I tuoi ritagli preferiti

Tutti i ritagli

Indice alfabetico dei temi

Invia il tuo ritaglio

Hai cercato vite tra i ritagli medi

Hai trovato 21 ritagli

Ricerca avanzata
tipo
parole
tema
fonte/autore

Pagina 1 di 2  

TESTO

1. Gerusalemme, Gerusalemme!

don Luca Garbinetto, sito web

Tra la folla degli esclusi
lì, davanti all'asinello,
cerco anch'io come gettare
le certezze e il mio mantello.

Sulla pietra più appuntita
per proteggere il tuo passo,
sul gradino più nascosto:
che mi veda che sono in basso.

Ma fra i rami e gli osanna,
potature della palma,
corro inquieto ed affannato
mentre in te regna la calma.

Non c'è posto per il mio gesto,
tu sei vite, sovrano umile:
“Non sfoggiare la tua cura
- com'è duro - sii servo inutile!”.

E salendo sconcertato
verso il tralcio che non ti vuole,
piango in me lo stesso dramma:
Gerusalemme è nel mio cuore.

Città santa benedetta,
vigna che rifiuti il figlio,
lui non è solo l'erede:
uccidi il re con il tuo orgoglio.

Oh, cadranno le tue mura,
si apriranno le tue porte:
che la Chiesa accolga il dono,
Lui ha vinto anche la morte.

palme

inviato da Don Luca Garbinetto, inserito il 26/03/2021

PREGHIERA

2. Preghiera dopo il terremoto

Domenico Sigalini, Dialoghi.net

O Dio,
stanotte abbiamo avuto paura,
stanotte abbiamo visto la nostra estrema fragilità
stanotte sono state strappate vite ai nostri affetti
stanotte siamo rimasti impietriti dall'impotenza
stanotte la nostra casa non era più il rifugio per la nostra intimità
stanotte abbiamo gridato di paura
stanotte siamo stati risparmiati.

Ricordati di noi Signore
Non guardare la nostra superbia
Accogli tra le tue braccia i nostri fratelli rimasti sotto le macerie
I nostri giovani cui sono stati distrutti i sogni
I bambini che non siamo stati capaci di difendere

Dacci un segno che il tuo amore non ci abbandona
Facci nascere nel cuore solidarietà
Non ci abbandonare a noi stessi
Ascolta le suppliche che nostra madre Maria ti rivolge per noi
Sii sempre tu la nostra forza
Avvolgici nella tua risurrezione.

Mons. Domenico Sigalini, Assistente nazionale Azione Cattolica, 9 aprile 2009

terremotopaurasolidarietàcoraggiosperanza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 26/08/2016

PREGHIERA

3. Preghiera a Maria che scioglie i nodi   2

Avvenire.it

Santa Maria, piena della Presenza di Dio, durante i giorni della tua vita accettasti con tutta umiltà la volontà del Padre, e il Maligno mai fu capace di imbrogliarti con le sue confusioni. Già insieme a tuo Figlio intercedesti per le nostre difficoltà e con tutta semplicità e pazienza ci desti un esempio di come dipanare la matassa delle nostre vite. E rimanendo per sempre come Madre Nostra poni in ordine e fai più chiari i legami che ci uniscono al Signore.

Santa Maria, Madre di Dio e Madre nostra, tu che con cuore materno sciogli i nodi che stringono la nostra vita, ti chiediamo di ricevere nelle tue mani... e che ci liberi dai legacci e dalle confusioni con cui ci tormenta colui che è nostro nemico.

Per tua grazia, per tua intercessione, con il tuo esempio liberaci da ogni male, Signora nostra, e sciogli i nodi che impediscono di unirci a Dio affinché, liberi da ogni confusione ed errore, possiamo incontrarlo in tutte le cose, possiamo tenere riposti in lui i nostri cuori e possiamo servirlo sempre nei nostri fratelli. Amen.

