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TESTO

1. Non te ne andare

Didier Rimaud, Gli alberi nel mare, LDC 1975, pagg. 30-31

Non te ne andare giù nel giardino,
Gesù mio Signore,
non te ne andare giù nel giardino,
prima dell'alba!

Se non me ne vado giù nel giardino
a notte fonda,
chi vi guiderà
fino alle stelle del paradiso?
Sì, me ne andrò giù nel giardino
a notte fonda.

Non farti legare quelle tue mani,
Gesù mio Signore,
non farti legare quelle tue mani,
senza aprir bocca!

Se non mi faccio legare le mani
come un bandito,
chi distruggerà
sbarre e prigioni di cui soffrite?
Sì, mi farò legare le mani
come un bandito.

Non ti distendere su quella croce,
Gesù mio Signore,
non ti distendere su quella croce
fino a morire!

Se non mi distendo su quella croce
ad ali aperte,
chi vi salverà
da questo inferno a cui correte?
Sì, starò steso su quella croce
ad ali aperte.

Non ti lasciare spaccare il cuore,
Gesù mio Signore,
non ti lasciare spaccare il cuore,
da chi ti uccide!

Se non mi lascio spaccare il cuore
come un melograno,
chi vi laverà
con acqua e sangue per farvi pure?
Sì, mi lascerò spaccare il mio cuore
come un melograno.

Non farti chiudere in quella tomba,
Gesù mio Signore,
non farti chiudere in quella tomba
che ti hanno aperto!

Se non mi chiudono in quella tomba
come frumento,
chi solleverà
i vostri corpi freddi di morte?
Sì, starò chiuso in quella tomba
ma per dormire.

Cristo è disceso giù nel giardino, alleluia!
Cristo si è fatto legare le mani, alleluia!
Cristo ha voluto soffrire la croce, alleluia!
Cristo ha voluto il cuore spaccato, alleluia!
Cristo è disceso giù nel giardino, alleluia!
Cristo ha dormito nella sua tomba, alleluia!

crocifissocroceredenzionemortepassionerisurrezionevenerdì santosabato santo

inviato da Giuseppe Impastato S.I., inserito il 31/05/2018

TESTO

2. Francesco, va' e ripara la mia casa!

Avevo il cuore in subbuglio, non sapevo cosa fare della mia vita, qual era il progetto di Dio per me. Quelle settimane passeggiavo tanto e la mia meta preferita era la chiesetta diroccata di San Damiano, poco fuori delle mura di Assisi.

Chissà da quando non si celebrava la Messa in quella chiesetta, quando ci andavo vedevo qualche contadino che, dopo il lavoro, entrava e pregava, qualche bambino portava talvolta qualche fiori di campo.

I temporali avevano rovinato le mura e il tetto, che ormai era crollato del tutto, il pavimento non c'era più, c'erano pietre tutto intorno. Quel giorno c'era tanto silenzio, tanta pace e tranquillità. Era una bellissima giornata di sole che ormai volgeva al tramonto.
Sono entrato, come al solito nella chiesetta, mi sono avvicinato al grande Crocifisso e ho iniziato a pregare. Ho pensato al mio animo tanto turbato, alla ricchezza che possedevo, ma anche a quella chiesetta diroccata e alle persone povere che incontravo ogni giorno per le vie di Assisi.

Immerso nei miei pensieri ho alzato gli occhi verso il Cristo in croce e ho sentito una voce molto chiara nel mio cuore: "Va' Francesco, ripara la mia casa, che come vedi, va in rovina!".

Sono rimasto ammutolito e senza parole, ma sentivo già la risposta nascere dentro di me: "Sì, Signore... dimmi cosa devo fare".

Alla fine della mia vita ho capito che Gesù voleva che io riparassi la sua casa, ma anche che mi donassi ai poveri e a tutti gli uomini e costruissi così una Chiesa più vera e più bella, come la voleva lui!

san francescovocazionechiesaimpegnodisponibilità

inviato da Qumran2, inserito il 19/04/2017

TESTO

3. Sulle orme degli Apostoli   2

Agata Fernandez Motzo, Mio tutto - Oltre la morte

E' morto in croce
ma è vivo in tutto il mondo...
E' vivo nel sacerdote,
che nella sua vigna
si prodiga ogni giorno
in mezzo a tante ortiche...
E' vivo nei missionari
che sono le sue mani,
spesso sanguinanti...
E' vivo negli occhi
di chi negli ospedali
lo guarda in croce
sul camice bianco
di una suora
che si aggira fra i lebbrosi
o assiste pietosa
chi è vicino a morire
o sfinito soccombe
sotto il peso dei malanni...
E' vivo nella mano operosa
di chiunque
per l'umanità sofferente
è pronto anche a patire
la passione di Cristo,
per dare ai fratelli
un cuore nuovo...
E' morto in croce
ma è vivo in tutto il mondo...
Fino a lontani orizzonti,
dove i servitori fedeli
sulle orme degli Apostoli
arrivano
e con sudate opere
e sacrifici immani
ne portano ovunque la voce...
E' morto in croce
ma è vivo in tutto il mondo...

