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PREGHIERA

361. Le mie mani

Charles Singer

Le mie mani, coperte di cenere, segnate dal mio peccato e da fallimenti, davanti a te, Signore, io le apro, perché ridiventino capaci di costruire e perché tu ne cancelli la sporcizia.

Le mie mani, avvinghiate ai mie possessi e alle mie idee già assodate, davanti a te, o Signore, io le apro, perché lascino andare i miei tesori...

Le mie mani, pronte a lacerare e a ferire, davanti a te, o Signore, io le apro, perché ridiventino capaci di accarezzare.

Le mie mani, chiuse come pugni di odio e di violenza, davanti a te, o Signore, io le apro, deponi in loro la tua tenerezza.

Le mie mani, si separano dal loro peccato, davanti a te, o Signore, io le apro: attendo il tuo perdono.

perdonomisericordia di Dioconversionecambiamentopeccatomercoledì delle ceneriquaresima

inviato da Mariangela Molari, inserito il 22/05/2002

PREGHIERA

362. Signore, ho il tempo   1

Michel Quoist

Sono uscito, Signore,
fuori la gente usciva.
Camminavano e correvano tutti.
Correvano per non perdere tempo,
correvano dietro al tempo,
per riprendere il tempo,
per guadagnare tempo!...

"Arrivederci, signore, scusi,
non ho il tempo.
Ripasserò, non posso attendere,
non ho il tempo.
Termino questa lettera perché
non ho il tempo.
Avrei voluto aiutarla,
ma non ho il tempo.
Non posso accettare,
per mancanza di tempo.
Non posso riflettere, leggere,
sono sovraccarico,
non ho il tempo".

Vorrei pregare, ma non ho il tempo.
Tu comprendi, Signore,
non ho il tempo.
Lo studente, ha il suo studio
e tanto lavoro,
non ha tempo... più tardi...
Il giovane fa dello sport,
non ha tempo... più tardi...
Lo sposo novello
deve arredare la casa,
non ha tempo... più tardi...
I genitori hanno i bambini,
non hanno tempo... più tardi...
I nonni hanno i nipotini,
non hanno tempo... più tardi...
Sono malati! Hanno le loro cure,
non hanno tempo... più tardi...
Sono moribondi, non hanno...
troppo tardi!...
non hanno più tempo!...

Così gli uomini corrono tutti
dietro al tempo, o Signore,
passano sulla terra correndo,
frettolosi, precipitosi,
sovraccarichi, impetuosi, avventati...
e non arrivano mai a tutto,
manca loro il tempo,
nonostante ogni sforzo,
manca loro il tempo,
anzi manca loro molto tempo.

Signore, Tu hai dovuto fare
un errore di calcolo.
V'è un errore generale:
le ore sono troppo brevi,
i giorni sono troppo brevi,
le vite sono troppo brevi!

Tu, che sei fuori del tempo,
sorridi, o Signore,
nel vederci lottare con esso,
e Tu sai quello che fai!
Tu non Ti sbagli quando distribuisci
il tempo agli uomini:
doni a ciascuno il tempo di fare
quello che Tu vuoi che egli faccia.
Ma non bisogna perdere tempo,
sprecare tempo,
ammazzare il tempo.
Perché il tempo
è un regalo che Tu ci fai,
ma un regalo deteriorabile,
un regalo che non si conserva.

Signore, ho tempo,
ho tutto il tempo mio,
tutto il tempo che Tu mi dai:
gli anni della mia vita,
le giornate dei miei anni,
le ore delle mie giornate,
sono tutti miei.
A me spetta riempirli,
serenamente, con calma,
ma riempirli tutti, fino all'orlo,
per offrirTeli, in modo che
della loro acqua insipida
Tu faccia un vino generoso,
come facesti un tempo a Cana
per le nozze umane.

