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PREGHIERA
81. Preghiera in occasione del battesimo 1
Signore, ti prego per mia figlia.
È nata nuova come pagina tutta bianca.
Nessuno vi scarabocchi sopra:
non i compagni, non la scuola,
non la televisione...
È nata col viso pieno d'anima.
Nessuno le rubi il sorriso.
È nata originale, unica, irripetibile.
Conservi sempre la sua mente per pensare
il suo cuore per amare.
È nata piena di voglia di vivere.
Mai perda la grinta
per attaccare la vita e non subirla.
È nata aperta a Te.
Nessuno le sbarri la strada,
nessuno le rubi la bussola.
È nata preziosa.
Perché più figlia Tua che figlia mia.
Custodiscila, Signore,
e amala
come sai amare Tu,
Padre mio e Padre suo:
Padre nostro che sei nei cieli
e in terra vivi
nel cuore nuovo
di ogni bimbo che al mondo doni.
Amen.
famigliagenitorifiglibattesimo
inviato da Mariella Banchetti, inserito il 14/06/2002
PREGHIERA
82. Non sappiamo parlarti, Signore
Non sappiamo parlarti, Signore.
Parlarti come si parla
alla propria anima,
senza ingannarci,
senza ingannarti.
Parlarti come il fiore che s'apre,
come l'astro fisso nella Tua luce,
i cieli assorti nel Tuo splendore.
Non sappiamo che dirti
trascurate preghiere,
o lanciarti il grido
dell'anima, della carne ferita.
Insegnaci le parole del silenzio.
preghierasilenziorapporto con Dio
inviato da Mariangela Molari, inserito il 08/06/2002
PREGHIERA
Dammi solo poco,
perché non dimentichi mai
di chiamarti il mio tutto.
Lasciami solo poco,
perché in ogni luogo
senta bisogno di te,
perché senza ritegni
possa tornare da te,
perché in ogni momento
possa offrirti il mio cuore.
Lasciami solo poco,
perché i tuoi doni
non ti nascondano mai;
dammi una sola catena
con cui possa legarmi
al tuo viso per sempre;
lascia che il tuo desiderio
inanelli la mia vita
e diventi catena per te.
inviato da Luca Mazzocco, inserito il 02/06/2002
TESTO
La vita è così... Sono cose che capitano. Succede...
Sì.
Succede che io stia bene e quell'altro languisce in un sanatorio. Succede che io rischi l'indigestione e l'indiano muore di fame.
Succede che io tenga il mio bravo conto in banca e il vicino di casa vada a impegnare una coperta al Monte di Pietà.
Succede che io mi preoccupi per scegliere la villeggiatura e la famiglia di fronte si disperi per il pagamento dell'affitto (due camere in otto).
Succede che io vada in ufficio con l'utilitaria - è più maneggevole della coupé - e lo scaricatore si presenti alle 6 di mattino sulla banchina del porto a vedere se qualcuno ha bisogno delle sue braccia.
Succede che i miei figli ricevano per Natale dei doni favolosi e quella bambina sarda scriva: "Caro Gesù Bambino, vorrei una mela...".
Succede.
Succede che io sia un buon cristiano e quegli altri no.
Succede che io faccia l'elemosina e quegli altri la ricevano.
Succede che io abbia (o mi illuda di avere) Cristo senza la Croce, e quegli altri la croce senza il Cristo.
Succede.
Il gioco della vita è bizzarro. "A chi tocca tocca" (purché tocchi sempre agli altri).
Ma ho già i miei fastidi, io! Perché occuparmi di quelli degli altri?
Che c'entro io?
C'entri, eccome! Dal momento che c'entra anche Dio.
Ecco, ora mi sembra sia possibile rispondere a una semplicissima domanda del catechismo: "Dov'è Dio?".
"Dio è all'altro capo della croce".
La mia croce. Proprio questa. E anche quella dell'altro.
Dovunque ci sia una croce, non c'è che da afferrarla con le mie mani. Da un lato qualsiasi. Dall'altro c'è sempre Lui.
D'ora in poi so dove trovarlo.
crocesofferenzasolidarietàingiustiziapovertà
inviato da Stefania Raspo, inserito il 09/05/2002
RACCONTO
Un giorno Padre Metodio, ricevette dai suoi Superiori l'ordine di partire dal suo convento e di trasferirsi in un altro, in una città lontana, molto lontana.
