato
"niente di nuovo,
...la solita vita!".

Spesso si pensa
che ciò che dà sapore alla vita
è lo straordinario,
un evento inatteso,
l'avventura...!

...ma nella "solita vita"
non c'è niente di bello?
"la solita vita" non è forse meravigliosa?

Signore,
aiutaci tu
a scoprire che svegliarsi ogni mattina,
vedere la luce del nuovo giorno
è un fatto straordinario...
riprendere al mattino la "solita vita"
è un fatto nuovo
perché ogni giorno
tu ci dai la possibilità,
al di là dell'età,
di crescere in saggezza ed amore...
di nutrirci di te,
di riscaldarci al "sole" della tua Parola,
di incontrare la gente,
di ammirare gli occhi innocenti dei bambini...
di fare del bene,
di sentirci utili,
di amare il nostro lavoro...

...quante possibilità ci offri Signore...!

E allora che dirti?
Solo e semplicemente grazie!
Chiederti perdono
se nella "solita vita"
non sappiamo incontrarti,
amarti nel volto dei fratelli,
nella bellezza del creato,
nel nostro cuore che è in pace
solo se lì ci sei tu.

Aiutaci,
Signore,
nell'ordinarietà della vita
a scoprire che tu ci salvi
perché ci vuoi bene.

vitaquotidianitàstupore

4.0/5 (2 voti)

inviato da Giuditta De Feo, inserito il 14/08/2010

PREGHIERA

133. Il coraggio di seguirti

Antonio Merico, Parola pregata. Preghiere dell'anno liturgico A, Elledici

«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.» (Mt 16,24)

Signore Gesù, oggi ci proponi gli aspetti scomodi
e onerosi dell'ideale cristiano.
La croce, non si è mai disponibili né pronti
per accettarla, contrasta con l'aspirazione umana
che tende ad allontanare il dolore e raccogliere gioie.
Chi si pone alla tua sequela va incontro
a maltrattamenti e persecuzioni,
va incontro alla tua stessa sorte.
Il prezzo della coerenza
è lo stipendio di chi ti ha scelto.
Ci chiedi fiducia incrollabile in te, in te solo,
senza posare il capo su altre sicurezze.
Ci chiedi tutto, ma non prendi tutto.
Ci chiedi salti nel vuoto e, fin quando non li faremo,
non ci accorgeremo che in fondo ci sei tu
ad aspettarci e non il vuoto.
Non ci chiedi mai di togliere,
ma per poter dare molto di più.
Vinci sempre in generosità.
Donaci il coraggio di seguirti
e la forza di perseverare
anche se bisogna remare contro corrente.

coerenzasequeladiscepolatoimpegnofedeltà

inviato da Titti Scianaro, inserito il 14/08/2010

PREGHIERA

134. A Maria per i giovani   1

Antonella Fontana

Maria,
madre celeste,
ci piace immaginarti come noi!
Ragazza esuberante ed entusiasta che crede
all'annuncio più incredibile della storia.
Come noi giovani, a cui tutti rimproverano il troppo entusiasmo!
Ma cosa sarebbe stato della storia, Maria, senza il tuo "eccomi"?
Certo sarai apparsa sprovveduta ai tuoi,
ben strana per i tuoi vicini,
sicuramente controcorrente,
ma con il tuo "sì", Maria,
hai dato la caparra per la nostra salvezza!
Investi ancora su di noi,
Madre celeste!
Ci affidiamo a te.
Facci condividere l'ascolto, la fiducia,
l'attesa, l'amore e il totale abbandono
che Tu, ragazza di mondo come noi,
hai saputo donare a Dio; al tuo...al nostro Gesù!
Amen.

mariagiovanigiovinezzaobbedienza

inviato da Antonella Fontana, inserito il 11/08/2010

PREGHIERA

135. Preghiera di una monaca a Maria

Anna Rita Mazzocco, Il Cantico di Tommaso, Ed. Morlacchi Perugia

Il mio sì, Maria
è già stato detto
quel giorno che tuo Figlio
m'ha fatta sua sposa.
Quel giorno pensai
d'aver rinunciato
alla gioia d'essere madre
e d'avergliene fatto dono.

Ma lui,
che non si lascia vincere in generosità,
che dà il centuplo,
non poteva lasciare
che una donna restasse incompiuta.

Ed a me che pensavo
che non avrei mai avuto figli
quel sì me ne ha dati a centinaia;
io che pensavo che non avrei mai cullato
la mia creatura tra le braccia,
ho potuto invece
cullare nel mio cuore
tutti quelli che volevano sentirsi accolti.
Io che non avrei mai pianto per mio figlio
sono stata resa capace
di condividere la solitudine
di chi voleva soltanto essere capito.

A me
che non avrei mai trepidato per un bimbo mio
è stata data la trepidazione del cuore
per l'umanità intera.