Non Ti chiedo, oggi, o Signore,
il tempo di fare questo
e poi ancora quello;
Ti chiedo la grazia
di fare coscienziosamente
nel tempo che Tu mi dai,
quello che Tu vuoi che io faccia.

tempovalore del tempo

inviato da Mariangela Molari, inserito il 22/05/2002

PREGHIERA

363. O Signore ti amo...   1

Michel Quoist

O Signore, ti amo perché tu mi ami abbastanza da volermi libero
e per questa libertà, rischiando la tua gloria,
sei venuto da noi uomo senza potenza ma onnipotente d'Amore.
O Signore, ti amo perché questa spaventosa libertà che tanto ci fa soffrire
è la stessa meravigliosa libertà che ci permette di amare.
Allora, quando, piegati sotto la croce delle nostre giornate,
e talvolta cadendo,
quando, piangendo, gridando, davanti alla croce del mondo,
e talvolta urlando,
noi saremo tentati di bestemmiare, di fuggire,
o soltanto di sederci,
dacci la forza di rialzarci e di camminare ancora,
senza maledire la tua mano che si tende, ma non porta le nostre croci,
se noi stessi non le portiamo,
come Tu hai portato la tua.

crocesofferenzalibertàdolore

inviato da Mariangela Molari, inserito il 21/05/2002

PREGHIERA

364. Per i ragazzi

Il Vangelo secondo Jonathan

Signore, ti prego per i ragazzi:
per quelli pieni di vita
che guardano il mondo con ottimismo,
per quelli sfiduciati che vedono solo buio
per i ragazzi che amano la discoteca,
le macchine veloci, lo sport,
per i ragazzi innamorati e felici,
per quelli che non trovano la propria
strada nella vita.
Per i ragazzi prigionieri
dell'alcool e della droga.
Per i ragazzi che amano
e vivono la libertà dei figli di Dio.
Per i ragazzi che studiano,
per quelli che lavorano,
per quelli che cercano un lavoro.
Per i ragazzi allegri e per quelli tristi,
per i ragazzi sani
e per quelli handicappati.
Accompagna il cammino di tutti
perché in ogni ragazzo si compia
il sogno più bello di ogni madre.

educareeducatorianimatori

inviato da Patrizia Traverso, inserito il 21/05/2002

PREGHIERA

365. Rendici persone risorte   1

Il Vangelo secondo Jonathan

Signore, Dio della vita,
rimuovi le pietre dei nostri egoismi,
la pietra che soffoca la speranza,
la pietra che schiaccia gli entusiasmi,
la pietra che chiude il cuore al perdono.
Risuscita in noi la gioia
la voglia di vivere,
il desiderio di sognare.
Facci persone di resurrezione
che non si lasciano fiaccare
dalla morte, ma riservano sempre
un germe di vita in cui credere.

pasquarisurrezionesperanzaottimismo

3.0/5 (2 voti)

inviato da Patrizia Traverso, inserito il 21/05/2002

PREGHIERA

366. Per resistere alla disperazione

Lucien Jerphagnon

Signore!
No, resisterò
alla disperazione che viene,
e non fuggirò.
Non andrò in qualche torre d'avorio,
lontano dagli uomini,
fuggendo col pensiero questo mondo.
Voglio restare in mezzo a questo mondo, così com'è,
a questo mondo ove si lotta.
Voglio restare al mio posto.
Non sono gran che, certo.
Che cosa può,
in mezzo a tutto questo caos,
la piccola luce di una coscienza,
debole chiarore che la notte assorbirà?
E tuttavia, mio Dio,
devo adempiere quello
per cui sono stato creato.
Devo rendere testimonianza,
e dire, e mostrare agli uomini
che esiste qualcosa di diverso dal buio,
di diverso dalle urla di paura,
di diverso da questi discorsi incendiari,
dalle invasioni.

