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RACCONTO

1. Regalare la felicità

Piero Ferrucci, La forza della gentilezza, Oscar Mondadori 2005

Un'antica storia mediorientale racconta di un uomo così buono e disinteressato che Dio decide di premiarlo. Chiama un angelo, e gli dice di andare da lui e domandargli che cosa vuole: qualsiasi desiderio sarà esaudito. L'angelo compare all'uomo gentile e gli comunica la buona notizia. Ma l'uomo gentile risponde: «Io sono già felice. Ho già tutto ciò che desidero». L'angelo gli fa capire che con Dio bisogna avere tatto: se ci fa un regalo, è meglio accettare. Allora l'uomo gentile risponde: «Va bene: voglio che tutti quelli che entrano in contatto con me si sentano bene. Però non voglio saperne nulla». Da quel momento dove l'uomo gentile passava, le piante avvizzite rifiorivano, gli animali più malandati si riavevano, i malati guarivano, gli infelici venivano sollevati dai loro terribili fardelli, chi litigava faceva la pace e chi aveva un problema riusciva a risolverlo. Ma tutto questo avveniva dietro di lui, nella sua scia, senza che egli ne sapesse niente. Non c'erano da parte sua né orgoglio per il bene compiuto né aspettative di alcun genere. Ignaro e contento, l'uomo gentile camminava per le vie del mondo regalando la felicità.

gentilezzafelicitàbontàgratuitàapertura

inviato da Qumran, inserito il 01/12/2017

PREGHIERA

2. Hai varcato la porta stretta   1

Remigio Menegatti

"Credo", a partire dall'idea della porta stretta... varcata da Gesù.

Hai varcato la porta stretta, quando tu, Figlio eterno del Padre, creatore del mondo, ti sei fatto uomo e sei nato a Betlemme dalla Vergine Maria, accolto da poveri e pastori.

Hai varcato la porta stretta quando tu, "luce che illumina le genti e gloria di Israele" sei stato portato al tempio da Maria e Giuseppe come tutti i figli primogeniti per essere donato al Padre.

Hai varcato la porta stretta sei cresciuto nel silenzio di Nazareth, conosciuto solo come il figlio del falegname Giuseppe, obbedendo a Maria e Giuseppe e crescendo in sapienza, età e grazia.

Hai varcato la porta stretta quando, lasciata Nazareth, sei andato al Giordano per il battesimo di Giovanni, e poi a Cafarnao per scegliere pescatori e pubblicani e farne i tuoi discepoli.

Hai varcato la porta stretta quando il tuo vangelo era annunciato ai peccatori, ai poveri, quando hai toccato e sanato il lebbroso, lo storpio, il cieco; quando hai accolto i cinque pani e due pesci del ragazzo per sfamare le folle che cercavano la tua parola.

Hai varcato la porta stretta quando, rinnegato dai tuoi e condannato a morte, dopo aver subito una passione umiliante sei morto crocifisso tra due malfattori, subendo il supplizio destinato agli schiavi e a chi non ha nessun diritto.

E anche da risorto hai varcato la porta stretta affidando la notizia della tua vittoria a delle donne, ad apostoli impauriti, a due viandanti che fuggivano ad Emmaus.

Hai varcato la porta stretta donando lo Spirito a chi ti aveva rinnegato, abbandonato, lasciato solo, e così li hai resi testimoni della tua vittoria della misericordia di Dio sul peccato e sulla morte.

porta strettaincarnazione

inviato da Don Remigio Menegatti, inserito il 05/09/2016

PREGHIERA

3. Preghiera per il 5° Convegno ecclesiale nazionale   1

don Paolo della Peruta e Anna Maria Pizzutelli

Signore Gesù,
aiutaci ad essere Chiesa
che incarna il tuo stesso stile:
uno stile capace di educare l'uomo di oggi
alla vita buona del Vangelo,
uno stile capace di uscire
verso le periferie esistenziali e della storia,
per annunciare a tutti la Buona Notizia.
Aiutaci ad essere Chiesa
che sa abitare ogni luogo,
ogni circostanza,
ogni trasformazione culturale, sociale...
capace di vicinanza e partecipazione
alla vita di ogni fratello...
soprattutto del più povero.
Aiutaci ad essere Chiesa
che attingendo dalla vita liturgica, dai sacramenti
e dalla preghiera personale,
sa trasfigurare la propria e altrui umanità
attraverso la carità.
Signore Gesù,
solo imitando te - Uomo nuovo - ,
saremo Chiesa
che testimonia il volto di Dio.
Amen.

