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TESTO

1. Una meravigliosa scoperta

Chiara Amirante, Alzati e rivestiti di luce

Una meravigliosa scoperta ha colorato la nostra vita. Un evento straordinario, l'evento degli eventi: l'ineffabile, l'inenarrabile, l'indescrivibile, il trascendente, l'Onnipotente, l'Eccelso, l'immensamente irraggiungibile, è venuto ad abitare in mezzo a noi, si è reso piccolo, fragile, palpabile. Per noi!

Ed è il mistero. Il mistero della nostra fede: l'incarnazione, Colui che è l'Assoluto, Colui che è Dio diventa l'Emmanuele, il Dio con noi, il Dio presente in mezzo a noi. È questa la scoperta che ci ha cambiato la vita, che ci fa danzare, ci fa saltare, ci fa gioire, ci fa sorridere.

natalenativitàsalvezzaincarnazione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 27/07/2023

TESTO

2. La veste più bella

Una monaca di clausura, Frammenti di contemplazione. Ed. Paoline 1993, pag.65

La veste più bella
dei secoli
è il tuo ampio perdono.
Di ogni peccato
tu spogli la memoria;
rivesti il figlio
di splendido futuro.
Rispetta tutto l'essere
la veste di luce.
La vecchia casa
si apre
su cieli e terre nuove.

Portate qui il vestito più bello e rivestitelo (Luca 15,22)

perdonoveste biancafuturofigliol prodigopadre misericordiosomisericordia

4.0/5 (1 voto)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 26/07/2023

TESTO

3. Giuseppe, l'uomo del sì   2

Giuseppe Impastato S.I.

Sempre pronto alle chiamate,
urgenti, notturne, inattese...
Lui, l'uomo, sempre all'oscuro...
Solo ordini e perentori:
prendi, va, àlzati,
fuggi, torna.
.. senza perché.

Povero Giuseppe! I suoi piani
stravolti senza spiegazioni,
i suoi progetti sempre cambiati
e lui - Giuseppe - il fedele,
il giusto - a dire sempre sì,
ad accollarsi i pesi,
ad assumersi responsabilità...

Tutto è stabilito in alto
e lui deve accettare e agire.
Prendere con sé Maria,
senza badare ai fatti,
senza pensare ai dubbi,
senza dar retta alla gente.
A Gesù dare un nome,
la sicurezza di una casa,
protezione, educazione, un mestiere...

Lui, il falegname, conosce il prezzo
del Dio che scende tra noi uomini.
Lui, un anello che da lontano
porta a Cristo, alla salvezza.
Grazie, Giuseppe.

prontezzagiustoGiuseppesan giuseppedisponibilitàserviziol

5.0/5 (1 voto)

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 20/02/2023

TESTO

4. Mia mamma chiede il sale ai vicini

Ho sentito mia mamma chiedere ai vicini il sale. Ma noi avevamo sale in casa. Le ho chiesto perché chiedesse del sale ai vicini.

«Perché i nostri vicini non hanno molti soldi e spesso ci chiedono qualcosa. Ogni tanto anch'io chiedo loro qualcosa di piccolo e non costoso, in modo tale che sentano che anche noi abbiamo bisogno di loro. Così si sentiranno più a loro agio e sarà per loro più semplice continuare a chiederci tutto quello di cui hanno bisogno.»

chiederedarebisognonecessitàsolidarietàamare

inviato da Qumran2, inserito il 11/02/2022

TESTO

5. Sull'inutilità dei preti (versione breve)

Luigi Maria Epicoco, monologo letto da Raoul Bova su RTL 102.5

La gente pensa che fare il prete sia un mestiere.
Uno che magari si sveglia la mattina
ed è convinto di poter mettere su
una bancarella per vendere parole,
benedizioni,
e santini.

Uno pensa che basta mettersi una tonaca e la magia è fatta.
Ma la tonaca non funziona se sotto non c'è un uomo,
un uomo che sa che è il più miserabile di tutti,
eppure è stato scelto.

È difficile accettare il peso di quella tonaca che oggi appare più inzozzata dal tradimento di chi avrebbe dovuto amare
e invece se n'è solo servito.

Ma poco importa, bisogna caricarsi anche sulle spalle l'infamia degli altri.
Non si diventa preti per essere benvisti.
Si diventa preti per essere servi inutili,
Servi gratuiti.