missionevocazionecoraggiotestimonianzaimportanza del singolo

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 21/05/2002

PREGHIERA

367. Lo sguardo

Michel Quoist

Adesso Signore, sto per chiudere le mie palpebre,
perché i miei occhi questa sera hanno finito il loro lavoro,
e il mio sguardo sta per rientrare nella mia anima
dopo aver girato una giornata nel giardino degli uomini.
Grazie, Signore, per i miei occhi, finestre aperte sullo spazio.
Grazie per lo sguardo che trasporta la mia anima
come il raggio generoso conduce la luce e il calore del tuo sole.
Io ti prego nella notte, affinché domani, Signore,
quando aprirò i miei occhi al chiarore del mattino,
essi siano pronti a servire la mia anima e il suo Dio.
Fa' che i miei occhi siano chiari, Signore,
e che il mio sguardo limpido dia fame di purezza.
Fa' che non sia sguardo deluso, disilluso, disperato.
Ma che sappia ammirare, estasiarsi, contemplare.
Concedi ai miei occhi di sapersi chiudere per ritrovarti meglio,
ma senza che si distolgano mai dal mondo perché essi ne hanno paura.
Concedi al mio sguardo di essere profondo
per riconoscere nel mondo la tua presenza.
E fa' che mai i miei occhi si chiudano sulla miseria degli uomini.
Che il mio sguardo, Signore, sia pulito e saldo,
ma sappia intenerirsi e che i miei occhi siano capaci di piangere.
Fa' che il mio sguardo non sporchi colui che tocca.
Che non disturbi ma plachi.
Che non rattristi ma comunichi Gioia.
Che non seduca per tener prigioniero,
ma sia invitante e aiuti a superare se stessi.
Fa' che disturbi il peccatore affinché vi riconosca la tua luce,
ma che sia solo un rimprovero per incoraggiare.
Fa' che il mio sguardo sconvolga, perché è un incontro, l'incontro con Dio.
Che sia l'appello, lo squillo di tromba
che mobilita tutto il mondo sulla soglia di casa,
non a causa mia, Signore, ma perché Tu stai per passare.
Affinché il mio sguardo sia tutto questo, Signore,
una volta di più, questa sera, io ti offro la mia anima.
Ti offro il mio corpo.
Ti offro i miei occhi così che guardando gli uomini, miei fratelli,
sia tu a guardarli,
e che attraverso me Tu faccia loro un richiamo.

sguardopurezzadonaretestimonianza

inviato da Mariangela Molari, inserito il 20/05/2002

PREGHIERA

368. Pregare è dire a Dio

Michel Quoist

Sorgente, aspetto da te l'acqua viva,
tra le mie rive di tutti i giorni,
senza te, io sarei acqua stagnante, che imputridisce e muore.

Sole, aspetto da te la luce, di giorno per la mia strada,
senza te, non sarei che una barca dimenticata,
che dal porto non lascia mai il molo.

Brezza, aspetto da te il soffio, per prendere il volo,
senza te, non sarei che un uccello sporco, che si trascina nel fango.

...e da te, l'artista, attendo che tu faccia sprizzare dal mio legno
e dalle mie corde una vita misteriosa,
poiché senza te, non sarei che uno strumento inutile,
addormentato, immobile e muto, nello scrigno dei miei giorni.

...Ma io vengo davanti a te, eccomi o artista ineffabile,
e come violino ranicchiato, nelle tue braccia amorose,
raccolto e libero, sotto le tue dita che mi cercano,
io mi offro per sposarti in una stretta d'amore,
e il nostro fanciullo sarà musica, perché canti il mondo.

preghierarapporto con Dio

inviato da Mariangela Molari, inserito il 20/05/2002

PREGHIERA

369. Dammi un cuore   2

San Tommaso d'Aquino

O Gesù che tanto mi ami,
ascoltami, te ne prego.
Che la tua volontà
sia il mio desiderio,
la mia passione, il mio amore.
Fa' che io ami quanto è tuo;
ma soprattutto che io ami te solo.
Dammi un cuore
così pieno d'amore per te,
che nulla possa distrarmi da te.
Dammi un cuore fedele e forte,
che mai tremi, né si abbassi.
Un cuore retto che non conosca
le vie tortuose del male.
Un cuore coraggioso,
sempre pronto a lottare.
Un cuore generoso,
che non indietreggia
alla vista degli ostacoli.
Un cuore umile e dolce come il tuo,
Signore Gesù.

