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TESTO
41. Dio ama ciò che è perduto 3
Dietrich Bonhoeffer, Riconoscere Dio al centro della vita
Dio non si vergogna della bassezza dell'uomo, vi entra dentro (...) Dio è vicino alla bassezza, ama ciò che è perduto, ciò che non è considerato, l'insignificante, ciò che è emarginato, debole e affranto; dove gli uomini dicono "perduto", lì egli dice "salvato"; dove gli uomini dicono "no", lì egli dice "sì".
Dove gli uomini distolgono con indifferenza o altezzosamente il loro sguardo, lì egli posa il suo sguardo pieno di amore ardente e incomparabile. Dove gli uomini dicono "spregevole", lì Dio esclama "beato".
Dove nella nostra vita siamo finiti in una situazione in cui possiamo solo vergognarci davanti a noi stessi e davanti a Dio, dove pensiamo che anche Dio dovrebbe adesso vergognarsi di noi, dove ci sentiamo lontani da Dio come mai nella vita, proprio lì Dio ci è vicino come mai lo era stato prima.
Lì egli vuole irrompere nella nostra vita, lì ci fa sentire il suo approssimarsi, affinché comprendiamo il miracolo del suo amore, della sua vicinanza e della sua grazia.
amore di Diovicinanza di Diomisericordia di Diogratuitàvicinanza
inviato da Qumran2, inserito il 23/09/2012
TESTO
Ho imparato che nessuno è perfetto... finché non ti innamori.
Ho imparato che la vita è dura... ma io di più!
Ho imparato che le opportunità non vanno mai perse... quelle che lasci andare tu, le prende qualcun altro.
Ho imparato che quando serbi rancore e amarezza... la felicità va da un'altra parte.
Ho imparato che bisognerebbe usare sempre parole buone... perché domani forse si dovranno rimangiare.
Ho imparato che un sorriso è un modo economico per migliorare il tuo aspetto.
Ho imparato che non posso scegliere come mi sento... ma posso sempre farci qualcosa.
Ho imparato che quando tuo figlio appena nato tiene il tuo dito nel suo piccolo pugno... ti ha agganciato per la vita.
Ho imparato che bisogna godersi il viaggio e non pensare solo alla meta.
Ho imparato che è meglio dare consigli solo in due circostanze: quando sono richiesti e quando è in gioco la vita.
Ho imparato che meno tempo spreco e più cose faccio.
Ho imparato a godermi le cose!
Ho imparato ad accettare le sconfitte, le delusioni.
Ho imparato che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. Per questo bisogna che tu la perdoni.
Ho imparato che ci vogliono anni per costruire la fiducia, e pochi secondi per distruggerla.
Ho imparato che non dobbiamo cambiare amici se comprendiamo che gli amici cambiano.
Ho imparato che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo sempre responsabili di noi stessi.
Ho imparato che la pazienza richiede molta pratica.
Ho imparato che ci sono persone che ci amano, ma semplicemente non sanno come dimostrarcelo.
Ho imparato che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno ad alzarti.
Ho imparato che solo perché qualcuno non ti ama come vorresti, non significa che non ti ami con tutto se stesso.
Ho imparato che non si deve mai dire ad un bambino che i sogni sono sciocchezze, sarebbe una tragedia se lo credesse.
Ho imparato che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno, nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
Ho imparato che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si sia spezzato, il mondo non si ferma aspettando che lo ripari.
...E dopo tutto ciò, avrò imparato a vivere?
viveresaggezzavitasenso della vitagratuitàmisericordiacomprensioneforza interiore
inviato da Qumran2, inserito il 23/09/2012
TESTO
Kahil Gibran, Self Portrait
Le cose che il bambino ama
rimangono nel regno del cuore
fino alla vecchiaia.
La cosa più bella della vita
è che la nostra anima
rimanga ad aleggiare
nei luoghi dove una volta
giocavamo.
banbinigiococrescitavecchiaiavitagiovinezzainteriorità
inviato da Cinzia Novello, inserito il 20/09/2012
TESTO
Joseph Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, 2003
Se ogni amore anela all'eternità, l'amore di Dio non solo la brama, ma la realizza e la impersona.
amoreamore di Dioeternitàvita eterna
inviato da Suor Cristina, inserito il 20/09/2012
TESTO
Che Dio non mi permetta di perdere il romanticismo,
anche sapendo che le rose non parlano...
