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RACCONTO

1. Il bambino e il cucciolo zoppo   1

web

Il padrone di un negozio stava esponendo sulla porta un cartello con la scritta “Si vengono cuccioli”.
Da lì a poco si presentò un ragazzino:
«Quanto costano i cagnolini?»
«Tra i 30 e i 50 euro.»

Il bambino estrasse alcune monete dalla tasca.
«Ho solo 2,37 euro... posso vederli?»

L'uomo sorrise e fece un fischio. Dal retrobottega entrò il suo cane seguito da cinque cuccioli. Uno di questi era rimasto indietro zoppicando. Il ragazzino lo indicò:
«Che cosa gli è successo?»
L'uomo gli spiegò che alla nascita il veterinario gli aveva detto che quel cucciolo aveva un'anca difettosa e che sarebbe rimasto zoppo per sempre.

Il bambino esclamò:
«Vorrei comprare quel cagnolino!»
«No, non dovrai comprarlo! Se lo vuoi davvero te lo regalerò!»

Il bambino guardò l'uomo negli occhi:
«Non voglio che me lo regali: vale tanto quanto gli altri cagnolini e le pagherò il prezzo intero. Se è d'accordo, le darò subito ciò che ho, e 50 centesimi ogni mese fino a quando lo avrò pagato completamente.»

L'uomo insistette:
«Questo cagnolino non sarà mai in grado di correre, saltare e giocare come gli altri cagnolini!»
Allora il bambino si piegò ed estrasse dai pantaloni la sua gamba sinistra malformata e imprigionata in un pesante apparecchio metallico. Guardò di nuovo l'uomo e disse:
«Non importa: anche io non posso correre e il cagnolino avrà bisogno di qualcuno che lo capisca!»

disabilitàsofferenzaempatiacompassione

inviato da Simona, inserito il 23/02/2023

TESTO

2. Dieci ladri della tua energia   2

Dalai Lama

1. Lascia andare le persone che solo condividono lamentele, problemi, storie disastrose, paura e giudizio sugli altri. Se qualcuno cerca un cestino per buttare la sua immondizia, fa sì che non sia la tua mente.

2. Paga i tuoi debiti in tempo. Nel contempo fai pagare a chi ti deve o scegli di lasciarlo andare, se ormai non lo può fare.

3. Mantieni le tue promesse. Se non l'hai fatto, domandati perché fai fatica. Hai sempre il diritto di cambiare opinione, scusarti, compensare, rinegoziare e offrire un'alternativa ad una promessa non mantenuta; ma non farlo diventare un'abitudine. Il modo più semplice di evitare di non fare una cosa che prometti di fare e dire NO subito.

4. Elimina nel possibile e delega i compiti che preferisci non fare e dedica il tuo tempo a fare quelli che ti piacciono.

5. Permettiti di riposare quando ti serve e dati il permesso di agire se hai un'occasione buona.

6. Butta, raccogli e organizza, niente ti prende più energia di uno spazio disordinato e pieno di cose del passato che ormai non ti servono più.

7. Dà priorità alla tua salute, senza il macchinario del tuo corpo lavorando al massimo, non puoi fare molto. Fai delle pause.

8. Affronta le situazioni tossiche che stai tollerando, da riscattare un amico o un famigliare, fino a tollerare azioni negative di un compagno o un gruppo; prendi l'azione necessaria.

9. Accetta. Non per rassegnazione, ma niente ti fa perdere più energia di litigare con una situazione che non puoi cambiare.

10. Perdona, lascia andare una situazione che è causa di dolore, puoi sempre scegliere di lasciare il dolore del ricordo.

serenitàcrescita personaleaccettazioneperdonosalutelibertà

3.0/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 19/02/2018

TESTO

3. 10 punti utili nella vita   3

1) La preghiera non è una "ruota di scorta" che utilizzi quando hai una preoccupazione... ma è il volante che ti dà la giusta direzione per tutta la tua vita (1 Tessalonicesi 5,17).

2) Perché il parabrezza della tua macchina è cosi largo e i retrovisori cosi piccoli? Perché il nostro passato è meno importante del nostro futuro; quindi guarda avanti senza fermarti (Salmo 90,12).

3) L'amicizia è come un libro, prende fuoco in un attimo, ma ci vogliono anni per scriverlo (Proverbi 17,17).