L'amore salva solo se è gratuito.
È questo lo scopo di ogni vero amore: amare senza contraccambio.
Amare a fondo perduto.
Amare e basta.

Chi ti ama non ti dice che non soffrirai mai,
che non sbaglierai mai,
che non avrai mai paura,
ma ti dice che tu puoi vivere tutto,
accettare tutto,
affrontare tutto.
E te lo dice perché è con te.

Fare il prete non è un mestiere,
è un modo inutile di amare.
Inutile come ogni amore.
Inutile come l'aria.

Vedi versione completa.



pretisacerdotivocazioneamore

inviato da Qumran2, inserito il 11/02/2022

TESTO

6. La persecuzione più astuta

S. Ilario di Poitiers, Contro l'imperatore Costanzo, 5

Oggi ci troviamo a lottare contro un persecutore subdolo, un nemico seducente. Un tentatore che non flagella il dorso, ma liscia il ventre; non esilia a vita, ma condanna a morte coprendo di ricchezze; non ci chiude in carcere, dandoci la vera libertà, ma ci accoglie nei suoi palazzi, e così ci rende schiavi; non ci tormenta i fianchi, ma si impossessa del nostro cuore; non decapita con il ferro della spada, ma uccide l'anima con l'oro; non ci minaccia apertamente del rogo, ma in segreto attira su di noi il fuoco della Geènna. Non ci sfida, per non essere sconfitto, ma prevale su di noi con l'adulazione. Professa il nome di Cristo per poi sconfessarlo; si adopera per la conciliazione e ci toglie la pace; opprime gli eretici per fare sparire i cristiani; copre di onori i sacerdoti perché non vi siano più pastori; costruisce chiese e distrugge la fede.

persecuzionefedemaletentazione

inserito il 11/02/2022

TESTO

7. Gerusalemme, Gerusalemme!

don Luca Garbinetto, sito web

Tra la folla degli esclusi
lì, davanti all'asinello,
cerco anch'io come gettare
le certezze e il mio mantello.

Sulla pietra più appuntita
per proteggere il tuo passo,
sul gradino più nascosto:
che mi veda che sono in basso.

Ma fra i rami e gli osanna,
potature della palma,
corro inquieto ed affannato
mentre in te regna la calma.

Non c'è posto per il mio gesto,
tu sei vite, sovrano umile:
“Non sfoggiare la tua cura
- com'è duro - sii servo inutile!”.

E salendo sconcertato
verso il tralcio che non ti vuole,
piango in me lo stesso dramma:
Gerusalemme è nel mio cuore.

Città santa benedetta,
vigna che rifiuti il figlio,
lui non è solo l'erede:
uccidi il re con il tuo orgoglio.

Oh, cadranno le tue mura,
si apriranno le tue porte:
che la Chiesa accolga il dono,
Lui ha vinto anche la morte.

palme

inviato da Don Luca Garbinetto, inserito il 26/03/2021

TESTO

8. L'anno liturgico

Giacomo Alberione, Video

L'anno liturgico è come la via che sale un monte in modo circolare. Il viandante che la percorre si trova a ogni giro a un punto parallelo a quello di partenza, ma sempre più alto, finché raggiungerà la cima che termina la vita e introduce nell'eterna visione, possesso e gaudio di Dio, in unione di Maria Santissima e dei Santi. Chi vive la vita liturgica si stacca sempre più dalla terra, si solleva nel bene.



anno liturgico

inviato da Qumran2, inserito il 23/12/2020

TESTO

9. Cosa significa amare?   1

Charles De Foucauld

Amare, non significa convertire, ma per prima cosa ascoltare, scoprire questo uomo, questa donna, che appartengano a una civiltà e ad una religione diversa.

L'amore consiste non nel sentire che si ama, ma nel voler amare; quando si vuol amare, si ama; quando si vuol amare sopra ogni cosa, si ama sopra ogni cosa.

Quando si ama, si imita; quando si ama, si guarda il Beneamato e si fa come fa lui; quando si ama, si trova tanta bellezza in tutti gli atti del Beneamato, in tutti i suoi gesti, in tutti i suoi passi, in tutti i suoi modi di essere...

missionemissionarietàamareevangelizzaredialogo interreligiosotestimonianzatolleranza

inviato da Don Maurizio Mariani, inserito il 23/12/2020

TESTO

10. Alla mia luce - La preghiera del cero pasquale

Luca Rubin, www.lucarubin.it

Il fuoco nuovo di Pasqua
ha dato inizio alla mia missione:
simbolo del Cristo risorto
ho diradato le tenebre della notte
in mezzo alla comunità cristiana
riunita intorno al suo Signore.

