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TESTO

21. Auguri di Natale   2

Klaus Nemmerle

Ogni essere umano è una finestra:
la splendida, grandiosa finestra
di una cattedrale.
Ma cos'è una finestra così senza luce?
A Natale la luce si è levata.
A Natale è nato Colui che illumina la mia vita,
anche quando non vi trovo che tenebre.
Voglio porla, questa vita, nella Sua luce,
e la finestra s'infiammerà di colori
e molti vedranno la luce!

nativitànascitalucenatale

inviato da Lina Caliendo, inserito il 05/06/2009

PREGHIERA

22. Preghiera al Volto Santo

Papa Benedetto XVI

Signore Gesù,
come già i primi apostoli,
ai quali dicesti: "Che cercate?",
ed accolsero il tuo invito: "Venite e vedrete",
riconoscendoti come il Figlio di Dio,
l'atteso e promesso Messia per la redenzione del mondo,
anche noi, discepoli tuoi di questo difficile tempo,
vogliamo seguirti ed esserti amici,
attratti dal fulgore del tuo volto desiderato e nascosto.
Mostraci, ti preghiamo, il tuo volto sempre nuovo,
misterioso specchio dell'infinita misericordia di Dio.
Lascia che lo contempliamo
con gli occhi della mente e del cuore:
volto del Figlio, irradiazione della gloria del Padre
e impronta della sua sostanza (cf Eb 1,3),
volto umano di Dio entrato nella storia
per svelare gli orizzonti dell'eternità.
Volto silenzioso di Gesù sofferente e risorto,
che amato ed accolto cambia il cuore e la vita.
"Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto" (Sal 27,8s).
Nel corso di secoli e millenni quante volte è risuonata
tra i credenti questa struggente invocazione del Salmista!
Signore, anche noi la ripetiamo con fede:
"Uomo dei dolori, davanti a cui ci si copre la faccia"(Is 53,3),
non nasconderci il tuo volto!
Vogliamo attingere dai tuoi occhi,
che ci guardano con tenerezza e compassione,
la forza di amore e di pace che ci indichi la strada della vita,
ed il coraggio di seguirti senza timori e compromessi,
per diventare testimoni del tuo Vangelo,
con gesti concreti di accoglienza, di amore e di perdono.
Volto Santo di Cristo,
luce che rischiara le tenebre del dubbio e della tristezza,
vita che ha sconfitto per sempre il potere del male e della morte,
sguardo misterioso
che non cessa di posarsi sugli uomini e i popoli,
volto celato nei segni eucaristici
e negli sguardi di coloro che ci vivono accanto,
rendici pellegrini di Dio in questo mondo,
assetati d'infinito e pronti all'incontro dell'ultimo giorno,
quando ti vedremo, Signore, "faccia a faccia" (1 Cor 13,12),
e potremo contemplarti in eterno nella gloria del Cielo.
Maria, Madre del Volto Santo,
aiutaci ad avere "mani innocenti e cuore puro",
mani illuminate dalla verità dell'amore
e cuori rapiti dalla bellezza divina,
perché, trasformati dall'incontro con Cristo,
ci doniamo senza riserve ai fratelli,
specialmente ai poveri e ai sofferenti,
nei cui volti riluce l'arcana presenza
del tuo Figlio Gesù,
che vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen!

presenza di Diovolto

inviato da Sandra Aral, inserito il 02/06/2009

PREGHIERA

23. Donaci Acqua, Luce e Vita

Roberto Laurita

Vieni, Spirito Santo,
a portare l'Acqua della vita,
Gesù Cristo, Morto e Risorto,
per trasformare i deserti della terra
in giardini di giustizia e di pace.

Allora ogni sete sarà colmata
e uomini e donne, strappati alla morte,
canteranno di gioia.

Vieni, Spirito Santo,
a portare la Luce del mondo,
Gesù Cristo, Morto e Risorto,
per rischiarare le tenebre
in cui siamo immersi,
per scandagliare i nostri cuori
e rivelarci il mistero dell'Amore,
che risana e risuscita,
che solleva e da forza.