4) Tutte le cose nella nostra vita sono passeggere... Se sono buone approfittane, non rimarranno per sempre, se sono cattive, non preoccuparti non dureranno per sempre (Matteo 12,35).

5) I vecchi amici sono come l'oro! I nuovi amici sono come diamanti! Se trovi un diamante non dimenticarti dell'oro, perché il diamante non regge se non è sostenuto dall'oro (Proverbi 18,24).

6) Spesso quando perdiamo la speranza e crediamo che la nostra vita sia finita, Dio sorride dall'alto e ci dice: "Calmati è solo una curva, non la fine" (Romani 9,33).

7) Quando Dio risolve i tuoi problemi, tu credi in lui. Quando Dio non risolve i tuoi problemi, lui crede nelle tue capacità (Proverbi 3,5-6).

8) Una persona cieca chiede a Dio: "Cosa c'è di peggio che perdere la vista?" Dio risponde: "Perdere la fede" (Giacomo 2,26).

9) Quando preghi per gli altri, Dio ascolta le tue richieste e le benedice, e quando sei in sicurezza e nella gioia, ricordati che qualcuno ha pregato per te (Giacomo 5,16b).

10) Essere preoccupati non ti toglie la preoccupazione di domani, ma ti toglie la pace di oggi (Matteo 6,34).

bibbiafiduciaamiciziafedesaggezzapreghierapreoccupazionipresentepassatofuturo

4.5/5 (2 voti)

inviato da Qumran, inserito il 01/12/2017

RACCONTO

4. Riattacca quel ramo   4

Anthony De Mello, La preghiera della rana. Saggezza popolare dell'Oriente, Volume 2

Buddha fu un giorno minacciato di morte da un bandito chiamato Angulimal.

«Sii buono ed esaudisci il mio ultimo desiderio», disse Buddha. «Taglia un ramo di quell'albero.»

Con un colpo solo di spada l'altro eseguì quanto richiesto, poi domandò:
«E ora che cosa devo fare?»
«Rimettilo a posto» ordinò Buddha.
Il bandito rise.

«Sei proprio matto se pensi che sia possibile una cosa del genere.»

«Invece il matto sei tu, che ti ritieni potente perché sei capace di far del male e distruggere. Quella è roba da bambini. La vera forza sta nel creare e risanare.»

mortevitacuracuraredistruggerecrearecreazioneforzadebolezza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 15/07/2017

RACCONTO

5. Le sette meraviglie del mondo   4

Fu chiesto a un gruppo di studenti di redigere la lista di quelle che credono essere «le sette meraviglie del mondo» della nostra epoca.
Ci furono delle differenze, ma ecco quelle che ricevettero più voti:

1. Le piramidi d'Egitto
2. Il Taj Mahal
3. Il Grand Canyon
4. Il Canale di Panama
5. L'Empire State Building
6. La Basilica di S. Pietro
7. Le Grande Muraglia Cinese

Mentre dava le note, l'insegnante notò che una studentessa non aveva consegnato il suo foglio, ancora bianco.
L'insegnante chiese alla studentessa se avesse difficoltà a compilare la sua lista. Lei rispose: «Sì, un po'. È difficile decidere, ce ne sono talmente tante!»
L'insegnante le disse: «Dicci quali sono le possibilità, potremmo aiutarti».
La ragazza esitò un po', poi disse:

«Credo che le sette meraviglie del mondo siano:

1. Vedere
2. Sentire
3. Toccare
4. Gustare
5. Avere dei sentimenti
6. Ridere
7. Amare...».

La classe rimase silenziosa.

Queste cose sono talmente semplici e scontate che ci dimentichiamo a che punto possano essere meravigliose!
Ricorda: Le cose più preziose non posso essere comprate né costruite dall'uomo.

meraviglie del mondonaturaumanitàconsapevolezzagratitudinecreato

inviato da Qumran2, inserito il 14/04/2017

RACCONTO

6. La maestra e la lavagna   5

Un giorno un insegnante scrisse alla lavagna:

9×1=7
2=18
9×3=27
9×4=36
9×5=45
9×6=54
9×7=63
9×8=72
9x9=81
9x10=90

Quando ebbe finito di scrivere e si girò verso la classe tutti gli alunni stavano ridendo per l'errore fatto nella prima operazione. A questo punto l'insegnante disse:

«Ho scritto la prima operazione sbagliata di proposito, perché volevo che imparaste una lezione molto importante. Era solo per spiegarvi come il mondo là fuori vi tratterà. Ho scritto giusto 9 volte ma nessuno mi ha detto che sono stata brava, tutti voi però avete riso e mi avete criticata per l'unica cosa sbagliata che ho fatto. Quindi questa è la lezione: il mondo non apprezzerà le milioni di cose giuste che farete ma sarà pronto a criticare l'unica sbagliata.»

errorisbaglicrescitaimpararecrescerecriticaregiudicaremigliorarevita

4.0/5 (2 voti)

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 28/12/2016

RACCONTO

7. Pietre e calce per un muro solido   3

Quando devi fare un muro di pietre, devi prenderle una per una e lavorarle per bene. Se risci a squadrarle bene, ci vuole meno calce per farle combaciare. La calce che ci tiene insieme è la carità.
Se ognuno rimane con gli spigoli che ha, ci vuole molta più calce per tenerci insieme. Se lavoriamo su noi stessi cercando di smussare gli spigoli, ci vuole meno fatica per farci stare uniti.

"Carissimi, stringendovi a Cristo, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale." (1 Pt 2,4-5)

caritàimpegnocaratterecomunitàcoppiaamore

inserito il 28/10/2016

TESTO

8. Il decalogo del buon comunicatore

Papa Francesco, Messaggio Giornata Comunicazioni Sociali 2016

1. Comunicare con tutti senza esclusione
2. Creare ponti, favorire l'incontro
3. Non spezzare mai la relazione e la comunicazione
4. Attivare un nuovo modo di parlare e di dialogare
5. Orientare le persone verso processi di riconciliazione
6. Superare la logica che separa i peccatori dai giusti
7. Per comunicare bisogna ascoltare
8. Favorire le relazioni nelle reti sociali
9. Costruire una vera cittadinanza anche in rete
10. Generare una prossimità che si prende cura

Riassunto a cura di Alessandro Gisotti, vicecaporedattore della Radio Vaticana, delle indicazioni di Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali 2016.

comunicazionemisericordia

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 23/05/2016

TESTO

9. Avvicinarsi all'altro   3

Rivista Concilium 2/2013, pag 157

Il nostro primo compito nell'avvicinarci a un'altra persona, a un'altra cultura, a un'altra religione è di toglierci i calzari perché il luogo a cui ci stiamo avvicinando è sacro. Sennò potremmo ritrovarci a camminare in un altro sogno. Cosa ancor più grave, potremmo dimenticare che Dio era lì prima del nostro arrivo.

missionepresenza di Dioevangelizzazioneculturarispettoaperturaconoscenza

inviato da Fr. Marcellino Pane, inserito il 20/09/2013

PREGHIERA

10. Decalogo dei ministranti   2

Seminario di Milano MoChi

1. La Chiesa è la casa di Dio: entrato genufletti e fai il segno della Croce.
2. Cammina piano e compostamente.
3. Arriva in tempo per salutare il Signore e pregare un po' personalmente.
4. Accordati per il servizio prima dell'inizio della celebrazione.
5. Precedi il celebrante con ordine e serietà.
6. Fatta la genuflessione al tabernacolo va' al tuo posto in silenzio.
7. Ascolta con attenzione la Parola di Dio.
8. Stà composto sull'altare.
9. Presta attenzione al celebrante.
10. Sei vicino a Gesù: comportati come lui.

ministrantechiericochierichettocerimoniere

3.0/5 (1 voto)

inviato da Simone Airaghi, inserito il 20/09/2012

PREGHIERA

11. Imparate dal giglio e dall'uccello

Soren Kierkegaard, Preghiere, Brescia 1953 (2), pag. 37

Padre celeste!
Ciò che in compagnia degli uomini,
specialmente nel brusio della folla,
tanto difficilmente si riesce a sapere:
ciò che altrove si è riusciti comunque a sapere
e si dimentica poi così facilmente
per il chiasso della folla,
cioè l'essere uomo
e il significato religioso
che quest'esigenza comporta:
fa' che ci sia dato di saperlo,
e se l'abbiamo dimenticato
che torniamo a impararlo
dal giglio e dall'uccello.
Fa' che lo impariamo,
non in una volta sola e tutto insieme,
ma almeno un poco e un po' alla volta
e che questa volta dall'uccello e dal giglio
impariamo silenzio, obbedienza e gioia!

