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RACCONTO
Un giorno Pecora Depressa si lamentava: «Nessuno mi ama, nessuno mi vuole bene.»
«Non è vero! - replicò Scribia - Il Buon Pastore ti ama e si prende cura di te.»
«Ma il Buon Pastore ama perché è buono; e poi, lui ama tutte! Io voglio essere amata e apprezzata per le mie buone qualità»,
replicò Pecora Depressa.
«Non c'è problema, - incalzò Scribia - io conosco molti che ti apprezzerebbero e ti amerebbero per le tue buone qualità: per la tua lana, per il tuo latte, e perfino per la tua carne.»
«Ma questo sarebbe amore interessato! - interruppe scandalizzata Pecora Depressa - Io non voglio essere amata per quello che ho, ma per quello che sono!»
«Allora, - replicò Scribia - non ti resta che l'amore del Buon Pastore.»
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inviato da Qumran2, inserito il 08/05/2017
TESTO
2. Il decalogo del buon comunicatore
Papa Francesco, Messaggio Giornata Comunicazioni Sociali 2016
1. Comunicare con tutti senza esclusione
2. Creare ponti, favorire l'incontro
3. Non spezzare mai la relazione e la comunicazione
4. Attivare un nuovo modo di parlare e di dialogare
5. Orientare le persone verso processi di riconciliazione
6. Superare la logica che separa i peccatori dai giusti
7. Per comunicare bisogna ascoltare
8. Favorire le relazioni nelle reti sociali
9. Costruire una vera cittadinanza anche in rete
10. Generare una prossimità che si prende cura
Riassunto a cura di Alessandro Gisotti, vicecaporedattore della Radio Vaticana, delle indicazioni di Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali 2016.
inviato da Qumran2, inserito il 23/05/2016
TESTO
3. Seguire Gesù irresistibile e compassionevole
Giovanni Paolo II, Omelia, 7 maggio 1990, Città del Messico
Quale meravigliosa "seduzione" emanava la persona di Gesù, che trascinava dietro di sé folle che dimenticavano persino di mangiare per essere accanto a lui ed ascoltare la sua parola!
Quale desiderio irresistibile di avvicinarsi alla fonte della Vita per soddisfare le ansie più profonde del cuore umano!
Che sensibilità ed umanità quelle di Gesù, al quale la predicazione del Regno di Dio non fa dimenticare il bisogno del sostentamento giornaliero di coloro che lo seguono!
buon pastorecompassionepredicazioneattenzione all'altrofamecaritàsolidarietà
inviato da Qumran2, inserito il 03/02/2016
TESTO
4. Essere fedeli al proprio servizio 2
Un sacerdote pone alcune domande a una famosa benefattrice, poco prima della sua morte. "Non pensa che ciò che lei ha fatto è una goccia d'acqua in mezzo ad un'immensità di bisogni?". Risposta: "La sola cosa importante è la fedeltà personale".
Bella lezione! E' ben vero che non possiamo prendere su di noi tutti i problemi del mondo. Ma ciò che Dio richiede da ciascuno di noi è la fedeltà, è una marcia coerente con la nostra fede; è rispondere al bisogno che è posto davanti a noi.
Non dobbiamo forse riconoscere che troviamo spesso dei pretesti per non fare ciò che è posto davanti a noi? Ci stimiamo sovraccarichi di doveri che riteniamo imperativi, sollecitati da tante urgenze che potrebbero attendere, preoccupati da tanti pensieri talvolta ingiustificati.
Molto spesso, simili al sacerdote o al levita della parabola del buon Samaritano (Lc 10,25-37) vediamo il nostro prossimo nelle difficoltà, ma "passiamo oltre" poiché questa è la soluzione più facile.
Bisogna forse ricordare che il buon Samaritano - bella immagine del Signore Gesù Cristo - ha visto il ferito, si è fermato, si è avvicinato, si è chinato su di lui, l'ha curato e lo ha portato in un luogo sicuro?