Questa sera verrò riposto
in un angolo di sacrestia,
il tempo di Pasqua è compiuto,
ma il suo effetto rimane:
la mia fiamma ti viene affidata
per guidare i tuoi passi
sulle orme di Gesù Cristo
Signore e Salvatore.

Tornerò a illuminare la preghiera
in occasione di un battesimo,
quando Vita germoglia in un nuovo figlio,
e per l'ultimo saluto
di chi ci lascia per essere accolto
nella casa del Padre,
e allora indicherò il cielo
per annunciare ancora e ancora
che la Vita non finisce.

Alleluia, il Signore è risorto,
veramente risorto, alleluia!

"Questa sera" si riferisce alla sera di Pentecoste, quando al termine del Tempo Pasquale il Cero non viene più acceso, se non durante i Battesimi e i Funerali.

cero pasqualepentecosteSpirito Santorisurrezione

inviato da Luca Rubin, inserito il 23/06/2020

TESTO

11. Nascere due volte

Roberto Cavallo

Per nascere due volte occorre morire
Passare oltre
Percorrere un cammino
Vincere le schiavitù
Poi la luce
Fa male
Agli occhi
Poi il freddo
Fa male
Sulla pelle
Poi la stanchezza
Fa male
Alle gambe
Eppure è gioia
Sentirsi sfiniti
Sentirsi svuotati
Sentirsi liberi
E ripensare, ripercorrere
Il sorriso richiede sofferenza
La libertà vuole tempo
Il cammino richiede una meta
C'è un prima e un dopo
Il dopo è diverso dal prima
Per questo si può rinascere, diversi.

pasquarinascitacambiamento

inviato da Qumran2, inserito il 11/04/2020

TESTO

12. Ho visto un Uomo   3

Giulia Madonna, Fonte

Ho visto un Uomo
vestito di bianco
e stanco
sotto la pioggia battente
e il vento freddo
salire lento
verso l'altare
carico di dolore
di sofferenza
ma anche di speranza.

Ho visto un Uomo
anziano
zoppicante
fare le tante scale
con sulle sue spalle
tutto il dolore del mondo.

Ho visto un Uomo
concentrato
nel suo silenzio
fremente
nella sua preghiera
chiedere il perdono
di tutti i peccati
degli uomini
e la loro Salvezza.

Ho visto un Uomo,
uomo fra gli uomini,
innalzarsi
su tutti
e pregare
per tutti.

Ho visto un Uomo
dire
"nessuno si salva da solo"
perché
non siamo soli
se crediamo
in Dio
e nella sua Salvezza.

Ho visto un Uomo
che,
con tutti gli altri uomini del mondo,
si salverà
perché ha creduto
e crederà
per sempre.

papa francescofedepreghierasofferenzapandemiacoronovirus

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 03/04/2020

TESTO

13. Io mi sento Chiesa

Anna Marinelli

Io mi sento Chiesa, nonostante le porte chiuse:
Lo Spirito Santo passa attraverso
e mi pervade di fervore nuovo.

Io mi sento Chiesa, nonostante il Silenzio,
c'è un fervore di cuori
che battono come tamburi.

Io mi sento Chiesa in comunione perenne,
ho un tabernacolo pieno di pane di perdono.

Mi manca il segno della pace e l'abbraccio fraterno
ma c'è una catena di mani che supplica l'Eterno.

Il virus dell'Amore è quello da contagiare,
pregando e amando il fratello ci si potrà salvare.

chiesaviruscoronaviruscomunionefraternità

1.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Marinelli, inserito il 11/03/2020

TESTO

14. Andate...   1

Giuseppe Impastato S.I.

