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TESTO

1. Sogni piccoli e grandi

Giuseppe Impastato S.I.

Giuseppe di Nazaret...
un sogno piccolo piccolo:
prendere moglie, avere dei bimbi,
vivere e lavorare per essi
sotto lo sguardo di Jahvè
nel duro lavoro quotidiano
nella sua bottega di Nazaret....

Ma Jahvè Dio, anche Lui,
ha dei sogni da realizzare...
Giuseppe avrà Maria,
non una donna, ma la Donna,
e, come figlio, Gesù. il Figlio,
il Messia, l'Atteso, il Salvatore,
e come patria il mondo
e come orizzonte la storia,
e come famiglia l'umanità....

Sogni che si intersecano...
Sembra che Dio
tolga spazio, annulli, distrugga...
e invece dona, riempie, amplifica, moltiplica,
divinizza...

GiuseppeJahvèsogniMariaGesùprogetto di Dio

5.0/5 (1 voto)

inserito il 08/10/2024

RACCONTO

2. Papà sotto il letto

Erma Bombek

Quando ero piccola un padre era per me come la luce nel frigorifero. Ogni casa ne aveva uno, ma nessuno sapeva realmente cosa facevano sia l'uno che l'altro, dopo che la porta era stata chiusa.

Mio padre usciva di casa ogni mattina e ogni sera, quando tornava, sembrava felice di rivederci. Lui solo era capace di aprire il vasetto dei sottaceti, quando gli altri non riuscivano. Era l'unico che non aveva paura di andare in cantina da solo. Si tagliava facendosi la barba, ma nessuno gli dava il bacino o si impressionava per questo. Quando pioveva, ovviamente era lui che andava a prendere la macchina e la portava davanti all'ingresso. Se qualcuno era ammalato, lui usciva a comperare le medicine. Metteva le trappole per i topi, potava le rose in modo che ci si potesse affacciare alla porta d'ingresso senza rischiare di pungersi. Quando mi regalarono la mia prima bicicletta, pedalò per chilometri accanto a me, finché non fui in grado di cavarmela da sola. Avevo paura di tutti gli altri padri, ma non del mio. Una volta gli preparai il tè. Era solo acqua zuccherata, ma lui era seduto su una seggiolina e lo sorbiva dicendo che era squisito.

Ogni volta che giocavo con le bambole, la bambola mamma aveva un sacco di cose da fare. Non sapevo invece che cosa far fare alla bambola papà, così gli facevo dire: "Bene, adesso esco e vado a lavorare", poi la buttavo sotto il letto.

Quando avevo nove anni, un mattino mio padre non si alzò per andare a lavorare. Andò all'ospedale e morì il giorno dopo. Allora andai in camera mia e cercai la bambola papà sotto il letto. La trovai, la spolverai e la posai sul mio letto.

Mio padre non fece mai nulla. Non immaginavo che la sua scomparsa mi avrebbe fatto tanto male.

Ancora oggi non so perché.

Una signora confidò: «E' qualche anno che è morto mio padre e ancora sento fortemente il rimorso di non avergli mai detto: Papà, ti voglio bene!»

padremadrefamigliapaternitàpapà

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 23/06/2020

RACCONTO

3. Finalmente sarò felice   3

Questa è la storia di un uomo che quando era ragazzo e andava a scuola continuava a dire: «Ah! quando lascerò la scuola e comincerò a lavorare, allora sarò felice».
Lasciò la scuola, cominciò a lavorare e diceva: «Ah! quando mi sposerò, sarà la felicità!».
Si sposò, e in capo a pochi mesi constatò che la sua vita mancava di varietà, e allora disse: «Ah, come sarà bello quando avremo dei bambini!».
Vennero i bambini, ed era un'esperienza affascinante, ma piangevano tanto, anche alle due di notte, e il giovane sospirava: «Crescano in fretta!».
E i figli crebbero, non piangevano più alle due di notte, ma facevano una stupidaggine dopo l'altra e cominciarono i veri problemi. E allora l'uomo sognò il momento in cui sarebbe stato di nuovo solo con sua moglie: «Staremo così tranquilli!».
Adesso è vecchio, e ricorda con nostalgia il passato: «Era così bello!».

Un tizio domandò al mio amico Jaime Cohen: «Secondo te, qual è la cosa più divertente degli esseri umani?»

Cohen rispose: «Il fatto che siano sempre contraddittori: hanno fretta di crescere e poi sospirano per l'infanzia perduta. Sacrificano la salute per ottenere il denaro, e poi spendono i soldi per avere la salute. Pensano in modo talmente impaziente al futuro che trascurano il presente e così non si godono né il presente né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai, e muoiono come se non avessero mai vissuto.»

​(P. Coelho, Sono come il fiume che scorre, Ed. Bompiani, 2006, p. 194)

gratitudinevitatempovalore del tempopassatopresentefuturoaspettative

4.5/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 31/05/2018

TESTO

4. Prometti a te stesso

Christian L. Larson

Prometti a te stesso
di essere così forte che nulla potrà disturbare la serenità della tua mente.

Prometti a te stesso
di parlare di bontà, bellezza, amore ad ogni persona che incontri;
di far sentire a tutti i tuoi amici che c'è qualcosa di grande in loro;
di guardare il lato bello di ogni cosa e di lottare perché il tuo ottimismo diventi realtà.

Prometti a te stesso
di pensare solo al meglio, di lavorare solo per il meglio, di aspettarti solo il meglio,
di essere entusiasta del successo degli altri come lo sei del tuo.

Prometti a te stesso
di dimenticare gli errori del passato per guardare a quanto di grande puoi fare in futuro;
di essere sereno in ogni circostanza, di regalare un sorriso ad ogni creatura che incontri;
di dedicare così tanto tempo a migliorare il tuo carattere, da non avere tempo per criticare gli altri.

