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PREGHIERA

141. Buon Natale   1

L. Bozzoli

Signore Gesù,
anche a te vogliamo dire oggi: Buon Natale!
Soprattutto a te.
Perché tu vieni ancora a nascere tra noi,
povero e indifeso, come allora,
eppure sempre atteso come la parola più alta
dell'infinito amore del nostro Dio.
Buon Natale, Gesù:
possa rinnovarsi il miracolo della luce
che ha illuminato l'oscurità di quella notte.
Buon Natale:
possa riecheggiare l'augurio di pace
che gli angeli hanno cantato nel cielo di Betlemme.
E ci sia dato di accoglierti
con la semplicità dei pastori,
e di godere, pieni di stupore,
della predilezione che Dio riserva
ai poveri e agli umili.
Fa' che anche noi, accogliendoti nelle nostre mani,
possiamo contemplare il volto umano di Dio
presente in ogni creatura:
volto da onorare nei poveri
con gesti di tenerezza e di pietà,
volto da custodire in noi come un tesoro nascosto;
con la passione di dire a tutti:
Buon Natale: il Signore è nato anche per te.

nataleincarnazionenatività

inviato da Rosy, inserito il 21/12/2006

PREGHIERA

142. Ogni nuovo mattino

Monaco della Chiesa d'Oriente

Signore,
che nessun nuovo mattino
venga ad illuminare la mia vita
senza che il mio pensiero
si volga alla tua resurrezione
e senza che in spirito io vada,
con i miei poveri aromi,
verso il sepolcro vuoto dell'orto!
Che ogni mattino sia, per me,
mattino di Pasqua!
E che ogni giorno,
ogni risveglio,
con la gioia della Pasqua,
mi giunga anche la conversione profonda,
quella che sappia, in ogni situazione
e in ogni persona, conoscerti
come vuoi essere conosciuto oggi,
non quale mi sembrasti ieri,
ma quale ti mostri a me adesso.
Che ognuno dei miei risvegli,
sia un risveglio alla tua presenza vera,
un incontro "pasquale col Cristo nell'orto",
questo Cristo talvolta inatteso.
Che ogni episodio della giornata
sia un momento in cui io ti senta
chiamarmi per nome,
come chiamasti Maria!
Concedimi, allora,
di voltarmi verso di te.
Concedimi di rispondere con una parola,
dirti una parola sola,
ma con tutto il cuore:
«Maestro mio!»

risurrezionePasquarapporto con Dio

inviato da Qumran2, inserito il 02/11/2006

PREGHIERA

143. Preghiera alla Madre silenziosa

John Henry Newman

Maria silenziosa,
che tutto immaginasti
senza parlare,
oltre ogni visione umana,
aiutami ad entrare
nel mistero di Cristo
lentamente e profondamente,
come un pellegrino arso di sete
entra in una caverna buia
alla cui fine oda un lieve correr d'acqua.
Fa' che prima di tutto m'inginocchi
ad adorare,
fa' che poi tasti la roccia
fiducioso,
e m'inoltri sereno nel mistero.
Fa' infine ch'io mi disseti
all'acqua della Parola
in silenzio
come te.
Forse allora, Maria,
il segreto del Figlio Crocifisso
mi si rivelerà
nella sua immensità senza confini
e cadranno immagini e parole
per fare spazio solo all'infinito.

silenziomisteropreghieracontemplazione

5.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 29/10/2006

PREGHIERA

144. Il cammino si fa di notte

Ferdinand Ebner, Parola e amore

Nell'avventura imprevedibile della grazia
tu, Signore, rifiuti categoricamente
di fornirci una carta topografica.
Il nostro cammino si fa di notte.
Ciascun atto da compiere si illumina a suo turno
come uno scatto di segnali.
Sovente la sola garanzia che abbiamo
è la fatica quotidiana
dello stesso lavoro ogni giorno da fare
della stessa vita da ricominciare
degli stessi difetti da correggere
delle stesse sciocchezze da non commettere.
Ma al di là di questa garanzia
tutto il resto è lasciato alla tua fantasia
che ci lega al suo libero e imperscrutabile gioco.

fiduciaprogetto di Dioabbandono

inviato da Qumran2, inserito il 29/10/2006

PREGHIERA

145. Accordami la tua sapienza

San Tommaso d'Aquino

Vieni, o Spirito Santo,
dentro di me, nel mio cuore e nella mia intelligenza.

