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TESTO

161. Maria come fiocco di neve

Angelo, Rover di 19 anni

Maria,
buona madre,
come fiocco di neve,
hai viaggiato tutta la notte,
cercando un'improbabile alloggio,
proprio tu che sentivi
il Cristo muoversi in te.
Nell'aria della sera ho sentito
il tuo profumo,
nello zaino la tua fatica,
nello sguardo dei miei anni,
la tua dolcezza.
Le tue mani affaticate,
hanno sorretto le mie pene,
il tuo cuore,
è stato pieno della mia ansia.
Ti ringrazio, Maria,
perché mi hai fatto gustare
il piacere delle piccole cose,
della neve fresca
che si sgretolava sotto i miei piedi,
della gelida carezza del vento,
del fuoco che si è fuso con la mia anima.
Ti ringrazio, perché mi hai dato
qualcuno con cui parlare,
qualcuno a cui pensare.
Ti ringrazio, per le gioie,
ma ancor più per i dolori,
per le speranze,
ancor più per le delusioni,
la sete, la fame,
il freddo, la stanchezza.
Ti dono tutti i momenti
di dolce struggimento
passati davanti ad un fuoco
e le lacrime penose
della mia anima.
Ti ringrazio perché
negli altri
ho ritrovato Dio.

MariaMadonnastradanatale

inviato da Maria Palma Mignini, inserito il 01/01/2006

RACCONTO

162. Il dono dello Spirito Santo   1

Il giorno dell'Ascensione così riferisce una leggenda un Angelo incontrò Gesù che saliva al cielo e gli chiese: "Signore hai già terminato la tua missione?". "Si", rispose Gesù.

Poi rivolgendo lo sguardo laggiù verso la terra immersa nel freddo e nell'oscurità, videro un tenue fuoco ardere in un piccolo punto. "Che cos'è?", domandò l'angelo. Rispose il Signore: "Quel piccolo focolare è in Gerusalemme; attorno vi sono riuniti gli Apostoli insieme con mia Madre. Ora, appena sarò tornato il mio piano sarà completato: manderemo laggiù lo Spirito Santo per ravvivare quel focolare così che possa diffondersi per tutta la terra e dare luce e calore a tutti gli uomini".

L'angelo, meravigliato, dopo un momento di riflessione disse di nuovo a Gesù: "E se questo non funzionasse?". Il Signore rispose: "Il mio piano è questo e non ne ho altro. Io voglio che nel mondo regni l'amore tra gli uomini".

Aprire senza paura le porte del cuore e della mente allo Spirito Santo, dono del Padre e del Figlio, perché ravvivi anche in noi quel fuoco per renderci capaci di trasformare il mondo, questo è il compito principale del nostro essere cristiani.

Spirito SantoPentecosteAscensione

inviato da Don Santino Terranova, inserito il 09/12/2005

ESPERIENZA

163. Dio, nella sofferenza ci ama in modo particolare.

Ercoli Lorena

Spesso sento rivolgermi questa domanda: "Dove trovi la forza di reagire nonostante la tua malattia?".

Nella mia malattia, ho da 10 anni una forma di sclerosi multipla progressiva, ho visto un disegno di Dio, un qualcosa di prezioso, perché Gesù ha scelto, per la redenzione del mondo, il dolore.

Nella sofferenza ho sempre abbracciato, con Amore, la croce che Gesù mi ha donato con la malattia è per questo che Lo ringrazio nel più profondo del cuore. Al mattino il mio primo pensiero è per Lui: "Gesù tu sei tutto il mio bene, la cosa più preziosa che io ho, ti offro la mia giornata, ma soprattutto la mia sofferenza, il mio corpo debilitato dalla malattia, mi rimetto alla Tua volontà".

Io non amo certo il dolore in sé, ma amo Gesù crocifisso e abbandonato che è in me e in ogni persona provata dalla sofferenza, per questo mi sento amata da Dio in modo particolare perché mi fa sentire simile a Suo Figlio.

Non è facile seguire Gesù, mi capita di attraversare momenti di buio dove non riesco più a trovare un rapporto così profondo con Lui.

