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TESTO

1. Attendere è declinazione del verbo amare

Ermes Ronchi, https://www.avvenire.it

Avvento: tempo per desiderare e attendere quel Dio che viene con una metafora spiazzante, come un ladro. Che viene nel tempo delle stelle, in silenzio, senza rumore e clamore, senza apparenza, che non ruba niente e dona tutto. Si accorgono di lui i desideranti, quelli che vegliano in punta di cuore, al lume delle stelle, quelli dagli occhi profondi e trasparenti che sanno vedere quanto dolore e quanto amore, quanto Dio c'è, incamminato nel mondo. Anche Dio, fra le stelle, come un desiderante, accende la sua lucerna e attende che io mi incammini verso casa.

avventoattesavigilanza

inviato da Francesco De Luca, inserito il 29/12/2018

TESTO

2. Considerare il fratello un candidato all'unità

Chiara Lubich, Payerne (Svizzera), 26 settembre 1982

Ecco la prima idea che può già rivoluzionare la nostra anima se noi siamo sensibili al soprannaturale: la fratellanza universale che ci libera da tutte le schiavitù, perché siamo schiavi delle divisioni fra poveri e ricchi, fra generazioni: padri e figlioli, fra bianchi e neri, fra razze, fra nazionalità, persino fra cantone e cantone siamo schiavi, ci critichiamo; ci sono degli ostacoli, delle barriere. No, La prima idea è svincolarsi da tutte le schiavitù e vedere in tutti gli uomini, in tutti gli uomini...

- Ma anche nel mio bambino?
- Anche in quella donna lì così chiacchierona?
- Anche in quel vecchio rimbambito?
- Anche in quella povera lì?
- Anche in quell'ebreo?
- Anche in quello lì? ma possibile?

Sì, in tutti, in tutti, in tutti vedere dei possibili candidati all'unità con Dio e all'unità fra di noi.
Ecco, bisogna spalancare il cuore, rompere tutti gli argini e mettersi in cuore la fratellanza universale: io vivo per la fratellanza universale!
Dunque, se tutti siamo fratelli, dobbiamo amare tutti, dobbiamo amare tutti, dobbiamo amare tutti. Guardate, sembra una parolina, è una rivoluzione! Dobbiamo amare tutti. "Anche quella signora che sta di là della mia porta? Ma mi critica, mi guarda male, e poi è un tipo!" Anche lei, dobbiamo amare tutti!

unitàamorefratellanzagratuitàdivisionipregiudizi

inviato da Qumran2, inserito il 02/12/2017

TESTO

3. Ricordatevi di Dio

Isacco di Ninive, La filocalia

Ricordatevi di Dio, perché in ogni istante egli si ricordi di voi. Se si ricorda di voi, vi darà la salvezza. Non dimenticatelo lasciandovi sedurre da distrazioni vane. Volete forse che vi dimentichi nei momenti delle vostre distrazioni?

Rimanetegli vicini e obbedienti nei giorni della prosperità. Potrete contare sulla sua parola nei giorni difficili, poiché la preghiera vi renderà sicuri della sua presenza costante. Rimanete incessantemente dinanzi al suo volto, pensatelo, ricordatelo nel vostro cuore. Altrimenti, se lo incontrate appena di tanto in tanto, rischiate di perdere la vostra intimità con lui.

La familiarità tra gli uomini avviene mediante la presenza fisica. La familiarità con Dio consiste nella meditazione e nell'abbandono in lui durante la preghiera.

Chi vuol vedere il Signore, purifichi il suo cuore col ricordo continuo di Dio. Arriverà a contemplarlo ogni istante e dentro di sé sarà tutto luce.

contemplazionevicinanza di Diopresenza di Diorapporto con Diopreghiera

inviato da Qumran2, inserito il 30/06/2017

TESTO

4. Guardare la vita con gli occhi di Dio   2

Michel Quoist

Se sapessimo guardare la vita con gli occhi di Dio, vedremmo che nulla è profano nel mondo, ma che, al contrario, tutto ha parte nella costruzione del suo Regno. Così, avere fede non è solamente alzare gli occhi per contemplare Dio, ma è guardare la terra con gli occhi di Cristo.