Allora ogni notte scomparirà
e uomini e donne, immersi nel tuo fulgore,
grideranno di felicità.

Vieni, Spirito Santo,
a portare il Fuoco eterno,
Gesù Cristo, Morto e Risorto,
per accendere le nostre lampade
e farle brillare di speranza,
per incendiare anche gli animi
più freddi ed egoisti
e renderli ardenti di carità.

Allora ogni cattiveria,
ogni violenza e ogni vendetta
verranno disintegrate
e uomini e donne, divenuti fratelli e sorelle,
faranno esplodere
il loro rendimento di grazie.

Spirito SantoPentecoste

1.0/5 (1 voto)

inviato da Cristina Catapano, inserito il 22/05/2009

RACCONTO

24. Il male esiste?   2

Aneddoto attribuito ad Albert Einstein

Germania, primi anni del XX secolo.

Durante una conferenza tenuta per gli studenti universitari, un professore ateo dell'Università di Berlino lancia una sfida ai suoi alunni con la seguente domanda:
"Dio ha creato tutto quello che esiste?"
Uno studente diligentemente rispose: "Sì certo!".

"Allora Dio ha creato proprio tutto?" - Replicò il professore.
"Certo!", affermò lo studente.

Il professore rispose: "Se Dio ha creato tutto, allora Dio ha creato il male, poiché il male esiste e, secondo il principio che afferma che noi siamo ciò che produciamo, allora Dio è il Male".

Gli studenti ammutolirono a questa asserzione. Il professore, piuttosto compiaciuto con se stesso, si vantò con gli studenti che aveva provato per l’ennesima volta che la fede religiosa era un mito.

Un altro studente alzò la sua mano e disse: "Posso farle una domanda, professore?".
"Naturalmente!" - Replicò il professore.

Lo studente si alzò e disse: "Professore, il freddo esiste?".

"Che razza di domanda è questa? Naturalmente, esiste! Hai mai avuto freddo?". Gli studenti sghignazzarono alla domanda dello studente.

Il giovane replicò: "Infatti signore, il freddo non esiste. Secondo le leggi della fisica, ciò che noi consideriamo freddo è in realtà assenza di calore. Ogni corpo od oggetto può essere studiato solo quando possiede o trasmette energia ed il calore è proprio la manifestazione di un corpo quando ha o trasmette energia. Lo zero assoluto (-273 °C) è la totale assenza di calore; tutta la materia diventa inerte ed incapace di qualunque reazione a quella temperatura. Il freddo, quindi, non esiste. Noi abbiamo creato questa parola per descrivere come ci sentiamo... se non abbiamo calore".
Lo studente continuò: "Professore, l’oscurità esiste?".
Il professore rispose: "Naturalmente!".

Lo studente replicò: "Ancora una volta signore, è in errore, anche l’oscurità non esiste. L’oscurità è in realtà assenza di luce. Noi possiamo studiare la luce, ma non l’oscurità. Infatti possiamo usare il prisma di Newton per scomporre la luce bianca in tanti colori e studiare le varie lunghezze d’onda di ciascun colore. Ma non possiamo misurare l’oscurità. Un semplice raggio di luce può entrare in una stanza buia ed illuminarla. Ma come possiamo sapere quanto buia è quella stanza?

Noi misuriamo la quantità di luce presente. Giusto? L’oscurità è un termine usato dall’uomo per descrivere ciò che accade quando la luce... non è presente".

Finalmente il giovane chiese al professore: "Signore, il male esiste?".

A questo punto, titubante, il professore rispose, “Naturalmente, come ti ho già spiegato. Noi lo vediamo ogni giorno. E’ nella crudeltà che ogni giorno si manifesta tra gli uomini. Risiede nella moltitudine di crimini e di atti violenti che avvengono ovunque nel mondo. Queste manifestazioni non sono altro che male".