religiositàricercaricerca di sensosemplicitàobbedienzagioia

inviato da Don Paolo Busato, inserito il 20/09/2012

TESTO

12. Decalogo della bontà   2

attribuito a Papa Giovanni XXIII

1. Essere buono è dimenticare se stessi per pensare agli altri.

2. Essere buono è perdonare sempre, pensando che la debolezza umana è più grande della cattiveria.

3. Essere buono è avere pietà della debolezza altrui, pensando che noi non siamo diversi dagli altri e che, nelle loro condizioni, forse saremmo stati peggiori.

4. Essere buono è chiudere gli occhi davanti all'ingratitudine.

5. Essere buono è dare anche quando non si riceve, sorridendo a chi non comprende o non apprezza la nostra generosità.

6. Essere buono è sacrificarsi, aggiungendo al peso delle nostre pene di ogni giorno, quello delle pene altrui.

7. Essere buono è tenere ben stretto il proprio cuore, per riuscire a soffocare le sofferenze e a sorridere costantemente.

8. Essere buono vuol dire accettare il fatto poco simpatico che più doneremo, più ci sarà domandato.

9. Essere buono è acconsentire a non avere più nulla riservato a noi stessi, tranne la gioia della coscienza pura.

10. Essere buono è riconoscere con semplicità che davvero buono è solo Dio.

bontàgenerositàmisericordiamagnanimitàsacrificiosorrisogratuità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Don Giuseppe Ghirelli, inserito il 23/08/2012

TESTO

13. Vogliamo essere animatori così - Decalogo animatore   3

1. La direzione dell'animatore è la direzione di Cristo: una e una sola!

2. Se c'è un metodo è lo stesso metodo di Dio: a) non sta dietro la cattedra ad insegnare; si siede in mezzo ai ragazzi per testimoniare, b) Condivide la loro vita e li conosce personalmente uno per uno, li chiama per nome.

3. L'obiettivo è "presentare i ragazzi a Dio oltre che solo Dio ai ragazzi" (la preghiera).

4. Portare nel cuore le realtà di vita di ognuno e farlo diventare un offertorio costante nella propria vita di preghiera (prega per il gruppo e per ciascun componente del gruppo).

5. Non pensare che il gruppo è completo e ti appartiene perché manca sempre qualcuno (la pecorella smarrita da andare a cercare).

6. La cosa bella è che l'animatore cresce nella misura in cui crescono i ragazzi.

7. Ricordati però che non sei solo, condividi questo servizio con altri con i quali devi essere in comunione di preghiera e di azione.

8. Parrocchia ma non troppa: la tua spiritualità è laicale: nel mondo attento alle cose del mondo (non chiudersi in sacrestia). Dì ai tuoi ragazzi di andare in piazza a fare le vasche... da cristiani però.

9. Se riconosci di avere il carisma dell'educatore, coltivalo! (parabola di talenti); prega e usa i mezzi specifici che la Chiesa e/o il tuo gruppo ti da.

10. "Animatore fai da te? no Diotour? AHI - AHI - AHI".

educatoreeducareanimatoregruppo

4.0/5 (1 voto)

inviato da Don Giuseppe Ghirelli, inserito il 23/08/2012

TESTO

14. Il Decalogo della gioia   4

mons. Girolamo Grillo

Cristo ti chiede di essere un uomo o una donna capace di portare gioia:

1 - ti chiede gli occhi per guardare la realtà del mondo senza chiuderti in te stesso;
2 - ti chiede la mente per escogitare facezie e battute umoristiche onde riuscire a far sorridere chi piange;
3 - ti chiede orecchie per ascoltare e far tuoi i problemi degli altri, dimenticando le proprie amarezze;
4 - ti chiede le spalle per aiutare i tuoi fratelli a portare la croce, senza infastidirti più di tanto di quella che già tu porti;
5 - ti chiede le braccia per sollevare i pesi che gli altri non riescono a rimuovere, temendo di restare schiacciati sotto di essi;
6 - ti chiede i piedi per andare da chi soffre e portare un sorriso;
7 - ti chiede il cuore per amare chi non ha mai ricevuto una carezza e chi si dibatte tra gli affanni;
8 - ti chiede la bocca per pronunciare parole di incoraggiamento e di consolazione al fine di ridare fiducia nella vita;
9 - ti chiede l'intelligenza e la volontà per diventare sale della terra laddove tutto sembra insipido;
10 - ti chiede di non restare indifferente di fronte al fratello che non riesce a venir fuori dalle tenebre in cui si dibatte e di essere per lui come la luce del sole e come l'aria che respiri.