E' con la preghiera che riesco, con fatica ma poi con gioia, a ritrovare la comunione spirituale con Lui e dirGli: "Donami la forza non solo di un rapporto con Te, ma il coraggio di amarti".

Gesù poteva scegliere mille modi per salvarci, ma ha scelto il dolore per redimerci.

Nei momenti difficili della vita, causati da una sofferenza, da una malattia ricordiamoci che tutto questo è un tesoro, una perla che la comunità e i famigliari stessi, non devono disprezzare ed emarginare.

Io credo, che Dio ci ama tutti di un amore infinito e ad uno ad uno. Gesù sulla croce ha gridato: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato". Un malato non va mai abbandonato, ma ognuno di noi diventi prossimo per l'altro.

amorerapporto con Diocrocesofferenzadoloreredenzionesacrificiosolitudinesolidarietà

5.0/5 (1 voto)

inviato da Ercoli Lorena, inserito il 08/12/2005

TESTO

164. Maria, donna del sabato santo

Carlo Maria Martini, La Madonna del Sabato Santo

Il senso del tuo soffrire, o Maria, è dunque la generazione di un popolo di credenti. Tu nel Sabato Santo ci stai davanti come madre amorosa che genera i suoi figli a partire dalla croce, intuendo che né il tuo sacrificio né quello del Figlio sono vani.

Se lui ci ha amato e ha dato se stesso per noi, se il Padre non lo ha risparmiato, ma lo ha consegnato per tutti noi, tu hai unito il tuo cuore materno all'infinita carità di Dio con la certezza della sua fecondità.

Ne è nato un popolo, "una moltitudine immensa... di ogni nazione, razza, popolo e lingua"; il discepolo prediletto che ti è stato affidato ai piedi della croce ("Donna, ecco il tuo figlio": Gv 19,26) è il simbolo di questa moltitudine.

La consolazione con la quale Dio ti ha sostenuto nel Sabato santo, nell'assenza di Gesù e nella dispersione dei suoi discepoli, è una forza interiore di cui non è necessario essere coscienti, ma la cui presenza ed efficacia si misura dai frutti, dalla fecondità spirituale. E noi, qui e ora, o Maria, siamo i figli della tua sofferenza.

Mariasabato santomaternitàPasqua

5.0/5 (1 voto)

inviato da Wanda Simoncelli, inserito il 29/09/2005

PREGHIERA

165. Una luce

Quella notte Gesù ti hanno posto sulla fredda roccia. Dopo aver coperto quel tuo corpo martoriato, hanno posto un macigno all'entrata della tomba.
In quel momento l'uomo aveva smesso di credere in Dio!

Tu avevi guarito molti lebbrosi, ridato la vista ad un povero cieco, avevi sfamato migliaia di persone, avevi ridato perfino la vita al tuo amico Lazzaro... e ti hanno inchiodato sul legno della croce.
C'erano molte persone che stavano a guardare la tua umana agonia, che ti hanno visto soffrire e portare quel peso sulla via del Calvario. Alla tua morte non solo il cielo si è oscurato, ma anche il cuore di ogni uomo si è riempito del vuoto più assoluto.
Tutti ti hanno abbandonato quel pomeriggio, pochi ti sono stati vicini senza temere.

Cosa è successo nella tomba in quella notte Gesù?
Nessuno lo sa, e nessuno vorrà mai saperlo. Voler spiegare con la nostra mente umana quell'evento è presunzione.
Ma come poteva l'uomo pensare di chiudere in una tomba la Vita? Come è possibile coprire la Luce con le tenebre? Come è possibile voler chiudere tra i confini della fredda roccia l'Infinito Amore?