Diffusa con l'imprimatur dell'allora arcivescovo di Buenos Aires monsignor Jorge Bergoglio.

mariamadonnadifficoltàprovefamiglie

inviato da Qumran2, inserito il 26/08/2016

TESTO

4. Io, Elisa Springer, ho visto Dio   2

Elisa Springer, Il silenzio dei vivi, Marsilio Editori,1997

Io, Elisa Springer, ho visto Dio. Ho visto Dio, percosso e flagellato, sommerso dal fango, inginocchiato a scavare dei solchi profondi sulla terra, con le mani rivolte verso il cielo, che sorreggevano i pesanti mattoni dell'indifferenza. Ho visto Dio dare all'uomo forza, per la sua disperazione, coraggio alle sue paure, pietà alle sue miserie, dignità al suo dolore. Poi... lo avevo smarrito, avvolto dal buio dell'odio e dell'indifferenza, dalla morte del mondo, dalla solitudine dell'uomo e dagli incubi della notte che scendeva su Auschwitz. Lo avevo smarrito... insieme al mio nome, diventato numero sulla carne bruciata, inciso nel cuore con l'inchiostro del male, e scolpito nella mente, dal peso delle mie lacrime... Lo avevo smarrito... nella mia disperazione che cercava un pezzo di pane, coperta dagli insulti, le umiliazioni, gli sputi, resa invisibile dall'indifferenza, mentre mi aggiravo fra schiene ricurve e vite di morti senza memoria.

Ho ritrovato Dio... mentre spingeva le mie paure al di là dei confini del male e mi restituiva alla vita, con una nuova speranza: io ero viva in quel mondo di morti. Dio era lì, che raccoglieva le mie miserie e sollevava il velo della mia oscurità. Era lì, immenso e sconfitto, davanti alle mie lacrime.

memoriapersecuzioneAuschwitzsofferenzagiornata della memoriashoahcampi di concentramentoolocausto

3.0/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 23/01/2015

TESTO

5. Se tu non vieni   2

Anna Maria Galliano

Se tu non vieni,
i nostri occhi più non vedono
la tua luce,
le nostre orecchie più non odono
la tua voce,
le nostre bocche più non cantano
la tua gloria.
Vieni ancora Signore.

Se tu non vieni,
i nostri volti non sorridono
per la gioia,
i nostri cuori non conoscono
tenerezza,
le nostre vite non annunciano
la speranza.
Vieni ancora Signore.

Se tu non vieni,
le nostre spalle sono curve
sotto il peso,
le nostre braccia sono stanche
di fatica,
i nostri piedi già vacillano
sulla via.
Vieni ancora Signore.

avventoattesasperanzaritorno di Gesù

4.8/5 (4 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 14/05/2014

PREGHIERA

6. Signore, donaci il vino della gioia   3

Don Angelo Saporiti, Preghiera alle Nozze di Cana

Qualche volta
le nostre vite sono come stelle senza luce,
come arcobaleno senza colore,
come musica senza suono.
Qualche volta alle nostre vite manca la gioia.
Eppure, tu, Signore ci affidi la responsabilità
di diffondere la gioia che viene dall'averti conosciuto,
la gioia che viene dal saperci amati da te.
Tu deponi questo tesoro dentro di noi,
lo metti nelle nostre mani,
affinché noi lo moltiplichiamo
e lo condividiamo.
Ogni nuovo giorno che nasce,
è un dono che tu ci fai
per accrescere in noi la gioia.
Tu desideri solo
che prendiamo coscienza
della gioia che è in noi.
Allora aiutaci a conquistarla
anche quando la nostra vita
sembra naufragare
tra le onde della rassegnazione.
Cambia la nostra tristezza in vita,
cambia la nostra ombra in luce,
cambia la nostra acqua in vino nuovo
e trasformala in fontana di gioia,
per noi e per tutti i fratelli.
Amen.

gioiacondivisionenozze di cana

4.8/5 (4 voti)

inviato da Don Angelo Saporiti, inserito il 13/12/2011

TESTO

7. Io sono la vite, voi i tralci - Commento a Gv 15, 1-11   3

Madre Teresa di Calcutta, Missione d'amore

Il capitolo 15 di Giovanni ci avvicinerà al Cristo. Il Padre, essendo il vignaiolo, deve potare il tralcio perché dia più frutto, e il frutto che dobbiamo produrre nel mondo è bellissimo: l'amore del Padre e la gioia. Ognuno di noi è un tralcio.

Quando andai l'ultima volta a Roma, volevo dare qualche piccolo insegnamento alle mie novizie e pensai che questo capitolo fosse il più bel modo di capire che cosa siamo noi per Gesù e che cosa è Gesù per noi. Ma non mi ero resa conto di ciò di cui invece si resero conto quelle giovani suore quando considerarono quanto è robusto il punto di innesto dei tralci nella vite: come se la vite temesse che qualcosa o qualcuno le strappi il tralcio.

Un'altra cosa su cui quelle sorelle richiamarono la mia attenzione fu che, se si guarda la vite, non si vedono frutti.