Che Dio non mi permetta di perdere l'ottimismo,
anche sapendo che il futuro che ci aspetta non è tanto allegro...
Che io non perda la voglia di vivere,
anche sapendo che la vita è, in molti momenti, dolorosa...
Che io non perda la voglia di avere grandi amici,
anche sapendo che, con il giro del mondo, anche loro vanno via dalle nostre vite...
Che io non perda la voglia di aiutare le persone,
anche sapendo che molte di loro sono incapaci di vivere, di vedere, riconoscere e compensare questo aiuto...
Che io non perda la voglia di amare,
anche sapendo che la persona che io più amo può non provare lo stesso sentimento verso di me...
Che io non perda la luce e la lucentezza degli occhi,
anche sapendo che molte cose che vedrò nel mondo oscureranno i miei occhi...
Che io non perda la forza,
anche sapendo che la sconfitta e la perdita sono due avversari estremamente pericolosi...
Che io non perda la ragione,
anche sapendo che le tentazioni della vita sono molte e attraenti...
Che io non perda il sentimento di giustizia,
pur sapendo che il pregiudicato possa essere io stesso...
Che io non perda il mio abbraccio forte,
anche sapendo che un giorno le mie braccia saranno fiacche...
Che io non perda la bellezza e la gioia di vedere,
anche sapendo che molte lacrime scorreranno dai miei occhi e finiranno nella mia anima...
Che io non perda l'amore per la mia famiglia,
anche sapendo che molte volte essa mi chiederà degli sforzi incredibili per mantenere la sua armonia...
Che io non perda la voglia di essere grande,
anche sapendo che il mondo è piccolo...
E soprattutto...
Che io non dimentichi mai che Dio mi ama infinitamente,
che un piccolo grano di allegria e di speranza dentro ciascuno è capace di cambiare e trasformare qualsiasi cosa, poi...
La vita è costruita sui sogni
e realizzata nell'amore!
vitasenso della vitagratuitàgenerositàimpegnovitalitàsperanzaottimismoforzavoglia di vivere
inviato da Qumran2, inserito il 20/09/2012
TESTO
La gente pensa troppo a ciò che deve fare e troppo poco a quel che deve essere.
esserefareinterioritàesterioritàattivismosenso della vita
inserito il 20/09/2012
TESTO
Ci sono solo due giorni all'anno in cui non si può fare niente: uno si chiama ieri, l'altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, crescere, agire e, sopratutto, vivere.
agireoggipassatofuturopresentevitavivere
inviato da Qumran2, inserito il 05/09/2012
TESTO
Com'è buono il Signore a nasconderci l'avvenire! Che supplizio sarebbe la vita se esso ci fosse meno sconosciuto! E invece quanto egli è buono a farci conoscere così chiaramente l'avvenire del cielo, che seguirà la prova terrestre!
inviato da Qumran2, inserito il 20/08/2012
TESTO
49. Meditazione e ritorno al mondo
Dietrich Bonhoeffer, Vita comune
Ogni giorno porta al cristiano molte ore di solitudine in mezzo ad un mondo non cristiano. Questo è il tempo della verifica. Esso è la prova della bontà della meditazione personale e della comunione cristiana. La comunità ha reso gli individui liberi, forti, adulti, o li ha resi invece dipendenti, non autonomi? Li ha condotti un po' per mano, per far loro imparare di nuovo a camminare da soli, o li ha resi paurosi e insicuri?… Qui si tratta di decidere se la meditazione personale ha portato il cristiano in un mondo irreale da cui si risveglia con spavento, nel ritornare al mondo terreno del suo lavoro, o se viceversa lo ha fatto entrare nel vero mondo di Dio, che permette di affrontare la giornata dopo aver attinto nuova forza e purezza. Si è trattato di un'estasi spirituale per brevi attimi, cui poi subentra la quotidianità, o di un radicarsi essenziale e profondo della Parola di Dio nel cuore?… Solo la giornata potrà deciderlo… Ognuno deve sapere che anche il momento in cui è isolato ha una sua retroazione sulla comunione. Nella sua solitudine egli può dilacerare e macchiare la comunione o viceversa rafforzarla e santificarla….
solitudinecomunitàrapporto con Dioimpegnoessere cristiani
inviato da Qumran2, inserito il 12/08/2012
TESTO
50. Guardare la vita con gli occhi di Dio 2
Se sapessimo guardare la vita con gli occhi di Dio, vedremmo che nulla è profano nel mondo, ma che, al contrario, tutto ha parte nella costruzione del suo Regno. Così, avere fede non è solamente alzare gli occhi per contemplare Dio, ma è guardare la terra con gli occhi di Cristo.