Il Religioso che voleva vivere bene quel vangelo che aveva tanto studiato e predicato, illuminò subito la sua obbedienza, ricordando quanto Gesù aveva detto ai "superiori": "Chi ascolta voi, ascolta me", e disse di sì con la gioia di chi sa che fare la volontà di Dio è la più bella avventura che possa capitare ad un uomo su questa terra.
Certo che il suo "sì" non era detto ad un uomo, ma a Dio che manifestava e manifesta la sua volontà tramite il suo superiore.
Gli amici e i conoscenti di P. Metodio, saputa la cosa, si diedero da fare per trattenerlo fra loro e per impedirgli di andare lontano.
Del resto gli volevano bene e ne erano ricambiati.
Vedendoli recalcitranti all'ordine del Superiore, padre Metodio li rassicurava:
"Un giorno - raccontò - la terra si svegliò tutta ammantata di piante, di fiori, di frutti, giardini, campagne. Riconoscendosi arricchita di tanti doni e ornata di tanti colori, fu invasa da un'ondata di riconoscenza verso il sole, autore di tanto splendore e gli disse: Avvicinati, che ti do un bacio per esprimerti il mio grazie.
Il sole rispose: Ti voglio bene ed è per questo che devo stare alla distanza voluta e fissata dal Creatore. Se ti vengo vicino ti farei del male; ti brucerei".
La comunione vitale, fra le creature, sta nel fare ciascuna la volontà di Dio, nel vivere la vocazione che Dio le ha dato.
Per questo il Religioso concluse dicendo agli amici: "Proprio perché vi voglio bene, lasciatemi andare in quella città lontana, ma così... vicina".
inviato da Luca Mazzocco, inserito il 09/05/2002
TESTO
Se tu rallenti,
essi si perderanno
se ti scoraggi,
essi si fiaccheranno
se ti siedi,
essi si coricheranno
se tu dubiti,
essi si disperderanno
se tu vai innanzi,
essi ti supereranno
se tu doni la tua mano,
essi doneranno la vita
se tu preghi,
essi saranno santi.
Che tu sia sempre l'educatore
che non rallenta,
che non si scoraggia,
che non dubita,
ma va innanzi,
dona la mano, prega.
inviato da Michela De Santis, inserito il 08/05/2002
TESTO
87. La scintilla della preghiera 2
Per accendere un fuoco basta una scintilla. Prima di avviare una preghiera prova a concentrarti sull'amore di Dio. Prova a dire con molta schiettezza a Dio un grazie di cuore per l'amore personale che ha per te. Ma fallo con responsabilità, con onestà. Non bastano le parole, ci vuole tutto il cuore. Prova a pregare così:
Padre io ti ringrazio per l'amore
personale che hai per me.
Ti ringrazio che mi hai amato
prima che nascessi.
Ti ringrazio che mi amerai
per tutta l'eternità.
Ti ringrazio che mi hai amato
quando non pensavo a te,
quando t'ignoravo,
quando ero indifferente a te,
quando ti offendevo.
Ti ringrazio che mi ameresti
anche se diventassi un Giuda.
Ti ringrazio che mi ami in questo
momento e mi accetti come sono.
Provate anche a riandare ad un momento speciale della vita in cui Dio vi ha fatto toccare con mano il suo amore. Facendo proprio col cuore quest'atto d'onestà verso Dio, che forse non avete mai fatto, o avete fatto raramente, avrete una preparazione eccezionale per affrontare una vera preghiera.
E' la scintilla buttata sulla stoppia: la fiammata non mancherà perché la preparazione migliore ad aprirci all'amore è proprio aprire il cuore e la mente a capire quanto Dio ci ha amati, e ci ama.
preghieraamore di Diodoni di Dio
inviato da Luana Minto, inserito il 08/05/2002
TESTO
Mi hai fatto senza fine
questa è la tua volontà.
Questo fragile vaso
continuamente tu vuoti
continuamente lo riempi
di una vita sempre nuova.
Questo piccolo flauto di canna
hai portato per valli e colline:
attraverso di esso hai soffiato
melodie eternamente nuove.
Quando mi sfiorano le tue mani immortali
questo piccolo cuore si perde
in una gioia senza confini
e canta melodie ineffabili.