Tutti i frutti sono sui tralci. Allora esse mi dissero che l'umiltà di Gesù è così grande che egli ha bisogno dei tralci per produrre frutti. Questo è il motivo per cui ha fatto tanta attenzione al punto di innesto: per poter produrre quei frutti egli ha fatto l'attacco in modo tale che si debba usare la forza per romperlo. Il Padre, il vignaiolo, pota i tralci per produrre più frutto, e il tralcio silenzioso, pieno d'amore, incondizionatamente si lascia potare. Noi sappiamo che cos'è la potatura, poiché nella nostra vita ci deve essere la croce e quanto siamo più vicini a lui e tanto più la croce ci tocca e la potatura è intima e delicata.

Ognuno di noi è un collaboratore di Cristo, il tralcio di quella vite; e che cosa significa per voi e per me essere collaboratori di Cristo?

Significa dimorare nel suo amore, avere la sua gioia, diffondere la sua compassione, testimoniare la sua presenza nel mondo.

rapporto con Diomissionetestimonianzaportare fruttofrutti

inviato da Stefano Targa, inserito il 07/12/2009

TESTO

8. Dio, artista delle nostre vite   1

Edith Stein

Il Signore guida ciascuno
per la propria strada,
e ciò che chiamiamo "destino"
è l'opera sua d'artista, dell'artista divino
che si prepara la materia
e la forma per diverse vie:
con lievi tocchi di dita
ma anche a colpi di scalpello.
Non è materia inerte quella che Dio lavora.
La sua più grande gioia di creatore
è che nasce la vita sotto la sua mano,
che vita gli sgorga incontro,
quella vita che vi ha posto dentro egli stesso
e che ora dal di dentro risponde
ai tocchi lievi delle dita,
ai colpi di scalpello.
È così che collaboriamo
alla sua opera d'artista.

vocazionechiamataprogetto di Diorapporto con Dio

inviato da Chiara, inserito il 11/11/2007

TESTO

9. I bivi della strada   1

Va' dove ti porta il cuore

La via che hai percorso non era diritta ma piena di bivi, ad ogni passo c'era una freccia che indicava una direzione diversa, da lì si dipartiva un viottolo, da là una stradina erbosa che si perdeva nei boschi.

Qualcuna di queste deviazioni l'hai imboccata senza accorgertene, qualcun'altra non l'avevi neanche vista, quelle che hai trascurato non sai dove ti avrebbero condotto, se in un posto migliore o peggiore, non lo sai, ma ugualmente provi rimpianto.

Potevi fare una cosa e non l'hai fatta, sei tornata indietro invece di andare avanti. Lungo i bivi della tua strada incontri le altre vite, conoscerle o non conoscerle, viverle a fondo o lasciarle perdere dipende soltanto dalla scelta che hai fatto in un attimo, anche se non lo sai, tra proseguire diritto o deviare spesso si gioca la tua esistenza, quella di chi ti sta vicino.

sceglieresenso della vitalibertàpassato

3.5/5 (2 voti)

inviato da Giovanna Manca, inserito il 14/07/2006

TESTO

10. Fa freddo, è Natale: vieni, Signore!

Vado per le strade, come l'altra gente, con l'altra gente,
un po' distratto, un po' stanco...
fa freddo, è Natale: vieni, Signore!

Vado per le strade, tra l'altra gente,
mille volti tristi, tante storie di sofferenza...
fa freddo, è Natale: vieni, Signore!

Vado per le strade delle città, in mezzo a tanta gente,
occhi annoiati di guardare le stesse cose,
occhi non più disposti a sapersi stupire...
fa freddo, è Natale: vieni, Signore!

Vado per le strade, la gente tutta va per le strade,
passo svelto e assai spedito, molta fretta,
piedi non più disposti a fermarsi e riposare in disparte...
fa freddo, è Natale: vieni, Signore!

Vieni, Signore, nel freddo delle nostre vite,
scaldale con il tuo Amore.

Vieni, Gesù, e insegnaci lo stupore di chi nasce per dare la vita.
Vieni sempre, Cristo Gesù, vieni e aiutaci ad amare come te.