Andate, N. e N.,
sia l'Amore a guidarvi.
Amandovi, sarete preziosi per questo nostro mondo
assetato di Assoluto e di senso,
e mostrerete che in voi oggi si è accesa una luce.
Andate e amatevi in pienezza, per la vita,
e seminerete simpatia e speranza.
Noi, qui presenti, parte di una Chiesa più grande,
ci stringiamo a voi e vi siamo grati
per il vostro gioioso “Sì” all'amore di Cristo Gesù,
e questo incoraggerà anche noi a dire sì
a Dio, alla vita, all'amore.
Andate e conservate intatti
I sentimenti che oggi vi animano.
Gesù vi accompagnerà con la sua forza
e con il suo coraggio di amare.

Andate insieme nella gioia, nella pace, incontro alla vita.

matrimoniocoppiasposifamiglia

3.0/5 (1 voto)

inviato da Giuseppe Impastato, inserito il 12/01/2020

TESTO

15. La pace è finita, andate a Messa   1

Tonino Bello, Affliggere i consolati

Il frutto dell'eucaristia dovrebbe essere la condivisione dei beni. I nostri comportamenti invece sono l'inversione di questa logica. Le nostre messe dovrebbero smascherare i nuovi volti dell'idolatria. Le nostre messe dovrebbero metterci in crisi ogni volta. Per cui per evitare le crisi bisognerebbe ridurle il più possibile. Non fosse altro che per questo. Dovrebbero smascherare le nostre ipocrisie e le ipocrisie del mondo. Dovrebbero far posto all'audacia evangelica. Non dovrebbero servire agli oppressori.

Bonhoeffer diceva che non può cantare il canto gregoriano colui che sa che un fratello ebreo viene ammazzato. Non si può cantare il canto gregoriano quando si sa che il mondo va così.

Tante volte anche noi, presi da una fede flaccida, svenevole, abbiamo fatto dell'eucaristia un momento di compiacimenti estenuanti, che hanno snervato proprio la forza d'urto dell'eucaristia e ci hanno impedito di udire il grido dei Lazzari che stanno fuori la porta del nostro banchetto.

Se dall'eucaristia non parte una forza prorompente che cambia il mondo, che dà la voglia dell'inedito, allora sono eucaristie che non dicono niente.

Se dall'eucaristia non si scatena una forza prorompente che cambia il mondo, capace di dare a noi credenti l'audacia dello Spirito Santo, la voglia di scoprire l'inedito che c'è ancora nella nostra realtà umana, è inutile celebrare l'eucaristia. Questo è l'inedito nostro: la piazza. Lì ci dovrebbe sbattere il Signore, con una audacia nuova, con un coraggio nuovo. Ci dovrebbe portare là dove la gente soffre oggi. La Messa ci dovrebbe scaraventare fuori.

Anziché dire la messa è finita, andate in pace, dovremmo poter dire la pace è finita, andate a messa. Ché se vai a Messa finisce la tua pace.

eucaristiamessasolidarietàcambiamento

inviato da Eleonora Polo, inserito il 27/06/2019

TESTO

16. Attendere è declinazione del verbo amare

Ermes Ronchi, https://www.avvenire.it

Avvento: tempo per desiderare e attendere quel Dio che viene con una metafora spiazzante, come un ladro. Che viene nel tempo delle stelle, in silenzio, senza rumore e clamore, senza apparenza, che non ruba niente e dona tutto. Si accorgono di lui i desideranti, quelli che vegliano in punta di cuore, al lume delle stelle, quelli dagli occhi profondi e trasparenti che sanno vedere quanto dolore e quanto amore, quanto Dio c'è, incamminato nel mondo. Anche Dio, fra le stelle, come un desiderante, accende la sua lucerna e attende che io mi incammini verso casa.

avventoattesavigilanza

inviato da Francesco De Luca, inserito il 29/12/2018

TESTO

17. Il chicco di frumento   1

Bruno Ferrero, Bollettino Salesiano, giugno 2016

Un chicco di frumento si nascose nel granaio.
Non voleva essere seminato.
Non voleva morire.
Non voleva essere sacrificato.
Voleva salvare la propria vita.
Non gliene importava niente di diventare pane.
Né di essere portato a tavola.
Né di essere benedetto e condiviso.
Non avrebbe mai donato vita.
Non avrebbe mai donato gioia.
Un giorno arrivò il contadino.
Con la polvere del granaio spazzò via anche il chicco di frumento.