Tu Gesù sei il seme che, piantato per terra, muore e porta frutto. La tua morte ha portato alla nostra salvezza, ha portato alla vittoria della vita sulla morte.
Sei rinato a vita nuova per poter vivere ogni giorno e in ogni momento nel nostro cuore, in ognuno di noi.
La tomba abitata dalle tenebre, con la tua risurrezione è illuminata dalla vita, una luce che da speranza ad ogni uomo.

speranzaPasquafiduciarisurrezione

inviato da Antonio Ruffato, inserito il 29/09/2005

PREGHIERA

166. Preghiera per le vocazioni sacerdotali

Lorenzo Loppa, Vescovo di Anagni-Alatri

Signore, Gesù Cristo, pastore dei pastori
e vera luce del mondo,
guida forte e sicura dell'uomo
in cammino verso la vita,
donaci sempre pastori come te,
non troppo distanti dal tuo cuore,
docili e umili nelle mani del Padre,
amici fedeli dello Spirito, uomini di preghiera, di lavoro e d'amore,
affettuosi compagni di viaggio dell'uomo verso la patria,
con la luce della Parola
e la forza dell'Eucaristia,
nella tua chiesa sposa e madre,
per la generazione continua e feconda
dei Corpo di cui tu sei l'unico Capo.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.

vocazioni

inviato da Anna Barbi, inserito il 28/09/2005

PREGHIERA

167. Avanzo sulla mia strada

San Patrizio

Avanzo sulla mia strada
con la forza di Dio come unico appoggio
con la potenza di Dio per proteggermi
con la saggezza di Dio per orientarmi,
l'occhio di Dio per guidarmi,
l'orecchio di Dio, testimone del mio parlare.
Cristo davanti a me, dietro a me,
Cristo in me e ai miei fianchi, Cristo attorno e dappertutto,
Cristo alla mia sinistra e Cristo alla mia destra,
Cristo con me al mattino e con me alla sera,
Cristo in ogni cuore che penserà a me,
Cristo in ogni sguardo che si poserà su di me,
Cristo in ogni orecchio che mi ascolterà.

rapporto con Diointeriorità

5.0/5 (1 voto)

inviato da Stefania Raspo, inserito il 23/09/2005

TESTO

168. L'Ascensione

Mons. Luigi Giussani

La giornata di oggi è l'inizio del nostro destino di uomini, ciò per cui ognuno di noi, l'umanità è stata fatta. Questo destino di felicità, armonia esuberante di tutto il cosmo per il Primo di noi si è già avverato. Egli è già nella felicità che sarà di tutti con il corpo nella scadenza che Dio fisserà. Il mistero dell'Ascensione segna questo inizio. Gli Apostoli senza capirlo bene, con un'adesione fedele, rimasero pieni di gioia. Con il cuore pieno, nella lontananza, anche noi sappiamo che è gioia. È mistero, ma mistero di gioia. Questo destino, il mistero di oggi, è ciò per cui Egli compì la Sua missione, restò nel silenzio, nel nascondimento di trent'anni, in quella lunga tensione, nella lotta con gente cattiva e ignorante, nella Sua morte. In ogni momento della Sua vita era questo giorno la componente ultima, visse per questo giorno, per porre così la parola fine. Destino Suo e per ognuno di noi, per ogni nostro corpo, per ogni nostra anima, così intero sarà questo mistero di Ascensione.

Ci sconcerta, è quasi un peso, quando la nostra coscienza si lascia così facilmente andare. Ogni volta che ci alziamo la mattina dovrebbe riapparirci questo mistero. Egli ascese al cielo per porre l'inizio al compimento del Suo regno. Per tutti si avveri questo regno. Nel primo svegliarsi - peso, disagio, lavoro da riprendere - ci deve venire in mente il destino di questa fatica, che razionalizzi la sensazione iniziale con cui ci svegliamo. «Mando voi fino agli estremi confini della terra». Andandosene come fenomeno umano, ha lasciato il compito a noi (per questo gli Atti chiamano a uno a uno per nome gli Apostoli), il compito di essere Sua carne, Sua parola, Sua presenza. Esiste con certezza la proclamazione della felicità dell'uomo - «Io sarò con voi fino alla fine dei tempi» -, miracolo di resurrezione, di tempra che si crea all'improvviso. Il corpo mistico di Cristo in noi continua.

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inviato da Giovanni Vacca, inserito il 23/09/2005

TESTO

169. Andiamo fino a Betlemme (versione breve)

Tonino Bello

Andiamo fino a Betlem, come i pastori. L'importante è muoversi. Per Gesù Cristo vale la pena lasciare tutto: ve lo assicuro. E se, invece di un Dio glorioso, ci imbattiamo nella fragilità di un bambino, con tutte le connotazioni della miseria, non ci venga il dubbio di aver sbagliato percorso.