Io, Maria
che credevo di aver rinunciato per sempre
alla gioia di essere madre,
per quel mio sì
sono stata resa maternità.

vocazionepreghieramaternitàpaternità

inviato da Monache Agostiniane Urbino, inserito il 11/08/2010

PREGHIERA

136. Ringraziamento

Signore, io pensavo di essere tagliato fuori dal tuo invito alla gioia della vita. Sai io non sono ricco, fortunato, potente, non ho il fisico per farmi largo nella vita, ma ora so che tu inviti anche me; finora sono rimasto fuori ad aspettare ponendo la mia fiducia nel mondo: ma c'è un posto per ciascuno alla tua mensa. Ti ringrazio Signore per avermi convocato: oggi è la mia ora di risponderti sì. Un sì pieno, definitivo, lasciando da parte ogni gelosia, invidia terrena, perché possa anch'io sedermi alla tua mensa ed essere nel numero dei tuoi invitati.

preghierachiamatarispostavocazionevitasenso della vita

inviato da Babbo Lupo, inserito il 11/08/2010

PREGHIERA

137. L'albero degli amici   2

Jorge Luis Borges

Esistono persone nelle nostre vite
che ci rendono felici per il semplice caso
di aver incrociato il nostro cammino.
Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco,
vedendo molte lune passare.
Ciascuna foglia di un albero
rappresenta uno dei nostri amici.
Il primo che nasce
è il nostro amico Papà e la nostra amica Mamma,
che ci mostrano che cosa è la vita.
Dopo vengono gli amici Fratelli,
con i quali dividiamo il nostro spazio
affinché possano fiorire come noi.
Conosciamo tutta la famiglia delle foglie
che rispettiamo e a cui auguriamo ogni bene.
Ma il destino ci presenta ad altri amici,
che non sapevamo avrebbero incrociato il nostro cammino.
Molti di loro li chiamiamo amici dell'anima, del cuore.
Sono sinceri, sono veri.
Sanno quando stiamo bene, sanno cosa ci fa felici.
E a volte uno di questi amici dell'anima
si infila nel nostro cuore e allora lo chiamiamo innamorato.
Egli dà luce ai nostri occhi, musica alle nostre labbra,
salti ai nostri piedi.
Ma ci sono anche quegli amici di passaggio,
talvolta di una vacanza o di un giorno o di un'ora.
Essi collocano un sorriso nel nostro viso
per tutto il tempo che stiamo con loro.
Non possiamo dimenticare gli amici distanti,
quelli che stanno nelle punte dei rami
e che quando il vento soffia
appaiono sempre tra una foglia e l'altra.
Il tempo passa, l'estate se ne va,
l'autunno si avvicina e perdiamo alcune nostre foglie,
alcune nascono l'estate dopo,
e altre permangono per molte stagioni.
Ma quello che ci lascia felici è che le foglie
che sono cadute continuano a vivere con noi,
alimentando le nostre radici con allegria,
incrociando il nostro cammino.
Ti auguro, foglia del mio albero,
pace, amore, fortuna e prosperità.
Oggi e sempre... semplicemente
perché ogni persona che passa nella nostra vita è unica.
Sempre lascia un poco di sé e prende un poco di noi.
Ci saranno quelli che prendono molto,
ma non ci sarà chi non lascia niente.
Questa è la maggior responsabilità della nostra vita
e la prova evidente
che due anime non si incontrano per caso.

amiciziaresponsabilità

4.5/5 (2 voti)