Su queste piccole mani
scendono i tuoi doni infiniti.
Passano le età, e tu continui a versare,
e ancora c'è spazio da riempire.
vocazioneumiltàpiccolezzaprogetto di Diorapporto con Dio
inviato da Emilio Centomo, inserito il 08/05/2002
PREGHIERA
Quando mi fermo
stanco sulla lunga strada
e la sete mi opprime sotto il solleone;
quando mi punge la nostalgia di sera
e lo spettro della notte copre la mia vita,
bramo la tua voce, o Dio,
sospiro la tua mano sulle spalle.
Fatico a camminare
per il peso del cuore
carico dei doni che non ti ho donati.
Mi rassicuri la tua mano nella notte,
la voglio riempire di carezze,
tenerla stretta:
i palpiti del tuo cuore
segnino i ritmi del mio pellegrinaggio.
stanchezzapresenza di Diofedefiduciaricerca di Dio
inviato da Luca Mazzocco, inserito il 05/05/2002
PREGHIERA
Ti amo fratello/sorella
per le piccole attenzioni d'ogni giorno
e ti amo per quello che sei
e in ricchezza e in povertà mi doni.
Ti amo fratello/sorella
anche se sei distante
perché non amo di te
la tua presenza fisica,
amo invece il camminarti a fianco
come amo di te
il fatto che tu mi cammini a fianco.
Ti amo fratello/sorella
perché sei dono di Dio
al mio piccolo cuore
che ti riscalda
e ti ripara dal freddo in nome Suo
anche quando, a volte,
Lo senti meno vicino
o senti vacillare la tua forza
oppure ti ritrovi tu più debole e stanco.
Ti amo fratello/sorella
per le cose minuscole
che sollevano la mia e la tua solitudine
e ti amo perché ti fai bagnare gli occhi di lacrime
quando vedi i miei,
offuscati e socchiusi, annebbiare la fiducia costruita a fatica.
Ti amo fratello/sorella
per il sorriso pacato e forte
delle tue labbra,
come ti amo per il tuo viso preoccupato e affaticato
che mi permetti di vedere.
Ti amo fratello/sorella
per il sole e la luna
che in te fai baciare,
per il cielo e la terra
che fai incontrare,
per il dolore e la gioia
che non allontani
e stringi forte
con le tue mani ed il tuo corpo:
respiro ristretto della tua anima.
Ma sopra le maree ed ogni cielo
che all'orizzonte si perde ad occhio umano, io ti amo
perché sei mio fratello/sorella
e, come tale,
l'altra parte di me che mi abita,
ti amo come tu ami me
e con i nostri corpi protesi in alto
noi siamo l'eredità più bella
lasciata da nostro Padre in terra.
inviato da Polda, inserito il 03/05/2002
PREGHIERA
91. Sarà Natale, quale Natale? 1
Signore nostro,
in un mondo in cui tutto è in vendita
ricordaci che la verità non si compra.
Signore nostro,
in un momento in cui si compra di tutto
ricordaci che l'amore è gratuito.
Signore nostro,
in giorni in cui si è buoni per obbligo
ricordaci che la carità è pratica quotidiana.
Signore nostro,
in un momento in cui si fanno doni intelligenti
ricordaci che una riconciliazione è il dono più intelligente.
Signore nostro,
in mezzo a un'orgia di panettoni farciti
ricordaci che non si sfama il povero con la pubblicità.
Signore nostro,
quando riuniamo le nostre famiglie a fare festa
ricordaci che potremmo farlo molto più spesso.
Signore nostro,
mentre orniamo i nostri alberi luccicanti
ricordaci lo splendore discreto della tua croce.
Signore nostro,
mentre andiamo festanti alla messa di mezzanotte
ricordaci che non è il cenone di capodanno.
Signore nostro,
mentre ci affanniamo ad agghindarci per le feste
ricordaci che davanti a quel Bambino cade ogni mascherata.
Signore nostro,
mentre ci confessiamo a te per una volta all'anno
ricordaci che tu sei la nostra gioia e il nostro regalo,
ogni giorno dell'anno, di ogni anno, per l'eternità.
Perché tu ci sei sempre, Signore.
inviato da Don Giovanni Benvenuto, inserito il 10/04/2002