A questo punto lo studente replicò "Il male non esiste, signore, o almeno non esiste in quanto tale. Il male è semplicemente l’assenza di Dio. E’ proprio come l’oscurità o il freddo, è una parola che l’uomo ha creato per descrivere l’assenza di Dio. Dio non ha creato il male. Il male è il risultato di ciò che succede quando l’uomo non ha l’amore di Dio presente nel proprio cuore. E’ come il freddo che si manifesta quando non c’è calore o l’oscurità che arriva quando non c’è luce".

Il giovane fu applaudito da tutti in piedi e il professore, scuotendo la testa, rimase in silenzio.

Il rettore dell'Università si diresse verso il giovane studente e gli domandò: "Qual è il tuo nome?".

"Mi chiamo, Albert Einstein, signore!" - Rispose il ragazzo.

benemaleDiofreddoamoretenebrebuioluceesistenza di Diovitasenso della vita

5.0/5 (2 voti)

inviato da Mesiti Pasquale, inserito il 25/01/2009

PREGHIERA

25. A Gesù Crocifisso

Angelo Comastri

O Gesù, mi fermo pensoso
ai piedi della Croce:
anch'io l'ho costruita con i miei peccati!
La tua bontà, che non si difende
e si lascia crocifiggere, è un mistero
che mi supera e mi commuove profondamente.
Signore, tu sei venuto nel mondo per me,
per cercarmi, per portarmi
l'abbraccio del Padre.
Tu sei il volto della bontà
e della misericordia:
per questo vuoi salvarmi!
Dentro di me ci sono le tenebre:
vieni con la tua limpida luce.
Dentro di me c'è tanto egoismo:
vieni con la tua sconfinata carità.
Dentro di me c'è rancore e malignità:
vieni con la tua mitezza e la tua umiltà.
Signore, il peccatore da salvare sono io:
il figlio prodigo che deve tornare, sono io!
Signore, concedimi il dono delle lacrime
per ritrovare la libertà e la vita,
la pace con te e la gioia in te.
Amen.

crocerapporto con Diocrocifissovenerdì santoconversione

4.3/5 (3 voti)

inviato da Cristina Catapano, inserito il 19/03/2008

TESTO

26. L'alfabeto di Dio   3

Gianni Fanzolato

A - Anche se non sei corrisposto, ama lo stesso, mi assomiglierai.
B - Benedici sempre, perché tu sei una benedizione di Dio.
C - Chiamami Padre, solo così potrai chiamare tutti gli altri fratelli.
D - Dona con gioia. I musi lunghi sono figli delle tenebre.
E - Esci dal guscio del tuo egoismo: troverai un mondo che ti aspetta.
F - Fa della tua vita una sinfonia di gioia; darai frutti saporiti.
G - Gira l'ago della tua calamita sempre dove ti porta il cuore: sempre e solo a Dio.
H - Hai un dono straordinario, per cui mi assomigli: l'amore; sfruttalo con gioia.
I - Intorno a te c'è tanta morte, odio e tenebre; ma tu sii sole che illumina e riscalda.
L - La terra non è la tua patria. Sei di terra, ma hai la mia vita: guarda allora in alto.
M - Metti la tua vita nel cuore di mio Figlio e di Maria: sarai dono d'amore.
N - Non permettere che il maligno deturpi la tua libertà. Aggrappati a me e sarai libero.
O - Odia il peccato, ma ama il peccatore: impara a perdonare e ama chi sbaglia, lo conquisterai.
P - Porta la pace di Dio col tuo sorriso: c'è bisogno di un raggio di sole e luce negli occhi.
Q - Quadro stupendo ti ho dipinto col sangue dell'Agnello; sei il mio capolavoro.
R - Resta un po' con me, figlio, quando si fa sera: io ti guardo e tu mi guardi ed è pace.
S - Senza il tuo mattone, la costruzione è vuota. Sii strumento docile nelle mie mani.
T - Tutto ho messo nelle tue mani, sei il signore della natura: conservala senza macchia.
U - Unisci cuore e mente: con la mente progetti, ma è col cuore che salvi e realizzi.
V - Vuoi essere felice? Sgombra tutto ciò che ti impedisce di volare e sciogli le vele.
Z - Zaino di eucaristia, preghiera e servizio sarà il tuo compagno di viaggio: farai miracoli.

vitarapporto con Dioservizioimpegnoresponsabilitàvocazione

3.0/5 (1 voto)

inviato da Padre Gianni Fanzolato, inserito il 24/10/2007

TESTO

27. Vittoria! Alleluia!   1

Vito Groppelli

C'era un Uomo che perdeva sangue nel giardino degli ulivi,
ma un traditore, baciandolo, rivelò l'amore
di cui quell'Uomo era capace.