Se avessimo permesso allo Spirito di penetrare il nostro essere, se avessimo a sufficienza, purificato il nostro sguardo, il mondo non sarebbe più per noi un ostacolo, ma un invito costante a lavorare per il Padre, perché in Gesù venga il suo Regno sulla terra come nel cielo.
Aumenta la nostra fede per guardare e "vedere" la vita. Apri i nostri occhi Signore! Amen.
contemplazionefederegno di Dio
inviato da Qumran2, inserito il 11/08/2012
TESTO
51. Perché non siamo felici come i santi 3
La ragione per cui non siamo felici come i santi è perché non vogliamo essere santi.
santitàconversionedecisioneimpegnofelicitàsenso della vitagioiainteriorità
inviato da Qumran2, inserito il 11/08/2012
TESTO
52. La fede non mi parla che di speranza 3
La vita si dilegua. La fede mi fa sentire la vicinanza dei miei cari defunti, come si sente nel silenzio il battito del cuore di un amico che veglia su di noi. La persuasione che presto mi incontrerò con i loro sguardi mi incoraggia a vivere in modo da non dover arrossire dinanzi a loro e non mi rincresce più lasciar questo mondo.
O fede! Come consoli l'anima in questi giorni in cui tutto è mestizia e dolore! Ogni foglia che cade mi avverte che la vita si dilegua: ogni rondine che emigra mi ricorda i miei cari che lasciarono la terra per l'eternità e mentre la natura non mi parla che di dolore, la fede non mi parla che di speranza.
luttomorteconsolazionefedesperanzamortevita eternadefunti
inviato da Qumran2, inserito il 05/08/2012
TESTO
53. Disegna il tuo cuore nel mio cuore, Signore 1
Signore,
disegna il tuo cuore nel nostro cuore,
perché sappiamo affrontare con amore
ogni prova della vita.
Disegna il tuo cuore nella nostra storia,
perché i nostri gesti siano coerenti alle nostre parole.
Disegna il tuo cuore nelle nostre azioni,
perché non siano segnate dal tornaconto.
Disegna il tuo cuore nella nostra comunità,
perché sia spazio accogliente per ciascuno.
Disegna il tuo cuore nelle nostre famiglie,
perché siano oasi della tua presenza.
Disegna il tuo cuore in ogni nostra decisione,
perché possiamo essere segno del tuo amore appassionato.
Rendici pieni di stupore e vuoti di egoismo,
ricchi di comprensione e privi di cattiveria,
solidali con gli esclusi e cercatori della vita eterna.
Amen.
CuoreAmoreSequelaComunitàVitaStoriaPresenza di Diosolidarietàbontà
inviato da Don Angelo Saporiti, inserito il 05/08/2012
TESTO
54. L'incontro con la Parola di Dio 1
Un uomo incontra la Parola di Cristo e vi aderisce? Ecco, con gioia rinuncia a qualcosa a cui era attaccato e attinge forza per una sensibilità nuova. A mano a mano che si sottomette e configura la vita a quella Parola, si accorge di quanto concreta gli diventi la verità di Dio nella sua vita.
parola di DioVangelopienezza di vitarapporto con Dioconversione
inviato da Qumran2, inserito il 24/06/2012
TESTO
La felicità entra nella nostra vita quando abbiamo qualcosa da fare, qualcosa da amare, e qualcosa in cui sperare.
felicitàamoresperanzasenso della vita
inviato da Cinzia Novello, inserito il 24/06/2012
TESTO
Vivi come se dovessi morire domani.
