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TESTO

101. 24 domande e risposte   3

Madre Teresa di Calcutta

Il giorno più bello? Oggi.
L'ostacolo più grande? La paura.
La cosa più facile? Sbagliarsi.
L'errore più grande? Rinunciare.
La radice di tutti i mali? L'egoismo.
La distrazione migliore? Il lavoro.
La sconfitta peggiore? Lo scoraggiamento.
I migliori professionisti? I bambini.
Il primo bisogno? Comunicare.
La felicità più grande? Essere utili agli altri.
Il mistero più grande? La morte.
Il difetto peggiore? Il malumore.
La persona più pericolosa? Quella che mente.
Il sentimento più brutto? Il rancore.
Il regalo più bello? Il perdono.
Quello indispensabile? La famiglia.
La rotta migliore? La via giusta.
La sensazione più piacevole? La pace interiore.
L'accoglienza migliore? Il sorriso.
La miglior medicina? L'ottimismo.
La soddisfazione più grande? Il dovere compiuto.
La forza più grande? La fede.
Le persone più necessarie? I sacerdoti.
La cosa più bella del mondo? L'amore.

vitasenso della vitaottimismosperanzaimpegno

5.0/5 (3 voti)

inviato da Eva Bracco, inserito il 19/08/2007

PREGHIERA

102. Preghiera Giornata Mondiale per le Vocazioni 2006

Benedetto XVI

O Padre, fa' sorgere fra i cristiani
numerose e sante vocazioni al sacerdozio,
che mantengano viva la fede
e custodiscano la grata memoria del tuo Figlio Gesù
mediante la predicazione della sua parola
e l'amministrazione dei Sacramenti,
con i quali tu rinnovi continuamente i tuoi fedeli.
Donaci santi ministri del tuo altare,
che siano attenti e fervorosi custodi dell'Eucaristia,
sacramento del dono supremo di Cristo
per la redenzione del mondo.
Chiama ministri della tua misericordia,
che, mediante il sacramento della Riconciliazione,
diffondano la gioia del tuo perdono.
Fa', o Padre, che la Chiesa accolga con gioia
le numerose ispirazioni dello Spirito del Figlio tuo
e, docile ai suoi insegnamenti,
si curi delle vocazioni al ministero sacerdotale
e alla vita consacrata.
Sostieni i Vescovi, i sacerdoti, i diaconi,
i consacrati e tutti i battezzati in Cristo,
affinché adempiano fedelmente la loro missione
al servizio del Vangelo.
Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.
Maria, Regina degli Apostoli, prega per noi!

vocazione

inviato da Qumran2, inserito il 01/05/2007

PREGHIERA

103. Dimentica, o Signore   1

S. Agostino, scritti

Dimentica, o Signore, dimentica ed abbi pietà di me.
Perdona alla mia ignoranza e ai miei grandi difetti.
Non mi riprovare come temerario se, tuo servo inutile e cattivo, senza lacrime e senza la dovuta riverenza e timore, oso lodarti, benedirti e adorarti.
Voglio amarti, ma non ne sono capace.
Tutta la mia salvezza è riposta nella tua grande misericordia.

perdono

5.0/5 (1 voto)

inviato da Oriana Bergamini, inserito il 07/04/2007

PREGHIERA

104. Preghiera del clown

Dal film "Il più comico spettacolo del mondo"