Porterai gioia e calore, ma ricorda di nasconderti sempre come una viola in un grande prato, della quale tutti sentono il profumo, ma che nessuno riesce a trovare.

gioiaumiltàserviziosolidarietàtestimonianza

4.0/5 (4 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 28/05/2012

TESTO

15. Decalogo della parola   4

Pino Pellegrino, Marino Gobbin, Omelie per un anno, Vol. 1 - Anno A, Elledici 2004

1. Prima di parlare controlla che il cervello sia inserito.
2. Non parlare di te: lascia che siano gli altri a scoprirlo.
3. Regala parole buone: la scienza sta ancora cercando una medicina più efficace delle parole buone.
4. Non dire tutto ciò che pensi, ma pensa a tutto ciò che dici.
5. Adopera ragioni forti con parole dolci.
6. Quando parli, pensa all'insalata: è buona se ha più olio che aceto.
7. Non basta parlare: bisogna comunicare. Chi parla difficile non comunica.
8. Ascolta! Ascoltare è la forma più raffinata di parlare.
9. Quando senti altrui mancamenti, serra la lingua tra i denti.
10. Parla per ultimo: sarai ricordato per primo.

parlarepredicaresaggezzacomunicarecomunicazioneascoltodolcezzabontàumiltà

4.3/5 (4 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 07/05/2012

TESTO

16. Parola di Dio o Corpo di Cristo?

Cesario di Arles, Sermo 78, 2

Vi domando, fratelli e sorelle, che cosa vi sembra più importante: la Parola di Dio, o il Corpo di Cristo? Se volete rispondere bene, dovete senza dubbio dire che la Parola di Dio non è da meno del Corpo di Cristo. E allora, se poniamo tanta cura quando ci viene consegnato il Corpo di Cristo perché nulla di esso cada per terra dalle nostre mani, non dovremmo porre altrettanta attenzione perché la Parola di Dio, che ci è offerta, non sfugga dal nostro cuore, cosa che avverrebbe se stiamo pensando ad altro? Colui che avrà ascoltato con negligenza la Parola di Dio non sarà meno colpevole di colui che, per la propria negligenza, avrà fatto cadere a terra il Corpo di Cristo.

sacra scritturaparola di Diobibbiavangeloeucaristiaascolto

3.5/5 (2 voti)

inviato da Qumran2, inserito il 28/04/2012

TESTO

17. Coraggio, fratello   3

Tonino Bello, Il parcheggio del calvario, in Omelie e scritti quaresimali, vol. 2, p. 307, Luce e Vita

Coraggio, fratello che soffri.
C'è anche per te
una deposizione dalla croce.
C'è anche per te una pietà sovrumana.
Ecco già una mano forata
che schioda dal legno la tua...
Coraggio.
Mancano pochi istanti alle tre del tuo pomeriggio.
Tra poco, il buio cederà il posto alla luce,
la terra riacquisterà i suoi colori
e il sole della Pasqua
irromperà tra le nuvole in fuga.

crocesofferenzadoloresperanzarisurrezioneresurrezionevenerdì santopasqua

5.0/5 (7 voti)

inviato da Monaci Silvestrini Benettini - Bassano Romano (VT), inserito il 07/04/2012