Vieni e resta con noi, potente e affascinante Figlio di Dio,
ingresso di Dio nella storia dell'uomo!
Maranathà!

nataleincarnazione

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 21/04/2005

TESTO

11. Il frutto del servizio è la pace

Madre Teresa di Calcutta

Le opere dell'amore sono sempre opere di pace.
Ogni volta che dividerai il tuo amore con gli altri,
ti accorgerai della pace che giunge a te e a loro.
Dove c'è pace c'è Dio; è così che Dio tocca le nostre vite
e mostra il Suo amore per noi,
riversando pace e gioia nei nostri cuori.
E' soltanto Dio che ha il potere di donare e di togliere:
condividi dunque tutto ciò che ti è stato dato, compreso te stesso.
Non ci vuole molto, può bastare un sorriso:
il mondo sarebbe diverso se sorridessimo di più.
Perciò sorridi, sii allegro, contento che Dio ti ami.

amorepacecondivisioneservizio

inviato da Giuseppe Puccio, inserito il 22/09/2004

RACCONTO

12. L'eco della vita   2

Padre e figlio stanno passeggiando nella foresta. A un certo punto, il bambino inciampa e cade.

Il forte dolore lo fa gridare: "Ahhhhh!".
Con sua massima sorpresa, ode una voce tornare dalla montagna: "Ahhhhh!".
Pieno di curiosità, grida: "Chi sei?" - ma l'unica risposta che riceve è: "Chi sei?".
Questo lo fa arrabbiare, così grida: "Sei solo un codardo!" - e la voce risponde: "Sei solo un codardo!".

Perplesso, guarda suo padre e gli chiede cosa stesse succedendo.
E il padre gli risponde: "Stà a vedere!", e poi urla: "Ti voglio bene!" - e la voce gli risponde: "Ti voglio bene!". Poi urla "Sei fantastico!" - e la voce risponde: "Sei fantastico!".
Il bambino era sorpreso, ma ancora non riusciva a capire cosa stesse succedendo.

Così suo padre gli spiegò: "La gente lo chiama eco, ma in verità si tratta della vita stessa. La vita ti ridà sempre ciò che tu le dai: è uno specchio delle tue proprie azioni. Vuoi amore? Dalle amore! Vuoi più gentilezza? Dalle più gentilezza. Vuoi comprensione e rispetto? Offrili tu stesso. Se desideri che la gente sia paziente e rispettosa nei tuoi confronti, sii tu per primo paziente e rispettoso. Ricorda, figlio mio: questa legge di natura si applica a ogni aspetto delle nostre vite".

Nel bene e nel male, si riceve sempre ciò che si dà: ciò che ci accade non sono buona o cattiva sorte, bensì lo specchio delle nostre azioni.

esempiovitaamorelegge della vitarisultatibontà

5.0/5 (1 voto)

inviato da Maria Teresa Zanfini, inserito il 29/07/2004

TESTO

13. Un matrimonio   2

Mark Twain

Un matrimonio fa di due vite separate una sola,
dona a due vite senza scopo un'attività
e raddoppia lo sforzo di ognuno per compierla;
offre a due esseri che si interrogano
un motivo di vita
e qualcosa per cui vivere,
potrà dare nuova felicità
al levarsi del sole,
una nuova fragranza ai fiori,
una nuova bellezza alla terra
e un nuovo mistero alla vita.

matrimoniocoppiaamoresposi

5.0/5 (1 voto)

inviato da Antonella Longo, inserito il 29/07/2004

TESTO

14. Chi altro ti può capire?

Madre Provvidenza

Chi altro ti può capire se non quel Cuore adorabile che tutto si è dato e ogni giorno continua a donarsi per noi Suoi fratelli: è il Figlio dell'eterno Padre, Gesù Salvatore. Basta guardarlo per farti rapire il cuore.

Lui ha sete, sete profonda di te: ti attende per parlarti e per ascoltarti, ma sei sempre impegnato nel tuo lavoro. Sembra quasi che gli uffici materiali che svolgi siano la cosa più importante per tenerti in vita, ma non è vero. Colui che mantiene ogni vita è il padrone di tutte le vite, che vuol darti quelle gioie che ancora ti mancano, vuol farti capire che senza di lui non puoi far nulla, ma con lui puoi realizzare tutto, anche quello che ti è difficile.