Se avessimo permesso allo Spirito di penetrare il nostro essere, se avessimo a sufficienza, purificato il nostro sguardo, il mondo non sarebbe più per noi un ostacolo, ma un invito costante a lavorare per il Padre, perché in Gesù venga il suo Regno sulla terra come nel cielo.

Aumenta la nostra fede per guardare e "vedere" la vita. Apri i nostri occhi Signore! Amen.

contemplazionefederegno di Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 11/08/2012

TESTO

5. E' risorto... non è qui...

Carla Zichetti

Dove sei Signore?
Rivelati anche a me.
Ho gli occhi, ma non ti vedo,
odo, ma non ti sento,
ti cerco ma non ti trovo.
Dove sei Signore?

Sono dove tu non vuoi andare,
dove tu non vuoi vedere,
dove tu non vuoi sentire,
dove tu non vuoi perdonare;
non mi trovi perché cerchi solo te,
la tua stima, le tue sicurezze,
le tue soddisfazioni e ricompense.
Mi troverai soltanto quando ti deciderai
a non pensare solo a te, ma a me,
che sono nel posto dove ti ho salvato:
sulla Croce.
Vieni, lì troverai me,
la mia misericordia,
la mia e la tua risurrezione.
Ti aspetto e sarai beata.

fedecrocepresenza di Diorisurrezioneresurrezione

5.0/5 (2 voti)

inviato da Carla Zichetti, inserito il 24/06/2012

TESTO

6. Gesù è in mezzo a noi

Amici della Zizzi, Commento al Vangelo

A volte ci affanniamo alla ricerca di Dio, a volte non lo cerchiamo proprio, ma il Signore è in mezzo a noi ogni giorno.
Il Signore è nel povero che chiede un pezzo di pane ed ha piaghe su tutto il corpo per la denutrizione.
Il Signore è nel bambino che viene picchiato, violentato, abbandonato che ha ferite nell'anima che porterà per tutta la vita.
Il Signore è nell'anziano che è solo e chiede un po' di ascolto e di compagnia, con ferite nel cuore per aver dato tanto ai figli ed essere stato da loro allontanato perché noioso.
Il Signore è nel drogato che chiede la vostra forza per uscire da un tunnel, che ha ferite nel cervello per le sostanze assunte.

Chiunque abbia una ferita deve essere per noi Gesù.
Anche io, anche tu. Tutti noi abbiamo bisogno del nostro prossimo e verso il nostro prossimo siamo chiamati ad andare.
Il Signore ci mostra le sue ferite, le ferite inferte dalla cattiveria, dal menefreghismo, dall'egoismo in special modo ai più deboli.
Non possiamo far finta di non vedere, non possiamo pensare che non spetti a noi curare quelle ferite perché se non lo facciamo siamo colpevoli tanto quanto coloro che le hanno inferte.

rapporto con Diocaritàpresenza di Diosolidarietàcaritàamore

inviato da Riccardo Ripoli, inserito il 08/05/2012

TESTO

7. A Natale tutto cambia...

Giuseppe Impastato S.I.