Noi ti ringraziamo nostro buon Protettore per averci dato anche oggi la forza di fare il più bello spettacolo del mondo.Tu che proteggi uomini, animali e baracconi, tu che rendi i leoni docili come gli uomini e gli uomini coraggiosi come i leoni, tu che ogni sera presti agli acrobati le ali degli angeli, fa' che sulla nostra mensa non venga mai a mancare pane ed applausi. Noi ti chiediamo protezione, ma se non ne fossimo degni, se qualche disgrazia dovesse accaderci, fa' che avvenga dopo lo spettacolo e, in ogni caso, ricordati di salvare prima le bestie e i bambini. Tu che permetti ai nani e ai giganti di essere ugualmente felici, tu che sei la vera, l'unica rete dei nostri pericolosi esercizi, fa' che in nessun momento della nostra vita venga a mancarci una tenda, una pista e un riflettore. Guardaci dalle unghie delle nostre donne, ché da quelle delle tigri ci guardiamo noi, dacci ancora la forza di far ridere gli uomini, di sopportare serenamante le loro assordanti risate e lascia pure che essi ci credano felici. Più ho voglia di piangere e più gli uomini si divertono, ma non importa, io li perdono, un po' perché essi non sanno, un po' per amor Tuo, e un po' perché hanno pagato il biglietto. Se le mie buffonate servono ad alleviare le loro pene, rendi pure questa mia faccia ancora più ridicola, ma aiutami a portarla in giro con disinvoltura. C'è tanta gente che si diverte a far piangere l'umanità, noi dobbiamo soffrire per divertirla; manda, se puoi, qualcuno su questo mondo capace di far ridere me come io faccio ridere gli altri.

felicitàamoreserviziointerioritàgioiaclownpagliaccio

inviato da Annamaria Bassini, inserito il 07/04/2007

PREGHIERA

105. Preghiera di un ribelle   1

Francois Gervais, Il piccolo saggio. Parole per maturare, ed. San paolo 2004

Tu non esisti, io lo so
non voglio nemmeno parlare di te.
Tu non sei che una pericolosa invenzione.
Hanno talmente ucciso e umiliato in nome tuo.
Tu non sei più reale della statua di un re.
Mi hanno insegnato a forza di punizioni tutto l'«amore» che ha ispirato le tue leggi.
E tu vorresti oggi che io creda al tuo perdono!
Se tu esistessi, mi daresti la fede, non la dittatura di una religione.
Pare che tu sia venuto per i poveri che non hanno un tetto.
Tuttavia di fronte alle porte chiuse della tua Chiesa, io tremo terribilmente e il mio cuore sanguina di freddo.
Anche sul marciapiede, la mia presenza scandalizza.
Io non sono forse degno di te né del tuo calore.
Allora, perché affermare che tu accogli anzitutto il peccatore?
Se tu esistessi, accetteresti le mie debolezze e verresti a saziare la mia fame di tenerezza.
Sono molti che mi parlano del tuo amore, ma quando tendo loro la mano, cambiano strada.
Hanno paura di amarmi per rinnegarti facilmente?
Io non chiedo loro l'abbondanza del loro granaio.
Ho semplicemente bisogno di un po' di speranza.
Per tutta la vita, ho detestato il tuo silenzio.
Ed ecco che, questa sera, mi sorprendo a pregarti come se non sapessi più...
Non sapessi più resisterti.

preghierarapporto con Dioricerca di Diopovertàsolidarietàtestimonianza

inviato da Simona Pirolli, inserito il 29/10/2006

PREGHIERA

106. Vieni, Spirito Santo   2

Vieni, Spirito Santo,
e irrompi come un vento impetuoso nelle nostre comunità,
vieni a sconvolgere le nostre liturgie troppo rigide, i nostri consigli parrocchiali, pastorali,
troppo convenzionati, le nostre catechesi troppo dotte,
vieni a portare vita in queste nostre comunità troppo polverose, ammuffite, troppo ordinate.
Vieni Spirito Santo come un fuoco ardente,
brucia tutto ciò che ci impedisce di seguire il Vangelo di Gesù,
brucia ogni nostro atteggiamento meschino, brucia ogni carico inutile,
brucia ogni paura e ogni gelosia.
Infiamma il nostro cuore, di un coraggio a tutta prova,
di una generosità senza limiti, di una misericordia inesauribile.
Vieni, Spirito Santo, e insegnaci a parlare l'unico linguaggio che tutti possono comprendere:
il linguaggio dell'amore, della salvezza, del perdono.
Liberaci da tutto ciò che complica, indebolisce e annienta le nostre parole.
Donaci di portare a tutti il lieto annuncio con parole cariche di bontà e rispetto.