Tra i nostri vicini, forse il vicino di casa, o nella nostra Chiesa, esistono certamente delle anime ferite dalla vita moderna, che giacciono (moralmente) sul ciglio della strada, incapaci di rialzarsi. Che cosa facciamo per loro?
buon samaritanofedeltàimportanza del singoloimportanza delle piccole coseindifferenzasolidarietà
inviato da Maria Maistrini, inserito il 23/09/2012
TESTO
Pasquale Ionata, Armonia cercasi. Come vivere in equilibrio tra istinto e spirito, p. 82-83
Il prossimo autunno, quando vedrete le oche selvatiche puntare verso sud per l'inverno in formazione di volo a V, potrete riflettere su ciò che la scienza ha scoperto riguardo al motivo per cui volano in quel modo.
Quando ciascuno uccello sbatte le ali, crea una spinta dal basso verso l'alto per l'uccello subito dietro. Volando in formazione a V, l'intero stormo aumenta l'autonomia di volo di almeno il 71% rispetto a un uccello che volasse da solo. Coloro che condividono una direzione comune e un senso di comunità arrivano dove vogliono andare più rapidamente e facilmente, perché viaggiano sulla spinta l'uno dell'altro. Quando un'oca si stacca dalla formazione, avverte improvvisamente la resistenza aerodinamica nel cercare di volare da sola, e rapidamente si rimette in formazione per sfruttare la potenza di sollevamento dell'oca davanti.
Se avremo altrettanto buon senso di un'oca, rimarremo in formazione con coloro che procedono nella nostra stessa direzione. Quando la prima oca si stanca, si sposta lateralmente e un'altra oca prende il suo posto alla guida. E' sensato fare a turno nei lavori esigenti, che si tratti di persone o di oche in volo verso sud. Le oche gridano da dietro per incoraggiare quelle davanti a mantenere la velocità. Quali messaggi mandiamo quando gridiamo da dietro?
Infine (e questo è importante), quando un'oca si ammala o viene ferita da un colpo di fucile ed esce dalla formazione, altre due oche ne escono insieme a lei e la seguono giù per prestare aiuto e protezione. Rimangono con l'oca caduta finché non è in grado di volare oppure finché muore; e soltanto allora si lanciano per conto loro, oppure con un'altra formazione, per raggiungere di nuovo il loro gruppo.
Se avremo il buon senso di un'oca, ci sosterremo a vicenda in questo modo.
comunitàaiutofraternitàunionegruppochiesa
inviato da Ilaria Sabbetta, inserito il 24/06/2012
PREGHIERA
6. Preghiera dell'animatore "Buon Samaritano" 3
Insegnami, Signore,
a servirmi delle mani
per donare premure e attenzioni
facendomi vicino a chiunque ha bisogno di me.
Insegnami, Signore,
a servirmi bene degli occhi e dell'udito
per vedere e percepire con il cuore
che ogni persona che incontro può essere il mio prossimo.
Insegnami, Signore,
a usare bene la parola avendo sempre nel volto il sorriso,
per portare a tutti "belle parole"
che edificano e fanno crescere.
Insegnami, Signore,
a usare i miei piedi per andare incontro
a quel prossimo "un po' scomodo"
perché tu mi chiedi di amarlo come me stesso.
Aiutami, Signore,
a mettere in pratica il tuoi insegnamenti
e diventerò un animatore dal cuore grande,
un vero compagno di viaggio
per i bambini e ragazzi a me affidati.
Amen.
inviato da Milena Pavan, inserito il 08/05/2012
TESTO
Ambrogio di Milano, Inno 9,1-4
Questò è il vero giorno di Dio,
radioso di santa luce
nel quale il sangue divino
lavò i turpi peccati del mondo,
ridando fiducia ai peccatori,
iluminando la vista dei ciechi.
Chi non libera dal grave timore
l'assoluzione del ladrone
il quale, con un breve atto di fede conquistò Gesù,
mutando la croce in premio, e, con celere passo,
precedette i giusti nel regno di Dio?
Persino gli angeli rimangono stupiti
davanti a quest'opera,
osservando il supplizio del corpo
e vedendo il peccatore,
con la sua adesione a Cristo,
conquistare la vita beata.
Pasquaresurrezionerisortoperdonomisericordia di Diobuon ladrone
inviato da Qumran2, inserito il 09/04/2012
TESTO
8. Del buon uso delle tentazioni
Come il buon soldato non ha paura di combattere, così il buon cristiano non deve aver paura della tentazione. Tutti i soldati sono bravi quando sono all'interno della loro guarnigione: è sul campo di battaglia che si nota la differenza tra i coraggiosi e i vili.