Prometti a te stesso
di essere troppo nobile per l'ira, troppo forte per la paura, troppo felice per lasciarti vincere dal dolore.

vitaserenitàforza interioreottimismosperanza

inviato da Edda Guastalla, inserito il 21/08/2017

RACCONTO

5. Il taglialegna   5

C'era una volta un possente taglialegna in cerca di lavoro. Dopo aver girato diverse città, il taglialegna trovò finalmente impiego presso un importante commerciante di legno. L'ottima paga e le eccellenti condizioni di lavoro convinsero il taglialegna a dare il meglio di sé.

Il primo giorno il capo diede al nuovo arrivato un'ascia e gli indicò l'area del bosco dove avrebbe dovuto lavorare. Al termine della giornata, il possente taglialegna frantumò il record degli altri dipendenti, raggiungendo i 18 alberi abbattuti. Il capo si congratulò sinceramente con lui e questo motivò ancor più il taglialegna.

Il secondo giorno il taglialegna lavorò con tutte le sue energie, ma al tramonto gli alberi abbattuti furono 15. Per nulla demoralizzato, il terzo giorno il taglialegna si impegnò con ancora più vigore, ma anche questa volta il numero di alberi calò: 10 unità. Per quanta energia mettesse nel suo lavoro, giorno dopo giorno, il numero di alberi abbattuti continuò a calare inesorabilmente.

Mortificato, il taglialegna sì presentò dal capo scusandosi per lo scarso rendimento. Al che l'esperto commerciante di legno pose al suo dipendente una semplice domanda: «Quando è stata l'ultima volta che hai affilato la tua ascia?»

Un po' imbarazzato il taglialegna rispose: «Signore, non ho avuto tempo per affilare la mia ascia, ero troppo impegnato a tagliare gli alberi.»

efficaciainterioritàesterioritàspiritualitàallenamento

4.6/5 (9 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 31/07/2014

TESTO

6. Lavorare con i bambini   3

Janusz Korczak

Dici: "E' faticoso lavorare con i bambini".
Hai ragione, aggiungi: "Perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, scendere, farsi piccoli".
Sbagli, non è questo l'aspetto più faticoso.
È piuttosto di essere costretti ad elevarsi fino all'altezza dei loro sentimenti... di stiracchiarsi, allungarsi, sollevarsi sulle punte dei piedi, per non ferirli.



bambinivalorieducare

5.0/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 20/08/2012

TESTO

7. Guardare la vita con gli occhi di Dio   2

Michel Quoist

Se sapessimo guardare la vita con gli occhi di Dio, vedremmo che nulla è profano nel mondo, ma che, al contrario, tutto ha parte nella costruzione del suo Regno. Così, avere fede non è solamente alzare gli occhi per contemplare Dio, ma è guardare la terra con gli occhi di Cristo.

Se avessimo permesso allo Spirito di penetrare il nostro essere, se avessimo a sufficienza, purificato il nostro sguardo, il mondo non sarebbe più per noi un ostacolo, ma un invito costante a lavorare per il Padre, perché in Gesù venga il suo Regno sulla terra come nel cielo.

Aumenta la nostra fede per guardare e "vedere" la vita. Apri i nostri occhi Signore! Amen.

contemplazionefederegno di Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 11/08/2012

PREGHIERA

8. Preghiera prima delle attività estive

don Luca Peyron

Grazie Signore per avermi donato i bimbi
che incontrerò quest'estate,
grazie perché li vedrò crescere,
sorridere, giocare e pregare.
Grazie perché mi affidi un piccolo tratto del loro presente
con cui costruiremo il loro futuro.
Grazie perché ti fidi di me
anche se io stesso devo ancora imparare tante cose,
vincere le mie paure e le mie fragilità.
Grazie perché ti accontenti del mio desiderio di fare bene,
della mia voglia di amare e di lavorare con loro e per loro,
del mio desiderio di essere utile e di regalare tutto me stesso.
Aiutami o Signore a stare loro accanto.
Aiutami o Signore ad essere un buon animatore,
non perfetto, ma un buon animatore.
Donami o Padre
la pazienza nella bufera,
la forza nella fatica,
l'umiltà nelle contraddizioni,
la generosità nelle umiliazioni.
Donami di parlare di te con occhi che brillano,
di guardare a te con cuore accogliente,
di prendere per mano questi tuoi figli più piccoli
come Maria prese per mano il bambino Gesù.
Grazie Signore, aiutami Signore,
donami Signore di essere come mi hai sognato.
Amen.

animatoreanimatoriestare ragazzigresteducatoricampi estivicampeggio

inviato da Don Luca, inserito il 23/01/2012

PREGHIERA

9. Preghiera degli operai di Dio   1

Signore Gesù, tu ci chiami ogni giorno a lavorare nella tua vigna,
cioè a vivere nella famiglia, nella scuola, nella parrocchia, nella città,
in questo nostro mondo,
per renderlo più bello, più umano, più accogliente per tutti.
Tu non hai preferito solo alcuni di noi,
ma ci chiami tutti, indistintamente,
anche chi è distratto e dimentica il dono del battesimo,
chi crede più nel denaro e nel potere che nella generosità e nell'umiltà;
tu chiami i bambini, come chiami gli anziani, chiami chi già crede in te,
come chiami anche chi non ti conosce.
Tu sei un Padrone buono e ti fidi del nostro lavoro,
per questo anche oggi ci hai chiamati a rendere più bella la tua vigna
purificandola da ciò che la rovina
e noi ti promettiamo il nostro impegno.
Amen.