supplica

5.0/5 (1 voto)

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 11/05/2002

PREGHIERA

370. La luce di Dio

Beata Angela da Foligno

Senza la luce di Dio nessun uomo si salva.
Essa fa muovere all'uomo i primi passi;
essa lo conduce al vertice della perfezione.
Perciò, se vuoi cominciare a possedere questa luce di Dio, prega;
se sei già impegnato nella salita della perfezione
e vuoi che questa luce in te aumenti, prega;
se sei giunto al vertice della perfezione
e vuoi ancora luce per poterti
in essa mantenere, prega;
se vuoi la fede, prega;
se vuoi la speranza, prega;
se vuoi la carità, prega;
se vuoi la povertà, prega;
se vuoi l'obbedienza, la castità, l'umiltà,
la mansuetudine, la fortezza, prega.
Qualunque virtù tu desideri, prega.
E prega leggendo nel libro della vita,
cioè nella vita del Dio-Uomo Gesù,
che fu tutta povertà, dolore,
disprezzo e perfetta obbedienza.

preghierafederapporto con Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 09/05/2002

PREGHIERA

371. Abbiamo bisogno di trovarti   1

Helder Camara

Abbiamo bisogno di trovarti, o Dio.
Più riceviamo nel silenzio della preghiera,
più daremo nella vita attiva.
Abbiamo bisogno di silenzio
per smuovere le anime.
Abbiamo bisogno di trovarti, o Dio.
L'importante non è ciò che diciamo,
ma ciò che tu dici attraverso di noi.
Tutte le nostre parole saranno vane
se non vengono da te.
Resteremo certamente poveri
finché non avremo scoperto le parole
che danno la luce di Cristo.
Resteremo ingenui,
finché non avremo imparato
che ci sono silenzi più ricchi
dello spreco di parole.
Resteremo inetti,
finché non avremo compreso che,
a mani giunte,
si può agire meglio
che agitando le mani.
Abbiamo bisogno di trovarti, o Dio.

preghieraapostolatobisogno di Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Don Benito Giorgetta, inserito il 08/05/2002

PREGHIERA

372. Preghiera per il parroco

Signore, ti ringraziamo
di averci dato un uomo, non un angelo
come Pastore delle nostre anime.

Illuminalo con la tua luce,
assistilo con la tua grazia,
sostienilo con la tua forza.

Fa' che l'insuccesso non lo avvilisca
e il successo non lo renda superbo.

Rendici docili alla sua voce.
Fa' che sia per noi
amico, maestro, medico, padre.

Dagli idee chiare, concrete, possibili;
a lui la forza di attuarle,
a noi la generosità
nella collaborazione.

Fa' che ci guidi
con l'amore, con l'esempio,
con la parola, con le opere.

Fa' che in lui crediamo,
stimiamo ed amiamo te.

Che non si perda nessuna
delle anime che gli hai affidato.
Salvaci insieme con lui.
Amen.