C'era un uomo in silenzio davanti all'adultero Erode,
ma il silenzio del condannato sconfisse l'eloquenza del peccatore.

C'era un uomo sapiente davanti al debole Pilato,
ma fu invano che i flagellatori aggredirono la verità.

C'era un Uomo di bene che portava una croce
tra le grida di quelli del sinedrio e le lacrime delle pie donne,
ma l'affetto della madre rese più leggero il suo cammino.

C'era un uomo che moriva sulla croce, ma il suo volto pieno di luce,
fu risposta d'amore alla crudeltà dei suoi boia.

Si udì un grido di dolore uscire dal petto ferito:
«Padre, perdona loro».
La voce si perse nel vento,
ma spaccò il velo del tempio rivelando l'unità nell'amore.

Ci furono segni di fallimento nell'ultimo sospiro del crocefisso,
ma un grido di fede esplose dal petto del centurione romano.

Ci furono tenebre che dominavano la terra,
mentre il buon ladrone entrava nella vera luce.

Ci fu un corpo inerte fra le braccia di una donna piena di vita,
prima che un sepolcro prestato accogliesse il redentore dell'umanità.

All'improvviso dal sepolcro sbocciò la vita,
ed il risuscitato riempì di festa la terra redenta.
La notte fuggì spaventata facendo sorgere l'eterna aurora.

C'erano apostoli tremanti, quando il Cristo apparve,
ma divennero intrepidi eroi dopo la sua ascensione.
Ci fu un tempo di paura a metter in fuga gli amici,
ma lo Spirito di Cristo vinse per sempre la barriera del timore.

La notte tragica cedette così il posto alla risurrezione.
È la storia di un condannato che era giudice dei vivi e speranza dei morti.

C'era una volta un unico Cristo che predicava la Buona Novella,
ma Egli si moltiplicò in ognuno di noi,
e fece di ogni giorno della Chiesa una nuova Pentecoste.

risurrezionerisortopasqua

3.7/5 (3 voti)

inviato da Alessandro Bianco, inserito il 13/08/2007

PREGHIERA

28. Apri a noi la tua porta

Giacomo di Sarug

Apri a noi la tua porta, Signore,
e da te, come dal giorno,
io sarò illuminato.
Alla luce canterò la tua gloria.

Al mattino mi risveglio
per lodare la tua divinità
e mi affretto
per impregnarmi della tua Parola.

Con il giorno la tua luce
brilli sui nostri pensieri,
e le tenebre dell'errore
siano cacciate dalle nostre anime.

Tu che rischiari ogni creatura,
rischiara anche i nostri cuori
perché ti diano lode
lungo tutto il fluire dei giorni.

lucebuongiornonuovo giornolode

inviato da Bianchi Vittoria, inserito il 01/05/2007

TESTO

29. Camminare

Nel silenzio della notte,
addormentato sul suo nido di paglia,
il bambino sogna.

I primi sono già in cammino!
Al di là dei loro dubbi e delle difficoltà
hanno creduto alla luce che,
anche se piccola, fora la notte.
Pionieri di speranza, infaticabili, camminano.
La stella li guida.

E poi, altri si alzano,
come se, infine,
le tenebre facessero posto alla fiducia!
Eccoli fuori, presi dall'amore,
pronti a danzare la vita attorno alla terra tutta,
in gioiosa farandola acclamano alle stelle.

All'arrivo dei magi, il bambino sorride:
l'umanità si è risvegliata!
venite, vorrebbe dire,
il mio sogno è proprio cominciato...