Fratello, se a Natale non riesci a cantare a squarciagola:
"Osanna, Pace agli uomini da Dio amati",
se non ti viene di alzare con gratitudine le mani al cielo
per lodare benedire ringraziare,
se hai difficoltà a stringere le mani a chi ti sta accanto
solo perché è un prediletto da Dio,
se non avverti la spinta a gettarti in ginocchio per adorare Dio
e temi di rovinare la striscia dei pantaloni,
se non avverti la fame di giustizia e di verità
che vibra attorno a te oggi in questo mondo,
se non ardi dal desiderio che ci sia pace e amore
anche per le creature dell'Africa e dell'Asia,
se non brami occhi puri e cuore limpido
per vedere il mondo che Dio ama e salva,
è tempo che tu smetta di illuderti.
Tu non attendi più un Messia e un Salvatore.
Dillo pure: mi bastano le varie assicurazioni,
la carta di credito, il libretto di assegni,
le multi-proprietà, gli investimenti che rendono,
le giuste conoscenze, le amicizie influenti,....
Fratello, puoi andare in chiesa per Natale,
ma se a Gesù non hai spalancato la tua vita,
non celebrerai il vero Natale.
Fratello, se a Natale sai dire solo:
"Auguri di Buon Natale",
"buone feste",
"buona fine e buon principio"
il Natale è per te un giorno di vacanza,
non un giorno di festa e di gioia piena.

Nataleconversioneaperturachiusura

5.0/5 (3 voti)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 08/11/2011

TESTO

8. Partecipi della Pasqua di Cristo

San Gregorio di Nazianzo, Discorso 45, 23-24

Saremo partecipi della Pasqua, presentemente ancora in figura,
ma fra non molto ne godremo di una più trasparente e più vera,
quando il Verbo festeggerà con noi la nuova Pasqua nel regno del Padre.
Offriamo ogni giorno a Dio noi stessi e tutte le nostre attività.
Con le nostre sofferenze imitiamo le sofferenze, cioè la passione di Cristo.
Siamo pronti a patire con Cristo e per Cristo.
Se sei Simone di Cirene, prendi la croce e segui Cristo.
Se sei il ladro e se sarai appeso alla croce, se cioè sarai punito,
fai come il buon ladrone e riconosci onestamente Dio,
che ti aspettava alla prova.
Egli fu annoverato tra i malfattori per te e per il tuo peccato,
e tu diventa giusto per lui.
Se sei Giuseppe d'Arimatèa, richiedi il corpo a colui che lo ha crocifisso,
assumi cioè quel corpo e rendi tua propria, così, l'espiazione del mondo.
Se sei Nicodemo, il notturno adoratore di Dio,
seppellisci il suo corpo e ungilo con gli unguenti di rito,
cioè circondalo del tuo culto e della tua adorazione.
E se tu sei una delle Marie, spargi al mattino le tue lacrime.
Fa' di vedere per prima la pietra rovesciata,
vai incontro agli angeli, anzi allo stesso Gesù.
Ecco che cosa significa rendersi partecipi della Pasqua di Cristo.

pasquaresurrezionerapporto con Gesùrisurrezione

4.5/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 19/04/2011

TESTO

9. Tu lo puoi chiamare amore ma è Dio

Maria Teresa Crovetto, Perle di Spirito

Quando pensi all'amore e lo desideri
senza averlo trovato;
tu lo puoi chiamare amore, ma è Dio!

Quando guardi il bambino diverso
e lo trovi cento volte più bello degli altri:
tu lo puoi chiamare amore, ma è Dio!

Quando guardi gli avvenimenti sbagliati del mondo
e desideri rimediarvi:
tu lo puoi chiamare amore, ma è Dio!

Quando senti nel cuore il desiderio
di far vivere la pace alle persone che ami:
tu lo puoi chiamare amore, ma è Dio!

Quando senti il desiderio di solitudine
per contemplare i tuoi pensieri
e senti nel cuore la gioia di esistere:
tu lo puoi chiamare amore, ma è Dio che prega in te!

amorevedere Dioriconoscere Diorapporto con Dio

inviato da Elena Zanchiello, inserito il 05/09/2010

TESTO

10. Scusami..   5

Cristina Carmagnola

Per le parole che non ho detto e per quelle che purtroppo ho detto.
Per la mano che non ho teso.
Per quel grido che ho ignorato.
Per tutte le volte che ho chiuso gli occhi, quando era più facile.
Per quel dito che ho puntato.
Per tutti i sorrisi falsi che ho esibito.
Per quando ho bevuto tutta la poca acqua che c'era.
Per tutte le volte in cui ho voluto vedere solo le nubi,
senza cercare il sole che splendeva dietro.
Per tutti i doni che avrei potuto condividere
e che invece ho tenuto gelosamente nascosti.
Per tutte le volte in cui ho dato ascolto all'urlo della vendetta,
e ho ignorato il sussurro della speranza.
Perché non avevo capito che dare fa coppia con ricevere.
Perché la mia ipocrisia non ha limiti.
Perché al canto del gallo anch'io dovrò rispondere dei miei "non lo conosco".
E, infine, perché do sempre per scontato il tuo perdono.