chiesaevangelizzazionenuovo umanesimo

5.0/5 (1 voto)

inviato da Don Paolo Della Peruta, inserito il 06/11/2015

TESTO

4. Ogni giorno è unico   1

Francisco Fernàndez Carvajal, Parlare con Dio

Per scandire la nostra vita il Signore ci ha dato la notte e il giorno.
«Il giorno al giorno ne affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia».

E ogni nuovo giorno ci ricorda che dobbiamo proseguire i lavori interrotti e rinnovare i progetti e le speranze. Ogni giorno comincia, in un certo modo, con una nascita e finisce con una morte; ogni giornata è come una vita in miniatura. Alla fine il nostro passaggio nel mondo sarà stato santo e gradito a Dio se avremo fatto in modo che ogni giornata piacesse a Dio, dall'alba al tramonto.

«Il giorno al giorno ne affida il messaggio»; il giorno di ieri sussurra all'oggi, e suggerisce da parte del Signore:
«Comincia bene. Comportati bene "adesso", senza ricordarti di "ieri" che è già passato, e senza preoccuparti di "domani", che non sai se per te arriverà».

Viviamo ogni giornata come se fosse l'unica che abbiamo da offrire a Dio, cercando di fare bene le cose, e riportando a Dio, con la contrizione, quelle che abbiamo fatto male. Un giorno sarà l'ultimo, e anch'esso l'avremo dedicato a nostro Padre. Allora, se avremo vissuto offrendo a Dio la nostra vita e rinnovando l'offerta di giorno in giorno, udiremo Gesù dirci, come ha detto al buon ladrone: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».

tempogiornataoggipresentevitasenso della vitavalore del tempo

5.0/5 (1 voto)

inviato da Alessio Capone, inserito il 09/04/2012

RACCONTO

5. Il Tesoro   3

Don Oreste Benzi, Pane Quotidiano

Gli era stata promessa per la sua festa di laurea un'auto nuova, fiammante, all'uscita dell'università, con il diploma di laurea sotto il braccio.
Quale non fu la sua amara sorpresa quando, il giorno fatidico, il padre lo abbracciò sorridente, non però con le chiavi della macchina, bensì con un libro in mano, appena ritirato nella vicina libreria. Una Bibbia.
Il giovane neo dottore scagliò rabbiosamente il libro fuori dalla finestra dell'aula e da quel giorno non rivolse più la parola al padre.
Rimise piede in casa quando anni dopo gli fu comunicata la notizia della morte dell'anziano genitore. La notte del funerale, mentre rovistava tra le carte della scrivania paterna, trovò la Bibbia che gli era stata regalata il giorno della laurea.
In preda a un vago rimorso, soffiò via la polvere che si era depositata sulla copertina del libro e cominciò a sfogliarlo. Scoprì tra le pagine un assegno datato il giorno della laurea e con l'importo esatto dell'auto promessa.

La Bibbia: in libro sigillato, inutile e polveroso per tanti. Eppure tra le sue pagine è nascosto il tesoro che tanto sospiriamo...

bibbiaParola di DioSacra Scrittura

4.0/5 (6 voti)

inviato da Alessandra Ziggiotto, inserito il 21/01/2012

TESTO

6. La missione è testimonianza

Mons. Luigi Padovese, II Assemblea ecclesiale del Patriarcato di Venezia, 11 ottobre 2009

Essere uniti per essere testimoni (...) non riguarda soltanto le nostre Chiese di Oriente che vivono in una situazione minoritaria e di confronto con il mondo islamico, ma si può applicare anche alle Chiese di Europa messe a confronto con una società pluralistica e dove è anche dalla comunione dei cristiani tra loro che deve nascere la loro testimonianza. Come è stato osservato la Chiesa non ha una missione, non fa missione, ma è missione. E dunque va capita da essa. Se vuol rimanere Chiesa di Cristo deve uscire da sé. In quanto - come dice il Concilio. Vaticano II - è "sacramento universale di salvezza", essa è ordinata al Regno, è al suo servizio, esiste per proclamare il vangelo, e non soltanto oggi come misura d'emergenza in tempo di crisi, ma come costitutiva del suo essere. E il senso di tale impegno è di far sì che un'esperienza divenuta messaggio torni ad essere esperienza. Noi parliamo di ciò che "abbiamo visto ed udito", dichiara Giovanni (1 Gv 1,3).

