I tuoi ritagli preferiti

PERFEZIONA LA RICERCA

Tutti i ritagli

Indice alfabetico dei temi

Invia il tuo ritaglio

Hai cercato san giovanni

Hai trovato 39 ritagli

Ricerca completaTitolo, fonte, temi e citazioni
Ricerca avanzata
tipo
parole
tema
fonte/autore

Pagina 2 di 2  

TESTO

21. La comunione eucaristica

San Giovanni Maria Vianney, Omelia per la VI domenica dopo Pentecoste

Quale gioia per un cristiano che ha la fede, che, alzandosi dalla santa Mensa, se ne va con tutto il cielo nel suo cuore!... Ah, felice la casa nella quale abitano tali cristiani!... quale rispetto bisogna avere per essi, durante la giornata. Avere, in casa, un secondo tabernacolo dove il buon Dio ha dimorato veramente in corpo e anima!

- Forse, mi direte ancora: se questa felicità è così grande, perché dunque la Chiesa ci dà il comandamento di comunicarci una volta ogni anno?

- Questo comandamento non è fatto per i buoni cristiani, esiste soltanto per i cristiani pusillanimi e indifferenti verso la salvezza della loro povera anima. Agli inizi della Chiesa, la più grande punizione che si poteva imporre ai cristiani era di privarli di tale felicità; ogni volta che avevano la gioia di assistere alla santa Messa, avevano la gioia di comunicare. Mio Dio! possibile che dei cristiani rimangano tre, quattro, cinque e sei mesi, senza dare questo nutrimento celeste alle loro povere anime? La lasciano morire di inedia!... Mio Dio!, che guaio e quale accecamento!... avendo tanti rimedi per guarirla e un cibo così adatto a conservarla in salute!

La Chiesa, vedendo quanto già i cristiani perdevano di vista la salvezza delle loro povere anime, sperando che il timore del peccato facesse loro aprire gli occhi, dette loro un comandamento che li obbligava a comunicarsi tre volte all'anno, a Natale, a Pasqua e a Pentecoste. Ma in seguito, vedendo che i cristiani diventavano sempre più insensibili alla loro disgrazia, la Chiesa ha finito per non obbligarli più ad avvicinarsi al loro Dio, tranne una volta all'anno. O mio Dio!, che disgrazia e quale accecamento che un cristiano sia obbligato a mezzo di leggi a cercare la sua felicità!

comunione eucaristicaeucaristiaanno sacerdotalecomunione

inviato da Parrocchia S. Giovanni M. Vianney - Roma, inserito il 26/06/2009

PREGHIERA

22. Preghiera a san Giovanni M. Vianney

Guy Bagnard, Vescovo di Belley-Ars

Santo Curato d'Ars, tu hai fatto della tua vita un'offerta totale a Dio per il servizio degli uomini. Che lo Spirito Santo, per la tua intercessione, ci conduca a rispondere oggi, senza debolezza, alla nostra vocazione personale.

Tu sei stato un assiduo adoratore di Cristo nel Tabernacolo. Insegnaci ad avvicinarci con fede e rispetto all'Eucaristia, a gustare la presenza silenziosa di Gesù nel Santissimo Sacramento.

Tu sei stato l'amico dei peccatori. Tu dicevi loro: "Le vostre colpe sono come un granello di sabbia rispetto alla grande montagna della misericordia di Dio". Sciogli i legami della paura che talvolta ci tengono lontani dal perdono di Dio. Aumenta in noi il pentimento per le nostre colpe. Mostraci il vero volto del Padre che attende instancabilmente il ritorno del figliol prodigo.

Tu sei stato il sostegno dei poveri: "Il mio segreto è molto semplice: dare tutto senza conservare niente". Insegnaci a condividere con quelli che sono nel bisogno, rendici liberi riguardo al denaro e a tutte le false ricchezze.

Tu sei stato un figlio affettuoso della Vergine Maria, "il tuo più vecchio amore". Insegnaci a pregarla con la semplicità e la fiducia di un bambino.

Tu sei diventato il testimone esemplare dei Parroci dell'universo. Che la tua carità pastorale conduca i pastori a ricercare la vicinanza con tutti, senza preferenze. Ottieni loro l'amore per la Chiesa, lo slancio apostolico, la solidità nelle prove.

Ispira ai giovani la grandezza del ministero sacerdotale e la gioia di rispondere alla chiamata del buon Pastore.