chiamataimpegnocollaboratori di Diovignavocazionediscepolatoimpegno

4.0/5 (1 voto)

inviato da Pierluigi Ruggiero, inserito il 19/09/2011

PREGHIERA

10. Preghiera dell'esploratore scout

Fa', o Signore, che io abbia le mani pure,
pura la lingua, puro il pensiero.
Aiutami a lottare per il bene difficile
contro il male facile.
Impediscimi che io prenda abitudini
che mi rovinino la vita.
Insegnami a lavorare alacremente
e a comportarmi lealmente quando tu solo mi vedi
come se tutto il mondo potesse vedermi.
Perdonami quando sono cattivo
e aiutami a perdonare coloro che non mi trattano bene.
Rendimi capace di aiutare gli altri
quando ciò mi è faticoso.
Mandami le occasioni di fare un po' di bene ogni giorno
per avvicinarmi maggiormente al tuo figlio Gesù. Amen.

scoutesploratore

inviato da Vincenzo Romano, inserito il 05/04/2011

PREGHIERA

11. Madre degli infermi

Rimani, Maria, accanto a tutti gli ammalati del mondo,
di colo­ro che in questo momento, hanno perso conoscenza e stanno per morire;
di coloro che stanno iniziando una lunga agonia,
di coloro che hanno perso ogni speranza di guarigione;
di coloro che gridano e piangono per la sofferenza;
di coloro che non possono curarsi per­ché poveri;
di quelli che vorrebbero camminare e devono restare immobili;
di quelli che vorrebbero riposare e la miseria costringe a lavorare ancora.
Di quelli che cercano una sistemazione meno dolorosa nella loro vita e non la trovano;
di quelli che sono tormentati dal pensiero di una famiglia in miseria;
di quanti devono rinunciare ai loro proget­ti più cari per il futuro;
di quanti soprattutto non credono in una vita migliore;
di quanti si ribellano e bestemmiano Dio;
di quanti non sanno o non ricordano che il Cristo ha sofferto come loro.

mariamalatiinfermiammalatimalattiainfermità

inviato da Qumran2, inserito il 25/11/2009

TESTO

12. Lavorare per il cielo

San Giovanni Maria Vianney

Molti sono i cristiani, figli miei, che non sanno assolutamente perché sono al mondo... "Mio Dio, perché mi hai messo al mondo?". "Per salvarti". "E perché vuoi salvarmi?". "Perché ti amo".

Com'è bello conoscere, amare e servire Dio! Non abbiamo nient'altro da fare in questa vita. Tutto ciò che facciamo al di fuori di questo, è tempo perso. Bisogna agire soltanto per Dio, mettere le nostre opere nelle sue mani... Svegliandosi al mattino bisogna dire: "Oggi voglio lavorare per te, mio Dio! Accetterò tutto quello che vorrai inviarmi in quanto tuo dono. Offro me stesso in sacrificio. Tuttavia, mio Dio, io non posso nulla senza di te: aiutami!".

Oh! Come rimpiangeremo, in punto di morte, tutto il tempo che avremo dedicato ai piaceri, alle conversazioni inutili, al riposo anziché dedicarlo alla mortificazione, alla preghiera, alle buone opere, a pensare alla nostra miseria, a piangere sui nostri peccati! Allora ci renderemo conto di non aver fatto nulla per il cielo.

Che triste, figli miei! La maggior parte dei cristiani non fa altro che lavorare per soddisfare questo "cadavere" che presto marcirà sotto terra, senza alcun riguardo per la povera anima, che è destinata ad essere felice o infelice per l'eternità. La loro mancanza di spirito e di buon senso fa accapponare la pelle!

Vedete, figli miei, non bisogna dimenticare che abbiamo un'anima da salvare ed un'eternità che ci aspetta. Il mondo, le ricchezze, i piaceri, gli onori passeranno; il cielo e l'inferno non passeranno mai. Stiamo quindi attenti!

I santi non hanno cominciato tutti bene, ma hanno finito tutti bene. Noi abbiamo cominciato male: finiamo bene, e potremo un giorno congiungerci a loro in cielo.

salvezzascopo della vita

5.0/5 (1 voto)

inviato da Parrocchia S. Giovanni M. Vianney - Roma, inserito il 26/06/2009

PREGHIERA

13. Preghiera per l'Europa

Carlo Maria Martini, dalla rivista Il Cenacolo

Padre dell'umanità, Signore della storia,
guarda questo continente europeo
al quale tu hai inviato tanti filosofi, legislatori e saggi,
precursori della fede nel tuo Figlio morto e risorto.

Guarda questi popoli evangelizzati da Pietro e Paolo,
dai profeti, dai monaci, dai santi;
guarda queste regioni bagnate dal sangue dei martiri
e toccate dalla voce dei Riformatori.

Guarda i popoli uniti da tanti legami
ma anche divisi, nel tempo, dall'odio e dalla guerra.
Donaci di lavorare per una Europa dello Spirito
fondata non soltanto sugli accordi economici,
ma anche sui valori umani ed eterni.

Una Europa capace di riconciliazioni etniche ed ecumeniche,
pronta ad accogliere lo straniero, rispettosa di ogni dignità.
Donaci di assumere con fiducia il nostro dovere
di suscitare e promuovere un' intesa tra i popoli
che assicuri per tutti i continenti,
la giustizia e il pane, la libertà e la pace.

preghieraeuropa

4.0/5 (1 voto)

inviato da Ester Da Ponte, inserito il 05/06/2009

TESTO

14. La vigna

Pseudo Macario, Omelie Spirituali

Come il contadino, allorché intraprenda a lavorare la terra, deve recare con sé gli strumenti e indossare gli abiti adatti allo scopo, così Cristo, re celeste e autentico agricoltore, nell'accostarsi all'umanità isterilita dal peccato, si rivestì di un corpo e si munì, a mo' di strumento, d'una croce.