perdonoperdono di Dioesame di coscienzaipocrisiapeccatoconfessionericonciliazione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Cristina Carmagnola, inserito il 14/08/2010

TESTO

11. Fede è   1

Fede è: cercare colui che non conosci;
conoscere colui che non vedi;
vedere colui che non tocchi;
amare colui che già ti ha cercato,
ti ha conosciuto, ti ha visto,
ti ha toccato, ti ha amato.
E' fidarsi di chi si è già fidato di te
affidando alle tue fragili mani
un dono di amore che vale ogni rischio.

fedefiduciarapporto con Dio

inviato da Fortunato Forner, inserito il 11/08/2010

TESTO

12. La morte non esiste   3

don Oreste Benzi, commento a Giobbe per la commemorazione di tutti i fedeli defunti

Nel momento in cui chiuderò gli occhi a questa terra, la gente che sarà vicino dirà: è morto. In realtà è una bugia. Sono morto per chi mi vede, per chi sta lì. Le mie mani saranno fredde, il mio occhio non potrà più vedere, ma in realtà la morte non esiste perché appena chiudo gli occhi a questa terra mi apro all'infinito di Dio. Noi lo vedremo, come ci dice Paolo, faccia a faccia, così come Egli è (1Cor 13,12). E si attuerà quella parola che la sapienza dice al capitolo 3: Dio ha creato l'uomo immortale, per l'immortalità, secondo la sua natura l'ha creato. Dentro di noi, quindi, c'è già l'immortalità, per cui la morte non è altro che lo sbocciare per sempre della mia identità, del mio essere con Dio. La morte è il momento dell'abbraccio col Padre, atteso intensamente nel cuore di ogni uomo, nel cuore di ogni creatura.

morteimmortalitàrapporto con Diovita eternasperanzaparadiso

5.0/5 (2 voti)

inviato da Federica Cassetta, inserito il 05/06/2009

TESTO

13. Non scoraggiarti

Elisabetta della Trinità, Pensieri, Il passero solitario

Non scoraggiarsi mai. E' più difficile liberarsi dallo scoraggiamento che dal peccato. Non inquietarsi se non si constatano progressi nello stato della propria anima. Spesso Dio permette questo per evitare un sentimento di orgoglio. Egli sa vedere i nostri progressi e contare ogni nostro sforzo.

coraggioforzapeccatoperdonomalesantità

5.0/5 (2 voti)

inviato da Luca, inserito il 05/06/2009

TESTO

14. Negli occhi dei bambini, lo sguardo di Dio   1

Gianni Fanzolato

Dio ha donato i suoi occhi all'uomo,
perché potessimo vedere l'anima dentro:
finestre trasparenti spalancate all'infinito,
specchio terso e lucente dell'interiorità.

Glo occhi che conservano la freschezza delle origini
riflettono luce, irradiano lampi di gioia, riflettono Dio.
Ecco perché gli occhi non invecchiano mai.

E' bello riposare in uno sguardo di fanciullo:
parlano con quegli occhi magici ed incantati.
Sono un libro aperto i loro occhioni di madreperla:
ti parlano con la vivacità del lampo e il crepitio delle faville
di un mondo fantastico, di stupore, di giochi inventati.

Gridano con l'esuberanza dei colori dell'iride
che la vita è un arcobaleno di delizie, uno scrigno di tesori.
Sono i loro occhi che ci regalano voli di gabbiani e aquiloni,
e tramonti dipinti da variopinti colori
e danze di rondini e di farfalle che ricamano il cielo a festa.