inviato da Giampaolo Marcucci, inserito il 11/08/2010

PREGHIERA

138. Maria, donna del silenzio   1

Tonino Bello

Santa Maria,
donna del silenzio,
riportaci alle sorgenti della pace.
Liberaci dall'assedio delle parole.
Da quelle nostre, prima di tutto.
Ma anche da quelle degli altri.
Figli del rumore,
noi pensiamo di mascherare l'insicurezza
che ci tormenta
affidandoci al vaniloquio del nostro interminabile dire:
facci comprendere che,
solo quando avremo taciuto noi,
Dio potrà parlare.
Coinquilini del chiasso,
ci siamo persuasi di poter esorcizzare
la paura alzando il volume dei nostri transistor:
facci capire che Dio si comunica all'uomo
solo sulle sabbie del deserto,
e che la sua voce non ha nulla da spartire
con i decibel dei nostri baccani.
Spiegaci il senso profondo di quel brano della Sapienza,
che un tempo si leggeva a Natale
facendoci trasalire di meraviglia:
«Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose,
e la notte era a metà del suo corso,
la tua Parola onnipotente dal cielo,
dal tuo trono regale, scese sulla terra...».
Riportaci, ti preghiamo,
al trasognato stupore del primo presepe,
e ridestaci nel cuore la nostalgia di quella "tacita notte".
Santa Maria, donna del silenzio,
raccontaci dei tuoi appuntamenti con Dio.
In quali campagne ti recavi nei meriggi di primavera,
lontano dal frastuono di Nazaret, per udire la sua voce?
In quali fenditure della roccia ti nascondevi adolescente,
perché l'incontro con lui non venisse profanato dalla violenza degli umani rumori?
Su quali terrazzi di Galilea,
allagati dal plenilunio,
nutrivi le tue veglie di notturne salmodie,
mentre il gracidare delle rane,
laggiù nella piana degli ulivi,
era l'unica colonna sonora ai tuoi pensieri di castità?
Che discorsi facevi, presso la fontana del villaggio,
con le tue compagne di gioventù?
Che cosa trasmettevi a Giuseppe quando al crepuscolo, prendendoti per mano,
usciva con te verso i declivi di Esdrelon,
o ti conduceva al lago di Tiberiade nelle giornate di sole?
Il mistero che nascondevi nel grembo glielo
confidasti con parole o con lacrime di felicità?
Oltre allo Shemàh Israel
e alla monotonia della pioggia nelle grondaie,
di quali altre voci risonava la bottega del falegname
nelle sere d'inverno?
Al di là dello scrigno del cuore,
avevi anche un registro segreto
a cui consegnavi le parole di Gesù?
Che cosa vi siete detto, per trent' anni,
attorno a quel desco di povera gente?
Santa Maria, donna del silenzio,
ammettici alla tua scuola.
Tienici lontani dalla fiera dei rumori
entro cui rischiamo di stordirei,
al limite della dissociazione.
Preservaci dalla morbosa voluttà di notizie,
che ci fa sordi alla "buona notizia".
Rendici operatori di quell'ecologia acustica,
che ci restituisca il gusto della contemplazione
pur nel vortice della metropoli.
Persuadici che
solo nel silenzio maturano le cose grandi della vita:
la conversione, l'amore, il sacrificio, la morte.
Un'ultima cosa vogliamo chiederti, Madre dolcissima.
Tu che hai sperimentato, come Cristo sulla croce,
il silenzio di Dio,
non ti allontanare dal nostro fianco nell'ora della prova.
Quando il sole si eclissa pure per noi,
e il cielo non risponde al nostro grido,
e la terra rimbomba cava sotto i passi,
e la paura dell'abbandono rischia di farei disperare,
rimanici accanto.
In quel momento, rompi pure il silenzio:
per direi parole d'amore!
E sentiremo sulla pelle i brividi della Pasqua.

Mariasilenziovita quotidianarumore

5.0/5 (1 voto)

inviato da Barbara Battilana, inserito il 30/07/2010

PREGHIERA

139. Padre Nostro

Fernando Filanti

Padre nostro,
che dimori, giocando nascosto tra la luce e le tenebre, nella parte più nobile del nostro cuore, così come nel profondo degli inferi della nostra miseria.
Fa' che il tuo nome santo si riveli in noi con la pace silenziosa dell'amore e non con le vuote parole.
Fa' che lentamente e con pazienza, la vita vinca sulla morte senza farle violenza ed il bene prevalga sul male, accogliendolo come presenza necessaria per trovare il sentiero che porta al tuo regno.
Fa' che la tua volontà trovi spazio nella nostra libertà, nelle cose che fanno presente te nella nostra vita quotidiana dove comunque sei, in modo misterioso, nascosto.
Dacci oggi, la capacità di accogliere i doni che per vie diverse ci vengono offerti e di riconoscerli come tali, per poterli a nostra volta ridonare.
Perdona la nostra incapacità di vivere pienamente la vita. Tu lo sai, siamo prigionieri di comportamenti che ci fanno soffrire e che ci rendono incapaci di affrancare, a nostra volta chi ci vive accanto, da una schiavitù fatta di sottili paure.
Aiutaci a chiederti il dono della misericordia, per noi e per gli altri.
Non permettere che la vita sia un peso che non riusciamo a portare e salvaci dal sentirci incapaci di amare, perché, prigionieri del male.
Amen

preghiera

5.0/5 (1 voto)

inviato da Fernando Filanti, inserito il 30/07/2010

PREGHIERA

140. Preghiera per i bambini della prima Confessione

Anna Maria Spinoglio

Padre, ricco di misericordia,
tu, fin dai tempi antichi
hai fatto un'alleanza con ogni uomo.
A Noè hai dato un segno del tuo amore,
l'arco in cielo,
impegnandoti a sostenere e ad amare
anche chi si allontana da te;
il tuo figlio Gesù si è fatto uomo come noi
ed ha sperimentato anche lui la fatica della tentazione
ma ha saputo vincerla affidandosi unicamente a te.
Oggi noi affidiamo a te questi bambini
che si preparano a sperimentare
la bellezza del tuo amore di Padre
nel Sacramento della Riconciliazione.
Manda su di loro il tuo Spirito Santo
perché scoprano con gioia
cosa significhi essere perdonati
e riconciliati con te
e, liberati dal male,
diventino pienamente tuoi figli
così come tu li hai voluti
nel giorno del loro Battesimo.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

riconciliazione

4.7/5 (3 voti)

inviato da Anna Maria Spinoglio, inserito il 03/03/2010

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