TESTO

18. Decalogo per trattare con un arrogante   2

Mons. Domenico Sigalini, Messagero di Sant'Antonio, marzo 2009

1. Non ti sentire mai offeso, nessuno può entrare nel sacrario della tua coscienza.
2. Non perdere tempo a rendere pan per focaccia: peggiori tu e spingi l'altro a perseverare.
3. Non compatirlo, ma creagli attorno un contesto disarmante di amicizia.
4. Spesso è maleducazione incosciente la sua: aiutalo a scoprire i sentimenti tenui della vita.
5. Sappi che ogni uomo ha bisogno degli altri per essere felice, ma deve allargare il cuore per far loro spazio.
6. Si è fatto lui centro del mondo: aiutalo a scoprire il vero centro che è Dio.
7. Per valutarsi nella verità di se stesso, ha bisogno di lasciare il suo loculo, nel quale si sente papa, re e profeta.
8. Se comincia a chiedere scusa, anche tra i denti, non lo scoraggiare: è su una buona strada.
9. La buona educazione non è il politicamente corretto, ma il lasciarsi conquistare da un ideale.
10. Conquisti più arroganti con una goccia di miele che con un barile di aceto.

arroganzaviolenzaprepotenzagentilezzaumiltàserenitàperdono

5.0/5 (1 voto)

inviato da Luca, inserito il 08/01/2011

TESTO

19. I dieci comandamenti del bambino   5

p. Gianni Fanzolato

1° Non avrai altri bambini che noi oggi:
rispettaci, difendici, amaci: solo così saremo gli uomini del domani.

2° Non deturpare il nostro nome di bambini:
lasciaci giocare, sorridere e sognare; permettici di essere bambini.

3° Siamo noi bambini la festa della famiglia e del mondo,
perché siamo nati dal cuore stesso di Dio e siamo il futuro: santificaci col tuo amore.

4° Amando noi, onorerai Dio che è nostro Padre e Madre;
anche noi domani saremo Padre e Madre, se ci avrai trasmesso valori da vivere.

5° La vita è vita dal concepimento alla morte: dopo inizia la definitiva:
rispetta la nostra vita fin dal seno materno e continua a generarci, permettendo di nascere, vivere e cantare.

6° Non c'è niente al mondo di più bello, semplice e puro di un bambino;
difendi la nostra trasparenza col tuo affetto vero e non sporcarti della nostra innocenza.

7° Non rubarci la nostra spontaneità, il nostro sorriso, la nostra allegria con i tuoi idoli:
lasciaci essere bambini e non voler bruciare le tappe per noi: c'è tempo.

8° Non dire che ci vuoi bene finché ci saranno bambini soldati, minatori, schiavi del sesso e fonte di guadagni, piccoli lavoratori senza diritti e difesa: quante bugie su di noi.

9° Non desiderare di arricchirti, aver prestigio, potere e forza, magari calpestandoci, sfruttandoci, non trovando tempo da perdere con noi per giocare insieme: troppo in fretta diventeremo grandi.

10° Non desiderare l'ideale di noi, magari additandoci il figlio del vicino perché migliore: amaci come siamo, nel reale, perché così Dio ama anche te: solo così potremo cambiare insieme.

bambinicomandamentiinnocenzarispettoinfanziadieci comandamenti

inviato da Gianni Fanzolato, inserito il 08/01/2011

PREGHIERA

20. Il credo dei chiamati   2

San Paolo

- Noi crediamo che Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto (cfr. Ef 1,4).

- Noi crediamo che quelli che Egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo (Rm 8,29).

- Noi crediamo che Dio ci ha scelti fin dal seno materno, ci ha chiamati con la sua grazia e si compiace di rivelare a noi suo Figlio, perché lo annunziamo (Gal 1,15-16).

- Noi crediamo che Dio ha scelto ciò che è debole per confondere i forti, affinché la nostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio (1Cor 1,27).

- Noi crediamo che a ciascuno Dio ha dato una manifestazione dello Spirito per l'utilità comune (1Cor 12).

- Noi crediamo di doverci comportare in maniera degna della vocazione che abbiamo ricevuto: con tutta umiltà, mansuetudine e pazienza, cercando di crescere in ogni cosa verso di Lui (Ef 4,1-2).

- Noi crediamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno (Rm 8,28).

- Noi crediamo a colui che in tutto ha potere di fare molto di più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la sua potenza che già opera in noi (Ef 3,20).

- Noi crediamo che colui che ha iniziato in noi quest'opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù, perché colui che ci ha chiamati è fedele (Fil 1,6; 1Ts 5,24).

credocrederevocazioneelezioneamore di Diocarismi

4.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 03/09/2010

Pagina 1 di 3