La loro trasparenza travalica spazio e tempo e sei nella pace:
nel loro sguardo profondo si disegna il mondo beato della quiete.
Sono quegli sprazzi di innocente furbizia nelle pupille
a togliere il malumore e a far ritornare il sereno nell'anima.

Gli occhi di chi è bambino nel cuore e nella mente
spalancano i cieli, sciolgono le nubi cariche di presagi,
fanno vibrare un caldo sole che ti avvolge ed accarezza,
e ti contagiano di quella pace che cerchi in ogni dove.

Sì, nella lucentezza degli occhi bambini ed incantati
scorgi come d'incanto gli stessi occhi di Dio che ti vuole bene.

bambinisemplicità

inviato da P. Gianni Fanzolato, inserito il 18/08/2007

TESTO

15. Convertirsi

Paolo Spoladore

Smetti di assaggiare gli altri e gli eventi, per vedere se ti piacciono o meno, se sono buoni o cattivi, smetti di giudicare se sei o non sei sufficientemente al centro della loro attenzione. Assaggia te stesso, e cambia, in nome di Dio, la tua vita.

conversione

inviato da Cristina Griotti, inserito il 23/05/2006

TESTO

16. L'apostolato dei laici   1

Charles de Foucauld

E' certo che accanto ai preti ci vogliono delle Priscilla e degli Aquila che vedano quello che il prete non vede, arrivino dove il prete non può arrivare, vadano da chi lo evita, evangelizzino, con un contatto benefico, una bontà che si riversi su tutti, un affetto sempre pronto a donarsi, un buon esempio che attiri quanti girano le spalle al prete e gli sono ostili. Essere apostoli con quali mezzi? Con quelli che Dio mette a sua disposizione. (...) I laici devono essere apostoli con tutti coloro che possono raggiungere: i vicini e gli amici anzitutto, ma non soltanto loro, perché la carità non ha confini, abbraccia tutti quelli che abbraccia il cuore di Gesù.

Con quali mezzi? Con i migliori secondo quelli ai quali si rivolgono: con tutti quelli con cui sono in rapporto, senza eccezione, con la bontà, la tenerezza, l'affetto fraterno, l'esempio delle virtù, con l'umiltà e la dolcezza che sempre attraggono e sono così cristiane; con alcuni senza mai dir loro una parola su Dio e la religione, pazientando come pazienta Dio, essendo buoni com'è buono Dio, mostrandosi loro fratelli e pregando; con altri, parlando di Dio nella misura in cui sono in grado di accettarlo e, appena hanno in mente di ricercare la verità con lo studio della religione, mettendoli in contatto con un prete scelto molto bene e capace di far loro del bene... soprattutto, bisogna vedere in ogni essere umano un fratello - "Voi siete tutti fratelli, voi avete un solo padre che è nei cieli".

laicimissionarietàapostolatopreti

inviato da Anna, inserito il 01/05/2006

TESTO

17. Il Cammino dei Magi

Kociss Fava

"Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme...".

Oro, incenso. Mirra anche. Furono tra le prime cose che vide, venendo alla luce. Non che gli importasse granché delle ricchezze: in seguito l'ebbe a dimostrare. Doveva comunque essere uno spettacolo da perderci gli occhi. Il luccichio dei doni traboccanti dalle consunte bisacce da viaggio, contrapposto all'estrema frugalità del ricovero ove era nato. Gli effluvi stordenti delle resine aromatiche, spandendosi, andavano a mescolarsi con l'odore secco e pronunciato dello stallatico. Non di meno l'omaggio più gradito e inatteso fu certo la devozione che quegli uomini ricchi e distinti dimostrarono per il Neonato. Chissà lo sgomento provato da Maria e Giuseppe. Abituati com'erano all'unica compagnia dei pastori, si trovarono quei signori sontuosamente vestiti, chini in adorazione del Bambino.

