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TESTO

1. Cosa ti manca per essere felice?   4

Simona Atzori, Cosa ti manca per essere felice? Mondadori

Perché ci identifichiamo sempre con quello che non abbiamo, invece di guardare quello che c'è?
Spesso i limiti non sono reali, i limiti sono solo negli occhi di chi ci guarda.
Dobbiamo fermarci in tempo, prima di diventare quello che gli altri si aspettano che siamo. È nostra responsabilità darci la forma che vogliamo, liberarci di un po' di scuse e diventare chi vogliamo essere, manipolare la nostra esistenza perché ci assomigli.
Non importa se hai le braccia o non le hai, se sei lunghissimo o alto un metro e un tappo, se sei bianco, nero, giallo o verde, se ci vedi o sei cieco o hai gli occhiali spessi così, se sei fragile o una roccia, se sei biondo o hai i capelli viola o il naso storto, se sei immobilizzato a terra o guardi il mondo dalle profondità più inesplorate del cielo. La diversità è ovunque, è l'unica cosa che ci accomuna tutti.
Tutti siamo diversi, e meno male, altrimenti vivremmo in un mondo di formiche.
Non c'è nulla che non possa essere fatto, basta trovare il modo giusto per farlo.
Io tengo il microfono con i piedi, altri con le mani, altri ancora lo tengono sull'asta. Sta a noi trovare il modo giusto per noi.
Io credo nella legge dell'attrazione: quello che dai ricevi. Se trasmetti amore, attenzione, serenità; se guardi alla vita con uno sguardo costruttivo; se scegli di essere attento agli altri e al loro benessere; se conservi le cose che ami e lasci scivolare via quelle negative, la vita ti sorriderà.
Se avessi avuto paura sarei andata all'indietro, invece che avanti. Se mi fossi preoccupata mi sarei bloccata, non mi sarei buttata, avrei immaginato foschi scenari e mi sarei ritirata. Invece ho immaginato. Adesso sono felice, smodatamente, spudoratamente felice. Ed è una gioia raccontarla, questa mia felicità.

felicitàlimitiaccettazionegratitudineprogettorealizzazioneimpegnodiversitàpositività

5.0/5 (1 voto)

inserito il 22/03/2018

TESTO

2. Vi auguro di essere eretici   3

don Luigi Ciotti, Congresso nazionale di Slow Food 2014

Vi auguro di essere eretici.
Eresia viene dal greco e vuol dire scelta.
Eretico è la persona che sceglie e, in questo senso è colui che più della verità ama la ricerca della verità.
E allora io ve lo auguro di cuore questo coraggio dell'eresia.
Vi auguro l'eresia dei fatti prima che delle parole, l'eresia che sta nell'etica prima che nei discorsi.
Vi auguro l'eresia della coerenza, del coraggio, della gratuità, della responsabilità e dell'impegno.
Oggi è eretico chi mette la propria libertà al servizio degli altri.
Chi impegna la propria libertà per chi ancora libero non è.
Eretico è chi non si accontenta dei saperi di seconda mano, chi studia, chi approfondisce, chi si mette in gioco in quello che fa.
Eretico è chi si ribella al sonno delle coscienze, chi non si rassegna alle ingiustizie.
Chi non pensa che la povertà sia una fatalità.
Eretico è chi non cede alla tentazione del cinismo e dell'indifferenza.
Chi crede che solo nel noi, l'io possa trovare una realizzazione.
Eretico è chi ha il coraggio di avere più coraggio.

testimonianzacoraggioimpegnoresponsabilitàingiustiziacoerenzagiustizia

inviato da Qumran2, inserito il 21/08/2017

TESTO

3. La felicità più profonda

Jean Galot, Il cristiano e la gioia, Città Nuova Editrice, Roma 1988

L'uomo è fatto per entrare in comunione con Dio e solo in questa comunione può trovare la sua felicità più profonda. La scoperta dell'amore deve essere in lui non soltanto il risveglio all'amore per un'altra persona umana, ma all'amore di Dio. In particolare, è solo l'entrata in comunione con Dio che può conferire alla gioia la sua qualità più alta. Naturalmente vi sono diversi gradi di felicità, ma quello più alto si trova nell'avvicinamento dell'uomo a Dio. A tutti gli uomini viene chiesto l'amore totale per il Signore, perché solo con questo possono giungere alla felicità per la quale sono stati creati.Il segreto della gioia umana si trova nel segreto di Dio. Dio ha fatto comprendere all'uomo che l'ha creato per la felicità; gli ha rivelato soprattutto come ha salvato questa felicità e come, mediante l'azione della sua grazia, ha promesso una gioia ben superiore a quella richiesta dalla natura umana per se stessa. Con la sua luce, ha pure distolto l'uomo da tutte le illusioni, da tutte le false apparenze di felicità. Infatti, alla fragilità e alle insufficienze della gioia, come si impongono ad ogni esperienza umana, egli ha risposto con il dono della sua gioia divina. Ha voluto che la propria gioia diventasse quella dell'umanità. Dio ha preso l'iniziativa, nella rivelazione, di mostrare all'uomo il vero cammino della gioia.