Perché, da quella notte, le fasce della debolezza e la mangiatoia della povertà sono divenuti i simboli nuovi dell'onnipotenza di Dio. Anzi, da quel Natale, il volto spaurito degli oppressi, le membra dei sofferenti, la solitudine degli infelici, l'amarezza di tutti gli ultimi della terra, sono divenuti il luogo dove egli continua a vivere in clandestinità. A noi il compito di cercarlo. E saremo beati se sapremo riconoscere il tempo della sua visita.

Mettiamoci in cammino, senza paura. Il Natale di quest'anno ci farà trovare Gesù e, con lui, il bandolo della nostra esistenza redenta, la festa di vivere, il gusto dell'essenziale, il sapore delle cose semplici, la fontana della pace, la gioia del dialogo, il piacere della collaborazione, la voglia dell'impegno storico, lo stupore della vera libertà, la tenerezza della preghiera.

Allora, finalmente, non solo il cielo dei nostri presepi, ma anche quello della nostra anima sarà libero di smog, privo di segni di morte, e illuminato di stelle.

E dal nostro cuore, non più pietrificato dalle delusioni, strariperà la speranza.

Clicca qui per la versione completa.

nataleincarnazionericerca di Diosperanza

inviato da Giovanni Vacca, inserito il 19/06/2005

PREGHIERA

170. Preghiera degli sposi

Casa di preghiera San Biagio

Signore, tu ci hai creato a tua immagine e somiglianza, misterioso miscuglio di terra animata dal tuo soffio divino. Vieni ad abitare la respirazione, il nostro amore. Che ogni nostra inspirazione sia accoglienza e ogni nostra espirazione sia dono.

Signore, tu sorgente zampillante d'ogni vero amore umano, accordaci di diventare l'uno per l'altra, un segno della tua invisibile presenza, un appello ad amare senza ritorno, un sacramento, una strada che conduce verso il tuo Regno di vita eterna.

Signore, donaci abbastanza fede per costruire la casa del nostro amore sulla roccia di Cristo, nostro fondamento. Preservaci dagli inganni che la minacciano di rovina. Insegnaci a costruire una casa che chiude le sue imposte ai cattivi venti dell'abitudine e apre le sue porte a tutti quelli che hanno bisogno di riscaldare il cuore alla viva fiamma della nostra gioia.

Signore, insegnaci a tessere il manto del nostro amore coi punti della fedeltà, della facilità al perdono e della pazienza, della verità, della gioia e della sofferenza. Aiutaci a non lasciar perdere alcun piccolo punto: sorgente d'una irrimediabile smagliatura.

Signore, quando verranno le ore della tempesta, donaci la forza di gettare verso di te l'ancora della preghiera, affinché possiamo attendere insieme e per sempre la riva della tua eternità.

Signore, che la gratuità e la fecondità del nostro amore continuino la tua alleanza con la terra e celebrino le nozze di Cristo col popolo di Dio. Amen.

sposicoppiamatrimonio

inviato da Casa di preghiera San Biagio, inserito il 19/06/2005

PREGHIERA

171. Preghiera per le vocazioni   1

Giovanni Paolo II, Messaggio Giornata di preghiera per le vocazioni 2005

Gesù, Figlio di Dio,
in cui dimora la pienezza della divinità,
Tu chiami tutti battezzati "a prendere il largo",
percorrendo la via della santità.

Suscita nel cuore dei giovani il desiderio
di essere nel mondo di oggi
testimoni della potenza del tuo amore.

Riempili con il tuo Spirito di fortezza e di prudenza
perché siano capaci di scoprire la piena verità
di sé e della propria vocazione.

Salvatore nostro,
mandato dal Padre per rivelarne l'amore misericordioso,
fa' alla tua Chiesa il dono
di giovani pronti a prendere il largo,
per essere tra i fratelli manifestazione
della tua presenza che rinnova e salva.