Accordami la tua intelligenza,
perché io possa conoscere il Padre
nel meditare la parola del Vangelo.

Accordami il tuo amore, perché anche quest'oggi,
esortato dalla tua parola,
ti cerchi nei fatti e nelle persone che ho incontrato.

Accordami la tua sapienza, perché io sappia rivivere
e giudicare, alla luce della tua parola,
quello che oggi ho vissuto.

Accordami la perseveranza,
perché io con pazienza penetri
il messaggio di Dio nel Vangelo.

Spirito Santo

5.0/5 (1 voto)

inviato da Ester Da Ponte, inserito il 25/08/2006

PREGHIERA

146. Insegnami a pregare!

O Spirito Santo,
vieni in aiuto alla mia debolezza
e insegnami a pregare.

Senza di te, Spirito del Padre,
non so che cosa devo chiedere,
né come chiederlo.

Ma tu stesso vieni in mio soccorso
e prega il Padre per me,
con sospiri che nessuna parola può esprimere.

O Spirito di Dio,
tu conosci il mio cuore:
prega in me come il Padre vuole.

O Spirito Santo,
vieni in aiuto alla mia debolezza
e insegnami a pregare. Amen

Spirito Santopreghiera

5.0/5 (1 voto)

inviato da Ester Da Ponte, inserito il 25/08/2006

PREGHIERA

147. Preghiera degli asini   1

Dacci, Signore, di mantenere i piedi sulla terra,
e le orecchie drizzate verso il cielo,
per non perdere nulla della tua Parola.
Dacci, Signore, una schiena coraggiosa,
per sopportare gli esseri umani più insopportabili.
Dacci, Signore, di camminare diritti,
disprezzando le carezze adulatorie
e schivando le frustate.
Dacci, Signore, di essere sordi alle ingiurie, all'ingratitudine,
è la sola sordità cui aspiriamo.
Non ti chiediamo di evitare tutte le sciocchezze,
perché un asino farà sempre delle asinerie...
Dacci semplicemente, Signore, di non disperare mai
della tua misericordia così gratuita
per quegli asini cosi disgraziati che siamo,
a quanto dicono quei poveri esseri umani,
i quali però non hanno capito nulla
né degli asini, né di te,
che sei fuggito in Egitto con uno dei nostri fratelli,
e che hai fatto il tuo ingresso profetico
a Gerusalemme,
sulla schiena di uno di noi.

umiltàserviziomisericordia

inserito il 27/06/2006

PREGHIERA

148. Nelle tue mani, o Dio

Mi abbandono, o Dio, nelle tue mani.
Gira e rigira quest'argilla,
come creta nelle mani del vasaio.
Dalle una forma e poi spezzala, se vuoi.
Domanda, ordina, cosa vuoi che io faccia?
Innalzato, umiliato, perseguitato,
incompreso, calunniato, sconsolato,
sofferente, inutile a tutto,
non mi resta che dire,
sull'esempio della tua Madre:
«Sia fatto di me secondo la tua parola».
Dammi l'amore per eccellenza,
l'amore della croce,
ma non delle croci eroiche
che potrebbero nutrire l'amor proprio,
ma di quelle croci volgari,
che purtroppo porto con ripugnanza...
Di quelle croci che si incontrano
ogni giorno nella contraddizione,
nell'insuccesso, nei falsi giudizi,
nella freddezza, nel rifiuto
e nel disprezzo degli altri,
nel malessere e nei difetti del corpo,
nelle tenebre della mente
e nel silenzio e aridità del cuore.
Allora solamente Tu saprai che Ti amo,
anche se non lo saprò io,
ma questo mi basta.

n.d.r. autore incerto: sembra sia la preghiera che Robert Kennedy lesse nel giorno del funerale del fratello John Kennedy.

E' stata però pubblicata in "Piccolo Breviario" di P. Lippini, Edizioni Studio Domenicano, nel 1992, come preghiera di Sant'Agostino.

abbandono in Diocroceaccettazione

inviato da Suor Irina Mandro, inserito il 02/05/2006

TESTO

149. L'apostolato dei laici   1

Charles de Foucauld

E' certo che accanto ai preti ci vogliono delle Priscilla e degli Aquila che vedano quello che il prete non vede, arrivino dove il prete non può arrivare, vadano da chi lo evita, evangelizzino, con un contatto benefico, una bontà che si riversi su tutti, un affetto sempre pronto a donarsi, un buon esempio che attiri quanti girano le spalle al prete e gli sono ostili. Essere apostoli con quali mezzi? Con quelli che Dio mette a sua disposizione. (...) I laici devono essere apostoli con tutti coloro che possono raggiungere: i vicini e gli amici anzitutto, ma non soltanto loro, perché la carità non ha confini, abbraccia tutti quelli che abbraccia il cuore di Gesù.