Santo Curato d'Ars, sii tu il nostro intercessore presso Dio. Amen.

sacerdotipretipresbiterianno sacerdotale

inviato da Parrocchia S. Giovanni M. Vianney - Roma, inserito il 26/06/2009

PREGHIERA

23. Atto d'amore   1

San Giovanni Maria Vianney, Curato d'Ars

Ti amo, mio Dio, e il mio desiderio
è di amarti fino all'ultimo respiro della mia vita.
Ti amo, o Dio infinitamente amabile,
e preferisco morire amandoti,
piuttosto che vivere un solo istante senza amarti.
Ti amo, Signore, e l'unica grazia che ti chiedo
è di amarti eternamente.
Ti amo, mio Dio, e desidero il cielo,
soltanto per avere la felicità di amarti perfettamente.
Mio Dio, se la mia lingua non può dire ad ogni istante: ti amo,
voglio che il mio cuore te lo ripeta ogni volta che respiro.
Ti amo, mio divino Salvatore, perché sei stato crocifisso per me,
e mi tieni quaggiù crocifisso con te.
Mio Dio, fammi la grazia di morire amandoti
e sapendo che ti amo.

amare Diorapporto con Dio

inviato da Parrocchia S. Giovanni M. Vianney - Roma, inserito il 26/06/2009

PREGHIERA

24. San Giovanni Battista, l'amico dello sposo

mons. Franco Agnesi, All'ombra della basilica, La Prealpina, 21.06.2009

San Giovanni Battista,
che hai sussultato di gioia,
ancor prima della nascita,
al sentire la voce di Maria, madre del Redentore,
fa' che ricerchiamo sempre motivi di gioia e di serenità
per i nostri cuori e per le nostre famiglie.

Tu che hai preparato la strada al Redentore, aiuta noi cristiani
a preparare il cuore dei nostri piccoli e dei nostri giovani,
a conoscere ed amare nostro Signore.

Tu che lo hai indicato al tuo popolo nel fiume Giordano,
aiutaci a riconoscerlo nella sua Parola,
nei Sacramenti, nei fratelli, soprattutto i più poveri e bisognosi.

Tu che hai lottato fino alla morte per i principi e i valori più nobili,
aiutaci ad impegnarci anche noi perché
nelle fabbriche e negli uffici
regni l'onestà, il rispetto e la solidarietà.

Tu che ti sei lasciato uccidere pur di non tacere la verità,
aiutaci ad essere coraggiosi testimoni
della libertà e della giustizia in ogni momento
e comportamento della nostra vita.

Tu che sei stato definito da Cristo il più grande profeta,
aiutaci ad essere anche noi, nel nostro ambiente di vita,
con semplicità, ma con coerenza,
profeti e testimoni della verità e della nostra fede.
Amen.

profetaprofeziatestimonetestimonianza

inviato da Cesarina, inserito il 22/06/2009

TESTO

25. Raccomandazioni ai missionari

San Giovanni Bosco

1. Cercate anime non denari.
2. Usate carità e somma cortesia con tutti.
3. Prendete cura degli ammalati, dei fanciulli, dei vecchi e dei poveri e guadagnerete la benedizione di Dio e la benevolenza degli uomini.
4. Fate che il mondo conosca che siete poveri negli abiti, nel vitto, nelle abitazioni e voi sarete ricchi in faccia a Dio e diverrete padroni del cuore degli uomini.
5. Fra di voi amatevi, consigliatevi, correggetevi ma non portatevi mai né invidia, né rancore, anzi il bene di uno sia il bene di tutti, le pene e le sofferenze di uno considerate come pene e sofferenze di tutti e ciascuno studi di allontanarle o almeno mitigarle.
6. Ogni mattino raccomandate a Dio le occupazioni della giornata.

missionemissionari

inviato da Paolo De Cillia Sdb, inserito il 23/09/2005

TESTO

26. Il corpo di Cristo

San Giovanni Crisostomo

Il corpo di Cristo è contenuto in vasi splendidi e preziosi, e intanto le membra di Cristo rimangono nella miseria.

giustiziaingiustiziaricchezzapovertàcultoeucaristia

5.0/5 (1 voto)

inviato da Giovanni Palma, inserito il 12/08/2003

TESTO

27. Vuoi onorare il corpo di Cristo?   2

San Giovanni Crisostomo

Vuoi onorare il corpo di Cristo? Non permettere che sia oggetto di disprezzo nelle sue membra, cioè nei poveri, privi di panni per coprirsi. Non onorarlo qui in chiesa con stoffe di seta, mentre fuori lo trascuri quando soffre per il freddo e la nudità. Colui che ha detto: "Questo è il mio corpo", confermando il fatto con la parola, ha detto anche: "Mi avete visto affamato e non mi avete dato da mangiare" e "ogni volta che non avete fatto queste cose a uno dei più piccoli fra questi, non l'avete fatto neppure a me".