Vergine Santa, Madre del Redentore,
guida sicura nel cammino verso Dio e il prossimo,
Tu che hai conservato le sue parole nell'intimo del cuore,
sostieni con la tua materna intercessione
le famiglie e le comunità ecclesiali,
affinché aiutino gli adolescenti e i giovani
a rispondere generosamente alla chiamata del Signore.
Amen.

vocazionivocazione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Anna Barbi, inserito il 19/06/2005

TESTO

172. I Giovani

I giovani sono belli. Tu li ami, Gesù.
I giovani sono ribelli. Tu li ami.
I giovani sono strani. Tu li ami.
I giovani si perdono. Tu li vai a cercare.
I giovani amano. Tu vivi nel loro amore.
I giovani sono confusi nell'amore. Tu hai compassione.
I giovani sparano cavolate. Tu dici... «cresceranno».
I giovani hanno immense potenzialità. Tu ne favorisci lo sviluppo.
I giovani sono infantili. Tu non li condanni.
I giovani hanno dentro ogni vocazione. Tu li chiami.
I giovani ti offendono. Tu li perdoni.
I giovani hanno le ali. Tu gli offri l'azzurro dell'immenso cielo.
I giovani ti abbandonano. Tu vai a morire da solo.
I giovani si drogano, bevono, fanno sesso. Tu pazienti
e proponi una vita esigente e pura.
I giovani fanno compromessi. Tu li inviti alla radicalità.
I giovani sono provocatori. Tu mantieni la calma.
I giovani vanno fuori di testa. Tu mantieni l'equilibrio.
I giovani sono menefreghisti. Tu ti interessi di loro.
I giovani sono entusiasti. Tu apri loro le vie dell'universo.
I giovani perdono tempo. Tu li apri all'eterno senza tempo.
I giovani fanno peccati. E tu non scagli la pietra.
I giovani sono gioia. Tu la moltiplichi nel loro cuore.
I giovani cantano, ballano, sono musica. Tu sei la loro danza.
I giovani sbagliano. Tu li capisci.
I giovani sono giovani. Tu sei il loro Dio giovane.
I giovani: tu fissi il tuo sguardo d'amore su ogni generazione e li ami.
E io, Signore? E noi...?

giovani

inviato da Anna Lollo, inserito il 19/06/2005

TESTO

173. Se siamo uniti, Gesù è fra noi

Chiara Lubich, L'attrattiva del tempo moderno, Scritti Spirituali/1

Se siamo uniti, Gesù è fra noi. E questo vale. Vale più d'ogni altro tesoro che può possedere il nostro cuore: più della madre, del padre, dei fratelli, dei figli.
Vale più della casa, del lavoro, della proprietà; più delle opere d'arte d'una grande città come Roma, più degli affari nostri, più della natura che ci circonda con i fiori e i prati, il mare e le stelle: più della nostra anima!
È lui che, ispirando i suoi santi con le sue eterne verità, fece epoca in ogni epoca.
Anche questa è l'ora sua: non tanto d'un santo, ma di lui; di lui fra noi, di lui vivente in noi, edificanti - in unita d'amore - il Corpo mistico suo.
Ma occorre dilatare il Cristo; accrescerlo in altre membra; farsi come lui portatori di Fuoco. Far uno di tutti e in tutti l'Uno! E allora viviamo la vita che egli ci dà attimo per attimo nella carità.
E comandamento base l'amore fraterno. Per cui tutto vale cio che è espressione di sincera fraterna carità. Nulla vale di ciò che facciamo se in esso non vi è il sentimento d'amore per i fratelli: che Iddio è Padre e ha nel cuore sempre e solo i figli.

amore fraternounitàcomunione

5.0/5 (2 voti)

inviato da Anna Lollo, inserito il 23/04/2005

TESTO

174. Se per te il Natale

Se per te il Natale
è solo un giorno di felicità
fatta di cose,
non dire: «Oggi è Natale».

Se non fai silenzio dentro di te
per accogliere Cristo che viene,
non dire: «E' Natale per me».

Se continui a dividere
buoni e cattivi, ricchi e poveri,
non dire: «Gesù è nato per tutti noi».

Se, ascoltando
l'annuncio di Betlemme,
non pensi che la guerra e la fame
uccidono ancora,
non dire: «Pace a ogni uomo».