Con quali mezzi? Con i migliori secondo quelli ai quali si rivolgono: con tutti quelli con cui sono in rapporto, senza eccezione, con la bontà, la tenerezza, l'affetto fraterno, l'esempio delle virtù, con l'umiltà e la dolcezza che sempre attraggono e sono così cristiane; con alcuni senza mai dir loro una parola su Dio e la religione, pazientando come pazienta Dio, essendo buoni com'è buono Dio, mostrandosi loro fratelli e pregando; con altri, parlando di Dio nella misura in cui sono in grado di accettarlo e, appena hanno in mente di ricercare la verità con lo studio della religione, mettendoli in contatto con un prete scelto molto bene e capace di far loro del bene... soprattutto, bisogna vedere in ogni essere umano un fratello - "Voi siete tutti fratelli, voi avete un solo padre che è nei cieli".

laicimissionarietàapostolatopreti

inviato da Anna, inserito il 01/05/2006

TESTO

150. L'umanità di Dio

Edward Schillebeeckx, Cerco il tuo volto, ed. Dehoniane

Alla mia età, dopo lunga e laboriosa ricerca, che non è ancora terminata, vorrei dire sommessamente che la bontà di Dio ha l'ultima parola nella nostra vita, la quale è di fatto un miscuglio di senso e di non senso, di salvezza e non salvezza, di disperazione e speranza. E' seguendo il modo di vivere di Gesù per gli uomini, sanzionato da Dio, che noi abbiamo il senso della nostra esistenza.
Il Dio che ci trascende è un Dio umano, un Dio che ama gli uomini, che si preoccupa della loro storia. L'umanità di Dio si incontra con l'umanità degli uomini e la eleva.

Dioumanitàamore di Diorapporto con Diomisericordia di Diosenso della vitaricerca di sensoincarnazionesperanza

inviato da Stefania Raspo, inserito il 25/02/2006

PREGHIERA

151. Signore, fammi incontrare qualcuno da amare   1

M. Antonietta La Barbera

Signore quando vado ad incontrare
una persona importante mi preparo,
mi vesto elegante.

Fa' che tutte le volte che incontro qualcuno
io abbia la consapevolezza di incontrare te.

Signore, quando mi sento solo e depresso
donami la forza di andare incontro a qualcuno
che è più scoraggiato di me.

Quando ho voglia di rinchiudermi nel mio io,
di tagliare i ponti con tutti,
perché "tanto non c'è niente da fare",
donami la forza di voler ricominciare,
di donare a tutti un sorriso.

Quando nessuno mi cerca,
donami l'entusiasmo di cercare qualcuno
che si sente solo e abbandonato.

Quando sono stato tradito da un amico
e ho paura di soffrire ancora,
ricorda al mio cuore quante volte ti ho tradito,
quante volte mi sono allontanato
e quale tenerezza tu mi hai donato
ogni volta che ho riconosciuto di aver sbagliato strada.

Quando ritengo di saper bastare a me stesso
e di non aver bisogno di nulla e di nessuno,
Signore fammi comprendere che senza di te
io non posso far nulla e che invece in te,
e solo in Te, io posso tutto.

Quando gli altri mi sembrano lontani,
fa' che io sappia farmi per loro prossimo;
quando gli altri sono tristi fa' che io sappia donare la tua gioia;
quando gli altri mi raccontano solo male e ingiustizie
e mi mettono nel cuore e nella mente pensieri di violenza e di morte,
Tu Signore fammi essere strumento della tua pace.