Il corpo di Cristo che sta sull'altare non ha bisogno di mantelli, ma di anime pure; mentre quello che sta fuori ha bisogno di molta cura. Impariamo dunque a pensare e a onorare Cristo come egli vuole. Infatti l'onore più gradito, che possiamo rendere a colui che vogliamo venerare, è quello che lui stesso vuole, non quello escogitato da noi.

Che vantaggio può avere Cristo se la mensa del sacrificio è piena di vasi d'oro, mentre poi muore di fame nella persona del povero? Prima sazia l'affamato, e solo in seguito orna l'altare con quello che rimane. Gli offrirai una calice d'oro e non gli darai in bicchiere d'acqua? che bisogno c'è di adornare con veli d'oro il suo altare, se poi non gli offri il vestito necessario? che guadagno ne ricava egli? Dimmi: se vedessi uno privo del cibo necessario e, senza curartene, adornassi d'oro solo la sua mensa, credi che ti ringrazierebbe, o piuttosto non s'infurierebbe contro di te? e se vedessi uno coperto di stracci e intirizzito dal freddo, e, trascurando di vestirlo, gli innalzassi colonne dorate, dicendo che lo fai in suo onore, non si riterrebbe forse di essere beffeggiato e insultato in modo atroce?

Pensa la stessa cosa di Cristo, quando va errante e pellegrino, bisognoso di un tetto. Tu rifiuti di accoglierlo nel pellegrino e adorni invece il pavimento, le pareti, le colonne e i muri dell'edificio sacro. Attacchi catene d'argento alle lampade, ma non vai a visitarlo quando lui è incatenato in carcere. Dico questo non per vietarvi di procurare tali addobbi e arredi sacri, ma per esortarvi a offre, insieme a questi, anche il necessario aiuto ai poveri, o, meglio, perché questo sia fatto prima di quello. Nessuno è mai stato condannato per non aver cooperato ad abbellire il tempio, ma chi trascura il povero è destinato alla geenna, al fuoco inestinguibile e al supplizio con i demoni. Perciò, mentre adorni l'ambiente per il culto, non chiudere il tuo cuore al fratello che soffre. Questo è il tempio vivo più prezioso di quello.

Clicca qui per la versione breve.

caritàamoresolidarietàgiustiziaricchezzapovertàcultoeucaristia

5.0/5 (2 voti)

inviato da Eleonora Polo, inserito il 14/12/2002

TESTO

28. Desiderare tutto per amore di Gesù

San Giovanni della Croce

L'anima cerchi sempre di inclinarsi:
non al più facile, ma al più difficile;
non al più saporoso, ma al più insipido;
non a quello che piace di più, ma a quello che piace di meno;
non al riposo, ma alla fatica;
non al più, ma al meno;
non al conforto, ma a quello che non è conforto;
non al più alto e pregiato, ma al più vile e disprezzato;
non alla ricerca di qualche cosa, ma a non desiderare niente;
non alla ricerca del lato migliore delle cose create, ma del peggiore;
e a desiderare nudità, privazioni e povertà di quanto v'è al mondo per amore di Gesù Cristo.

amare Cristoimpegnointerioritàumiltàvita spirituale

inviato da Elena Mencarelli, inserito il 14/12/2002

TESTO

29. Imitare Cristo in ogni azione

San Giovanni della Croce

Bisogna che l'anima abbia un costante desiderio di imitare Cristo in ogni sua azione, conformandosi ai suoi esempi, sui quali mediti per saperli imitare e per comportarsi in ogni sua azione come Egli si comporterebbe.

animaimitazione di Cristomeditazioneinteriorità

inviato da Elena Mencarelli, inserito il 14/12/2002

TESTO

30. Eternità

San Giovanni Gualberto

Ciò che non è eterno non è niente, per noi che siamo eterni.

eternitàessenziale

inviato da Ilaria Zocatella, inserito il 28/11/2002

TESTO

31. Non affliggerti per chi muore   2

San Giovanni Crisostomo

Non affliggerti per chi muore. Quale assurdo: credere in un paradiso eterno, e poi compatire chi ci va!