sacerdozioparroco

inviato da Luana Minto, inserito il 08/05/2002

PREGHIERA

373. Testamento di un martire   1

Christian de Chergé, monaco cistercense

Se mi capitasse un giorno di essere vittima del terrorismo mi piacerebbe che la mia comunità, la mia Chiesa, la mia famiglia si ricordassero che la mia vita era donata a Dio e a questo paese. Che pregassero per me. Che sapessero associare questa morte a tante altre ugualmente violente, lasciate nell'indifferenza dell'anonimato. La mia vita non ha un prezzo più alto di un'altra. Non vale di meno né di più. In ogni caso non ha l'innocenza dell'infanzia. Ho vissuto abbastanza per considerarmi complice del male che sembra, ahimè, prevalere nel mondo, e anche di quello che mi può colpire alla cieca. Non posso auspicare una morte così; mi sembra importante dichiararlo. Infatti non vedo come potrei rallegrarmi del fatto che un popolo, che amo, sia indistintamente accusato dei mio assassinio. Sarebbe un prezzo troppo caro, per quella che forse chiameranno la grazia del martirio, doverla a un algerino qualsiasi, soprattutto se questi dice di agire nella fedeltà a ciò che crede essere l'islam. Conosco le caricature dell'islam che un certo Islamismo incoraggia. E' troppo facile mettersi la coscienza in pace, identificando questa religione con gli integrismi dei suoi estremisti. L'Algeria e l'Islam, per me, sono un'altra cosa, sono un corpo e un'anima. Evidentemente, la mia morte sembrerà dar ragione a quelli che mi hanno considerato con precipitazione un naïf o un idealista. Ma queste persone devono sapere che la mia più lancinante curiosità verrà finalmente soddisfatta. Ecco che potrò, a Dio piacendo, immergere il mio sguardo in quello del Padre, per contemplare con lui i suoi figli dell'Islam come Lui li vede, totalmente illuminati dalla gloria di Cristo, frutti della sua Passione, investiti dal dono dello Spirito, la cui gioia segreta sarà sempre stabilire la comunione, ristabilire la rassomiglianza, giocando sulle differenze. Questa vita perduta, totalmente mia, totalmente loro, rende grazie a Dio. E anche a te, amico dell'ultimo minuto, che non sapevi quel che facevi. Si, anche per te voglio prevedere questo "Grazie" e questo "Addio". E che sia dato a tutti di ritrovarci, ladroni beati, in Paradiso, se piacerà a Dio, nostro Padre comune. Amen! Insciallah.

martirioislamismo

5.0/5 (1 voto)

inviato da Rovaris Pinuccio, inserito il 08/05/2002

PREGHIERA

374. Parlami d'Amore (versione 1)   2

Michel Quoist

L'Amore supera l'amore, mio caro.

L'amore è volo d'uccello nel cielo infinito.
Ma il volo dell'uccello
è più che il volteggiare in aria di un esserino di carne,
più che le sue ali innamorate, corteggiate dal vento,
è più che l'indicibile gioia quando muoiono i battiti delle ali
e il corpo in pace plana nella luce.

L'amore è canto di violino che canta il canto del mondo.
Ma il canto del violino
è più che il legno e l'archetto, inerti e solitari,
più che le note in abito da sera che danzano sulla partitura,
e più che le dita dell'artista che corrono sulle corde.

L'amore è luce, per le strade umane.
Ma la luce che si dà
è più che carezza mattutina che apre gli occhi notturni,
più che raggi di fuoco che riscaldano i corpi,
e più che mille pennelli d seta che colorano i volti.

L'amore è fiume d'argento che scorre verso il mare.
Ma il fiume vivo, che indugia o che si affretta,
è più che il suo letto accogliente, scrigno che non trattiene,
più che l'acqua che si arrossa allo sguardo del tramonto,
e più che l'uomo sulla riva che getta l'esca e ne estrae i frutti.

L'amore è veliero che sulle acque fende le onde.
Ma la corsa del veliero
è più che la prora sedotta che penetra il mare, che si offre o i dibatte,
più che le vele frementi sotto il tocco della brezza o gli schiaffi del vento,
è più che le mani del marinaio afferrate al timone,
mentre instancabile insegue la sua selvaggina.

...l'Amore supera l'amore.

L'Amore è soffio infinito, che viene da un altrove e vola verso l'altrove.

L'amore è mente d'uomo che conosce e riconosce il soffio,
è libertà d'uomo che tutto si volge verso di Lui.
L'amore è consenso dell'uomo al soffio che invita,
è cuore dell'uomo che si apre per accoglierlo e donarLo,
è corpo dell'uomo che si raccoglie, disponibile,
perché da Lui abitato, da Lui invaso
prenda il volo verso gli altri,
verso... l'altro,
e perché infine
ciò che era lontano si ricongiunga e si accordi
ciò che era separato diventi uno
e che dall'uno sgorghi una nuova vita.