Natalere magiepifania

inviato da Maddalena Rotolo, inserito il 21/02/2006

PREGHIERA

30. Bagno di luce

Anna Marinelli

Signore, sono una piccola candela
accesa dal tuo soffio d'amore:
Fa' che io sia sempre luce
per chi è nelle tenebre,
fa' che il vento delle cose del mondo
non si abbatta mai sulla mia piccola fiammella.

Signore, ch'io viva
per poterti dare gloria,
per essere la tua messaggera di luce.

Fa', che io non mi risparmi mai,
quando mi si chiede di donare
nel tuo nome,
per essere una voce che canti la tua lode,
un segnale di luce per chi è lontano
dal tuo regno santo.

Donami la capacità di evangelizzare
i fratelli che ti ignorano,
che ignorano la dolcezza del tuo amore,
la stessa tua capacità di attendere
che anche l'ultimo agnello smarrito
torni all'ovile, che anche l'ultimo uomo
dell'ultima terra abitata
possa conoscere la dolcezza
del tuo nome santo.

Che tutti gli invitati alle nozze
non disertino il banchetto,
dove tu, Signore, ti fai pane, vino,
carne e sangue
in virtù del tuo amore senza tramonto.

Giorno della Candelora 1991

lucetestimonianzacandeloramissione

4.7/5 (3 voti)

inviato da Anna Marinelli, inserito il 07/02/2006

TESTO

31. Madre Teresa, sorriso di Dio

Gianni Fanzolato

Mistero affascinante di Dio è l'uomo che cammina sulla terra:
Amore, grazia, stupore, gioia sussultano, odio e peccato fremono
Dentro, in una eterna lotta tra il sorriso e una smorfia fatale.
Raggio di Dio, arcobaleno fra cielo e terra, riflesso dell'amore vero,
Esile e curva, bianco sari rugoso, come un fiore spremuto, Madre
Teresa è icona radiosa e sorriso splendido dell'Autore stesso della gioa.
Epifania del volto misericordioso di un Dio che si è chinato a lavare i piedi,
Ricama con quelle mani esili e i suoi piedi nudi, gesti che restano nel tempo:
Estingue la sete degli intoccabili, la fame degli ultimi, la solitudine dei poveri.
Sfiora con la sua carezza delicata e stringe al cuore quei bimbi abbandonati,
Apre la sua anima inondata di luce a chi si sente ingoiato dalle tenebre,
Semina con ampi gesti carità e adorazione, vita con gli esclusi e intimità con Dio.
Ogni uomo che incontra, ogni bimbo che abbraccia, diventano preziosi ai suoi occhi:
Riflettono per lei la bellezza del creatore, la dignità di chi da sempre è stato sognato
Regale dono prezioso del padre, che sprizza gioia e semina parole di Vita.
Imita e ricalca le orme che il Maestro ha lasciato nei deserti di questo mondo arido,
Solleva in alto le ostie del dolore, i calici ricolmi di disperati, i cristi da noi sacrificati;
Offre sull'altare del mondo l'umanità sofferta e redenta dal sangue dell'Agnello.
Dona un sorriso, asciuga una lacrima, apre la sua casa al disperato, dà speranza;
Intorno a lei si respira aria di cielo e anche nei posti più nauseanti, esala il profumo
Di chi immersa nella Bellezza, catturata dalla Grazia, semina germogli di luce soave.
In tutti hai lasciato una nostalgia di amare, un anelito di preghiera, una grande pace,
Ostia consacrata di Cristo, riflesso dell'Amore, sorriso radioso della gioia di Dio.

madre Teresasantitàtestimonianzacaritàamoresolidarietà

1.5/5 (2 voti)

inviato da P. Gianni Fanzolato, inserito il 05/01/2006

TESTO

32. L'agnello immolato ci strappò dalla morte

Melitone di Sardi, vescovo, Omelia sulla Pasqua» capp. 65-67; SC 123, 95-101

Molte cose sono state predette dai profeti riguardanti il mistero della Pasqua, che è Cristo, «al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen» (Gal 1, 5, ecc.).