La missione dunque è testimonianza resa all'amore di Gesù Cristo e al volto di Dio da lui rivelato. Si tratta di portare gli uomini a scoprire liberamente che il cammino di fede alla sequela di Gesù arricchisce la vita: va restituito al vangelo il carattere di vangelo, cioè di notizia che dà gioia, trasmettendo la visione che Gesù aveva del Regno, ma pronti a raccogliere anche delusioni. Ma non può essere altrimenti poiché la fede, in quanto espressione congiunta della grazia di Dio e della libera adesione umana, non si può imporre ma soltanto proporre.

Ed è qui che il ruolo della testimonianza diventa fondamentale anche perché, come diceva un Padre della Chiesa - "gli uomini si fidano più dei loro occhi che delle loro orecchie".

Annunciare Gesù Cristo per l'Apostolo Paolo è stata una necessità che nasceva dall'amore per lui. Ciò significa che chi incontra Cristo non può fare a meno di annunciarlo, sia con la vita che con le parole.

Monsignor Luigi Padovese, vescovo, ucciso il 3 giugno 2010.

testimonianzamartiriofedeevangelizzazionechiesamissione

inviato da Qumran2, inserito il 11/01/2012

TESTO

7. Irrompe la Pasqua!   2

Tonino Bello

Coraggio! Irrompe la Pasqua!
È il giorno dei macigni
che rotolano via dall'imboccatura dei sepolcri.
È il tripudio di una notizia
che si temeva non potesse giungere più
e che corre di bocca in bocca
ricreando rapporti nuovi tra vecchi amici.
È la gioia delle apparizioni del Risorto
che scatena abbracci nel cenacolo.
È la festa degli ex-delusi della vita,
nel cui cuore all'improvviso dilaga la speranza.
Che sia anche la festa in cui
il traboccamento della comunione
venga a lambire le sponde
della nostra isola solitaria.

pasquaresurrezionegioiasperanza

4.0/5 (4 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 22/04/2011

RACCONTO

8. Il funerale della volpe

Gianni Rodari

Una volta le galline trovarono la volpe in mezzo al sentiero. Aveva gli occhi chiusi, la coda non si muoveva. - È morta, è morta - gridarono le galline. - Facciamole il funerale.

Difatti suonarono le campane a morto, si vestirono di nero e il gallo andò a scavare la fossa in fondo al prato. Fu un bellissimo funerale e i pulcini portavano i fiori. Quando arrivarono vicino alla buca la volpe saltò fuori dalla cassa e mangiò tutte le galline.

La notizia volò di pollaio in pollaio. Ne parlò perfino la radio, ma la volpe non se ne preoccupò. Lasciò passare un po' di tempo, cambiò paese, si sdraiò in mezzo al sentiero e chiuse gli occhi. Vennero le galline di quel paese e subito gridarono anche loro: - È morta, è morta! Facciamole il funerale.

Suonarono le campane, si vestirono di nero e il gallo andò a scavare la fossa in mezzo al granoturco. Fu un bellissimo funerale e i pulcini cantavano che si sentivano in Francia. Quando furono vicini alla buca, la volpe saltò fuori dalla cassa e mangiò tutto il corteo.