Ma se hai capito
che la pace di Cristo viene
quando tu porti giustizia
nel tuo piccolo mondo;

se hai capito
che i primi nel tuo cuore
devono essere i "poveri",
e che devi giocare la tua vita
ogni giorno per gli altri,

allora puoi davvero gridare:
«Vi annuncio una gioia
grande come il mondo:
oggi a Betlemme
è nato il Salvatore».

Nataleinterioritàesteriorità

inviato da Brigida, inserito il 13/04/2005

PREGHIERA

175. Signore, insegnami l'umiltà vera

Agnese Alberti

Quanto è difficile, Signore, l'umiltà. Confondo spesso l'umiltà con il disprezzo di me stesso. Con il rifiuto dell'autostima, il desiderio di essere ben accolto e amato.
Ma tu Signore, mi hai dimostrato, tramite la tua Incarnazione e la tua Passione l' Amore incommensurabile per me, tua creatura e quanto sia prezioso ai tuoi occhi.
Allora, ti prego, insegnami la verà umiltà...
....Forse ho capito, grazie Gesù.
L'essere umile, significa:
- ringraziarti per i doni ricevuti gratuitamente senza alcun merito da parte mia;
- farli fruttificare e distribuirli con la mansuetudine e umiltà di cuore che tu mi hai insegnato durante la tua vita terrena.
Mio Signore e mio Dio, trasforma il mio essere, le mie mani, i miei piedi, il mio cuore, il mio sguardo, le mie parole nell'intero tuo essere affinché gli altri possano vederti in me ed io possa amarti nell'altro.

umiltà

5.0/5 (1 voto)

inviato da Jacqueline Masi Lanteri, inserito il 30/01/2005

TESTO

176. Quando Gesù parla

Baldovino di Ford, arcivescovo di Canterbury, 1190

Quando si alza la voce del Verbo, si conficca nel cuore come frecce da combattimento che dilaniano, come chiodi profondamente piantati, e penetra più che una spada a due tagli; poiché non esiste potenza né forza che possa portare colpi così sensibili, e lo spirito umano non può concepire una punta così sottile e penetrante. Tutta la saggezza umana, tutta la delicatezza del sapere naturale sono ben lontani dal raggiungere la sua acutezza.

parola di Dio

inviato da Luca Peyron, inserito il 08/12/2004

PREGHIERA

177. Effonda ovunque il tuo profumo   1

John Henry Newman

Gesù, aiutami a diffondere ovunque
il tuo profumo, ovunque io passi.
Inonda la mia anima del tuo Spirito
e della tua vita.
Invadimi completamente e
fatti maestro di tutto il mio essere
perché la mia vita
sia un'emanazione della tua.

Illumina servendoti di me
e prendi possesso di me a tal punto
che ogni persona che accosto
possa sentire la tua presenza in me.
Guardandomi, non sia io a essere visto,
ma tu in me.

Rimani in me.
Allora risplenderò del tuo splendore
e potrò fare da luce per gli altri.
Ma questa luce avrà la sua sorgente
unicamente in te, Gesù,
e non ne verrà da me
neppure il più piccolo raggio:
sarai tu a illuminare gli altri
servendoti di me.

Suggeriscimi la lode che più ti è gradita,
che illumini gli altri attorno a me:
io non predichi a parole
ma con l'esempio,
attraverso lo slancio delle mie azioni,
con lo sfolgorare visibile dell'amore
che il mio cuore riceve da te.
Amen.

evangelizzazionemissioneesempiotestimonianza

5.0/5 (2 voti)

inviato da Wanda, inserito il 05/12/2004

TESTO

178. Anche tu   1

Anche tu sei una voce, un riflesso;
anche tu sei il "precursore"
di Colui che viene.
Egli vuole raggiungere ogni uomo
anche attraverso la tua vita,
vuole seguire le tracce
e vuole cogliere le occasioni
che tu sei disposto ad offrirgli.
Lasciati sedurre da Lui,
restagli accanto,
esci allo scoperto e permetti
alla luce di avvolgerti
e di entrare fin nelle fibre
più nascoste del tuo cuore.
Allora tutto parlerà in te
e Gesù ne sarà felice.
Te ne accorgerai
perché sarai felice anche tu!