Si diede a dissodare, così, l'anima incolta, strappando da essa le spine e i triboli delle maligne ispirazioni, estirpando la zizzania del peccato e bruciando, con il proprio fuoco, tutto il fieno dei peccati.

Dopo averla così lavorata con il legno della croce, vi piantò lo splendido giardino dello Spirito, perché producesse a Dio, come al suo Signore, ogni sorta di dolcissimi e graditissimi frutti.

portare fruttofico sterilepazienza di Dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 05/06/2009

TESTO

15. Se vuoi la pace

Giovanni Elba

Se vuoi la pace dichiara la guerra
al tuo egoismo che vuole tutto per sè
e non ti fa vedere il bisogno di tuo fratello.
Combatti ogni tuo desiderio di dominio
che vuole farti comandare nel gioco,
a casa, a scuola, dappertutto.
Se vuoi la pace fai in modo che
tutti intorno a te abbiano il necessario,
abbiano la possibilità di parlare,
siano liberi!
Come vuoi essere libero tu
di parlare, giocare, lavorare, pregare,
amare e vivere.

amiciziapace

inviato da Lilly Giuliani, inserito il 02/06/2009

TESTO

16. Freddo o caldo?

beato Giuseppe Allamano

A volte sentiamo il cuore intenerirsi e già crediamo di amare Dio: potremmo ingannarci. Santa Teresa d'Avila afferma che l'amore ci fa sopportare, operare, lavorare senza posa; ci fa languire utilmente... Si può essere freddi come il ghiaccio, eppure amare il Signore.

amorespiritosentimentisilenzioariditàsacrificiovolontà

inviato da Luca Peyron, inserito il 10/09/2008

TESTO

17. Prendi il tempo   1

Il Pane di S. Antonio, Maggio 2005

Prendi il tempo per riflettere:
è una fonte di pace.
Trova un tempo per svagarti:
è il segreto della giovinezza.
Scegli un tempo per leggere:
è la fonte della saggezza.

Prendi il tempo per amare ed essere amato:
è un dono di Dio.
Trova il tempo per la tenerezza:
è la strada della felicità.
Scegli il tempo per sorridere:
è una musica per l'anima.

Prendi il tempo per dare:
è la porta della fraternità.
Trova un tempo per lavorare:
è il prezzo del successo.
Scegli il tempo per essere solidale:
è la chiave del cielo.

Prendi il tempo per pregare:
è la forza della tua debolezza.

tempovalore del temposcelta

4.3/5 (3 voti)

inviato da Mario Varano, inserito il 21/08/2007

PREGHIERA

18. I soliti fessi   1

Tonino Lasconi

Signore, noi siamo i "soliti fessi".
Quelli che "al dunque" non si tirano indietro.
Quelli che non sanno mai trovare la scusa per dire "Non sono potuto venire"
Quelli che dicono: "Ormai ci siamo impegnati, non possiamo tirarci indietro".
Quelli che si ritrovano "sempre gli stessi" a lavorare, a sgobbare.
Quelli che devono inghiottire amari bocconi perché gli altri oltre a non lavorare ti prendono anche in giro.
Signore, è duro.
Siamo sempre in tanti ad avere idee, a progettare, a programmare.
Ma poi, a lavorare, chi scappa di qua, chi fugge di là, chi non può,
chi non si ricorda...
E noi siamo i "soliti fessi".
Ci arrabbiamo, diciamo che questa è l'ultima volta; che non ci cascheremo mai più... Ma sappiamo che non è vero.
Perché non siamo soli. Ci sei tu. Tu non hai mai tagliato la corda.
Aiutaci a stare in tua compagnia: anche tu ci sei sempre!

impegnoresponsabilità

inviato da Chiara Ardit, inserito il 20/08/2007

PREGHIERA

19. Credevo, credevo...   1

Ho dato un pane a un povero.
Credevo d'essere stato caritatevole; invece era giustizia,
perché io ho tanto pane e lui ha fame.

Ho guidato un cieco per un tratto di strada.
Mi sentivo buono; invece era giustizia,
perché io ci vedo e lui no.

Ho regalato un abito usato ad una povera anziana.
Credevo d'essere stato altruista; invece era convenienza:
gliel'ho dato per disfarmene, a me non serviva più.

Ho gridato a un giovane di andare a lavorare invece di chiedere l'elemosina.
Credevo di dargli una lezione; invece era ingiustizia:
aveva bisogno di lavoro e di rispetto.

Mi sento un buon cristiano, con la coscienza a posto.
Vado a Messa, recito qualche preghiera, non faccio del male a nessuno;
invece sono egoista e ipocrita.

Perché al Signore, che mi dona ogni istante di vita,
riservo solo le briciole della mia giornata,
e ai miei fratelli riservo le briciole dell'amore che egli mi dona...

amorecaritàegoismosuperficialitàconvenienzagratuitàumiltà

5.0/5 (4 voti)

inviato da Daniele, inserito il 06/03/2007

PREGHIERA

20. Preghiera per i malati

Cappella Ospedale "C. Magati", Scandiano

Vergine Maria,
sii al capezzale di tutti i malati del mondo:
di coloro che, in questo momento,
hanno perduto conoscenza e stanno per morire;
di coloro che stanno per iniziare la loro agonia;
di coloro che hanno abbandonato
ogni speranza di guarigione;
di coloro che gridano e piangono di dolore;
di coloro che non riescono a curarsi
per mancanza di denaro;
di coloro che vorrebbero camminare
e che devono rimanere immobili;
di coloro che dovrebbero mettersi a letto
e che la miseria costringe a lavorare;
di coloro che cercano invano, nel letto,
una posizione meno dolorosa;
di coloro che passano delle lunghe notti
senza poter dormire;
di coloro che sono tormentati
dalla preoccupazione di una famiglia nell'indigenza;
di coloro che devono rinunciare
ai loro più cari progetti per l'avvenire;
di coloro, soprattutto, che non credono ad una vita migliore;
di coloro che si ribellano e maledicono Dio;
di coloro che non sanno che il Cristo ha sofferto come loro.
Sii per questi nostri fratelli ammalati,
Madre di conforto e consolazione.
Amen.

sofferenzamalattiamalatoospedalecroce

inviato da Gina Rivi, inserito il 02/11/2006

TESTO

21. Mancanza di fede

Paulo Coelho

A volte critichiamo la mancanza di fede degli altri. Non siamo capaci di comprendere le circostanze in cui essi hanno perduto la fede, e non cerchiamo neppure di alleviare la loro miseria che è il motivo che genera la ribellione e l'incredulità nel potere divino.