La notizia volò di pollaio in pollaio e fece versare molte lacrime. Ne parlò anche la televisione, ma la volpe non si prese paura per nulla. Essa sapeva che le galline hanno poca memoria e campò tutta la vita facendo la morta. E chi farà come quelle galline vuol dire che non ha capito la storia.

informazionenotiziaesperienzaimpararestoltezza

inviato da Paola Berrettini, inserito il 11/02/2011

PREGHIERA

9. Vergine in attesa   1

Guido Novella, Con Maria in attesa del Signore, Editrice Elledici

La nostra vita,
Signore, è fatta di attesa:
attendiamo una notizia, una persona,
un evento.
Attendiamo perché siamo vivi,
incapaci di accontentarci del nostro oggi;
desiderosi di superarci per essere nuovi,
gioiosi di divenire, in futuro,
quelli che ora non siamo.
Nuova abitazione in terra nuova aspettiamo
dove giustizia e pace regneranno.
I nostri desideri inappagati,
sincere speranze di vita piena,
troveranno rifugio nel tuo cuore di Padre.
Compi, Signore, la nostra fervida attesa!
Le tue promesse sono le nostre speranze, Padre.
Hai mandato Gesù Cristo
e ancora aspettiamo il Salvatore.
Troviamo in lui morto e risorto la gioiosa notizia che tu vinci la morte.
Alla sua venuta,
debolezza e corruzione svaniranno.
Gioiosi cammineremo con Cristo
verso di te.
L'impegno per il mondo,
le conquiste della scienza,
l'infaticabile lavoro, il progresso umano;
l'attesa operosa
di un mondo migliore preparano, o Padre,
la venuta di Cristo;
fraternità, libertà, bontà,
ogni conquista umana
sono l'annuncio del tuo dono più pieno.
Vergine in attesa,
donaci il coraggio di saper aspettare;
aperti al futuro, ma laboriosi nel presente.
Santa Maria,
promessa compiuta del nostro domani,
attendi con noi Gesù Salvatore!

MariaVergineAvventoattesaNovenaImmacolata

inviato da Francesco De Luca, inserito il 25/11/2009

RACCONTO

10. Della vera e perfetta letizia

San Francesco d'Assisi, Fioretti

Un giorno il beato Francesco, presso Santa Maria [degli Angeli], chiamò frate Leone e gli disse: "Frate Leone, scrivi". Questi rispose: "Eccomi, sono pronto". "Scrivi disse - quale è la vera letizia".

"Viene un messo e dice che tutti i maestri di Parigi sono entrati nell'Ordine, scrivi: non è vera letizia. Cosi pure che sono entrati nell'Ordine tutti i prelati d'Oltr'Alpe, arcivescovi e vescovi, non solo, ma perfino il Re di Francia e il Re d'lnghilterra; scrivi: non è vera letizia. E se ti giunge ancora notizia che i miei frati sono andati tra gli infedeli e li hanno convertiti tutti alla fede, oppure che io ho ricevuto da Dio tanta grazia da sanar gli infermi e da fare molti miracoli; ebbene io ti dico: in tutte queste cose non è la vera letizia".

"Ma quale è la vera letizia?".

"Ecco, io torno da Perugia e, a notte profonda, giungo qui, ed è un inverno fangoso e così rigido che, alI'estremità della tonaca, si formano dei ghiacciuoli d'acqua congelata, che mi percuotono continuamente le gambe fino a far uscire il sangue da siffatte ferite. E io tutto nel fango, nel freddo e nel ghiaccio, giungo alla porta e, dopo aver a lungo picchiato e chiamato, viene un frate e chiede: "Chi è?". Io rispondo: "Frate Francesco". E quegli dice: "Vattene, non è ora decente questa, di andare in giro, non entrerai". E poiché io insisto ancora, I'altro risponde: "Vattene, tu sei un semplice ed un idiota, qui non ci puoi venire ormai; noi siamo tanti e tali che non abbiamo bisogno di te". E io sempre resto davanti alla porta e dico: "Per amor di Dio, accoglietemi per questa notte". E quegli risponde: "Non lo farò. Vattene al luogo dei Crociferi e chiedi là". Ebbene, se io avrò avuto pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico che qui è la vera letizia e qui è la vera virtù e la salvezza dell'anima".