Egli scese dai cieli sulla terra per l'umanità sofferente; si rivestì della nostra umanità nel grembo della Vergine e nacque come uomo. Prese su di sé le sofferenze dell'uomo sofferente attraverso il corpo soggetto alla sofferenza, e distrusse le passioni della carne. Con lo Spirito immortale distrusse la morte omicida.

Egli infatti fu condotto e ucciso dai suoi carnefici come un agnello, ci liberò dal modo di vivere del mondo come dall'Egitto, e ci salvò dalla schiavitù del demonio come dalla mano del Faraone. Contrassegnò le nostre anime con il proprio Spirito e le membra del nostro corpo con il suo sangue.

Egli è colui che coprì di confusione la morte e gettò nel pianto il diavolo, come Mosè il faraone. Egli è colui che percosse l'iniquità e l'ingiustizia, come Mosè condannò alla sterilità l'Egitto.

Egli è colui che ci trasse dalla schiavitù alla libertà, dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, dalla tirannia al regno eterno. Ha fatto di noi un sacerdozio nuovo e un popolo eletto per sempre. Egli è la Pasqua della nostra salvezza.

Egli è colui che prese su di sé le sofferenze di tutti. Egli è colui che fu ucciso in Abele, e in Isacco fu legato ai piedi. Andò pellegrinando in Giacobbe, e in Giuseppe fu venduto. Fu esposto sulle acque in Mosè, e nell'agnello fu sgozzato.
Fu perseguitato in Davide e nei profeti fu disonorato.

Egli è colui che si incarnò nel seno della Vergine, fu appeso alla croce, fu sepolto nella terra e, risorgendo dai morti, salì alle altezze dei cieli. Egli è l'agnello che non apre bocca, egli è l'agnello ucciso, egli è nato da Maria, agnella senza macchia. Egli fu preso dal gregge, condotto all'uccisione, immolato verso sera, sepolto nella notte. Sulla croce non gli fu spezzato osso e sotto terra non fu soggetto alla decomposizione.

Egli risuscitò dai morti e fece risorgere l'umanità dal profondo del sepolcro.

pasquaredenzionestoria della salvezza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Barbi, inserito il 29/09/2005

PREGHIERA

33. Una luce

Quella notte Gesù ti hanno posto sulla fredda roccia. Dopo aver coperto quel tuo corpo martoriato, hanno posto un macigno all'entrata della tomba.
In quel momento l'uomo aveva smesso di credere in Dio!

Tu avevi guarito molti lebbrosi, ridato la vista ad un povero cieco, avevi sfamato migliaia di persone, avevi ridato perfino la vita al tuo amico Lazzaro... e ti hanno inchiodato sul legno della croce.
C'erano molte persone che stavano a guardare la tua umana agonia, che ti hanno visto soffrire e portare quel peso sulla via del Calvario. Alla tua morte non solo il cielo si è oscurato, ma anche il cuore di ogni uomo si è riempito del vuoto più assoluto.
Tutti ti hanno abbandonato quel pomeriggio, pochi ti sono stati vicini senza temere.

Cosa è successo nella tomba in quella notte Gesù?
Nessuno lo sa, e nessuno vorrà mai saperlo. Voler spiegare con la nostra mente umana quell'evento è presunzione.
Ma come poteva l'uomo pensare di chiudere in una tomba la Vita? Come è possibile coprire la Luce con le tenebre? Come è possibile voler chiudere tra i confini della fredda roccia l'Infinito Amore?

Tu Gesù sei il seme che, piantato per terra, muore e porta frutto. La tua morte ha portato alla nostra salvezza, ha portato alla vittoria della vita sulla morte.
Sei rinato a vita nuova per poter vivere ogni giorno e in ogni momento nel nostro cuore, in ognuno di noi.
La tomba abitata dalle tenebre, con la tua risurrezione è illuminata dalla vita, una luce che da speranza ad ogni uomo.