L'umanista Robert Owen (1771-1858) stava attraversando l'interno dell'Inghilterra, parlando di Dio. Nel XIX secolo era comune servirsi della mano d'opera infantile nei lavori pesanti e, un pomeriggio, Owen si fermò nei pressi di una miniera di carbone, dove un ragazzino di dodici anni, denutrito, trasportava un pesante sacco. "Sono qui per aiutarti a parlare con Dio", disse Owen. "Grazie tante, ma non lo conosco. Deve lavorare in un'altra miniera", fu la risposta del ragazzino.

fedeassenza di fedeateismopovertàingiustiziasfruttamentoincredulità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 10/09/2006

TESTO

22. Il presepe siamo noi

Marco Pappalardo

Il nostro corpo presepe vivente,
nei luoghi dove siamo chiamati a vivere e lavorare.
Le nostre gambe come quelle degli animali
che hanno visitato la grotta "quella notte".
Il nostro ventre come quello di Maria
che ha accolto e fatto crescere Gesù.
Le nostre braccia come quelle di Giuseppe
che l'hanno cullato, sollevato, abbracciato e lavorato per lui.
La nostra voce come quella degli angeli
per lodare il Verbo che si è fatto carne.
I nostri occhi come quelli stupiti di tutti coloro
che la Notte Santa l'hanno visto nella mangiatoia.
Le nostre orecchie come quelle dei pastori
che hanno ascoltato attoniti il canto divino proveniente dal cielo.
La nostra intelligenza come quella dei Magi
che hanno seguito la stella fino alla Sua casa
Il nostro cuore come la mangiatoia
che ha accolto l'Eterno
che si è fatto piccolo e povero come uno di noi.

Natalepresepepresepiofede

inviato da Luca Mazzocco, inserito il 27/06/2006

PREGHIERA

23. Preghiera a Gesù in Avvento   1

Gesù ti sto aspettando. "Non tardare"
Ti sto aspettando, ma io so che tu vieni a cercarmi per lavorare nel tuo cantiere:
ti aspettano i bambini poveri che hanno fame,
fa' che io porti loro il pane quotidiano dell'amore;
ti aspettano le persone che soffrono,
fa' che io porti loro il pane quotidiano della speranza, andandoli a trovare e stringendo le loro mani;
ti aspettano tanti uomini che hanno tutto ma non sono felici, perché non hanno te,
fa' che io porti loro il pane quotidiano della fede, che brilla come luce nella notte del peccato.
Gesù ti sto aspettando. "Non tardare".
Ti sto aspettando, ma io so che tu vieni a cercarmi per lavorare nel cantiere del tuo amore.

impegnoresponsabilitàvocazionemissionechiamataNataleavvento

4.7/5 (3 voti)

inviato da Fra Tak, inserito il 03/05/2006

ESPERIENZA

24. Vita!

- Non sapevo vivere. Nulla viveva in me, anche se affermavo il contrario. Ho chiesto perdono al Signore perché Lui mi aveva donato la vita, ma io non sapevo accoglierla. Ebbene, sei mesi dopo, un bel giorno, ho capito improvvisamente e ho visto che il Signore mi aveva risuscitato. E da quel giorno è iniziato un cammino di pace, un cammino di vita in cui nulla oppone più resistenza (Giovanni, 19 anni).

- Ho cominciato a lavorare nelle discoteche e l'ho fatto per cinque anni. Ho conosciuto droga, alcolici, sesso, omosessualità. Sono stata distrutta, tradita, ingannata. Ero diventata l'ombra di me stessa. Un giorno, nel momento in cui stavo per suicidarmi, il Signore è venuto a prendermi tra le sue braccia e per la prima volta mi sono fatta dire: "Io ti amo" e ho voluto vivere di nuovo (Anna, 21 anni).

- Ti è mai capitato di aver voglia di morire? Per molto tempo tutte le mattine guardavo dalla finestra dicendo a me stessa: "Ora mi butto!". Oggi non voglio più morire, perché ho scoperto che Gesù è vivo! Questa è la mia preghiera, il mio grido "Gesù è vivo!" (Viviana, 17 anni).

- Ho 19 anni e ho capito, dopo un tentato suicidio a 17 anni - che è fallito - che non potevo rimanere a non far niente della mia vita... Ora sono pronta, moralmente e fisicamente, a dare due o tre anni della mia vita per aiutare coloro che hanno bisogno senza ricevere nulla in cambio. E il fatto di non ricevere nulla in cambio (diciamo materialmente) è molto importante per me. Non credo che potrei costruire la mia vita, o perlomeno una parte di essa, senza offrire un po' della mia gioventù, allo scopo di dare il massimo di me stessa (Giusy).

senso della vitaviverevita

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 23/09/2005

TESTO

25. Si cerca un uomo

Primo Mazzolari

Si cerca per la Chiesa
un prete capace di rinascere
nello Spirito ogni giorno.

Si cerca per la Chiesa un uomo
senza paura del domani
senza paura dell'oggi
senza complessi del passato.