Si dice fossero sapienti venuti da oriente: stranieri dunque. Scrutando il cielo, o forse dentro se stessi, videro una stella che tracciò loro la via. A noi, che sperimentiamo tempi di soluzioni facili e di frastuoni diffusi, piace pensare fosse una stella grande. Enorme, con la coda pure. Dimentichi che il rapporto autentico con Dio può instaurarsi e maturare solo nel silenzio di un cuore disposto a sentirne il potente sussurro. Nel deserto, luogo privo di inutili echi, radunò il Signore il popolo eletto per manifestare la Sua volontà. Sempre in luoghi solitari si sarebbe ritirato Gesù, per pregare il Padre.

Con o senza l'aiuto degli astri, ma sicuramente con la promessa di Dio nel cuore, i Magi intrapresero il lungo e faticoso cammino. Solo chi lo desidera con passione, giunge a vedere il volto di Cristo.

re magiepifaniaricercarapporto con Dio

inviato da Kociss Fava, inserito il 05/02/2006

TESTO

18. Buon Natale, amico mio

Tonino Bello

Buon Natale, amico mio: non avere paura.

La speranza è stata seminata in te. Un giorno fiorirà. Anzi, uno stelo è già fiorito. E se ti guardi attorno, puoi vedere che anche nel cuore del tuo fratello, gelido come il tuo, è spuntato un ramoscello turgido di attese.

E in tutto il mondo, sopra la coltre di ghiaccio, si sono rizzati arboscelli carichi di gemme. E una foresta di speranze che sfida i venti densi di tempeste, e, pur incurvandosi ancora, resiste sotto le bufere portatrici di morte.
Non avere paura, amico mio.

Il Natale ti porta un lieto annunzio: Dio è sceso su questo mondo disperato. E sai che nome ha preso? Emmanuele, che vuol dire: Dio con noi.

Coraggio, verrà un giorno in cui le tue nevi si scioglieranno, le tue bufere si placheranno, e una primavera senza tramonto regnerà nel tuo giardino, dove Dio, nel pomeriggio, verrà a passeggiare con te.

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Natalepaurasperanza

inviato da Luigi Spilla, inserito il 13/04/2005

TESTO

19. Preghiera del malato (11 febbraio 2004)

Ufficio e Consulta Nazionale Cei per la Pastorale della Sanità

Rivolgi, o Signore,
il tuo sguardo d'amore su di noi:
sulle nostre paure, i nostri egoismi,
le nostre ferite del corpo e dello spirito.

Guarisci, con la forza e la consolazione
dello Spirito Santo le nostre infermità.

Rendici capaci di accoglienza reciproca,
di solidarietà gratuita,
di vicinanza amorevole
verso ogni persona sofferente.

Apri i nostri occhi, Signore,
per vedere il tuo volto
in ogni persona che incontriamo;

apri il nostro cuore per amarci gli uni gli altri
come tu ci hai amato, e così manifestare
il Dio della solidarietà e dell'amore.

malatimalattiasofferenzadoloresolidarietà

inviato da Silvana Foggi, inserito il 24/03/2005

TESTO

20. I colori della pace   1

Alessandra

I colori della pace
non esisteranno
fino a quando il nostro cuore
non imparerà ad amare,
fino a quando
vivremo solo
per calcolare,
fino a quando staremo a discutere
le diversità.

Siamo noi uomini
a vederci diversi.
Dio non ha preferenze
ha solo dolore nel suo cuore
a vedere i suoi figli
uccisi, affamati, nudi
e dall'altra parte
gli altri figli ipocriti.

Mio Dio spalanca i nostri occhi
aprici i cuori
questo mondo è così diverso
da come io immagino il tuo.

pacesolidarietàgiustiziaingiustiziamulticulturalitàpregiudizidiversitàconvivenzarazzismodiscriminazionetolleranzadialogocomunione tra i popoli

inviato da Alessandra, inserito il 28/06/2003

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