letiziagioiainterioritàserenitàforza interiore

3.5/5 (2 voti)

inviato da Pier Luca Bancale, inserito il 07/09/2008

PREGHIERA

11. Preghiera per l'Ascensione

La tua ascensione al cielo, Signore,
mi colma di gioia perché è finito per me
il tempo di stare a guardare ciò che fai
e comincia il tempo del mio impegno.
Ciò che mi hai affidato,
rompe il guscio del mio individualismo
e del mio stare a guardare
facendomi sentire responsabile
in prima persona della salvezza del mondo.
A me, Signore, hai affidato il tuo Vangelo,
perché lo annunciassi su tutte le strade del mondo.
Dammi la forza della fede,
come ebbero i tuoi primi apostoli,
così che non mi vinca il timore,
non mi fermino le difficoltà,
non mi avvilisca l'incomprensione,
ma sempre e dovunque, io sia tua lieta notizia,
rivelatore del tuo amore,
come lo sono i martiri e i santi
nella storia di tutti i popoli del mondo.

ascensioneresponsabilitàimpegnotestimonianza

inviato da Giovanni Vacca, inserito il 19/06/2005

PREGHIERA

12. Preghiera a Maria per l'invio degli apostoli della Preghiera Universale per la vita

Angelo Comastri, Arcivescovo Delegato Pontificio Di Loreto, scritta per l'Associazione "Difendere la vita con Maria"

O Maria, nel tuo Cuore perennemente vive
la memoria del giorno del grande sì.
Continuamente ritorni nella piccola casa di Nazaret
e ti stupisci davanti all'angelo Gabriele
che ti porta la bella e inaudita notizia
che Dio vuole essere uomo con noi.

O Maria, oggi noi entriamo nel tuo Cuore
per assaporare la meraviglia che tu provasti
in quel giorno lontano e vicino:
il giorno del tuo sì vogliamo che sia
il giorno del nostro sì: con te, o Maria!

Oggi diciamo sì alla vita per sempre,
oggi ci impegniamo a pregare per la vita,
oggi nel tuo Cuore Immacolato e Materno
consegniamo l'impegno di essere apostoli della vita
nel nome di Dio che in te si è fatto bambino.

O Maria, la porta delle nostre case
sarà aperta ogni giorno per l'angelo della vita
e le nostre famiglie saranno cenacoli viventi
di preghiera per la vita: Regina della vita
prega con noi, prega per noi, prega per la vita. Amen.

mariavitamadrefamigliaaborto

3.0/5 (1 voto)

inviato da Flora D'Andrea, inserito il 29/07/2004

PREGHIERA

13. Vento del suo Spirito

Pedro Casaldaliga

Vento del Suo Spirito che soffi dove vuole, libero e liberatore,
vincitore della legge, del peccato e della morte... Vieni!

Vento del Suo Spirito che alloggiasti
nel ventre e nel cuore di una cittadina di Nazareth... Vieni!

Vento del Suo Spirito che ti impadronisti di Gesù
per inviarlo ad annunciare una buona notizia ai poveri
e la libertà ai prigionieri... Vieni!

Vento del Suo Spirito che ti portasti via nella Pentecoste
i pregiudizi, gli interessi e la paura degli Apostoli
e spalancasti le porte del cenacolo
perché la comunità dei seguaci di Gesù
fosse sempre aperta al mondo, libera nella sua parola
coerente nella sua testimonianza
e invincibile nella sua speranza... Vieni!

Vento del Suo Spirito che ti porti via sempre le nuove paure della Chiesa
e bruci in essa ogni potere che non sia servizio fraterno
e la purifichi con la povertà e con il martirio... Vieni!

Vento del Suo Spirito che riduci in cenere la prepotenza, l'ipocrisia e il lucro
e alimenti le fiamme della Giustizia e della Liberazione
e che sei l'anima del Regno... Vieni!

Vieni o Spirito perché siamo tutti vento nel tuo Vento,
vento del tuo Vento,
dunque eternamente fratelli.

Spirito SantoPentecoste

inviato da Massimo Di Lullo, inserito il 22/12/2003

RACCONTO

14. A mani vuote

Silvano Fausti

Ai tempi di Erode, la notte in cui nacque Gesù, gli angeli portarono la buona notizia ai pastori. C'era un pastore poverissimo, tanto povero che non aveva nulla. Quando i suoi amici decisero di andare alla grotta portando qualche dono, invitarono anche lui. Ma lui diceva: "Io non posso venire, sono a mani vuote, che posso fare?".