Si cerca per la Chiesa un uomo
che non abbia paura di cambiare
che non cambi per cambiare
che non parli per parlare.

Si cerca per la Chiesa un uomo
capace di vivere insieme agli altri
di lavorare insieme
di piangere insieme
di ridere insieme
di amare insieme
di sognare insieme.

Si cerca per la Chiesa un uomo
capace di perdere senza sentirsi distrutto
di mettere in dubbio senza perdere la fede
di portare la pace dove c'è inquietudine
e inquietudine dove c'è pace.

Si cerca per la Chiesa un uomo
che sappia usare le mani per benedire
e indicare la strada da seguire.

Si cerca per la Chiesa un uomo
senza molti mezzi,
ma con molto da fare,
un uomo che nelle crisi
non cerchi altro lavoro,
ma come meglio lavorare.

Si cerca per la Chiesa un uomo
che trovi la sua libertà
nel vivere e nel servire
e non nel fare quello che vuole.

Si cerca per la Chiesa un uomo
che abbia nostalgia di Dio,
che abbia nostalgia della Chiesa,
nostalgia della gente,
nostalgia della povertà di Gesù,
nostalgia dell'obbedienza di Gesù.

Si cerca per la Chiesa un uomo
che non confonda la preghiera
con le parole dette d'abitudine,
la spiritualità col sentimentalismo,
la chiamata con l'interesse,
il servizio con la sistemazione.

Si cerca per la Chiesa un uomo
capace di morire per lei,
ma ancora più capace di vivere per la Chiesa;
un uomo capace di diventare ministro di Cristo,
profeta di Dio, un uomo che parli con la sua vita.

Si cerca per la Chiesa un uomo.

parrocopretesacerdotesacerdoziovocazione

inviato da Anna Barbi, inserito il 23/01/2005

PREGHIERA

26. ....e quando

Adele Caramico Stenta

...e quando i miei piedi saranno stanchi di camminare
incontro a te verrò.
...e quando le mie mani saranno stanche di lavorare
incontro a te verrò.
...e quando i miei occhi saranno stanchi di guardare
incontro a te verrò.
...e quando il mio cuore sarà stanco di battere
tu mi verrai incontro e mi porterai con te.
Fa' o mio Signore che tutto di me possa essere
stanco.
Ma mai il mio cuore d'amare!

amoreamarestanchezzarapporto con Dio

inviato da Adele Caramico Stenta, inserito il 29/07/2004

RACCONTO

27. Arriva Dio!   3

Un giorno un uomo "single" venne a sapere che Dio stava per venire a trovarlo. «Da me?», si preoccupò. «Nella mia casa?». Si mise a correre affannato attraverso tutte le camere, salì e scese per le scale, si arrampicò fin sul tetto, si precipitò in cantina. Vide la sua casa con altri occhi, adesso che doveva venire Dio.

«Impossibile! Povero me!», si lamentava. «Non posso ricevere visite in questa indecenza. E' tutto sporco! Tutto pieno di porcherie. Non c'è un solo posto adatto per riposare. Non c'è neppure aria per respirare». Spalancò porte e finestre.

«Fratelli! Amici!», invocò. «Qualcuno mi aiuti a mettere in ordine! Ma in fretta!». E cominciò a spazzare con energia la sua casa. Attraverso la spessa nube di polvere che si sollevava, vide uno che era venuto a dargli aiuto. In due era più facile. Buttarono fuori il ciarpame inutile, lo ammucchiarono e lo bruciarono. Si misero in ginocchioni e strofinarono vigorosamente le scale e i pavimenti. Ci vollero molti secchi d'acqua, per pulire tutti i vetri. Stanarono anche la sporcizia che si annidava negli angoli più nascosti.

«Non finiremo mai!», sbuffava l'uomo. «Finiremo!», diceva l'altro, con calma. Continuarono a lavorare, fianco a fianco, per tutto il giorno. E, finalmente, la casa pareva messa a nuovo, lustra e profumata di pulito.

Quando scese il buio, andarono in cucina e apparecchiarono la tavola. «Adesso», disse l'uomo, «può venire il mio Visitatore! Adesso può venire Dio. Dove starà aspettando?». «Io sono già qui!», disse l'altro, e si sedette al tavolo. «Siediti e mangia con me!».

Dio non ci lascia mai soli nel compito di «far pulizia» nella nostra casa-anima. E' con noi, dalla nostra parte. Ci incoraggia con la sua parola, ci affianca e agisce con la sua grazia. Il sacramento della Riconciliazione è opera contemporaneamente di Dio e del cristiano, che si incontrano per star bene insieme e «mangiare alla stessa tavola».

confessionericonciliazionepeccatorapporto con Diomisericordia di Dioattesaperdonoperdono di dio

5.0/5 (1 voto)

inviato da Cecilia Leone, inserito il 28/07/2004

TESTO

28. Prometti a te stesso

Prometti a te stesso
di essere così forte
che nulla potrà distruggere
la serenità della tua mente.

Prometti a te stesso
di parlare di bontà,
di bellezza e di amore ad ogni persona che incontri,
di fare sentire a tutti i tuoi amici
che c'è qualcosa di grande in loro,
e di lottare perché il tuo ottimismo diventi realtà.

Prometti a te stesso
di pensare solo al meglio,
di lavorare per il meglio,
di aspettarti solo il meglio,
si essere entusiasta del lavoro degli altri,
come lo sei tu del tuo.

Prometti a te stesso
di dimenticare gli errori del passato
per guardare a quanto di grande puoi fare in futuro,
di essere sereno in ogni circostanza
e di regalare un sorriso
ad ogni creatura che incontri,
di dedicare così tanto tempo
a migliorare il tuo carattere
da non avere tempo per criticare gli altri.

