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TESTO
Quando un bambino si perde va a finire dove non è di casa. Sì, a Natale Dio si è perduto - non solo come un bambino, ma da bambino - là dove non era "di casa". Non è rimasto nella chiusa beatitudine del suo cielo o dentro lo spazio della nostra devozione, ma si è perduto per i piccoli e i poveri, per coloro che sono malati e in lutto, per i peccatori, per coloro che noi riteniamo lontani da Dio, di cui pensiamo che non abbiano niente a che fare con lui.
Dio si è perduto là dove si è perduto il figliol prodigo, lontano dalla casa paterna, per poi tornare dal Padre, in lui e con lui.
Dio si è perduto come un bambino, solo non si è trattato di un errore, ma dell'azione più divina che Dio potesse fare. Dio è il Dio di tutti o non è Dio. Dio è il Dio dei piccoli e dei lontani o non è Dio. Troviamo Dio là dove si è "perduto" o non lo troviamo affatto.
"Fatti trovare dove tu, Dio, ti sei perduto come un bambino. Sì, lascia che diveniamo noi stessi bambino, nel quale tu ti perdi per gli altri, per tutti!".
DioGesù bambinonataleincarnazionemisericordia di Dio
inviato da Anna Lollo, inserito il 28/07/2004
TESTO
Elli Michler, Aus: Dir zugedacht, Wunschgedichte,© Don Bosco Verlag, München, 19. Aufl. 2004
Io ti auguro non tutti i possibili regali.
Io ti auguro solo quello che la maggior parte della gente non ha:
Io ti auguro del tempo per gioire e per ridere,
e quando lo usi puoi cambiare qualcosa là fuori.
Io ti auguro del tempo per il tuo fare, per il tuo pensare,
non solo per te stesso, ma anche per regalarlo.
Io ti auguro del tempo per non avere fretta e per correre,
ma il tempo per poter essere soddisfatto.
Io ti auguro del tempo non solo così per poterlo sprecare.
Io ti auguro che ti possa restare del tempo per stupirti,
e del tempo per avere fiducia,
invece che guardare come passa il tempo nell'orologio.
Io ti auguro del tempo per poter afferrare le stelle
e tempo per crescere, cioè per maturare.
Io ti auguro del tempo per sperare di nuovo e per amare,
non ha senso rinviare questo tempo.
Io ti auguro del tempo per trovare te stesso,
ogni giorno, ogni ora per trovare la felicità.
Io ti auguro del tempo anche per perdonare gli altri.
Io ti auguro di avere tempo per vivere..
traduzione dal tedesco di una poesia tratta dal libro: Dir zugedacht Wunschgedichte.
tempoauguriocrescerevalore del tempoimpegnoresponsabilità
inviato da Segugio, inserito il 26/01/2004
RACCONTO
Bruno Ferrero, L'importante è la rosa
Giorgio, un ragazzo di tredici anni, passeggiava sulla spiaggia insieme alla madre.
Ad un tratto le chiese: "Mamma, come si fa a conservare un amico quando finalmente si è riusciti a trovarlo?".
La madre meditò qualche secondo, poi si chinò e prese due manciate di sabbia. Tenendo le palme rivolte verso l'alto, strinse forte una mano: la sabbia le sfuggì tra le dita, e quanto più stringeva il pugno, tanto più la sabbia sfuggiva.
Tenne invece ben aperta l'altra mano: la sabbia vi restò tutta.
Giorgio osservò stupito, poi esclamò: "Capisco".
Dietro un'immaginetta della Madonna, dimenticata in un santuarietto di montagna, ho trovato la "Preghiera dell'accoglienza". Eccola:
Signore, aiutami ad essere per tutti un amico,
che attende senza stancarsi,
che accoglie con bontà,
che dà con amore,
che ascolta senza fatica,
che ti ringrazia con gioia,
Un amico che si è sempre certi di trovare
quando se ne ha bisogno.