Pentecosteparrocchiaevangelizzazioneconsiglio pastorale

1.0/5 (1 voto)

inviato da Qumran2, inserito il 25/10/2006

PREGHIERA

107. Tu ci sei necessario o Cristo   1

Paolo VI, Lettera pastorale alla Diocesi di Milano, 1955

O Cristo, nostro unico mediatore, Tu ci sei necessario:
per vivere in Comunione con Dio Padre;
per diventare con te, che sei Figlio unico e Signore nostro, suoi figli adottivi;
per essere rigenerati nello Spirito Santo.

Tu ci sei necessario,
o solo vero maestro delle verità recondite e indispensabili della vita,
per conoscere il nostro essere e il nostro destino, la via per conseguirlo.

Tu ci sei necessario, o Redentore nostro,
per scoprire la nostra miseria e per guarirla;
per avere il concetto del bene e del male e la speranza della santità;
per deplorare i nostri peccati e per averne il perdono.

Tu ci sei necessario, o fratello primogenito del genere umano,
per ritrovare le ragioni vere della fraternità fra gli uomini,
i fondamenti della giustizia, i tesori della carità, il bene sommo della pace.

Tu ci sei necessario, o grande paziente dei nostri dolori,
per conoscere il senso della sofferenza
e per dare ad essa un valore di espiazione e di redenzione.

Tu ci sei necessario, o vincitore della morte,
per liberarci dalla disperazione e dalla negazione,
e per avere certezze che non tradiscono in eterno.

Tu ci sei necessario, o Cristo, o Signore, o Dio-con-noi,
per imparare l'amore vero e camminare nella gioia e nella forza della tua carità,
lungo il cammino della nostra vita faticosa,
fino all'incontro finale con Te amato, con Te atteso,
con Te benedetto nei secoli.

GesùCristorapporto con Cristo

inviato da F. Carlo Poloni, inserito il 13/07/2006

PREGHIERA

108. La dolcezza di Dio

Luigi Spilla, Emozioni di un uomo

Tu, o Signore, continui a sfogliare
le pagine del mio romanzo,
e vi aggiungi sempre parole di pace e di perdono;
o Signore,
costantemente mi chiami e mi interpelli
anche se non so interpretare la tua voce,
anche se continuo a costruirmi
i miei castelli sulla sabbia.

Tu mi insegui,
mi passi sempre accanto, inosservato
e mi sfiori dolcemente con la tua carezza soffice
fino a quando il tuo tenero bacio
non prosciuga l'ultima mia lacrima.

Tu, o Signore, insisti sempre
a voler sottrarre alla morte anche i sordi
i falliti, lo sfiduciato e chiunque si ostina
a non lasciarsi inebriare
dal tuo eterno soffio rigeneratore...
perché, Signore, tu sei la vita che non muore!

rapporto con Diomisericordia di Dioamore di Diodolcezza di Dio

inviato da Luigi Spilla, inserito il 03/05/2006

TESTO

109. Per parlare con Dio   1

1) Scegli il prefisso giusto, non comporre un numero a caso.
2) Una conversazione telefonica con Dio non è un monologo. Non parlare sempre tu, ma ascolta anche lui che ti parla dall'altro capo.
3) Se la comunicazione si è interrotta, controlla se sei stato tu a far cadere la linea.
4) Non prendere l'abitudine di chiamare Dio nei casi urgenti.
5) Non telefonare a Dio solo nelle ore a tariffa ridotta cioè al termine della settimana. Dovresti riuscire a fare delle brevi chiamate ogni giorno.
6) Ricordati che le chiamate a Dio non costano nulla e sono a sue spese.
7) Controlla che Dio non ti abbia lasciati messaggi registrati nella segreteria telefonica.