Fa' o Signore che io abbia l'entusiasmo di creare occasioni di festa,
spazi di incontri veri e creativi,
luoghi in cui ciascuno sappia riconoscere l'altro,
ritrovare se stesso e sperimentare il bisogno di te,
il desiderio di risentire la tua parola che salva, che fa rinascere,
la tua parola che soffia nel cuore,
il tuo Santo Spirito e che fa nuove tutte le cose

testimonianzaaperturaottimismopositivitàmissioneimpegno

5.0/5 (2 voti)

inviato da Rita Pistoia, inserito il 07/02/2006

PREGHIERA

152. Preghiera di una madre

Anna Marinelli

Signore, ti ringrazio d'avermi resa madre
perciò cooperatrice del tuo divino disegno
di paternità universale.
Ma ora, Signore, che il figlio da tempo è svezzato
e gli anni corrono come lampi nel cielo,
ora dammi forza e grazia
per continuare la mia missione di madre.
Dammi forza nelle mani quando stanca, a sera tardi,
ho ancora da stirare;
forza nelle gambe, quando mi trascino
da una stanza all'altra per qualcosa ancora
da sistemare.
Dammi braccia grandi come ali di aquila
per abbracciare tutti all'unisono,
perché nessuno provi la cocente sensazione del rifiuto
o della dimenticanza.
Rendi i miei occhi capaci di scrutare
le ansie di ognuno, anche le più nascoste,
e ispirami la parola che solleva e conforta.
Fa' che il sorriso non si spenga mai
sulle mie labbra e il mio cuore materno sia faro
e punto di riferimento sicuro
nei momenti della prova.
Ch'io sappia essere sempre
oasi, rifugio e riva
quando la piccola barca della loro vita
sarà scossa dalle prime tempeste.
Dammi, oggi e sempre, o Padre Nostro,
il pane dell'amore incessante,
che non conosca misura, sconfinato e immenso
come deve essere quello di una madre,
dammi la forza di dire sempre SI
anche quando vorrei risparmiarmi,
e la forza di dire NO
quando è giusto disapprovare,
perché la vita, una madre, non la dà soltanto
al momento del travaglio, ma la continua a dare
giorno dopo giorno, come pane quotidiano,
condito d'amore.
Dammi, o Signore,
la forza di educare i figli secondo la tua legge,
che è legge d'amore e di misericordia,
affinché, varcando quel dì beato,
la soglia del tuo cielo, io ti possa mostrare orgogliosa
i figli che mi hai dato, e con essi lodarti e benedirti
insieme a tutto il creato.

preghiera di una madre

5.0/5 (2 voti)

inviato da Anna Marinelli, inserito il 06/02/2006

PREGHIERA

153. Quando ti dico "ti amo"

Daniele Pasini

Amore non è possesso
Amore è desiderare il vero bene
Amore non si pronuncia
se non è ispirato dall'amore di Dio.
Voglio dirti "ti amo"
perché sei importante e speciale
ogni volta che t'incontro
perché te come tutti gli altri
siete dono particolare,
ognuno con una diversa qualità!
Non te lo dico per desiderare
un abbraccio.
Non te lo dico per avere
un consenso.
Te lo dico perché desidero
che i tuoi occhi brillino d'amore
per donarlo agli altri
con l'ascolto,
nel dolce silenzio amico,
e perché desidero donarti il mio cuore
che non può essere esclusivo
in quanto sempre sovrabbonda...
E prima che giunga un qualsiasi peccato
voglio approfittarne,
sia con la parola che con l'azione
per dimostrare a tutti,
- da quelli che conosco
a quelli che "capitano" -
che voglio amare
e voglio poterlo dire
a chi ha un cuore così puro
da saper accogliere nel giusto
una parola così bella!

amoregratuitàamicizia

5.0/5 (1 voto)

inviato da Luisa Mugheddu, inserito il 05/02/2006

PREGHIERA

154. Grazie, Signore, del Sacerdote   1

Per parlarvi dei miei primi quindici anni di parroco trovo che le parole più azzeccate le abbiano pronunciate i ragazzi durante la S. Messa dell'altro giorno. Perché le ritengo le più azzeccate? Perché descrivono la vita del prete: uomo di Dio, per gli uomini, suoi fratelli... Le loro parole si sono fatte preghiera:

Signore, illumina, benedici e ama per noi don Ambrogio.
Grazie, don Ambrogio, perché mi hai fatto diventare Figlio di Dio col Sacramento del Battesimo.
Grazie che mi assolvi dai miei peccati col Sacramento della Riconciliazione.
Grazie perché mi doni Gesù nel Sacramento dell'Eucaristia.
Grazie perché ci hai fatto conoscere e amare il Padre, Gesù e lo Spirito Santo.
Grazie che ogni giorno ci nutri e ci ammaestri con la Parola di Dio.
Grazie perché accompagni e aiuti i nostri Genitori.
Grazie perché preghi con noi e ci aiuti a capire che qui c'è Gesù.
Grazie perché giochi con noi e rendi sempre più bello il nostro Oratorio.
Grazie per la gioia che diffondi e perché spesso ci richiami a sorridere.
Grazie perché ci aiuti a conoscere e ad amare Maria.
Grazie per il dono grande del Tuo Sacerdozio.
Grazie perché benedici e consegni all'amore di Dio i nostri morti.

sacerdozioparrocoparrocchia

inviato da Don Ambrogio Villa, inserito il 05/02/2006

TESTO

155. La necessità del silenzio

Madeleine Delbrel, Noi delle strade

Non c'è solitudine senza silenzio.

Il silenzio è talvolta tacere, ma è sempre ascoltare. Un'assenza di rumore che fosse vuota della nostra attenzione alla parola di Dio non sarebbe silenzio. Una giornata piena di rumori, piena di voci, può essere una giornata di silenzio se il rumore diventa per noi l'eco della presenza di Dio, se le parole sono per noi messaggi e sollecitazioni di Dio.

Quando parliamo di noi stessi, quando parliamo tra noi, usciamo dal silenzio.

Quando ripetiamo con le nostre labbra gli intimi suggerimenti della Parola di Dio nel profondo di noi stessi, lasciamo il silenzio intatto.

Il silenzio non ama la confusione delle parole. Sappiamo parlare o tacere, ma non sappiamo accontentarci delle parole necessarie. Oscilliamo senza posa tra un mutismo che affossa la carità e una esplosione di parole che svia la verità.

Il silenzio è carità e verità. Esso risponde a colui che chiede qualcosa, ma non dà che parole cariche di vita. Il silenzio, come tutti gli impegni della vita, ci induce al dono di noi stessi e non ad un'avarizia mascherata. Ma esso ci tiene uniti per mezzo di questo dono. Non ci si può donare quando ci si è sprecati. Le vane parole di cui rivestiamo i nostri pensieri sono un continuo sperpero di noi stessi.

"Vi sarà chiesto conto di ogni parola". Di tutte quelle che bisognava dire e che la nostra avarizia ha frenato. Di tutte quelle che bisognava tacere e che la nostra prodigalità avrà seminato ai quattro venti della nostra fantasia o dei nostri nervi.

silenziopreghieraascolto

inviato da Don Welman Minoia, inserito il 01/01/2006

TESTO

156. Non dire non posso

Monaco nel mondo

È una parola che pronunciamo con troppa leggerezza.
È una parola micidiale.
È una parola che spesso liquida i problemi senza lasciarceli neppure affrontare.
È una parola che molto spesso uccide la nostra carità.
Ho ricevuto una lettera da un lebbrosario: è di una nostra sorella che vive tra i lebbrosi.
Scriveva:
"Oggi ho avuto tanta forza da una scena che Dio mi ha messo sotto gli occhi: ho visto un povero lebbroso che non camminava più, un lebbroso che si trascinava senza gambe. L'ho visto aiutare un bambino poliomielitico a camminare. Il piccolo era aggrappato alle sue spalle e lui si trascinava carponi intorno alla capanna per farlo camminare. La scena mi ha fatto piangere".
Ha commosso anche me e ho chiesto perdono a Dio per tutte le volte che davanti ad una carità ho detto: non posso.
Ci siamo tanto abituati a quelle due parole che le portiamo in noi costantemente. È un cliché preparato al nostro egoismo.
Quando è che in realtà "non possiamo"?
Se non possiamo fare noi, possiamo almeno trovare chi farà per noi.
se non possiamo fare oggni, possiamo fare domani.
Se non possiamo fare tutto, possiamo almeno fare qualcosa.
È tremendo dire: non posso!
È una ghigliottina della carità cristiana.
Bisogna bandire quelle parole.
Quando non posso veramente, posso almeno calarmi nel bisogno del fratello e versare una lacrima con lui.

caritàsolidarietàdisponibilitàimpegno

5.0/5 (1 voto)

inviato da F. Carlo, inserito il 08/12/2005

TESTO

157. Morto

Hans Christian Andersen, Il violinista

«Morto!» Che mondo di dolore è racchiuso in questa breve parola.
È una spada a due lame che, mentre colpisce chi ci è caro, affonda anche nel nostro petto. Tutto si oscura ai nostri occhi e il mondo ci sembra nero, anche se il sole illumina altri milioni di persone felici. Una sola parola, ancor più breve dell'altra, ci permette di rialzarci in piedi dandoci il soccorso necessario: «Dio».

morteresurrezionevita eternasperanza

inviato da Centro Giovani Diocesi Di Pinerolo, inserito il 02/10/2005

PREGHIERA

158. Quando

Adolfo Rebecchini

Quando mi sento stanco
e le mie sole forze non sembrano più sufficienti per andare avanti,
dammi la forza di cercarti sempre, Signore.