Clicca qui per un altro testo di Michel Quoist sullo stesso tema.

amoreinnamoramentoamaredonarsigratuitàlibertàcrescerematurità

inviato da Mariangela Molari, inserito il 08/05/2002

PREGHIERA

375. Ballata della speranza

David Maria Turoldo, Il sesto angelo, Mondadori, 1976

Tempo del primo avvento
tempo del secondo avvento
sempre tempo d'avvento:
esistenza, condizione
d'esilio e di rimpianto.

Anche il grano attende
anche l'albero attende
attendono anche le pietre
tutta la creazione attende.

Tempo del concepimento
di un Dio che ha sempre da nascere.

(Quando per la donna è giunta la sua ora
è in grande pressura
ma poi tutta la sua tristezza
si muterà in gaudio
perché è nato al mondo un uomo.)

Questo è il vero lungo inverno del mondo:
Avvento, tempo del desiderio
tempo di nostalgia e ricordi
(paradiso lontano e impossibile!)
Avvento, tempo di solitudine
e tenerezza e speranza.
Oh, se sperassimo tutti insieme
tutti la stessa speranza
e intensamente
ferocemente sperassimo
sperassimo con le pietre
e gli alberi e il grano sotto la neve
e gridessimo con la carne e il sangue
con gli occhi e le mani e il sangue;
sperassimo con tutte le viscere
con tutta la mente e il cuore
Lui solo sperassimo;
oh se sperassimo tutti insieme
con tutte le cose
sperassimo Lui solamente
desiderio dell'intera creazione;
e sperassimo con tutti i disperati
con tutti i carcerati
come i minatori quando escono
dalle viscere della terra,
sperassimo con la forza cieca
del morente che non vuol morire,
come l'innocente dopo il processo
in attesa della sentenza,
oppure con il condannato
avanti il plotone d'esecuzione
sicuro che i fucili non spareranno;
se sperassimo come l'amante
che ha l'amore lontano
e tutti insieme sperassimo,
a un punto solo
tutta la terra uomini
e ogni essere vivente
sperasse con noi
e foreste e fiumi e oceani,
la terra fosse un solo
oceano di speranza
e la speranza avesse una voce sola
un boato come quello del mare,
e tutti i fanciulli e quanti
non hanno favella
per prodigio
a un punto convenuto
tutti insieme
affamati malati disperati,
e quanti non hanno fede
ma ugualmente abbiano speranza
e con noi gridassero
astri e pietre,
purché di nuovo un silenzio altissimo
- il silenzio delle origini -
prima fasci la terra intera
e la notte sia al suo vertice;
quando ormai ogni motore riposi
e sia ucciso ogni rumore
ogni parola uccisa
- finito questo vaniloquio! -
e un silenzio mai prima udito
(anche il vento faccia silenzio
anche il mare abbia un attimo di silenzio,
un attimo che sarà la sospensione del mondo),
quando si farà questo
disperato silenzio
e stringerà il cuore della terra
e noi finalmente in quell'attimo dicessimo
quest'unica parola
perché delusi di ogni altra attesa
disperati di ogni altra speranza,
quando appunto così disperati
sperassimo e urlassimo
(ma tutti insieme
e a quel punto convenuti)
certi che non vale chiedere più nulla
ma solo quella cosa
allora appunto urlassimo
in nome di tutto il creato
(ma tutti insieme e a quel punto)
VIENI VIENI VIENI, Signore
vieni da qualunque parte del cielo
o degli abissi della terra
o dalle profondità di noi stessi
(ciò non importa) ma vieni,
urlassimo solo: VIENI!

Allora come il lam po guizza dall'oriente
fino all'occidente così sarà la sua venuta
e cavalcherà sulle nubi;
e il mare uscirà dai suoi confini
e il sole più non darà la sua luce
né la luna il suo chiarore
e le stelle cadranno fulminate
saranno scosse le potenze dei cieli.