Aiutami ad essere una presenza sicura,
a cui ci si può rivolgere
quando lo si desidera,
ad offrire un'amicizia riposante,
ad irradiare una pace gioiosa,
la tua pace, o Signore.
Fa' che sia disponibile e accogliente
soprattutto verso i più deboli e indifesi.
Così senza compiere opere straordinarie,
io potrò aiutare gli altri a sentirti più vicino,
Signore della tenerezza.
inviato da Maria Teresa Zanfini, inserito il 12/08/2003
PREGHIERA
64. Preghiera dei giovani alla vergine del rosario
Il Rosario e la nuova Pompei, marzo 2003
Vergine del Rosario,
giovane donna di Nazaret,
benedetta fra tutte le donne,
incanto della terra e del cielo,
scelta come fiore
dal giardino del mondo,
per essere la Madre
del più bello tra i figli dell'uomo,
a te affido e consegno la mia vita.
Tu hai dato alla luce Gesù,
figlio di Dio fatto uomo.
Ai piedi della croce
sei diventata madre di tutti gli uomini.
Madre mia, tienimi per mano
illumina i miei passi,
sostienimi nella prova
ottienimi gioia e speranza
nel cammino degli anni.
Per te non fu facile, o Madre,
capire il disegno di Dio:
fu avventura di grazia,
tra Betlemme e il Calvario,
la tua missione e il tuo destino.
Aiutami a trovare la mia strada:
strada di amore e strada di lavoro,
strada di pace, tra i mille scogli
e le tante insidie del nostro tempo.
Vergine del Rosario,
portami passo dopo passo
dentro il mistero di Gesù:
che io lo conosca e lo ami,
fino ad essere sempre più suo,
fino ad essere "lui";
ed ogni grano della tua corona,
sia un passo di amore,
fino al traguardo dell'eterna gioia. Amen.
rosarioMariaMadonnafedefiduciaaffidamento
inviato da Anna Barbi, inserito il 27/06/2003
RACCONTO
Josè Real Navarro e Maria Carla Mantovani, C'era una volta... al catechismo
C'era una volta un uomo ricchissimo. Possedeva tanti negozi, tante fabbriche e tante banche, cosicché ogni settimana riceveva nel suo palazzo molti autocarri carichi di denaro. Non sapeva più dove metterlo o in che cosa spenderlo. Si comperava tutto quello che gli piaceva: aerei, navi, treni, edifici, monumenti, ecc. Era sempre alla ricerca di cose da comperare.
Arrivò un giorno in cui aveva proprio tutto. Non c'era cosa che non possedesse. Tutto era suo. Tuttavia c'era una cosa che non riusciva ad avere. E per quanto ne comprasse, una non la trovava mai. Era la gioia. Non trovò mai il negozio in cui la vendessero.
Si impegnò a cercarla a qualunque costo, perché era l'ultima cosa che gli mancava. Percorse mezzo mondo alla sua ricerca, ma senza risultato. Un giorno capitò in un piccolo villaggio e venne a sapere che un vecchio saggio poteva aiutarlo. Viveva in cima a una montagna, in un' umile e povera capanna. Si diresse verso di lui e quando lo trovò gli disse:
- Mi hanno detto che lei potrebbe aiutarmi a trovare la gioia.
Il vecchio lo guardò sorridendo e rispose:
- Lei l'ha già incontrata, amico. Io ho molta gioia.
- Lei? - esclamò stupito il ricco. - Ma se possiede soltanto una povera capanna e poco più!
- Certo, e proprio per questo ho la gioia, poiché do a chi ne ha bisogno tutto quello che ho di più - affermò il vecchio.
- E così si ottiene la gioia? - chiese il ricco.
- Così l'ho trovata io - confermò il Vecchio.