mortevita eterna

4.0/5 (1 voto)

inviato da Ilaria Zocatella, inserito il 28/11/2002

TESTO

32. Due gridi

San Giovanni Maria Vianney

Ci sono due gridi nell'uomo: il grido dell'angelo e quello della bestia. Il grido dell'angelo è la preghiera, il grido della bestia è il peccato.

peccatopreghiera

5.0/5 (1 voto)

inviato da Ilaria Zocatella, inserito il 28/11/2002

TESTO

33. Dolori e sofferenze

San Giovanni Bosco

Le spine che ci pungono nel tempo, saranno fiori per l'eternità.

doloresofferenzavita eterna

3.0/5 (1 voto)

inviato da Ilaria Zocatella, inserito il 28/11/2002

TESTO

34. Alla sera della vita   1

San Giovanni della Croce

Alla sera della vita, noi saremo giudicati sull'amore.

amoregiudizio universalemorte

inviato da Ilaria Zocatella, inserito il 27/11/2002

TESTO

35. Essere cristiani

San Giovanni Crisostomo

Il cristiano è un uomo a cui Dio ha affidato tutti gli uomini.

essere cristianicristianesimoresponsabilità

inviato da Ilaria Zocatella, inserito il 27/11/2002

TESTO

36. Continua a cantare

San Giovanni Bosco

Sii con Dio come l'uccello che sente tremare il ramo e continua a cantare, perché sa di avere le ali.

fedefiduciaabbandono in Dioabbandono

inviato da Ilaria Zocatella, inserito il 27/11/2002

TESTO

37. Gli amici sono le corde di una cetra   1

San Giovanni Crisostomo

Gli amici sono le corde di una cetra che, se tutte intonate tra di loro, producono al tocco una musica piacevolissima... Neppure le ricchezze più vistose si possono paragonare ad una salda amicizia. Le stelle irradiano la luce all'intorno; gli amici, dove giungono, portano gioia e bene. È meglio vivere nelle tenebre che mancare di amici... L'amicizia possiede anche la facoltà di ospitare nel nostro cuore la memoria degli assenti e ce li fa tanto desiderare da renderci vicini a loro e lontani da tutte le cose vicine.

amicizia

inviato da Immacolata Chetta, inserito il 22/11/2002

TESTO

38. Preziosità del silenzio   2

Attribuito a San Giovanni della Croce, ma non se ne trova la fonte

Il silenzio è mitezza
quando non rispondi alle offese
quando non reclami i tuoi diritti,
quando lasci a Dio la difesa del tuo onore.

Il silenzio è misericordia
quando non riveli le colpe dei fratelli,
quando perdoni senza indagare il passato,
quando non condanni, ma intercedi nell'intimo.

Il silenzio è pazienza
quando soffri senza lamentarti,
quando non cerchi consolazione tra gli uomini
quando non intervieni
ma attendi che il seme germogli lentamente.

Il silenzio è umiltà
quando taci per lasciare emergere i fratelli,
quando celi nel riserbo i doni di Dio,
quando lasci che il tuo agire venga interpretato male,
quando lasci ad altri la gloria dell'impresa.

Il silenzio è fede
quando taci perché è Lui che agisce,
quando rinunci alle voci del mondo,
per stare alla sua presenza,
quando non cerchi comprensione
perché ti basta sapere di essere amato da Lui.

Il silenzio è adorazione
quando abbracci la Croce
senza chiedere perché
nell'intima certezza
che questa è l'unica via giusta.

silenziomitezzamisericordiapazienzaumiltàsofferenzafedeadorazionefiducia

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 29/08/2002

TESTO

39. Il silenzio custode di tutte le virtù

San Giovanni della Croce

Tacere di sè è umiltà
tacere i difetti altrui è carità
tacere parole inutili è penitenza
tacere a tempo e a luogo è prudenza
tacere nel dolore è eroismo.

Saper parlare è un vanto di molti
Saper tacere è una saggezza di pochi
saper ascoltare
una generosità di pochissimi.

Per possedere il Tutto
non possedere nulla di nulla!
Quando ti rifugi in qualche cosa
cessi di lanciarti nel Tutto.
Se vorrai possedere qualcosa del Tutto
non hai posto il tuo tesoro nel Tutto!

silenziovirtù

inviato da Moreno Cattelan, inserito il 15/06/2002

Pagina 2 di 2