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TESTO
"Guardate come crescono i gigli dei campi" (Mt 6,28). Matteo non scrive come sono belli, ma come crescono i gigli dei campi. Un fiore di serra ha tutto prestabilito: seme, calore, acqua, concime. Ad un fiore di campo il seme lo porta il vento, prende acqua e calore quando viene. La differenza è che un fiore di serra prende la vita come qualcosa di dovuto, un fiore di campo come un dono. Essere come i gigli dei campi vuol dire aprirsi alla bellezza del creato, vivere la vita come un miracolo che si ripete. È riuscire a dire ogni giorno al tuo compagno di viaggio: "È meraviglioso che tu esista".
inviato da Don Maurizio Mariani, inserito il 06/03/2013
PREGHIERA
Gesù, mi accosto a te usando le parole di San Francesco d'Assisi: "Laudato sì, mi Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fior et herba". Hai usato parole meravigliose verso il fiore quando hai detto: "E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo; non lavorano e non filano, eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro". I fiori hanno mille significati, hanno un loro linguaggio e possono essere utili nel momento in cui non troviamo le parole, esprimono le nostre emozioni, sentimenti. Nel Cantico dei Cantici sono il segno della speranza: "Ecco, l'inverno è passato, è cessata la pioggia, se ne è andata, i fiori sono apparsi nei campi". Ci aiutano anche a relativizzare la nostra esistenza a viverla bene ogni giorno come disse il profeta Isaia: "Ogni uomo è come l'erba, tutta la sua gloria è come un fiore del campo. Secca l'erba, appassisce il fiore, quando il soffio del Signore spira su di essi, secca l'erba, appassisce il fiore, ma la parola del nostro Dio dura per sempre". Anche se sono muti parlano. Signore aiutaci a donare sempre a coloro che incontriamo il fiore che non appassisce mai, quello della carità.
inviato da Angelo De Padova, inserito il 25/01/2012
TESTO
Gesù... mi ha messo innanzi agli occhi il libro della natura e ho capito che tutti i fiori creati da Lui sono belli, che lo splendore della rosa e il candore del giglio non tolgono nulla al profumo della piccola violetta o alla semplicità incantevole della margheritina...
Ho capito che se tutti i fiorellini volessero essere rose, la natura perderebbe il suo ornamento primaverile, i campi non sarebbero più smaltati di fioretti...
Così avviene nel mondo delle anime che è il giardino di Gesù.
Egli ha voluto creare grandi Santi che possono paragonarsi ai gigli e alle rose, ma ne ha creati anche di più piccoli, e questi devono contentarsi di essere pratoline o violette destinate a rallegrare lo sguardo del buon Dio quando Egli lo abbassa ai suoi piedi.
La perfezione consiste nel fare la sua volontà, e nell'essere ciò che Egli vuole che siamo...
santitàinterioritàvocazioneprogetto di Dioresponsabilità
inviato da Anna Lianza, inserito il 30/04/2003