Il ricco se ne andò pensieroso. Poco tempo dopo risolse di dare tutto quello che non gli era necessario a quelli che ne avevano bisogno. Con grande sorpresa scoprì che facendo così sentiva gioia. Si era reso conto che c'è più gioia nel dare e nel rendere felici gli altri che nel ricevere e possedere tante cose senza condividerle.
condivisionericchezzapovertàinterioritàesterioritàgioiafelicità
inviato da Patrizia Traverso, inserito il 09/02/2003
PREGHIERA
Gianfranco Venturi, Un tempo per stupirsi
Ti ringrazio e ti benedico, Signore,
che non smetti mai di sorprenderci
con le tue trovate sempre nuove.
Quando meno uno se l'aspetta,
tu arrivi senza neppure un preavviso,
e combini delle cose che ci stupiscono.
Quando si tratta di far conoscere
la tua misericordia senza limiti,
ti vanno bene anche le persone che sembrano meno adatte.
Per ogni persona tu conosci il pozzo
accanto al quale l'aspetti
per farle trovare gratuitamente
quello che per anni ha cercato e rincorso con affanno.
Più che le labbra assetate, alla ricerca di ristoro,
spesso è il mio cuore che cerca un'acqua impossibile
per estinguere un'indefinibile arsura.
Ecco, allora, che tu mi offri un'acqua
che non osavo sperare.
Mi hai donato te stesso, acqua che non ristagna,
acqua che disseta per sempre.
Presso quel pozzo, quando tu mi hai parlato,
sono cadute le tenebre,
il mio cuore si è sentito ricolmo di gioia,
io mi sono sentito rinascere.
Tutto questo ha fatto la tua grazia
che, d'ora in poi, voglio far conoscere
a tutte le persone che ti cercano, senza saperlo,
in ogni briciola di gioia che il tempo offre.
ringraziamentosorpresaattesaannunciomissionerapporto con Diosamaritanaricerca di senso
inviato da Anna Barbi, inserito il 29/01/2003
TESTO
Se un bambino vive con senso critico
impara a condannare.
Se un bambino vive con ostilità
impara a combattere.
Se un bambino vive col senso del ridicolo
impara ad essere timido.
Se un bambino vive con vergogna
impara a sentirsi colpevole.
Se un bambino vive con tolleranza
impara ad essere paziente.
Se un bambino viene incoraggiato
impara la fiducia.
Se un bambino vive con lode
impara ad apprezzare.
Se un bambino vive nella lealtà
impara la giustizia.
Se un bambino vive con sicurezza
impara ad aver fede.
Se un bambino vive nella lode
impara a voler bene a se stesso.
Se un bambino vive nell'accoglimento e nell'amicizia
impara a trovare l'amore nel mondo.
bambinivitaeducatorieducarecrescere
inviato da Serena Carbone, inserito il 16/12/2002
TESTO
68. Trovare Dio in tutte le cose
Trovare Dio in tutte le cose è una meta stupenda. E' il frutto che matura in colui che si mette in cammino e dirige i suoi passi verso il cuore. E' li che Dio si nasconde, nel cuore di tutto ciò che esiste. Dio è il cuore della nostra vita. La sua dimora è il cuore. Trovare Dio in tutte le cose è partire dalle cose per trovare Dio. Fermati. Osserva. Non vedi che le cose "parlano"? Non ti accorgi di nulla?
Che cosa provi quando vedi il sole che tramonta? E quando osservi un fiore? E quando ti avvicini ad una sorgente? Una zolla di terra, un lembo di cielo, il volto di una persona, un frammento di pane, l'acqua che bolle nella pentola, il cibo che prepari con le tue mani... sono tutte cose che possono sorprenderti.
Fermati ancora. Ascolta il respiro: da dove viene? dove ti porta? Il respiro sei tu: da dove vieni? dove vai? Non ti accorgi che stai pregando? La preghiera è dentro di te. E' il tuo essere che prega. Anche quando non ci pensi. Anche quando non gli "corri" dietro.
Adesso sai dov'è Dio. Hai ancora bisogno di cercarlo?
Diotrovare Diorapporto con Dionaturacreazionecreato
inviato da Eleonora Polo, inserito il 14/12/2002
TESTO
69. Il nostro compagno più vicino
Rivolgi gli occhi su di te e guardati dentro. Lì troverai il tuo Signore.