rapporto con Dioavventotestimonianza

inviato da Daniela Rizzello, inserito il 05/12/2004

PREGHIERA

179. Preghiera per l'operatore pastorale su internet

Adele Caramico Stenta

Signore, ti affidiamo tutto ciò che siamo e ciò che facciamo.
Ci offriamo a te come tuoi umili strumenti su internet, per annunciare la tua Parola.
I nostri cuori, i nostri intenti, il nostro lavoro, siano sempre guidati dalla Santissima Trinità, affinché tutto sia per il bene dei fratelli e mai per noi stessi.
Ciò che ora siamo lo mettiamo nel tuo cuore, affinché ci plasmi come è meglio per portare Gesù anche su internet.
La Mamma Celeste ci sia sempre da guida in questo cammino.
A lei, quale mediatrice di ogni grazia, offriamo noi stessi perché ci guidi sempre a te.
Come alle nozze di Cana, ottenne da Suo Figlio il primo miracolo, così ora Le chiediamo di intercedere presso di lui affinché il nostro operato sia sempre conforme alla Volontà Divina.
E ciò che ancora ti chiediamo è di essere fedeli sempre al tuo vicario che, tu o Gesù, hai voluto qui sulla terra ed a tutto ciò che la Madre Chiesa ci insegna.
Dacci la forza e la luce necessaria per manifestare sempre, in ciò che diciamo, in ciò che facciamo, la nostra appartenenza a te, la fedeltà al tuo successore, l'amore per la Chiesa da te fondata.
Fa' che ogni fratello che incontriamo, anche in questo mondo virtuale, si possa sentire accolto ed amato, sempre nel tuo nome.
Grazie Signore.

internetapostolatoservizioevangelizzazione

inviato da Adele Caramico Stenta, inserito il 05/10/2004

TESTO

180. Tu appartieni al Signore   1

Rendine grazie al Signore! Offri a Gesù la tua mente e la tua intelligenza; chiedigli che le riempia con i suoi pensieri. Chiedigli perdono per non averla saputa usare come Lui desiderava.

Offri i tuoi occhi al Signore, chiedi perdono per i peccati commessi con gli occhi e supplicalo perché ti aiuti a guardare con i suoi occhi.

Le hai ricevute per ascoltare. Pensa alle volte che non le hai usate bene, perché quello che hai ascoltato ti può avere allontanato da Dio; chiedigli perdono e offrigliele, perché ti conceda la grazia di poterlo ascoltare in ogni momento della tua vita.

Renditi conto del fatto che puoi parlare e che questo è un dono di Dio. Chiedi perdono a Gesù per tutte le volte che hai usato la bocca per dire parole cattive, per condannare, per giudicare e chiedigli di riempire la tua bocca di parole di lode, di ringraziamento e di bontà.

Non dorme mai. Straordinario regalo di Dio. E' il motore che dà impulso alla tua vita. E' possibile che ci siano racchiusi desideri negativi. Chiedi a Gesù di avere misericordia di te e che ti aiuti. Affidagli il tuo cuore perché lui ne faccia uno strumento di lode per la sua gloria.

Dio te le ha date perché, anche attraverso di esse, tu possa manifestare la sua gloria in tutto ciò che fai. Non sempre hai saputo usarle... però, ora... hai capito e allora stendi le tue mani davanti a te, benedicile e chiedi al Signore che possano essere strumento di benedizione. Ed usale per fare il bene.

Tu sei la sua casa! E' la più bella dimora di Dio. Gli uomini si costruiscono case e le abitano, ma lui desidera vivere in te. Anche per questo ti ha fatto a sua immagine e somiglianza, tu sei il suo capolavoro!

Invitalo, allora, a prendere pieno possesso della sua dimora in te, perché ne faccia il suo Tempio Santo secondo il suo piano d'amore. Affidati veramente al Signore; ripeti più volte il nome di Gesù, sarà Lui a trionfare sulla tua mente e sul tuo cuore. Gesù vincerà le tue inclinazioni negative perché è il tuo Salvatore.

affidamentorapporto con Diotestimonianzaimpegnoresponsabilità

inviato da Daniela Rizzello, inserito il 29/07/2004

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