speranzaPasquafiduciarisurrezione

inviato da Antonio Ruffato, inserito il 29/09/2005

PREGHIERA

34. Preghiera allo Spirito Santo

Simone il Nuovo Teologo, 949-1022

Vieni, luce vera,
vieni, vita eterna,
vieni, mistero nascosto,
vieni, tesoro senza nome,
vieni, realtà ineffabile,
vieni, felicità senza fine,
vieni, luce senza tramonto,
vieni, risveglio di coloro che sono addormentati,
vieni, resurrezione dei morti,
vieni, Onnipotente, che sempre crei, ricrei e trasformi col tuo solo volere.
Vieni, tu che sempre stai immobile ed in ogni istante tutto interamente ti muovi e vieni a noi distesi nelle tenebre, o tu che sei sopra tutti i cieli.
Vieni, gioia eterna, vieni, tu che hai desiderato e che desideri la mia anima miserabile.
Vieni, tu il solo dal solo, perché tu lo vedi, io sono solo.
Vieni, tu che mi hai separato dal tutto e mi hai fatto solitario in questo mondo.
Vieni, tu che sei divenuto tu stesso il mio desiderio, che mi hai fatto desiderare te, che sei l'assolutamente inaccessibile.
Vieni, mio respiro e mia vita, vieni, consolazione della mia povera anima.
Vieni, mia gioia, mia gloria, mia delizia senza fine.

Spirito Santo

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna, inserito il 23/09/2005

PREGHIERA

35. Maranatha, vieni Signore Gesù   1

"Il popolo che camminava nelle tenebre,
ha visto una gran luce;
sopra coloro che abitavano in terra tenebrosa,
una grande luce ha brillato"
(Isaia 9,1).

Quando dici:... "Non ce la faccio a risolvere i miei problemi..."
Dio ti dice "Io guido i tuoi passi".

Quando dici: "E' impossibile..."
Dio ti dice "Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio".

Quando dici: "Mi sento molto solo..."
Dio ti dice "Non ti lascerò e non ti abbandonerò".

Quando dici: "Come posso fare questo che mi chiedi? Chi mi aiuterà?..."
Dio ti dice "Ti coprirà con le sue penne, sotto le sue ali troverai rifugio".

Quando dici: "Non merito perdono..."
Dio ti dice "Io ti perdono".
"Anche se i vostri peccati fossero scarlatto, diventeranno bianchi come neve" (Isaia 1,18).

Quando dici: "Ho paura..."
Dio ti dice "Non temere, perché io sono con te".

Quando dici: "Sono molto stanco..."
Dio ti dice "Io ti ristorerò".

Quando dici: "Nessuno mi vuole bene e nessuno mi considera..."
Dio dice "Io ti amo, ti porto disegnato sul palmo delle mie mani".

Quando dici: "Non so come andare avanti..."
Dio ti dice "Io ti indicherò il cammino".

Quando ti domandi... "Quale è la via che mi conduce a te...?"
Dio ti risponde: "Il mio Figlio amato Gesù Cristo".

C'è un fatto straordinario che sta accadendo in questi giorni:
Dio si fa uomo e viene ad abitare in mezzo a noi.
Apriamo gli occhi, stiamo attenti e vigilanti,
non perdiamo anche questa occasione
per incontrarci con il Signore.

"State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!" (Marco 13,33).

Avventosperanzarapporto con Diofiduciapaurasolitudine

inviato da Eleonora Galassi, inserito il 06/11/2004

PREGHIERA

36. Santa Maria, Vergine della notte

Tonino Bello

Santa Maria, Vergine della notte,
noi t'imploriamo di starci vicino
quando incombe il dolore,
irrompe la prova,
sibila il vento della disperazione,
e sovrastano sulla nostra esistenza
il cielo nero degli affanni,
o il freddo delle delusioni
o l'ala severa della morte.

Liberaci dai brividi delle tenebre.

Nell'ora del nostro calvario,
Tu, che hai sperimentato l'eclissi del sole,
stendi il tuo manto su di noi,
sicché, fasciati dal tuo respiro,
ci sia più sopportabile
la lunga attesa della libertà.

Alleggerisci con carezze di Madre
la sofferenza dei malati.