semeegoismosacrificiogenerositàdono

inviato da Qumran2, inserito il 29/12/2018

TESTO

18. Cosa aspetti a diventare un capolavoro?   3

Abramo era vecchio;
Giacobbe era uno sbruffone;
Lia era brutta;
Mosé era un balbuziente;
Gedeone era povero in canna;
Sansone era un donnaiolo credulone;
Raab era una prostituta;
Davide era un farabutto traditore;
Elia aveva tendenze suicide;
Geremia era depresso;
Giona era intollerante e razzista;
Rut era una povera vedova;
Giovanni Battista era stravagante;
Pietro era impulsivo e vigliacco;
Marta era apprensiva;
La Samaritana aveva fallito cinque matrimoni;
Zaccheo era avido e disonesto;
Tommaso non credeva a niente;
Paolo era un fondamentalista anticristiano;
Timoteo era timido e insicuro;
Tu sei... tu.

Ma Dio che si è servito di tutte persone "poco di buono" per il suo Regno,
farà anche di te un capolavoro, se la smetti di cercare scuse...

vitapotenzialitàfiduciafiducia in Dioautostimapovertàinterioritàforzaprogetto di Dio

5.0/5 (3 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 31/05/2018

TESTO

19. Non te ne andare

Didier Rimaud, Gli alberi nel mare, LDC 1975, pagg. 30-31

Non te ne andare giù nel giardino,
Gesù mio Signore,
non te ne andare giù nel giardino,
prima dell'alba!

Se non me ne vado giù nel giardino
a notte fonda,
chi vi guiderà
fino alle stelle del paradiso?
Sì, me ne andrò giù nel giardino
a notte fonda.

Non farti legare quelle tue mani,
Gesù mio Signore,
non farti legare quelle tue mani,
senza aprir bocca!

Se non mi faccio legare le mani
come un bandito,
chi distruggerà
sbarre e prigioni di cui soffrite?
Sì, mi farò legare le mani
come un bandito.

Non ti distendere su quella croce,
Gesù mio Signore,
non ti distendere su quella croce
fino a morire!

Se non mi distendo su quella croce
ad ali aperte,
chi vi salverà
da questo inferno a cui correte?
Sì, starò steso su quella croce
ad ali aperte.

Non ti lasciare spaccare il cuore,
Gesù mio Signore,
non ti lasciare spaccare il cuore,
da chi ti uccide!

Se non mi lascio spaccare il cuore
come un melograno,
chi vi laverà
con acqua e sangue per farvi pure?
Sì, mi lascerò spaccare il mio cuore
come un melograno.

Non farti chiudere in quella tomba,
Gesù mio Signore,
non farti chiudere in quella tomba
che ti hanno aperto!

Se non mi chiudono in quella tomba
come frumento,
chi solleverà
i vostri corpi freddi di morte?
Sì, starò chiuso in quella tomba
ma per dormire.

Cristo è disceso giù nel giardino, alleluia!
Cristo si è fatto legare le mani, alleluia!
Cristo ha voluto soffrire la croce, alleluia!
Cristo ha voluto il cuore spaccato, alleluia!
Cristo è disceso giù nel giardino, alleluia!
Cristo ha dormito nella sua tomba, alleluia!

crocifissocroceredenzionemortepassionerisurrezionevenerdì santosabato santo

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 31/05/2018

TESTO

20. Guida tu la tua canoa

Baden Powell

Quando ero giovane c'era in voga una canzone popolare: «Guida la tua canoa» con il ritornello: «Non startene inerte, triste o adirato. Da solo tu devi guidar la tua canoa». Questo era davvero un buon consiglio per la vita.
Nel disegno che ho fatto, sei tu che stai spingendo con la pagaia la canoa, non stai remando in una barca. La differenza è che nel primo caso tu guardi dinnanzi a te, e vai sempre avanti, mentre nel secondo non puoi guardare dove vai e ti affidi al timone tenuto da altri e perciò puoi cozzare contro qualche scoglio, prima di rendertene conto.
Molta gente tenta di remare attraverso la vita in questo modo. Altri ancora preferiscono imbarcarsi passivamente, veleggiando trasportati dal vento della fortuna o dalla corrente del caso: è più facile che remare, ma egualmente pericoloso.
Preferisco uno che guardi innanzi a sé e sappia condurre la sua canoa, cioè si apra da solo la propria strada. Guida tu la tua canoa.

impegnoresponsabilitàvitasenso della vitafelicitàstradadecisione

inviato da Francesco De Luca, inserito il 31/05/2018

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