Ma gli altri tanto dissero e fecero, che lo convinsero. Così arrivarono dov'era il bambino, con sua Madre e Giuseppe.

Maria aveva tra le braccia il bambino e sorrideva, vedendo la generosità di chi offriva cacio, lana o qualche frutto.

Scorse il pastore che non aveva nulla e gli fece cenno di venire. Lui si fece avanti imbarazzato.

Maria, per avere libere le mani e ricevere i doni dei pastori, depose dolcemente il bambino tra le braccia del pastore che era a mani vuote...

Natalesemplicitàpiccolezzaumiltà

inviato da Mariangela Molari, inserito il 01/12/2002

TESTO

15. Ho detto a Dio

Jean Debruynne, rivista Il Cenacolo 1/2001

Ho detto a Dio
che la sua Pentecoste non valeva gran cosa
e che il suo Spirito Santo non era tanto efficace
con tutte queste guerre, queste divisioni,
questa gente che muore di fame,
questa droga e tutti questi omicidi.
Ma Dio mi ha risposto:
è a te che ho donato
il mio Spirito.
Che cosa ne hai fatto?
Chi farà la giustizia
se tu non incominci ad essere giusto?
Chi farà la verità
se tu stesso non sei vero?
Chi farà la pace
se tu non sei in pace con te stesso e con i tuoi fratelli?
Sei tu che io ho inviato
per portare
la buona notizia.

impegnoresponsabilitàgiustiziapaceSpirito Santo

inviato da Anna, inserito il 27/09/2002

PREGHIERA

16. Preghiera per il giorno che sta per cominciare

Uno starec del monastero di Optina

Signore è l'alba.
Fa' che io vada incontro nella pace
a tutto ciò che mi porterà questo giorno.
Fa' che io mi consegni totalmente
alla tua santa volontà.
Donami in ogni momento la tua luce e la tua forza.
Qualunque notizia io riceva oggi,
insegnami ad accettarla nella quiete,
e nella fede salda che nulla può accadere
se tu non lo permetti.
In ogni mia azione e parola
dirigi i miei pensieri e i miei sentimenti.
In tutti gli eventi inattesi,
non farmi dimenticare che ogni cosa proviene da te!
Insegnami ad agire con apertura e intelligenza
verso tutti i miei fratelli e le mie sorelle
e verso tutti gli uomini,
senza mortificare o contristare nessuno.
Signore, donami la forza di portare
la fatica del giorno che si avvicina,
e di tutti gli eventi inclusi nel suo corso.
Guida la mia volontà,
insegnami a pregare, a credere,
a perseverare, a soffrire, a perdonare...
e ad amare!

buongiornonuovo giorno

inviato da Mariangela Molari, inserito il 22/05/2002

RACCONTO

17. Lo scricciolo e l'aquila   1

Andrea Panont

Un giorno tutti gli animali, piccoli e grandi, furono invitati a par­tecipare ad una gara di corsa.

Partecipò anche lo scricciolo, ma tutti lo deridevano per la sua piccolezza, la sua fragilità. "Che presuntuoso!". Lo tacciavano di presunzione perché, così piccolo e insignificante, ardiva partecipare a una gara così importante; ma lui, sorridente e spensierato, lasciava dire, lasciava ridere e deridere.

Un attimo prima dello sparo di partenza, si infilò inosservato tra le penne delle ali del più veloce di tutti gli uccelli: l'aquila.

Attese tutti al traguardo. Al traguardo tutti udirono la notizia: "Primo lo scricciolo, primo lo scricciolo!".

La vita terrena è uno stadio; è un tempo consentito da Dio per la corsa verso il traguardo dell'eternità, il Paradiso: vince la corsa non chi possiede ottimo scatto, mezzi velocissimi.

Dice il salmista: "Dio non apprezza l'agile corsa dell'uomo". E il salmo continua: "chi si fida dei carri e chi dei cavalli...", ma vince invece chi, facendosi piccolo, scompare e s'annida tra le mani di Dio.

Se non diventerete come bambini, non entrerete..., non ar­riverete.

E' bello pensare che nelle mani di Dio c'è posto per tutti: e chi si mette nelle mani di Dio, è già arrivato.

piccolezzaumiltàaffidarsiforza di Dio

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 09/05/2002