Riempi di presenze amiche e discrete
il tempo amaro di chi è solo.
Spegni i focolai di nostalgia
nel cuore dei naviganti,
e offri loro la spalla,
perché vi poggino il capo.

Preserva da ogni male i nostri cari
che faticano in terre lontane e conforta,
col baleno struggente degli occhi,
chi ha perso la fiducia nella vita.

Ripeti ancora oggi
la canzone del Magnificat,
e annuncia straripamenti di giustizia
a tutti gli oppressi della terra.

Non ci lasciare soli nella notte
a salmodiare le nostre paure.
Anzi, se nei momenti dell'oscurità
ti metterai vicino a noi
e ci sussurrerai che anche Tu,
Vergine dell'Avvento,
stai aspettando la luce,
le sorgenti del pianto
si disseccheranno sul nostro volto.

E sveglieremo insieme l'aurora.

Così sia.

MariaMadonnaavventosofferenzadolorepauraconforto

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Barbi, inserito il 11/12/2002

TESTO

37. Gli amici sono le corde di una cetra   1

San Giovanni Crisostomo

Gli amici sono le corde di una cetra che, se tutte intonate tra di loro, producono al tocco una musica piacevolissima... Neppure le ricchezze più vistose si possono paragonare ad una salda amicizia. Le stelle irradiano la luce all'intorno; gli amici, dove giungono, portano gioia e bene. È meglio vivere nelle tenebre che mancare di amici... L'amicizia possiede anche la facoltà di ospitare nel nostro cuore la memoria degli assenti e ce li fa tanto desiderare da renderci vicini a loro e lontani da tutte le cose vicine.

amicizia

inviato da Immacolata Chetta, inserito il 22/11/2002

TESTO

38. Tutto è per noi Cristo   1

Sant'Ambrogio

Tutto è per noi Cristo.
Se desideri medicare le tue ferite,
egli è medico.
Se bruci di febbre,
egli è la sorgente ristoratrice.
Se sei oppresso dalla colpa,
egli è la giustizia.
Se hai bisogno di aiuto,
egli è la forza.
Se temi la morte,
egli è la vita.
Se desideri il cielo,
egli è la via.
Se fuggi le tenebre,
egli è la luce.
Se cerchi il cibo,
egli è il nutrimento.
Gustate, dunque, e vedete
quanto è buono il Signore;
felice l'uomo che spera in lui.

Gesù Cristorapporto con Dio

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 11/06/2002

TESTO

39. Vivere la Pasqua

frère Roger di Taizè

Se la pianta non si orienta verso la luce, appassisce. Se il cristiano rifiuta di guardare la luce, se si ostina a guardare solo le tenebre, cammina verso una morte lenta; non può crescere né costruirsi in Cristo.

A poco a poco Cristo trasforma e trasfigura tutte le forze ribelli e contraddittorie che ci sono dentro di noi... Piangere sulla nostra ferita ci trasformerebbe in uno strazio, in una forza che aggredisce con violenza noi stessi e gli altri, soprattutto chi ci è più vicino. Una volta trasfigurata da Cristo, la ferita si trasforma in una fonte di energia, in una sorgente da cui scaturiscono le forze di comunione, di amicizia e comprensione.

Questa trasfigurazione è l'inizio della risurrezione sulla terra, è vivere la Pasqua insieme a Gesù; è un continuo passare dalla morte alla vita.

pasquarisurrezionepeccatoconversione

inviato da Mariangela Molari, inserito il 01/06/2002

TESTO

40. Voglio te solo

Rabindranath Tagore

Il mio cuore ripete senza fine
che voglio te, te solo!
Tutti i desideri
che giorno e notte mi distraggono
sono falsi e vani
fin nel profondo dell'anima.
Come la notte cela nelle tenebre
la brama che ha della luce
così nel profondo dell'esser mio
un grido risuona:
Voglio te, te solo!
E come bufera, che nella sua furia
pure ha per meta la pace,
così anche il mio spirito ribelle
lotta con il tuo amore;
e il mio grido è sempre quello:
Voglio te, te solo!

rapporto con Diodesiderio di Dio

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 27/05/2002

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