Vorrei trovare le parole per spiegare che cos'è quest'amicizia sacra con il Compagno della nostra anima, il più santo dei santi, dove non esiste ostacolo che impedisca all'anima e al suo Sposo di restare soli insieme ogni volta che l'anima sceglie di entrare nella propria interiorità e di chiudersi la porta alle spalle, per non lasciare entrare nulla di ciò che è terreno e vivere in quel paradiso con il suo Dio.
Dico "sceglie", perché è necessario capire che non mi sto riferendo ad uno stato soprannaturale, ma ad una condizione che dipende da una nostra scelta e in cui, per grazia di Dio, possiamo entrare volontariamente.
Il problema è che non ci rendiamo conto che Egli è vicino a noi e lo immaginiamo lontano... così lontano da dover andare in paradiso per trovarlo.
Oh Signore, perché non rivolgiamo lo sguardo al tuo volto, quando è così vicino a noi?
interioritàpreghierarapporto con Diovita spirituale
inviato da Elena Mencarelli, inserito il 14/12/2002
TESTO
C'è un grande tesoro che si può trovare in un unico luogo al mondo.
E' una cosa che si può chiamare compimento dell'esistenza.
Il grande tesoro è: lasciar entrare Dio nel presente.
E il luogo in cui si trova questo tesoro è dove sei tu ora.
inviato da Mariella Romanazzi, inserito il 14/12/2002
TESTO
71. I dieci motivi per cui non mi lavo mai 2
In una parrocchia americana, il parroco, decisamente seccato dalle scuse addotte nel corso degli anni dai parrocchiani per non andare a messa, inserì "I dieci motivi per cui non mi lavo mai" nel bollettino domenicale:
1. Sono stato obbligato quando ero piccolo.
2. Le persone che si lavano sono ipocriti: pensano di essere più puliti degli altri.
3. Ci sono così tanti tipi di sapone, che non so decidere quale sia il migliore.
4. Ero abituato a lavarmi, poi ho cominciato ad annoiarmi ed ho smesso.
5. Mi lavo solo in occasioni particolari, come Natale e Pasqua.
6. Nessuno dei miei amici si lava.
7. Comincerò a lavarmi quando sarò più vecchio e più sporco.
8. Non riesco a trovare il tempo.
9. Il bagno non è mai caldo abbastanza in inverno o fresco a sufficienza in estate.
10. I produttori di sapone cercano solo i tuoi soldi.
inviato da Eleonora Polo, inserito il 29/11/2002
PREGHIERA
Signore,
davanti a me c'è una candela.
Essa brucia inquieta,
una volta con una piccola,
una volta con una grande fiamma.
Signore,
anch'io sono a volte inquieto.
Lasciami trovare la calma interiore.
Essa mi offre luce e calore.
Signore,
lasciami diventare una luce per il mondo.
La candela si riduce,
si consuma nel suo proprio compito.
Signore,
spesso cerco soltanto il mio vantaggio.
Lasciami diventare un servitore per gli altri.
Con questa candela
si possono accendere altre candele.
Signore,
lasciami diventare un esempio per gli altri.
preghieraoffertaserenitàpace interiore
inviato da Eleonora Polo, inserito il 29/11/2002
TESTO
73. Evangelizzare la vita ordinaria
Josemaría Escrivà, Omelia "Amare il mondo appassionatamente", 8-X-1967
Dovete (invece) comprendere adesso - con una luce tutta nuova - che Dio vi chiama per servirlo nei compiti e attraverso i compiti civili, materiali, temporali della vita umana: in un laboratorio, nella sala operatoria di un ospedale, in caserma, dalla cattedra di un'università, in fabbrica, in officina, sui campi, nel focolare domestico e in tutto lo sconfinato panorama del lavoro, Dio ci aspetta ogni giorno. Sappiatelo bene: c'è un qualcosa di santo, di divino, nascosto nelle situazioni più comuni, qualcosa che tocca a ognuno di voi scoprire.