La più grande delle tentazioni è di non averne alcuna. Si potrebbe arrivare a dire che bisogna essere contenti di avere delle tentazioni: è il momento del raccolto spirituale, durante il quale facciamo provviste per il cielo. E' come nel tempo della mietitura: ci si leva di buon mattino, ci si dà un gran daffare, ma non ci si lamenta, perché si raccoglie molto.
Il demonio tenta solamente le anime che vogliono uscire da una situazione di peccato e quelle che sono in stato di grazia. Le altre gli appartengono già: non ha alcun bisogno di tentarle.
Se fossimo profondamente compresi della santa presenza di Dio, sarebbe molto facile per noi resistere al nemico. Sarebbe sufficiente il pensiero "Dio ti vede!" per non peccare mai.
C'era una santa che, dopo esser stata tentata, si lamentava con il Signore dicendogli: «Dov'eri dunque, amatissimo Gesù, durante quella tremenda tempesta?». E il Signore: «Ero al centro del tuo cuore e mi rallegravo di vederti combattere».
tentazionetentazionipeccatolotta spirituale
inviato da Qumran2, inserito il 18/06/2009
PREGHIERA
9. Per chiedere il buon profumo di Cristo 1
Concedi, o Padre,
che rinnovati dai santi misteri,
diffondiamo nel mondo il buon profumo di Cristo.
È dono, o Padre,
che noi imploriamo senza stancarci,
prodotto dal "pane spezzato"
e dal "sangue Eucaristico",
spremitura di chicchi di sofferenza e di acini di gioia,
unguento che contagia,
profumo nuovo di comunione fraterna.
Per ottenerlo siamo pronti a deporre le divisioni,
accantonare le contese,
eliminare le rivalità,
pagando con la moneta del perdono dato al nemico.
Per profumare di Cristo
lavoreremo insieme su progetti comuni,
gareggeremo nello stimarci a vicenda,
porteremo gli uni il peso degli altri.
Allora, anche i lontani, attratti da questo soave odore,
si accompagneranno al nostro cammino,
volgeranno lo sguardo a colui che è stato trafitto
e, innamorati,
non lo distoglieranno mai più.
inviato da Luigi De Bernardi, inserito il 05/06/2009
PREGHIERA
Tu sei il nostro pastore, Signore Gesù,
per questo ci conosci fino in fondo, uno per uno,
con i nostri slanci e le nostre fatiche,
le nostre fragilità e le nostre risorse.
Per questo ti mostri esigente
quando ci lasciamo afferrare dalla pigrizia,
e dolce e compassionevole
quando ci troviamo in difficoltà.
Tu sei il nostro pastore, Signore Gesù,
perché ti metti davanti a tutti,
ci guidi alle sorgenti della vita,
ci fai conoscere il volto del Padre.
Tu sei il nostro pastore, Signore Gesù,
perché sei pronto a dare la vita,
a far di tutto per difenderci,
a costo di esporti a pericoli mortali,
a costo di soffrire sofferenze terribili.
Tu sei il nostro pastore, Signore Gesù,
perché ci ami di un amore smisurato
e non puoi sopportare che neppure uno
si perda e rovini la sua vita.
E' bello, mio Signore, lasciarsi guidare da te,
è bello darti fiducia e assecondare le tue indicazioni,
è bello sentire su di noi il tuo sguardo attento e benevolo.
E' bello, mio Signore, affidarti la mia vita,
e vivere per te ed assieme a te un'avventura
entusiasmante che approda all'eternità.
buon pastorecomunioneringraziamento
inviato da Parrocchia Santo Stefano, inserito il 02/06/2009
PREGHIERA
Signore Gesù,
anche a te vogliamo dire oggi: Buon Natale!
Soprattutto a te.
Perché tu vieni ancora a nascere tra noi,
povero e indifeso, come allora,
eppure sempre atteso come la parola più alta
dell'infinito amore del nostro Dio.
Buon Natale, Gesù:
possa rinnovarsi il miracolo della luce
che ha illuminato l'oscurità di quella notte.
Buon Natale:
possa riecheggiare l'augurio di pace
che gli angeli hanno cantato nel cielo di Betlemme.
E ci sia dato di accoglierti
con la semplicità dei pastori,
e di godere, pieni di stupore,
della predilezione che Dio riserva
ai poveri e agli umili.