crocifissorisurrezioneresurrezionepasqua

5.0/5 (2 voti)

inviato da Agata Fernandez Motzo, inserito il 12/08/2012

TESTO

4. Il vino della gioia   2

Fratel Carlo Carretto, Meditazioni quotidiane di Carlo Carretto

Se tu bevi quel vino che Dio stesso ti offre, sei nella gioia. Non è detto che tale gioia sia sempre facile, libera dal dolore e dalle lacrime, ma è gioia. Ti può capitare di bere quel vino della volontà di Dio nelle contraddizioni e nelle amarezze della vita, ma senti la gioia. Dio è gioia anche se sei crocifisso. Dio è gioia sempre. Dio è gioia perché sa trasformare l'acqua della nostra povertà nel vino della Risurrezione. E la gioia è la nostra riconoscente risposta. Sì, il discepolo di Gesù deve vivere nella gioia, deve diffondere la gioia, deve "ubriacarsi" di gioia. E questo sarà sempre il suo vero apostolato.

gioiacroceapostolato

5.0/5 (1 voto)

inviato da Angela Magnoni, inserito il 10/07/2011

TESTO

5. Partecipi della Pasqua di Cristo

San Gregorio di Nazianzo, Discorso 45, 23-24

Saremo partecipi della Pasqua, presentemente ancora in figura,
ma fra non molto ne godremo di una più trasparente e più vera,
quando il Verbo festeggerà con noi la nuova Pasqua nel regno del Padre.
Offriamo ogni giorno a Dio noi stessi e tutte le nostre attività.
Con le nostre sofferenze imitiamo le sofferenze, cioè la passione di Cristo.
Siamo pronti a patire con Cristo e per Cristo.
Se sei Simone di Cirene, prendi la croce e segui Cristo.
Se sei il ladro e se sarai appeso alla croce, se cioè sarai punito,
fai come il buon ladrone e riconosci onestamente Dio,
che ti aspettava alla prova.
Egli fu annoverato tra i malfattori per te e per il tuo peccato,
e tu diventa giusto per lui.
Se sei Giuseppe d'Arimatèa, richiedi il corpo a colui che lo ha crocifisso,
assumi cioè quel corpo e rendi tua propria, così, l'espiazione del mondo.
Se sei Nicodemo, il notturno adoratore di Dio,
seppellisci il suo corpo e ungilo con gli unguenti di rito,
cioè circondalo del tuo culto e della tua adorazione.
E se tu sei una delle Marie, spargi al mattino le tue lacrime.
Fa' di vedere per prima la pietra rovesciata,
vai incontro agli angeli, anzi allo stesso Gesù.
Ecco che cosa significa rendersi partecipi della Pasqua di Cristo.

pasquaresurrezionerapporto con Gesùrisurrezione

4.5/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 19/04/2011

TESTO

6. Il paradosso cristiano

Mario Pomilio, Il Quinto Evangelio, Oscar Mondadori

Ci è in fondo meno incomprensibile un Dio creatore che un Cristo crocefisso; e forse il paradosso fondamentale del cristiano sta nel fatto che l'assoluta distanza tra noi e Dio ci è meglio manifestata dall'amore del Cristo uomo che dal Dio che si dispiega nella sua onnipotenza.

crocefissocrocifissocreatorecreazione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Maria Caprari, inserito il 24/06/2009

TESTO

7. Ti chiedi

Mariangela Forabosco

Ti chiedi: Chi ascolta l'urlo di dolore della madre
che, straziata, abbraccia la bara del figlio esploso nel treno di Madrid?
Non temere!
Quell'urlo straziante si è unito all'urlo di dolore del Crocifisso,
è penetrato nel sepolcro nero della morte,
è stato mutato in un perenne canto di vita.

Ti chiedi: Chi mai potrà asciugare le lacrime del bambino violato,
dell'adolescente incompreso, del ragazzo in fuga, del genitore provato?
Non temere!
Non c'è pianto, ormai, non c'è lacrima
che non passi per quel Volto sfregiato di Crocifisso,
che non scenda nella muta tomba,
che non venga amorevolmente asciugata dal Risorto.

Ti chiedi: Chi potrà placare la paura della gente per la ragnatela di violenza
che, viscida e insidiosa, avviluppa l'umanità?
Non temere!
La paura è trasudata in sangue nella notte del Getsemani,
urlata al Cielo dalla Croce, rinchiusa da una pietra nel sepolcro,
vinta per sempre dall'esultante coraggio della vita.