Non vi è altra strada, figli miei: o sappiamo trovare il Signore nella nostra vita ordinaria, o non lo troveremo mai. Per questo vi posso dire che la nostra epoca ha bisogno di restituire alla materia e alle situazioni che sembrano più comuni, il loro nobile senso originario, metterle al servizio del Regno di Dio, spiritualizzarle, facendone mezzo e occasione del nostro incontro continuo con Gesù Cristo.
inviato da Eleonora Polo, inserito il 28/11/2002
TESTO
Alessandro Pronzato, Vangeli scomodi
A Natale si usa fare dei doni. Montagne di regali, quintali di carta elegante, chilometri di filo dorato, biglietti di auguri grossi come lenzuoli. Crediamo di sdebitarci così verso le persone cui dobbiamo riconoscenza. Ma è troppo facile, troppo comodo. Come cristiani abbiamo il dovere, non di fare dei doni, ma di trasformarci in dono. Far sì che la nostra vita sia un dono senza riserve. Per tutti. Perché ciascuno di noi è debitore verso tutti gli altri.
Sopratutto dobbiamo avere il coraggio di specchiarci in quelle tre righe di Luca: di trovare quella semplicità. Smontare il nostro Natale mastodontico e macchinoso. Per riscoprire quello autentico. Arricchirci di quella povertà.
Nataleincarnazioneregalidonaredono di sé
inviato da Silvana Foggi, inserito il 27/11/2002
PREGHIERA
Tu sai, mio Dio,
che sono debole e impreparato al buon uso del tempo.
Non ti fidare troppo della mia resistenza alla tentazione,
non mi lasciare a lungo esposto nella prova.
Perché io voglio sinceramente
benedire il tuo nome,
desidero realmente entrare nel tuo regno,
sono certo che la tua volontà
è il compimento del mio bene.
Credo con tutto il cuore
che tu custodisci le cose buone
per le quali riesco a trovare il tempo,
affinché non vadano perdute.
E che sei pronto a sciogliermi dal tempo che ho perduto
nel momento stesso in cui riesco a vincere la mia paura
e a confessare la mia colpa.
Quando io ti rendo disponibile il tempo che mi affidi,
e lo arrischio per venire in soccorso
della mancanza del mio fratello,
io so che il mio tempo si arricchisce
fino a cento volte, fin d'ora:
e molto mi viene perdonato.
E quando infine riconosco la stupidità della mia colpa,
e mi rivolgo contrito a te, Padre,
non incontro l'ombra del tuo risentimento,
ma soltanto la tenacia della tua fedeltà.
Scopro che il tempo perduto
fu per te il tempo dell'attesa
e il tempo insperabilmente ritrovato
è subito il tempo della festa.
inviato da Eleonora Polo, inserito il 27/11/2002
PREGHIERA
76. Un giorno da non buttare 4
Tonino Lasconi, Amico Dio
Padre, oggi come sempre
fammi trovare il tempo
per quello che più conta:
aiutarci a essere felici.
Non lasciare che si spenga in me
il desiderio
di incontrare gli altri
e di stare con loro
per rendere più abitabile,
più accogliente, più umano,
il luogo che ci hai donato
per vivere.
Aiutami a non dimenticare
che dobbiamo vivere tutti
come amici.
Fammi ricordare sempre
che non mi verrà chiesto
il conto di tante cose
ma che sarò giudicato
sull'amore.