Prometti a te stesso
di essere troppo nobile per l'ira,
troppo forte per la natura,
troppo felice per lasciarti vinvere dal dolore.

fiducia in séottimismofuturopositivitàpace interioreserenità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Lidia Pautasso, inserito il 27/07/2004

PREGHIERA

29. Preghiera del povero parroco   1

Tonino Lasconi

Gesù, lo vedi? Da un po' di tempo tutti ce l'hanno con me. I parrocchiani dicono che non mi trovano mai, che sto sempre in giro. Come se non stessi in giro per loro che nascono, si sposano, muoiono. I catechisti si lamentano, o perché li seguo troppo poco, o perché gli sto troppo addosso e non li lascio liberi. Gli anziani mi rimproverano di stare troppo dietro ai giovani. I giovani mi accusano di accordarla troppo ai vecchi. Gesù, il guaio è che anch'io ce l'ho con me, perché mi tocca fare un sacco di cose, senza riuscire a farle come vorrei e dovrei. Che devo fare? Più di questo non riesco a fare. E sarà sempre peggio: le forze diminuiscono e le esigenze crescono. Gesù, invece di lamentarsi, perché non mi aiutano tutti un po' di più, dal momento che essi sono chiamati a lavorare nelle tua vigna come me? Gesù, cosa dici? Faccio fatica a capire.

Dici che mi devo lasciare aiutare? Toh, non ci avevo pensato! Grazie, Gesù! Hai sempre delle idee fenomenali.

parrocosacerdozioapostolatocollaborazionecorresponsabilità

inviato da Eleonora Polo, inserito il 12/08/2003

PREGHIERA

30. Sali sulla mia barca, Signore   1

Sali sulla mia barca, Signore!
Tante volte ho avuto l'impressione
che la mia vita
sia come una notte trascorsa
in una pesca fallita.
Allora mi assale la delusione,
mi prende il senso dell'inutilità.

Sali sulla mia barca Signore,
per dirmi da che parte
devo gettare le reti,
per dare fiducia ai miei gesti,
per capire che non devo
lavorare da solo,
per convincermi che il mio lavoro
vale niente senza di te,
senza la tua presenza.

Sali sulla mia barca Signore,
per donare calma e serenità.
Prendi tu il timone:
accetto di essere tuo pescatore.
Insieme pescheremo, Signore,
e giungeremo sicuri
al porto della vita.

rapporto con Diopreghierafiduciaabbandono in Diopesca miracolosa

inviato da Barbara, inserito il 14/12/2002

TESTO

31. Il tuo Dio non è qui

Rabindranath Tagore

Lascia da parte inni canti e meditazioni!
Chi ti induce a fare adorazione
in questo solitario angolo
di un tempio con le porte chiuse?
Guardati bene intorno:
il tuo Dio non è qui.
Egli si trova dove il contadino sta arando la terra,
dove il lavoratore spacca le pietre sulla strada.
Lavora con essi
sotto il sole e sotto la pioggia
con la veste coperta di polvere e di fango.
Lascia le sacre vesti
e vieni con lui nella terra.
Salvezza?
Dove potrai trovare salvezza?
Dove lo stesso tuo Signore
ha assunto con gioia su di sé
i legami della creazione per legarsi con le creature.
Lascia da parte le meditazioni,
non curarti dell'incenso e dei fiori.
Che le tue vesti si logorino,
che esse si sporchino di terra;
ma tu và con lui a lavorare duro,
a grondare sudore dalla fronte.

lavororapporto con Dioreligiositàincarnazione

inviato da Immacolata Chetta, inserito il 22/11/2002

TESTO

32. Se manca la preghiera   2

Carlo Carretto, Lettere a Dolcidia

Ti faccio un esempio fisico che ho qui di fronte nel deserto (il deserto è una grande scuola!). C'è un pezzo di deserto, tutto sabbia e morte, tutt'al più qualche spino. Gli uomini vogliono trasformare il deserto in un'oasi verdeggiante. Incominciano a lavorare. Si fanno strade, stradette, canali, ponti, case, ecc. ecc. Non cambia nulla: tutto rimane deserto. Manca l'elemento base: l'acqua. Allora chi ha capito (è strano che si capisca bene nel mondo fisico e poco bene in quello soprannaturale) incomincia non a lavorare in superficie, ma si mette a scavare in profondità. Cerca l'acqua. Fa un pozzo, la fecondità dell'oasi non dipenderà dai canali fatti, dalle strade, dalle case, ma da quel pozzo. Se sgorgherà l'acqua tutto si vivificherà, se no niente.

preghierarapporto con Dio

inviato da Mariangela Molari, inserito il 01/06/2002

TESTO

33. Trova il tempo   2

Madre Teresa di Calcutta

Trova il tempo di pensare
trova il tempo di pregare
trova il tempo di ridere.
E' la fonte del potere
è il più grande potere sulla terra
è la musica dell'anima.

Trova il tempo per giocare
trova il tempo per amare ed essere amato
trova il tempo di dare.
E' il segreto dell'eterna giovinezza
è il privilegio dato da Dio;
il giorno è troppo corto
per essere egoisti.

Trova il tempo di leggere
trova il tempo di essere amico
trova il tempo di lavorare.
E' la fonte della saggezza
è la strada della felicità
è il prezzo del successo.

Trova il tempo
di fare la carità.
E' la chiave del paradiso.

felicitàgioiaparadisodonaretempovalore del tempo

4.0/5 (2 voti)

inviato da Mariangela Molari, inserito il 26/05/2002

PREGHIERA

34. Vivere di te (Preghiera del Catechista)   3

Tonino Bello

Chiamato ad annunciare la tua Parola,
aiutami, Signore, a vivere di Te,
e a essere strumento della tua pace.