Apri la porta di una chiesa, entra e nella solitudine aprigli il tuo cuore, e, se nel confessionale vi fosse un prete, fatti lavare la coscienza. Tornerà, allora, sul tuo volto il sorriso dei giorni passati, e il desiderio di essere del Cuor di Gesù amico per sempre. Porterai allora più volentieri la tua croce e ti accorgerai che sarà meno pesante perché lui ha accettato di essere il tuo Cireneo, e, senza accorgerti, camminerai più spedito sul sentiero della salvezza.

rapporto con Diomisericordiapreghieracrocefaticagioia

inviato da Anna Lollo, inserito il 27/07/2004

PREGHIERA

15. Preghiera per la liturgia delle ceneri

Elledici.org

Signore,
ecco le nostre fronti segnate dalle ceneri,
come stipiti delle porte
di coloro che tu stavi per liberare dall'Egitto.
Ecco i nostri cuori segnati dalle ceneri,
quelle delle nostre colpe
bruciate dal fuoco del tuo amore.
Ecco le nostre mani segnate dalle ceneri,
quelle delle nostre violenze
distrutte dalla tua tenerezza.
Ecco i nostri piedi segnati dalle ceneri,
quelle dei falsi idoli
dissolti al roveto ardente della Verità.
I cammini dove tu ci inviti a seguirti
sono, anch'essi, segnati dalle ceneri,
non come segno di tristezza,
ma come pegno di purezza.
La tua colonna di fuoco ha bruciato le spine:
le ceneri renderanno fertile
il terreno pietroso delle nostre aride vite.
Così segnati dalle ceneri
eccoci, Signore, pronti a seguirti
sulla via ardente che conduce alla Vita.
Lì, noi vogliamo bruciare le sovrastrutture inutili,
le parole vane, i gesti di rifiuto.
Alla chiamata della tua bruciante Parola,
noi presenteremo i nostri cuori
e ci convertiremo al Vangelo.

mercoledì delle ceneriquaresima

inviato da Tomaso, inserito il 01/04/2003

TESTO

16. Il Natale visto da Gandhi   2

Mahatma Gandhi

Non si dovrebbe celebrare la nascita di Cristo una volta all'anno, ma ogni giorno, perché Egli rivive in ognuno di noi. Gesù è nato e vissuto invano se non abbiamo imparato da lui a regolare la nostra vita sulla legge eterna dell'amore pieno. Là dove regna senza idea di vendetta e di violenza, il Cristo è vivo. Allora potremmo dire che il Cristo non nasce soltanto un giorno all'anno: è un avvenimento costante che può avverarsi in ognuna delle nostre vite. Quando la legge suprema dell'amore sarà capita e la sua pratica sarà universale, allora Dio regnerà sulla terra come regna in cielo. Il senso della vita consiste nello stabilire il Regno di Dio sulla terra, cioè nel proporre la sostituzione di una vita egoista, astiosa, violenta e irragionevole con una vita di amore, di fraternità, di libertà, di ragione. Quando sento cantare "gloria a Dio e pace in terra agli uomini di buona volontà" mi chiedo oggi come sia reso gloria a Dio e dove ci sia pace sulla terra. Finché la pace sarà una fame insaziata, finché noi non saremo riusciti a rinascere come uomini illuminati dallo Spirito, a instaurare con le persone rapporti autentici di comunione da cui siano estranei i sorrisi forzati, l'invidia, la gelosia, la falsa cortesia, la diplomazia, finché non avremo come senso della vita la ricerca della verità su noi stessi, del giusto, del bello, finché non saremo capaci di spogliarci dell'inautentico, di ciò che abbiamo di troppo a spese di coloro che non hanno niente, finché continueremo a calpestare i nostri sogni più belli e più profondi, il Cristo non sarà mai nato.

Quando la pace autentica si sarà affermata, quando avremo sradicato la violenza dalla nostra civiltà, solo allora noi diremo che "Cristo è nato in mezzo a noi". Allora non penseremo tanto ad un giorno che è un anniversario, ma ad un evento che può realizzarsi in tutta la nostra vita. Se dunque si augura un "buon Natale" senza dare un senso profondo a questa frase, tale augurio resta una semplice formula vuota.

Nataleregno di Dio

5.0/5 (2 voti)

inviato da Elena Mencarelli, inserito il 14/12/2002

PREGHIERA

17. Nella gioia dell'adorazione

Pierre Griolet

Cristo,
Signore del dono senza contraccambio,
illumina le nostre giornate.
Nel vuoto di questo mondo che passa
apri il nostro cuore al tuo amore.
Sì, insegnaci ad ascoltare
nella gioia dell'adorazione.
Ci vuoi felici,
concedici di renderti grazie!
Cristo, tu sei il capo e la vite,
noi le membra e i tralci.
Il tuo Spirito ci irrighi,
perché portiamo frutto.
Sii benedetto
per tante vocazioni al servizio,
che giungono, per grazia e amore,
fino ai limiti dell'impossibile.
Ricevi la lode del popolo santo,
a gran prezzo strappato alle lacrime.
Ricevi la lode dei risorti,
che vanno verso la tua dimora.
Cristo, solo nella lode
possiamo riconoscere
questo mondo che passa
e il regno di gloria
che viene per chiamarci
alla gioia senza nome.