Nota bene: se, pur avendo osservato queste regole la comunicazione risulta difficile o disturbata, rivolgiti confidenzialmente allo Spirito Santo. Egli ristabilirà la comunicazione. Se il tuo apparecchio non funziona più portalo a riparare in quell'Ufficio riparazioni che è il sacramento del perdono. Il tuo apparecchio è gratuito a vita e sarai rimesso a nuovo con un intervento gratuito.

Clicca qui per un'altra versione dello stesso testo.

rapporto con Diopreghieraconfessionetelefono

5.0/5 (1 voto)

inviato da Cosimo Damiano, inserito il 03/05/2006

PREGHIERA

110. Ricevimi, Signore misericordioso

S. Giovanni Damasceno

Sono davanti alle porte della tua chiesa,
e non mi libero dai cattivi pensieri.
Ma tu, o Cristo,
che hai giustificato il pubblicano,
che hai avuto compassione dell'adultera,
e hai aperto al ladrone
le porte del Paradiso,
aprimi il tesoro della tua bontà
e poiché mi avvicino e ti tocco,
accoglimi come la peccatrice
e l'inferma che hai guarito.
Infatti questa, avendo toccato
il lembo del tuo vestito,
riebbe la salute;
e quella, avendo abbracciato
i tuoi piedi incontaminati,
ottenne il perdono dei peccati.

misericordia di Dioperdonoconversione

inserito il 01/05/2006

PREGHIERA

111. Il Credo della Speranza

Michele Do

Credo in un solo Dio che è Padre,
fonte sorgiva di ogni vita, di ogni bellezza, di ogni bontà;
da lui vengono e a lui tornano tutte le cose.

Credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio e figlio dell'uomo,
immagine visibile e trasparente dell'invisibile volto di Dio,
immagine alta e pura del volto dell'uomo
così come lo ha sognato il cuore di Dio.

Credo nello Spirito Santo,
che vive ed opera nelle profondità del nostro cuore,
per trasformarci tutti ad immagine di Cristo.

Credo che da questa fede fluiscano
le speranze più essenziali della nostra vita:
la comunione dei santi e delle cose sante, che è la Chiesa,
la buona novella del perdono dei peccati,
la speranza della risurrezione che ci dona la certezza
che nulla va perduto nella nostra vita,
nessun frammento di bontà e bellezza,
nessun sacrificio per quanto nascosto ed ignorato,
nessuna lacrima e nessuna amicizia.

credosperanza

5.0/5 (1 voto)

inviato da Pierpaolo Fantasia, inserito il 18/03/2006

PREGHIERA

112. Ho bisogno di te, Signore!

Sono qui, in questa stanza buia; la mia unica compagnia è il respiro incessante del male che mi tormenta, che già mi ha fatto perdere la strada del bene, che già ha riempito il mio cuore del desiderio di vendetta, di falsità, di ipocrisia, di sfruttare il mio prossimo per raggiungere i miei obiettivi.

Ma, poi, penso a te, amore dell'anima mia; e i raggi del sole, a poco a poco, illuminano questa stanza e riesco a sentire il calore di ogni tua carezza. Sono debole ed è per questo che ho bisogno di te. Ho bisogno della tua carne, che è vero cibo, e del tuo sangue, che è vera bevanda.

Solo nuterndomi del tuo corpo, che è pane di vita, conoscerò il vero significato del perdono e avrò il coraggio di combattere le ingiustizie di questo mondo.

Solo bevendo il tuo sangue potrò urlare la tua misericordia, potrò avere le braccia protese e le mani aperte per i malati, per gli spenti nell'anima, per i bambini violati, per i giovani traditi nelle loro attese.