gioiafelicitàlucecomunionerapporto con Diopienezzarealizzazione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Padre Franco Naldi Ofm, inserito il 06/02/2016

PREGHIERA

4. Credo nella famiglia   2

Enrico Masseroni

Credo nella famiglia, o Signore:
quella che è uscita dal tuo disegno creativo,
fondata sulla roccia dell'amore eterno e fecondo;
tu l'hai scelta come tua dimora tra noi,
tu l'hai voluta come culla della vita.

Credo nella famiglia, o Signore:
anche quando nella nostra casa
entra l'ombra della croce,
quando l'amore perde il fascino originario,
quando tutto diventa arduo e pesante.

Credo nella famiglia, o Signore:
come segno luminoso di speranza
in mezzo alle crisi del nostro tempo;
come sorgente di amore e di vita,
come contrappeso alle molte aggressioni
di egoismo e di morte.

Credo nella famiglia, o Signore:
come la mia strada verso la piena realizzazione umana
come la mia chiamata alla santità,
come la mia missione per trasformare il mondo
a immagine del tuo Regno. Amen.

famigliamatrimoniosposi

2.5/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 11/08/2012

TESTO

5. I figli sono un mezzo, non un fine

Marco Pedron

I figli, per molte persone, rappresentano il successo e la realizzazione della propria vita. Se non li hai la vita non ha senso; se li hai ti devono obbedire, devono renderti felice e non deluderti; devono diventare bravi. Sono ciechi.

I figli sono il dono della vita per me perché io possa esprimere l'amore che mi porto dentro; sono il mezzo perché la mia vita si realizzi, perché io sia fecondo, perché ci sia un senso alle mie giornate. Ma sono il mezzo non il fine. I figli sono uno stupore da vivere, una meraviglia da contemplare, una scuola di vita da cui imparo la gratuità (do senza avere aspettative), il distacco (li amo anche se se ne andranno), l'alterità (sono altri, diversi, opposti da me), l'umiltà (mi fanno vedere le mie debolezze, le mie fragilità, i miei difetti), ecc.

figlifamigliagenitoriamorelibertà

inserito il 09/08/2009

PREGHIERA

6. Strade per la felicità

Bollettino parrocchiale parrocchia S.Bertilla - Spinea (VE)

Ne abbiamo cercate di strade per raggiungere la felicità:
le strade ben illuminate del successo,
le strade scintillanti del potere,
le strade seducenti della ricchezza,
le strade comode dell'egoismo,
le strade scivolose di soddisfazioni immediate.

Ci siamo ingannati, Signore:
arrivati in un vicolo oscuro e cieco,
privati della nostra speranza,
umiliati nelle attese più nobili,
abbiamo dovuto riconoscere che solo tu sei la via.

Abbiamo esplorato la vita in tutti i suoi aspetti,
protesi verso una realizzazione che comportava,
di volta in volta, scelte nuove ed allettanti.
Abbiamo creduto nel benessere che viene da una vita fisica
con i connotati della giovinezza perenne,
abbiamo seguito i percorsi arditi del nostro intelletto e della nostra volontà,
abbiamo provato l'ebbrezza di prevalere,
di convincere la forza delle opinioni,
ma poi abbiamo dovuto ammettere
che solo Tu sei la vita, una vita in pienezza,
anche se all'apparenza umiliata e sconfitta.

Tu sei la verità, dunque, Signore Risorto,
tu che spalanchi i nostri orizzonti sull'eternità,
tu che diradi le tenebre dell'anima,
tu che riveli il volto autentico di Dio
e rischiari le zone più profonde del nostro cuore.

strade

inviato da Ester Da Ponte, inserito il 01/12/2005

PREGHIERA

7. Insegnaci il silenzio   1

Alice Claire Mansfield

Santa Maria, Madre di Dio, che hai conservato tutte le cose meditandole nel tuo cuore, insegnaci il profondo silenzio interiore, che ha avvolto tutta la tua vita.