E lo Spirito e la sposa dicano: Vieni!
e chi ascolta dica: vieni!
e chi ha sete venga
chi vuole attinga acqua di vita
per bagnarsi le labbra
e continuare a gridare: vieni!

Allora Egli non avrà neppure da dire
eccomi, vengo - perché già viene.

E così! Vieni Signore Gesù,
vieni nella nostra notte,
questa altissima notte
la lunga invincibile notte,
e questo silenzio del mondo
dove solo questa parola sia udita;
e neppure un fratello
conosce il volto del fratello
tanta è fitta la tenebra;
ma solo questa voce
quest'unica voce
questa sola voce si oda:

VIENI VIENI VIENI, Signore!
- Allora tutto si riaccenderà
alla sua luce
e il cielo di prima
e la terra di prima
son sono più
e non ci sarà più né lutto
né grido di dolore
perché le cose di prima passarono
e sarà tersa ogni lacrima dai nostri occhi
perché anche la morte non sarà più.
E una nuova città scenderà dal cielo
bella come una sposa
per la notte d'amore
(non più questi termitai
non più catene dolomitiche
di grattacieli
non più urli di sirene
non più guardie
a presiedere le porte
non più selve di ciminiere).

- Allora il nostro stesso desiderio
avrà bruciato tutte le cose di prima
e la terra arderà dentro un unico incendio
e anche i cieli bruceranno
in quest'unico incendio
e anche noi, gli uomini,
saremo in quest'unico incendio
e invece di incenerire usciremo
nuovi come zaffiri
e avremo occhi di topazio:

quando appunto Egli dirà
"ecco, già nuove sono fatte tutte le cose"

allora canteremo
allora ameremo
allora allora...

MARANATHA', VIENI SIGNORE GESU'!

avventoattesa

inviato da Emilio Centomo, inserito il 08/05/2002

PREGHIERA

376. Agenda

poesia francese

Gli uomini sono folli, dice Dio,
Essi vogliono avere sempre più tempo.
Essi vogliono possedere il tempo.
Essi non sanno dire altro che:
Non perder tempo!
Poveri uomini che non hanno compreso
che, a volerlo guadagnare,
si può perdere il proprio tempo.

Quando li vedo, il piede sull'acceleratore
e l'occhio rivolto al quadrante dell'orologio,
io mi dico, mio Dio,
che il tempo di viver è impazzito
poiché è troppo pieno
di avvenimenti e di stanchezze,
di chiacchiere e trambusto,
d'agitazione e precipitazione.
Poveri uomini, passati troppo in fretta
dal quadrante solare al cronometro!
Essi misurano sempre meglio il tempo
ma non ne conoscono più il mistero.

Allora, ho riflettuto, dice Dio,
io voglio regalare loro un'agenda,
la mia agenda,
piena di appuntamenti importanti.
Ogni giorno un incontro con me...
qualche minuto d'ebbrezza
nel grigiore del tempo,
poiché io sono l'Eterno, colui che possiede il tempo.
Ogni giorno dei lunghi momenti
con la sposa o lo sposo,
insieme con gli amici, con i figli...

E' deciso, dice Dio,
offrirò loro la mia agenda
perché, dal più grande al più piccolo,
scoprano finalmente che solo il tempo passato ad amare
è tempo guadagnato.

