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PREGHIERA
Tu ci hai dato la vita per vivere insieme
e noi tutto lo trasformiamo in morte, guerra,
competizione e indifferenza.
Tu ci hai dato alberi e boschi
e noi li stiamo abbattendo.
Tu hai dato la primavera agli uccelli e i fiumi ai pesci,
e noi li stiamo contaminando
con i residui delle nostre industrie.
Tu ci hai dato l'equilibrio della creazione
e noi l'abbiamo sconvolto
e ci avviamo alla distruzione.
Il nostro tempo va passando, Signore.
Dacci il tuo tempo perché possiamo vivere.
Dacci la capacità di servire la vita e non la morte.
Dacci il tuo futuro, a noi e ai nostri figli. Amen.
futuroecologiavitatempocreazione
inviato da Qumran2, inserito il 23/12/2013
TESTO
Henri J. M. Nouwen, Viaggio spirituale per l'uomo contemporaneo
Come mai tanti trattenimenti, tante riunioni amichevoli ci lasciano così vuoti e tristi? Può ben darsi che anche là la competizione, profondamente radicata e spesso inconscia fra le persone, impedisca a queste di svelarsi reciprocamente, instaurando dei rapporti che durino più del trattenimento. Nei luoghi dove siamo sempre benvenuti la nostra assenza non sarà poi tanto sentita e nei luoghi dove ognuno può accedere non si sentirà la mancanza di nessuno in modo particolare. Di solito c'è cibo a sufficienza e altrettante persone disposte a consumarlo, ma spesso si ha l'impressione che il cibo abbia perso la facoltà di creare una comunità, e non raramente ci allontaniamo dalla riunione più consci del nostro isolamento di quando vi siamo arrivati.
Il linguaggio che usiamo non suggerisce altro che il senso di isolamento: «Entri, prego... sono felice di vederla... Permettetemi di presentarvi questo amico speciale, che sarà lietissimo di conoscervi... Ho sentito tanto parlare di lei e non trovo parole per dirle quanto sia contento di conoscerla personalmente... Ciò che dice è interessantissimo, vorrei che fossero qui a sentirla più persone... È stato meraviglioso parlare con lei e avere occasione di fare questa conversazione... Spero proprio di incontrarla ancora. Lei sarà sempre benvenuto e non esiti a portare con sé un amico. Torni presto». È un linguaggio che rivela il desiderio di essere amichevoli e ricettivi ma che, nella nostra società, manca miseramente di lenire i dolori del nostro isolamento.
inviato da Eleonora Polo, inserito il 16/11/2002