Fa' che anche noi, accogliendoti nelle nostre mani,
possiamo contemplare il volto umano di Dio
presente in ogni creatura:
volto da onorare nei poveri
con gesti di tenerezza e di pietà,
volto da custodire in noi come un tesoro nascosto;
con la passione di dire a tutti:
Buon Natale: il Signore è nato anche per te.
inviato da Rosy, inserito il 21/12/2006
PREGHIERA
Signore,
taglia, pota, strappa e monda
tutto ciò che mi impedisce di vederti,
di ascoltarti, di riconoscerti e di amarti.
Anche se il taglio mi farà male,
tu continua: insieme vedremo meglio.
Se tu strappi,
va' fino alla radice,
quella che fa il male.
Tu solo puoi riuscirci.
Non dimenticare di annaffiare la pianta.
Sii per me, Signore,
il buon Giardiniere.
Ricorda anche di mettere il concime:
il tuo Amore.
lo credo che tu puoi trasformare
un virgulto selvaggio
in una pianta rigogliosa e splendida.
Poiché hai già fatto per me tante meraviglie
io non smetto di ringraziarti.
Perdona, Signore, le mie riserve
mentre aspetto di vedere la tua Luce.
Spero di essere pronto
quando vorrai raccogliermi.
rapporto con Dioaffidamentoconversione
inviato da Anna, inserito il 23/09/2005
TESTO
Buon Natale, amico mio: non avere paura.
La speranza è stata seminata in te. Un giorno fiorirà. Anzi, uno stelo è già fiorito. E se ti guardi attorno, puoi vedere che anche nel cuore del tuo fratello, gelido come il tuo, è spuntato un ramoscello turgido di attese.
E in tutto il mondo, sopra la coltre di ghiaccio, si sono rizzati arboscelli carichi di gemme. E una foresta di speranze che sfida i venti densi di tempeste, e, pur incurvandosi ancora, resiste sotto le bufere portatrici di morte.
Non avere paura, amico mio.
Il Natale ti porta un lieto annunzio: Dio è sceso su questo mondo disperato. E sai che nome ha preso? Emmanuele, che vuol dire: Dio con noi.
Coraggio, verrà un giorno in cui le tue nevi si scioglieranno, le tue bufere si placheranno, e una primavera senza tramonto regnerà nel tuo giardino, dove Dio, nel pomeriggio, verrà a passeggiare con te.
Clicca qui per il biglietto di auguri creato da Avvenire
inviato da Luigi Spilla, inserito il 13/04/2005
PREGHIERA
14. Preghiera per abbellire la faccia
O Signore,
intervieni con urgenza
per colorare le facce scure,
lagnose, troppo sicure.
Ma a che serve esser tristi?
I salici piangenti
non hanno mai avuto fortuna!
Ti prego, Signore,
dammi il mio buon umore quotidiano;
liberami dai mugugni e dai sospiri;
non permettere mai che mi dia
troppe preoccupazioni per quella cosa
ingombrante che si chiama "io".
Fa' che il riso sia
il mio modo di fare il segno della croce;
che l'allegria sia la benzina
dell'anima mia.
E così un giorno
(il più lontano possibile, per favore!)
ti sentirò dire:
«Ero il tuo bambino,
ero la tua moglie,
ero il tuo marito...
tu mi hai rallegrato col tuo sorriso:
entra nella gioia eterna del mio paradiso!»
inviato da Patrizia Traverso, inserito il 27/11/2002
PREGHIERA
15. Preghiera per il buon umore 2
Signore, donami una buona digestione
e anche qualcosa da digerire.
Donami la salute del corpo
e il buon umore necessario per mantenerla.
Donami, Signore, un'anima semplice
che sappia far tesoro
di tutto ciò che è buono
e non si spaventi alla vista del male
ma piuttosto trovi sempre il modo
di rimetter le cose a posto.
Dammi un'anima che non conosca la noia,
i brontolamenti, i sospiri, i lamenti,
e non permettere
che mi crucci eccessivamente
per quella cosa troppo ingombrante
che si chiama "io".
Dammi, Signore, il senso del buon umore.
Concedimi la grazia
di comprendere uno scherzo
per scoprire nella vita un po' di gioia
e farne parte anche agli altri.
Amen.
inviato da Sara D'Erasmo, inserito il 25/04/2002