tempovalore del tempoprogetto

inviato da Emilio Centomo, inserito il 08/05/2002

PREGHIERA

377. Signore, ricordati dei preti

padre Andrea Gasparino di Cuneo

Signore, donaci dei preti plasmati su di te.
Preti adatti al mondo di oggi,
che resistano a tutti gli sbandamenti e a tutte le mode.
Preti pieni di Spirito Santo,
preti innamorati di te, dell'Eucaristia, della Parola,
preti spezzati alla preghiera.
Preti che anche nei mille impegni mantengono l'unione con te,
preti capaci di custodire sempre nel cuore la preghiera,
come faceva Gesù.
Preti che insegnano a pregare.
Preti appassionati dei giovani, dei poveri, degli ultimi.
Preti che sanno accogliere tutti;
capaci di misericordia e di tenerezza
per tutte le disperazioni del mondo di oggi.
Signore, mandaci dei preti da battaglia, umili,
senza storie per la testa; umili e fedeli alla Chiesa.
Mandaci preti allenati al sacrificio,
che sanno parlare ai giovani di sacrificio,
che sappiano condividere con semplicità.
Mandaci preti aggiornati, con le idee chiare,
che rifiutano i compromessi mondani.
Mandaci preti di punta, preti creativi,
dal cuore grande come il cuore di Cristo,
instancabili nell'insegnare, nel guidare, nel formare.
Preti costanti, resistenti tenaci.
Mandaci preti che non si scandalizzano di nessuna miseria umana.
Mandaci preti che si sentano peccatori come noi,
preti limpidi, che portino il Vangelo
stampato nella loro vita più che nelle loro parole.
Signore, donaci il coraggio di chiedere preti santi
e di meritarli un poco,
almeno con la preghiera umile, costante e coraggiosa.
Maria, Madre dei preti, Madre della Chiesa,
aggiungi tu quello che manca a questa preghiera
e presentala a Cristo per noi.
Amen.

sacerdoziovocazione

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 08/05/2002

PREGHIERA

378. Eterno è il suo amore per noi

David Maria Turoldo

Poter dire anche noi, ognuno di noi:
egli si è degnato di chiamarci alla vita,
chiamando ciascuno per nome:
eterno è il suo amore per noi.

E ci ha dato una mente e un cuore,
e occhi e mani, e sensi;
e la donna ha dato a perfezione dell'uomo:
eterno è il suo amore per noi.

E pur se provati da mali e sventure,
potati come vigne d'inverno,
visitati dalla morte,...
almeno qualcuno riesca a dire:
eterno è il suo amore per noi.

Che tutti gli umiliati e offesi del mondo,
questo immenso oceano di poveri,
possano un giorno insieme urlare:
eterno è il suo amore per noi.

amore di Dio

inviato da Suor Cristina Giustozzi, inserito il 07/05/2002

PREGHIERA

379. Il Perdono   1

Regola di Taizé

O Signore, per vivere te in mezzo agli uomini,
uno dei più grandi rischi da prendere
è quello di perdonare,
di dimenticare il passato dell'altro.
Perdonare e ancora perdonare,
ecco ciò che libera il passato
e immerge nell'istante presente.
Amare è presto detto.
Vivere l'amore che perdona,
è un'altra cosa.
Non si perdona per interesse,
non si perdona mai perché l'altro
sia cambiato dal nostro perdono.
Si perdona unicamente
per seguire te.
In vista del perdono oserei pregarti, o Gesù,
con la tua ultima preghiera:
Padre, perdona loro,
perché non sanno quello che fanno.
E questa preghiera
ne farà nascere un'altra:
Padre, perdona me,
perché così spesso anch'io non so ciò che faccio.
Fa' che sappia ricominciare sempre di nuovo
a convertire il mio cuore:
per essere testimone di un avvenire.

perdonoamare i nemiciamore

inviato da Suor Cristina Giustozzi, inserito il 07/05/2002

PREGHIERA

380. Preghiera dell'accoglienza

Signore,
aiutami ad essere per tutti un amico,
che attende senza stancarsi,
che accoglie con bontà,
che dà con amore,
che ascolta senza fatica,
che ringrazia con gioia.
Un amico che si è sempre certi di trovare
quando se ne ha bisogno.
Aiutami ad essere una presenza sicura,
a cui ci si può rivolgere
quando lo si desidera;
ad offrire un'amicizia riposante,
ad irradiare una pace gioiosa,
la tua pace, o Signore.
Fa' che sia disponibile e accogliente
soprattutto verso i più deboli e indifesi.
Così senza compiere opere straordinarie,
io potrò aiutare gli altri a sentirti più vicino,
Signore della tenerezza.

accoglienzatestimonianzasensibilità

inviato da Mariangela Molari, inserito il 05/05/2002

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