Fammi capire che l'energia per la mia vita è il tuo santissimo corpo e il tuo santissimo sangue. Fammi capire che solo mangiando questo pane vivo potrò abbandonarmi al tuo amore e, così, quando ti incontrerò, sarà Paradiso per sempre

Eucaristiamalattiadolorecrocesofferenza

inviato da Margherita Di Palma, inserito il 01/01/2006

TESTO

113. Non dire non posso

Monaco nel mondo

È una parola che pronunciamo con troppa leggerezza.
È una parola micidiale.
È una parola che spesso liquida i problemi senza lasciarceli neppure affrontare.
È una parola che molto spesso uccide la nostra carità.
Ho ricevuto una lettera da un lebbrosario: è di una nostra sorella che vive tra i lebbrosi.
Scriveva:
"Oggi ho avuto tanta forza da una scena che Dio mi ha messo sotto gli occhi: ho visto un povero lebbroso che non camminava più, un lebbroso che si trascinava senza gambe. L'ho visto aiutare un bambino poliomielitico a camminare. Il piccolo era aggrappato alle sue spalle e lui si trascinava carponi intorno alla capanna per farlo camminare. La scena mi ha fatto piangere".
Ha commosso anche me e ho chiesto perdono a Dio per tutte le volte che davanti ad una carità ho detto: non posso.
Ci siamo tanto abituati a quelle due parole che le portiamo in noi costantemente. È un cliché preparato al nostro egoismo.
Quando è che in realtà "non possiamo"?
Se non possiamo fare noi, possiamo almeno trovare chi farà per noi.
se non possiamo fare oggni, possiamo fare domani.
Se non possiamo fare tutto, possiamo almeno fare qualcosa.
È tremendo dire: non posso!
È una ghigliottina della carità cristiana.
Bisogna bandire quelle parole.
Quando non posso veramente, posso almeno calarmi nel bisogno del fratello e versare una lacrima con lui.

caritàsolidarietàdisponibilitàimpegno

5.0/5 (1 voto)

inviato da F. Carlo, inserito il 08/12/2005

PREGHIERA

114. Signore, io ti chiedo sempre perdono   1

Signore, io ti chiedo sempre perdono, ad ogni mancanza mi ricordo che tu soffri per questo mio peccato che potevo evitare.
Dico parolacce e la sera prima di addormentarmi ti chiedo di perdonarmi.
...Ma un mio amico mi offende e non riesco a dimenticare tale offesa...
Non aiuto in casa e sono menefreghista nei confronti dei miei genitori che fanno sacrifici per me. Scusa Signore per la mia indifferenza.
...Però un mio amico non mi aiutato in un compito ed ho deciso che d'ora in poi con me ha chiuso...
Signore, perdonami perché ti penso poco e dedico poco tempo alla preghiera e al dialogo con te.
...Però un mio ex compagno di classe non si fa più sentire e ho deciso di dimenticarlo perché non merita le mie attenzioni....
C'è qualcosa che non quadra Signore: ti chiedo di perdonarmi azioni che io stesso non sono capace di perdonare ad altri.... Ma è difficile...
Signore, dammi la forza di riuscire a perdonare perché il mio piccolo mondo possa essere un mondo di pace.

perdonopacemisericordiamisericordia di Dio

inviato da Lisa Gleria, inserito il 02/10/2005

ESPERIENZA

115. Vita!

- Non sapevo vivere. Nulla viveva in me, anche se affermavo il contrario. Ho chiesto perdono al Signore perché Lui mi aveva donato la vita, ma io non sapevo accoglierla. Ebbene, sei mesi dopo, un bel giorno, ho capito improvvisamente e ho visto che il Signore mi aveva risuscitato. E da quel giorno è iniziato un cammino di pace, un cammino di vita in cui nulla oppone più resistenza (Giovanni, 19 anni).

- Ho cominciato a lavorare nelle discoteche e l'ho fatto per cinque anni. Ho conosciuto droga, alcolici, sesso, omosessualità. Sono stata distrutta, tradita, ingannata. Ero diventata l'ombra di me stessa. Un giorno, nel momento in cui stavo per suicidarmi, il Signore è venuto a prendermi tra le sue braccia e per la prima volta mi sono fatta dire: "Io ti amo" e ho voluto vivere di nuovo (Anna, 21 anni).