Impara come se dovessi vivere sempre.
viaconoscenzaimpegnosenso della vitaprogettualitàcrescita
inviato da Milena Pavan, inserito il 24/06/2012
TESTO
vitacreazionesalvezzaresponsabilitàrapporto con Dio
inviato da Milena Pavan, inserito il 24/06/2012
TESTO
Immanuel Kant, Critica della Ragion pratica
Due cose riempono l'animo di ammirazione e di riverenza sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo il pensiero vi si ferma su: il cielo stellato sopra di me e la legge morale in me.
senso della vitamoralelegge moralecoscienza
inviato da Mariarosa Bosani, inserito il 09/05/2012
TESTO
Chi mai può separare la sua fede dai suoi atti, il suo credo dal suo quotidiano? Chi può disporre il suo tempo dicendo: Questo è di Dio, questo è per me? Tutte le vostre ore, tutto il vostro vivere sia la coerenza di un'ala vibrante verso l'Alto.
fedevitacredererapporto con Dio
inviato da Qumran2, inserito il 07/05/2012
TESTO
Luisa Faillace, La mia vita e il Libro di Giobbe
Se il tempo quel giorno si fosse fermato io non avrei mai potuto vedere i miei migliori amici sposarsi: testimoniare di un amore che non ha confini umani.
Non avrei mai potuto scoprire che al mondo esistono uomini capaci di essere professionisti affermati e padri presenti per figli felici.
Non avrei mai potuto indossare quel tubino di raso turchese che a me piace tanto... con quelle scarpe così decisamente kitsch... e fare la smorfiosa felice per un giorno.
Non avrei mai potuto scoprire di essere capace di costruire per lavorare;
...capire che quando un figlio, un genitore, ma soprattutto un fratello ed un amico più ti allontana tanto più ha bisogno di te.
Se il tempo quel giorno si fosse fermato non avrei mai potuto far pace con me stessa e soprattutto con te...
...e pertanto non avrei mai scoperto com'è bello alzarsi e sentirsi leggeri e ascoltare ancora il battito del proprio cuore e sentirlo sorridere.
Se la morte quel giorno avesse preso il sopravvento sulla vita, sulla mia vita,
non avrei mai scoperto che possono esistere colleghi capaci di accoglierti senza remore e senza invidia,
aiutarti a formarti e "fare strada insieme" anche nella vita:
"Perché cosa rimarrebbe della Vita? E di noi?!".
...non avrei mai raccolto il frutto di speranze e preghiere taciute ma desiderate all'estremo.
Se quella macchina, la mia macchina, quel giorno fosse finita giù non avrei potuto abbracciare i nipotini dei miei migliori amici e constatare che davvero quando un bambino ti stringe tra le braccia diventi tu il suo mondo e loro il nostro.
...non avrei mai visto e sentito gridare forte con la rabbia, la disperazione il dolore, la devozione, la gioia, la felicità, la fede, l'Amore: W San Leone; affidarsi senza se e senza ma, ridere e sorridere con gente a me straniera ed amica per un giorno e... per la vita.
Non avrei goduto ancora delle meraviglie artistiche del mondo,
né di albe e tramonti che non torneranno più perché ognuno ha in sé quel ricordo.
Non avrei scoperto che la vita sa e può sorprenderti... per una nuova amicizia inaspettata, ritornata, costruita...
...per quelle debolezze di uomini e donne così apparentemente forti... e continuarli comunque senza remore ad amarli in silenzio perché soprattutto il silenzio è amore, è perdono, è speranza.
Era il 18 Febbraio di un anno fa', come due giorni fa...
...non sarei cresciuta, non sarei cambiata, non sarei rinata.
Se ti fermi a leggere queste parole allora ferma per un momento anche la tua vita:
perdona chi ti ha fatto del male,
chiedi perdono a chi tu hai fatto del male perché se non lo sai sei capace di perdonare e se lo sai che ne sei capace serve solo fare un passo più in là perché anche il perdono si costruisce;
sorridi ancora una volta, gioisci ancora una volta,
non passare indifferente tra la gente,
ascolta chi ti cerca e cerca chi ti evita,
domanda, chiedi, guarda negli occhi,
ama gratuitamente chi la vita ti fa incontrare per caso, per sbaglio,
ma sempre per un senso.
Ma soprattutto pensa costantemente che la vita può durare tanto
ma può durare anche solo un altro istante!
...e poi:
"Considera i cieli, e vedi!
Guarda le nuvole, come sono più in alto di te!".
vitasenso della vitainterioritàperdonoviverecogliere l'attimoimportanza delle piccole cose
inviato da Luisa Faillace, inserito il 06/05/2012