Il silenzio dell'Annunciazione, di fede, missione ed obbedienza,
il silenzio della Visitazione, di umiltà, di servizio e lode;
il silenzio di Betlemme, della nascita, incarnazione e meraviglia;
il silenzio della fuga in Egitto, di perseveranza, speranza e fede;
il silenzio di Nazareth, di semplicità, intimità e comunione;
il silenzio del Calvario, di coraggio, morte ed abbandono;
il silenzio della Pasqua, di resurrezione, giubilo e gloria;
il silenzio dell'Ascensione, di realizzazione, trasformazione e nuova creazione;
il silenzio della Pentecoste, di pace, potenza ed amore.

Maria, nella tua saggezza insegnaci quel silenzio che ci abilita ad ascoltare la voce lieve, ma ferma del nostro Dio; che ci spinge ad adorare lui solo in spirito e verità.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi ora e sempre, perché possiamo entrare nel tuo silenzio che ci unisce a Gesù, tuo Figlio, nel mistero del suo silenzio davanti al Padre di misericordia.

silenzioascoltoMariaMadonna

5.0/5 (1 voto)

inviato da Eleonora Polo, inserito il 14/12/2002

TESTO

8. Felicità

Frere Roger Schutz

Chi ti spianerà la via per raggiungere alle sorgenti zampillanti? Solo là e non altrove si sviluppano le forze vive del rischio. Quando ti interroghi dicendo: "Come potrò realizzarmi?", sai di aspirare ad un'esistenza di completezza e non ad una vita inquadrata e senza rischi. Non attardarti in situazioni senza via d'uscita perché vi bruceresti energie vitali. Niente compiacenze con te stesso. Va oltre, senza esitare. E scoprirai che il tuo cuore s'allarga: solo alla presenza di Dio l'uomo si realizza.

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inviato da Elena Mencarelli, inserito il 18/11/2002

TESTO

9. Vocazione

A. Cencini, Qualcuno ti chiama

La vocazione "è una particolare ferita del cuore". Una ferita sacra, destinata a non rimarginarsi, per ricordare come una cicatrice, quel giorno benedetto che Dio ti ha fatto sentire in modo particolare la sua voce e ti ha svelato quel sogno da vertigini che aveva ed ha su di te; una ferita singolare, che mentre esprime la fatica e la sofferenza della lotta con Dio, dice anche la pienezza della gioia e della piena realizzazione in Lui.

chiamatavocazioneprogetto di Dio

inviato da Ylenia, inserito il 22/08/2002

TESTO

10. Se tornassi a vivere   1

Erma Bombeck

Qualcuno mi ha chiesto giorni fa se, potendo rinascere, avrei vissuto la vita in maniera diversa. Lì per lì ho risposto di no, poi ci ho pensato un po' su e...

Potendo rivivere la mia vita, avrei parlato meno e ascoltato di più.

Non avrei rinunciato a invitare a cena gli amici soltanto perché il mio tappeto aveva qualche macchia e la fodera del divano era stinta.

Avrei mangiato briciolosi panini nel salotto buono e mi sarei preoccupata molto meno dello sporco prodotto dal caminetto acceso.

Avrei trovato il tempo di ascoltare ilnonno quando rievocava gli anni della sua giovinezza.

Non avrei mai preteso, in un giorno d'estate, che i finestrini della macchina fossero alzati perché avevo appena fatto la messa in piega.

Non avrei lasciato che la candela a forma di rosa si sciogliesse, dimenticata nello sgabuzzino. L'avrei consumata io, a forza di accenderla.

Mi sarei stesa sul prato con i bambini senza badare alle macchie d'erba sui vestiti.

Avrei pianto e riso di meno guardando la televisione e di più osservando la vita.

Avrei condiviso maggiormente le responsabilità di mio marito.

Mi sarei messa a letto quando stavo male, invece di andare febbricitante al lavoro quasi che, mancando io dall'ufficio, il mondo si sarebbe fermato.

Invece di non veder l'ora che finissero i nove mesi della gravidanza, ne avrei amato ogni attimo, consapevole del fatto che la cosa stupenda che mi viveva dentro era la mia unica occasione di collaborare con Dio alla realizzazione di un miracolo.

A mio figlio che mi baciava con trasporto non avrei detto: «Su, su, basta. Va' a lavarti che la cena è pronta».

Avrei detto più spesso: «Ti voglio bene» e meno spesso «Mi dispiace»... ma sopratutto, potendo ricominciare tutto daccapo, mi impadronirei di ogni minuto...lo guarderei fino a vederlo veramente... lo vivrei... e non lo restituirei mai più.

vitarinascereaffettoamore

inviato da Barbara, inserito il 11/04/2002