gioialodeadorazione

inviato da Anna Lianza, inserito il 11/12/2002

PREGHIERA

18. O tu

David Maria Turoldo

O tu che sovrasti la terra
e incombi,
uragano che schianta la pietra:
uragano che passi sulle nostre vite
come il rullo
sopra gli asfalti:
no, i miei pensieri non sono i tuoi pensieri,
le mie vie non sono le tue vie;
tu sei il Contrario,
l'Oppositore!
Tarlo sei di tutti i sistemi,
polverina mortale di queste filosofie:
Dio sola nostra necessità.

Dio

inviato da Barbara, inserito il 25/09/2002

PREGHIERA

19. In cammino... prendiamo il largo!

frà Antonino M. Clemenza ofm

Donaci, Signore, il coraggio di lasciare gli ormeggi delle nostre sicurezze, delle nostre abitudini per iniziare a metterci in cammino.

Non abbiamo da temere, Signore: getteremo le reti sulla Tua Parola. Fino ad ora vane sono state le fatiche, confidando sulle nostre sole forze.

Ci chiami a metterci in cammino per seguire le Tue orme. Orme a volte stanche, ma sicure. Quieta i nostri cuori, perché possa venire la Tua Parola e possa illuminare i nostri passi.

Dacci più fede, Signore, e il coraggio di saper osare anche quando tutto intorno a noi frena gli slanci dell'annuncio.

Ti chiediamo, Signore, il tuo aiuto perché la Chiesa sia sempre in mare aperto e non in tranquille acque che danno sentore di morte.

Ti ringraziamo di averci scelti e averci dato fiducia. Manda ancora, Signore, uomini e donne che abbandonano tutto per mettersi in cammino verso terre sconosciute.

Molti versano il loro sangue sui passi dei lieti annunzi. Ti preghiamo per loro, Signore. Dà anche a noi lo stesso coraggio.

Signore, compagno del nostro cammino, metti in noi l'impazienza per allungare il passo e raggiungere i solitari della strada.

Rimettici in cammino, quando i nostri passi si fanno stanchi e ci trovi delusi ai bordi della strada per non aver pescato nulla. Continua ad essere il nostro buon Samaritano, versando l'olio della speranza.

Nel nostro essere pellegrini, riempi ancora le bisacce col Pane del cammino e il Vino dei salvati.

Accompagna i passi dei "pescatori di uomini" che hanno scelto di condividere il pane duro dei poveri della Terra.

Infine, Signore nostro Dio, facci annunciatori di pace, là dove tutto parla di vendetta e di odio, di guerra e di violenza. Siano le nostre vite a parlare, sicuri che nulla è impossibile con Te e per Te.

camminomissioneevangelizzazionetestimonianza

inviato da Frati Minori Di Sicilia, inserito il 30/04/2002

PREGHIERA

20. Santa Maria, donna del vino nuovo (versione breve)   1

Tonino Bello

Santa Maria, donna del vino nuovo,
quante volte sperimentiamo pure noi
che il banchetto della vita languisce
e la felicità si spegne
sul volto dei commensali!

È il vino della festa che vien meno.
Sulla tavola non ci manca nulla:
ma senza il succo della vite,
abbiamo perso il gusto del pane che sa di grano.

Mastichiamo annoiati i prodotti dell'opulenza:
ma con l'ingordigia degli epuloni e con la rabbia di chi non ha fame.
Le pietanze della cucina nostrana hanno smarrito gli antichi sapori,
ma anche i frutti esotici hanno ormai poco da dirci.

Tu lo sai bene da che cosa deriva questa inflazione di tedio.
Le scorte di senso si sono esaurite.
Non abbiamo più vino.
Gli odori asprigni del mosto
non ci deliziano l'anima da tempo.
Le vecchie cantine non fermentano più.
E le botti vuote danno solo spurghi d'aceto.

Muoviti, allora, a compassione di noi,
e ridonaci il gusto delle cose.
Solo così le giare della nostra esistenza
si riempiranno fino all'orlo di significati ultimi.

E l'ebbrezza di vivere e di far vivere
ci farà finalmente provare le vertigini.

Mariasenso della vitanozze di cananovità di vitanon accontentarsi

1.0/5 (1 voto)

inviato da Suor Irina Mandro, inserito il 10/04/2002

Pagina 1 di 2