- Ti è mai capitato di aver voglia di morire? Per molto tempo tutte le mattine guardavo dalla finestra dicendo a me stessa: "Ora mi butto!". Oggi non voglio più morire, perché ho scoperto che Gesù è vivo! Questa è la mia preghiera, il mio grido "Gesù è vivo!" (Viviana, 17 anni).

- Ho 19 anni e ho capito, dopo un tentato suicidio a 17 anni - che è fallito - che non potevo rimanere a non far niente della mia vita... Ora sono pronta, moralmente e fisicamente, a dare due o tre anni della mia vita per aiutare coloro che hanno bisogno senza ricevere nulla in cambio. E il fatto di non ricevere nulla in cambio (diciamo materialmente) è molto importante per me. Non credo che potrei costruire la mia vita, o perlomeno una parte di essa, senza offrire un po' della mia gioventù, allo scopo di dare il massimo di me stessa (Giusy).

senso della vitaviverevita

inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 23/09/2005

PREGHIERA

116. Sono un povero

Gianni Fanzolato

Sono un povero, Signore,
ma mi è rimasto il sorriso
che regalo a chi incontro triste
o a chi ha perduto la gioia di sorridere.

Sono un povero, Signore,
ma do volentieri una carezza
a chi non si sente amato in questo mondo
ai senza voce, agli ultimi, ai poveri e migranti.

Sono un povero, Signore,
ma tu m'hai fatto ricco di perdono,
non costa niente offrirlo a chi mi ha offeso,
ma come riempie il cuore di pace il perdonare.

Sono un povero, Signore,
ma tu mi hai insegnato compassione;
rido con chi ride, piango con chi piange,
porto con gioia la mia e la croce di chi soffre.

Sono un povero, Signore,
ma stringo contento la mano del vicino,
do una pacca sulla spalla a chi scorgo solo,
perdo il mio tempo con chi cerca un po' di calore.

Sono povero, Signore,
ma mi hai lasciato un cuore
per pregare, ascoltare la tua voce,
parlare di te e dei fratelli che mi hai dato.

Sono povero, Signore,
ma la tua grazia mi basta,
mi da la gioia vera e ali per volare,
colora di luce l'orizzonte e senso al camminare.

Sono povero, Signore,
ma ho Te, mangio il tuo Pane,
respiro il tuo alito di vita che fortifica,
mi aspetti sempre quando decido di lasciarti.

"Non sei più povero, sarai il più ricco
se mi ami e darai il tuo amore a chi ti vive accanto".

povertàamoresolidarietàcarità

inviato da P. Gianni Fanzolato, inserito il 23/09/2005

RACCONTO

117. I monaci e il secchio   3

Paulo Coelho, I racconti del maktub

Uno dei monaci del monastero di Sceta commise una grave mancanza, e così fu chiamato l'eremita più saggio perché potesse giudicarla. L'eremita si rifiutò, ma i monaci insistettero tanto che lui finì per andare. Prima, però, prese un secchio e lo forò in vari punti. Poi, lo riempì di sabbia e s'incamminò verso il convento. Il superiore, vedendolo entrare, gli domandò che cosa fosse.

«Sono venuto a giudicare il mio prossimo - disse l'eremita -. I miei peccati stanno scorrendo dietro di me, come scorre la sabbia di questo secchio. Ma, siccome non mi guardo alle spalle e non mi rendo conto dei miei stessi peccati, sono stato chiamato a giudicare il mio prossimo!»

I monaci allora rinunciarono alla punizione all'istante.

peccatoperdonomisericordianon giudicaregiudizio

5.0/5 (3 voti)

inviato da Luca Peyron, inserito il 01/07/2005

TESTO

118. La grazia

Marcel Morè

La grazia di cui parla il Nuovo Testamento è una "grazia di virtù"? Se così fosse, il cristianesimo sarebbe una dottrina della disperazione. Infatti basta essere vissuti in mezzo ai cristiani per rendersi conto che moltissimi di loro hanno implorato fin dall'infanzia la grazia del Signore per rimanere virtuosi, e non sono rimasti tali. Possiamo chiederci invece se la grazia non è piuttosto una "grazia d'amore" che permette, quando si è in peccato, di non odiare, come troppo spesso avviene, gli altri peccatori, ma di avere un'infinita compassione per i nostri fratelli e di lanciare verso Dio un grido d'amore.