Ti chiedi: Chi potrà mai raccogliere i lamenti degli ultimi,
il dolore violento dell'anima e del corpo, le sofferenze di ogni creatura?
Non temere!
Ogni minimo tuo dolore, tutto il dolore
è stato fatto proprio dalla carne martoriata del Cristo crocifisso,
è stato fasciato dal suo sudario,
è trasfigurato per sempre dalla luce immortale del Risorto!

dolorepaurapiantovitacrocifissorisorto

5.0/5 (1 voto)

inviato da Mariangela Forabosco, inserito il 02/06/2009

TESTO

8. Il denaro

Non tutto quello che desideriamo
Può comprarci il denaro.
Per esempio si può comprare:
il letto, ma non il sono;
il cibo, ma non l'appetito;
il libro, ma non l'intelligenza;
la cultura, ma non la sapienza;
una casa, ma non la famiglia;
la medicina, ma non la salute;
lo svago, ma non la felicità;
la tranquillità, ma non la pace;
la sicurezza materiale, ma non la spirituale;
il crocifisso, ma non la fede;
un posto nel cimitero, ma non nel cielo;
compagnia, piacere, risate, ma non veri amici.


Altra versione

I soldi possono comperare una casa, ma non un focolare.
I soldi possono comperare un letto, ma non sonno.
I soldi possono comperare un orologio, ma non il tempo.
I soldi possono comperare una posizione, ma non il rispetto.
I soldi possono pagare le medicine, ma non la salute.
I soldi possono comperare del sangue, ma non la vita.
I soldi possono comperare il sesso, ma non l'amore.

ricchezzasoldifelicitàdenaro

inviato da Don Benito Giorgetta, inserito il 21/06/2005

TESTO

9. Cristo nostro modello

S. Tommaso d'Aquino, Conferenze

Nessun esempio di virtù è assente dalla croce. La passione di Cristo infatti è sufficiente per orientare tutta la nostra vita.

Chiunque vuol vivere in perfezione non faccia altro che disprezzare quello che Cristo disprezzò sulla croce, e desiderare quello che egli desiderò. Nessun esempio di virtù infatti è assente dalla croce.

Se cerchi un esempio di carità, ricorda: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15, 13).

Se cerchi un esempio di pazienza, ne trovi uno quanto mai eccellente sulla croce. Infatti «quando soffriva non minacciava» (1 Pt 2, 23) e come un agnello fu condotto alla morte e non aprì la sua bocca (cfr. At 8, 32). Se cerchi un esempio di umiltà, guarda il crocifisso: Dio, infatti, volle essere giudicato sotto Ponzio Pilato e morire.

Se cerchi un esempio di obbedienza, segui colui che si fece obbediente al Padre fino alla morte.

Se cerchi un esempio di disprezzo delle cose terrene, segui colui che è il Re dei re e il Signore dei signori. Egli è nudo sulla croce, schernito, sputacchiato, percosso, coronato di spine, abbeverato con aceto e fiele.

Non legare dunque il tuo cuore alle vesti ed alle ricchezze, perché «si sono divise tra loro le mie vesti» (Gv 19, 24); non gli onori, perché ho provato gli oltraggi e le battiture (cfr. Is 53, 4); non alle dignità, perché intrecciata una corona di spine, la misero sul mio capo (cfr. Mc 15, 17); non ai piaceri, perché «quando avevo sete, mi han dato da bere aceto» (Sal 68, 22).

GesùcrocesofferenzaumiltàpazienzaCrocifissoobbedienzainterioritàesteriorità

inviato da Pier Luca Bancale, inserito il 27/07/2004

TESTO

10. Il Salvatore

Il Salvatore di Herman Hesse

Sempre rinasce come uomo,
parla ai pii, parla ai sordi,
ci è vicino, e di nuovo lo perdiamo.

Si deve rialzare da solo,
deve farsi carico dei bisogni e dei desideri dei fratelli,
di nuovo viene crocifisso.

Dio si annuncerà nuovamente,
il divino sfocerà nella valle dei peccati,
lo spirito eterno sfocerà nella carne.

Di nuovo, anche ai giorni nostri,
il Salvatore è in cammino per benedire,
per incontrare le nostre paure, le lacrime,
le lacrime, le suppliche, i lamenti con lo sguardo tranquillo
che non osiamo incontrare,
perché solo i bambini lo possono sopportare.

GesùCristosolidarietàbontà

inviato da Don Giosuè Lombardo, inserito il 27/08/2003

TESTO

11. Un uomo inchiodato su una croce   1

Fulton Sheen, da D. Zanella, Giorno dopo giorno/4, Elledici

Uscii dalla mia casa,
e cercando intorno,
trovai un uomo
crocifisso.

"Lascia che ti stacchi
dalla croce", gli dissi.
E cercai di togliere
i chiodi
dai suoi piedi.

Ma egli rispose:
"Lasciami dove sono,
poiché non scenderò
dalla croce
fino a quando
tutti gli uomini
non si uniranno insieme
a distaccarmi".

Dissi allora:
"Come posso io
sopportare il tuo lamento?
Che cosa posso fare per te?".
Ed egli mi rispose:
"Va' per tutto il mondo
e di' a quelli che incontrerai
che c'è un Uomo inchiodato
su una croce".

croceannunciotestimonianzamissionedoloresolidarietà

inviato da Anna Barbi, inserito il 04/12/2002