Padre,
donami la forza
di non restare
in disparte e isolato
ma di essere interessato,
sincero,
vivace e amico di tutti.
comunitàfratellanzabuongiornonuovo giorno
inviato da Maria Grazia Manzaroli, inserito il 26/11/2002
RACCONTO
Paulo Coelho, I racconti del maktub
In un bar in un paese remoto della Spagna, vicino alla città di Olite, c'è un'insegna messa dal proprietario: "Non appena arrivavo a trovare tutte le risposte, tutte le domande cambiavano". Dice il maestro: "Siamo sempre preoccupati nel dare risposte. Sentiamo che le risposte sono importanti per capire il significato della vita. E' molto più importante vivere pienamente, e permettere che il tempo ci riveli i segreti della nostra esistenza. Se ci preoccupiamo troppo col dare un senso alla vita, preveniamo la natura dal suo agire, e diventiamo incapaci di leggere i segnali di Dio".
ricerca di sensosenso della vitadomanderisposte
inviato da Anna Lianza, inserito il 24/11/2002
RACCONTO
Mario, per gli amici Pollicione, prima di venire sulla terra, venne chiamato a rapporto dal Buon Dio, il quale gli presentò a grandi linee le cose che avrebbe dovuto fare nella vita terrena. Quando gli fu riferito che avrebbe dovuto comparire in televisione per una serie di telefilm, si oppose decisamente al progetto, perché era molto timido. Disse: "Non sono il tipo io, per fare queste cose; ci vuole una certa presenza, e poi, io mi emoziono facilmente; con tutti gli attori che ci sono, perché avete scelto proprio me?" "Okay, Mario", gli rispose il Buon Dio, "ti offro la possibilità di trovarti un sostituto, ad una condizione però: dovrà avere le impronte digitali dei pollici uguali e precise alle tue!".
Mario non si perse d'animo, girò e rigirò varie volte la storia presente, passata e futura per cercare un uomo che avesse i pollici uguali ai suoi. Scaduto il tempo stabilito per la ricerca, il Buon Dio chiamò a sé di nuovo Mario e gli disse: "Come potevi sperare di trovare una persona uguale a te? Sei stato creato in modo così originale che nemmeno le impronte dei tuoi pollici sono state copiate da un altro uomo! Ora va' sulla terra e porta a compimento quel progetto che solo tu puoi realizzare: la tua vocazione":
Mario accettò la lezione che il Buon Dio gli aveva dato e, anzi, fu così contento di non essere una copia, che una volta arrivato sulla terra, si mise a mostrare con un pizzico di orgoglio il segno della sua originalità, come a ricordare a tutti che nessun altro è uguale e noi e che quindi non possiamo tirarci indietro nel nostro progetto.
inviato da Andrea Zamboni, inserito il 23/11/2002
TESTO
Lascia da parte inni canti e meditazioni!
Chi ti induce a fare adorazione
in questo solitario angolo
di un tempio con le porte chiuse?
Guardati bene intorno:
il tuo Dio non è qui.
Egli si trova dove il contadino sta arando la terra,
dove il lavoratore spacca le pietre sulla strada.
Lavora con essi
sotto il sole e sotto la pioggia
con la veste coperta di polvere e di fango.
Lascia le sacre vesti
e vieni con lui nella terra.
Salvezza?
Dove potrai trovare salvezza?
Dove lo stesso tuo Signore
ha assunto con gioia su di sé
i legami della creazione per legarsi con le creature.
Lascia da parte le meditazioni,
non curarti dell'incenso e dei fiori.
Che le tue vesti si logorino,
che esse si sporchino di terra;
ma tu và con lui a lavorare duro,
a grondare sudore dalla fronte.
lavororapporto con Dioreligiositàincarnazione
inviato da Immacolata Chetta, inserito il 22/11/2002
TESTO
Se potessi prendere un arcobaleno
lo farei proprio per te.
E condividerei con te la sua bellezza,
nei giorni in cui tu fossi malinconico.
Se potessi costruire una montagna,
potresti considerarla di tua piena proprietà.
Un posto dove trovare serenità,
un posto dove stare da soli.
Se potessi prendere i tuoi problemi,
li lancerei nel mare.
Ma sto trovando che tutte queste cose
sono impossibili per me.
Non posso costruire una montagna
o prendere un arcobaleno luminoso.
Ma lasciami essere ciò che so essere di più:
un amico sempre presente.
inviato da Andrea Zamboni, inserito il 21/11/2002