Quando il buio della notte
scende cupo nel mio cuore e tutto mi appare triste e doloroso,
rischiarami con la luce della tua Parola.

Quando intorno a me
vedo gente che soffre e piange,
fammi donare sempre gioia e speranza.

Quando gli altri sono in difficoltà
e hanno bisogno di me,
fammi essere presenza discreta e amica.

Quando le falsità e i compromessi
regolano la mia vita,
dammi il coraggio dell'autenticità senza riserve.

Quando voglio far valere
sempre e solo le mie idee,
dammi l'umiltà di considerare anche le posizioni altrui.

Quando prevalgono
le lotte e le divisioni,
fammi essere portatore di unione e di concordia.

Quando,...

Solo quando sarò capace di fidarmi di te, Signore,
riuscirò a vedere e a proclamare il tuo Regno
che è già tra noi, con noi e dentro di noi.

speranzafiduciaaffidamentorapporto con Diofede

4.5/5 (2 voti)

inviato da Adolfo Rebecchini, inserito il 02/10/2005

TESTO

159. Conclave

Karol Wojtyla, Trittico romano, marzo 2003

E proprio qui, ai piedi di questa stupenda policromia sistina,
si riuniscono i cardinali,
una comunità responsabile per il lascito delle chiavi del Regno.
Giunge proprio qui.
E Michelangelo li avvolge, tuttora, della sua visione.
"In lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo..."
Chi è lui?
Ecco, la mano creatrice dell'Onnipotente Vecchio, diretta verso Adamo...
Al principio Dio ha creato...
Costui che vede tutto...
La policromia sistina allora propagherà la Parola del Signore:
"Tu es Petrus" - udì Simone, il figlio di Giona.
"A te consegnerò le chiavi del Regno".
La stirpe, a cui è stata affidata la tutela del lascito delle chiavi,
si riunisce qui, lasciandosi circondare dalla policromia sistina,
da questa visione che Michelangelo ci ha lasciato.
Era così nell'agosto e poi nell'ottobre, del memorabile anno dei due conclavi,
e così sarà ancora, quando se ne presenterà l'esigenza dopo la mia morte.
All'uopo, bisogna che a loro parli la visione di Michelangelo.
"Con-clave": una compartecipata premura del lascito delle chiavi, delle chiavi del Regno.
Ecco, si vedono tra il Principio e la Fine,
tra il Giorno della Creazione e il Giorno del Giudizio.
E' dato all'uomo di morire una volta sola e poi il Giudizio!
Una finale trasparenza e luce.
La trasparenza degli eventi.
La trasparenza delle coscienze.
Bisogna che, in occasione del conclave, Michelangelo insegni al popolo.
Non dimenticate: Omnia nuda et aperta sunt ante oculos Eius.
Tu che penetri tutto - indica!
Lui additerà...

conclavecardinali

inviato da Sr. Anna Maria O.s.b., inserito il 02/10/2005

PREGHIERA

160. Preghiera per le vocazioni sacerdotali

Lorenzo Loppa, Vescovo di Anagni-Alatri

Signore, Gesù Cristo, pastore dei pastori
e vera luce del mondo,
guida forte e sicura dell'uomo
in cammino verso la vita,
donaci sempre pastori come te,
non troppo distanti dal tuo cuore,
docili e umili nelle mani del Padre,
amici fedeli dello Spirito, uomini di preghiera, di lavoro e d'amore,
affettuosi compagni di viaggio dell'uomo verso la patria,
con la luce della Parola
e la forza dell'Eucaristia,
nella tua chiesa sposa e madre,
per la generazione continua e feconda
dei Corpo di cui tu sei l'unico Capo.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.

vocazioni

inviato da Anna Barbi, inserito il 28/09/2005

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