graziavita cristianaperdono di Dioamore di Dio

inviato da Luca Peyron, inserito il 21/06/2005

PREGHIERA

119. Preghiera degli sposi

Eremo San Biagio

Signore, tu ci hai creato a tua immagine e somiglianza, misterioso miscuglio di terra animata dal tuo soffio divino. Vieni ad abitare la respirazione, il nostro amore. Che ogni nostra inspirazione sia accoglienza e ogni nostra espirazione sia dono.

Signore, tu sorgente zampillante d'ogni vero amore umano, accordaci di diventare l'uno per l'altra, un segno della tua invisibile presenza, un appello ad amare senza ritorno, un sacramento, una strada che conduce verso il tuo Regno di vita eterna.

Signore, donaci abbastanza fede per costruire la casa del nostro amore sulla roccia di Cristo, nostro fondamento. Preservaci dagli inganni che la minacciano di rovina. Insegnaci a costruire una casa che chiude le sue imposte ai cattivi venti dell'abitudine e apre le sue porte a tutti quelli che hanno bisogno di riscaldare il cuore alla viva fiamma della nostra gioia.

Signore, insegnaci a tessere il manto del nostro amore coi punti della fedeltà, della facilità al perdono e della pazienza, della verità, della gioia e della sofferenza. Aiutaci a non lasciar perdere alcun piccolo punto: sorgente d'una irrimediabile smagliatura.

Signore, quando verranno le ore della tempesta, donaci la forza di gettare verso di te l'ancora della preghiera, affinché possiamo attendere insieme e per sempre la riva della tua eternità.

Signore, che la gratuità e la fecondità del nostro amore continuino la tua alleanza con la terra e celebrino le nozze di Cristo col popolo di Dio. Amen.

sposicoppiamatrimonio

inviato da Eremo San Biagio, inserito il 19/06/2005

TESTO

120. I Giovani

I giovani sono belli. Tu li ami, Gesù.
I giovani sono ribelli. Tu li ami.
I giovani sono strani. Tu li ami.
I giovani si perdono. Tu li vai a cercare.
I giovani amano. Tu vivi nel loro amore.
I giovani sono confusi nell'amore. Tu hai compassione.
I giovani sparano cavolate. Tu dici... «cresceranno».
I giovani hanno immense potenzialità. Tu ne favorisci lo sviluppo.
I giovani sono infantili. Tu non li condanni.
I giovani hanno dentro ogni vocazione. Tu li chiami.
I giovani ti offendono. Tu li perdoni.
I giovani hanno le ali. Tu gli offri l'azzurro dell'immenso cielo.
I giovani ti abbandonano. Tu vai a morire da solo.
I giovani si drogano, bevono, fanno sesso. Tu pazienti
e proponi una vita esigente e pura.
I giovani fanno compromessi. Tu li inviti alla radicalità.
I giovani sono provocatori. Tu mantieni la calma.
I giovani vanno fuori di testa. Tu mantieni l'equilibrio.
I giovani sono menefreghisti. Tu ti interessi di loro.
I giovani sono entusiasti. Tu apri loro le vie dell'universo.
I giovani perdono tempo. Tu li apri all'eterno senza tempo.
I giovani fanno peccati. E tu non scagli la pietra.
I giovani sono gioia. Tu la moltiplichi nel loro cuore.
I giovani cantano, ballano, sono musica. Tu sei la loro danza.
I giovani sbagliano. Tu li capisci.
I giovani sono giovani. Tu sei il loro Dio giovane.
I giovani: tu fissi il tuo sguardo d'amore su ogni generazione e li ami.
E io, Signore? E noi...?

giovani

inviato da Anna Lollo, inserito il 19/06/2005

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