Assistimi con la tua luce, perché i ragazzi
che la comunità mi ha affidato
trovino in me un testimone credibile del Vangelo.

Toccami il cuore e rendimi trasparente la vita,
perché le parole, quando veicolano la tua,
non suonino false sulle mie labbra.

Esercita su di me un fascino così potente,
che, prima ancora dei miei ragazzi,
io abbia a pensare come Te,
ad amare la gente come Te
a giudicare la storia come Te.

Concedimi il gaudio di lavorare in comunione,
e inondami di tristezza ogni volta che,
isolandomi dagli altri,
pretendo di fare la mia corsa da solo.

Ho paura, Signore, della mia povertà.
Regalami, perciò, il conforto
di veder crescere i miei ragazzi
nella conoscenza e nel servizio di Te,
Uomo libero e irresistibile amante della vita.

Infondi in me una grande passione per la Verità,
e impediscimi di parlare in tuo nome
se prima non ti ho consultato con lo studio
e non ho tribolato nella ricerca.

Salvami dalla presunzione di sapere tutto,
dall'arroganza di chi non ammette dubbi;
dalla durezza di chi non tollera ritardi;
dal rigore di chi non perdona debolezze;
dall'ipocrisia di chi salva i principi e uccide le persone.

Trasportami, dal Tabor della contemplazione,
alla pianura dell'impegno quotidiano.
E se l'azione inaridirà la mia vita,
riconducimi sulla montagna del silenzio.
Dalle alture scoprirò ì segreti della «contemplatività»,
e il mio sguardo missionario
arriverà più facilmente agli estremi confini della terra.

Affidami a tua Madre.
Dammi la gioia di custodire i miei ragazzi
come Lei custodì Giovanni.
E quando, come Lei, anch'io sarò provato dal martirio,
fa' che ogni tanto possa trovare riposo
reclinando il capo sulla sua spalla. Amen.

educareeducatorianimatoricatechistitestimonianzaannunciomissionetabor

5.0/5 (1 voto)

inviato da Polda, inserito il 21/05/2002

TESTO

35. Prendete il tempo

Prendete il tempo di giocare,
è il segreto dell'eterna giovinezza.

Prendete il tempo di leggere,
è la sorgente del sapere.

Prendete il tempo di amare e di essere amati,
è una grazia di Dio

Prendete il tempo di farvi degli amici,
è la via dei fortunati,

Prendete il tempo di ridere,
è la musica dell'amore.

Prendete il tempo di pensare ,
è la sorgente dell'azione.

Prendete il tempo di donare,
la vita è troppo corta per essere egoisti.

Prendete il tempo di lavorare,
è il prezzo del successo.

Prendete il tempo di pregare,
è la vostra forza sulla terra.

tempovalore del tempovita progetto

inviato da Miriam Piras, inserito il 04/05/2002

TESTO

36. Ballate come se nessuno vi guardasse   2

Alfred Souza

Per tanto tempo ho avuto la sensazione che la vita sarebbe presto cominciata, la vera vita! Ma c'erano sempre ostacoli da superare, strada facendo qualcosa di irrisolto, un affare che richiedeva ancora tempo, dei debiti che non erano stati ancora regolati, in seguito la vita sarebbe cominciata. Finalmente ho capito che questi ostacoli erano la mia vita. Questo modo di percepire le cose mi ha aiutato a capire che non c'è un mezzo per essere felici, ma che la felicità è un mezzo. Di conseguenza, gustate ogni istante della vostra vita, e gustatelo ancora di più perché lo potete dividere con una persona cara, una persona molto cara per passare insieme dei momenti preziosi della vita, e ricordatevi che il tempo non aspetta nessuno. E allora smettete di pensare di finire la scuola, di tornare a scuola, di perdere 5 chili, di prendere 5 chili, di avere dei figli, di vederli andare via di casa. Smettete di aspettare di cominciare a lavorare, di andare in pensione, di sposarvi, di divorziare. Smettete di aspettare il venerdì sera, la domenica mattina, di avere una nuova macchina o una casa nuova. Smettete di aspettare la primavera, l'estate, l'autunno o l'inverno. Smettete di aspettare di lasciare questa vita, di rinascere nuovamente, e decidete che non c'è momento migliore per essere felici che il momento presente. La felicità e le gioie della vita non sono delle mete, ma un viaggio. Lavorate come se non aveste bisogno di soldi. Amate come se non doveste mai soffrire. Ballate come se nessuno vi guardasse.

vitaottimismosperanzafuturopresente

inviato da Gaetano, inserito il 29/04/2002

PREGHIERA

37. I Giovani: il futuro!

Signore, siamo noi, i giovani,
ai quali tu affidi la missione di infondere speranze buone,
speranze vere, speranze nuove.
Ma sappiamo che la nostra lotta sarà efficace
solo se lotteremo non per la nostra, ma per la tua verità,
non per la nostra, ma per la tua giustizia.
Insegnaci a lavorare duramente e comportarci lealmente,
a combattere senza pensiero delle ferite,
a prodigarci senza aspettare ricompensa.
Aiutaci a lottare per il bene difficile contro il male facile.
Impediscici di prendere abitudini che rovinano la vita.
Allora, Signore, potremo levarci in volo al di sopra delle città,
alto sul mondo, al di sopra del tempo,
e dare vestito di giovinezza a tutto.
Comprenderemo che nulla è "profano",
nulla, né le cose, né le persone,
ma che tutto ha una dimensione sacra.
Grazie, Signore, per la vita, per la giovinezza;
falla crescere nel nostro corpo e nel nostro cuore;
donala a piene mani; donala a tutti, anche a chi la sciupa;
è sempre un segno della tua risurrezione.

giovinezzafuturoimpegnosperanza

inviato da Matteo Preto, inserito il 16/04/2002